Esattamente.
Nel caso citato di Ashley Madison si è trattato di una violazione esterna. Nel caso della black list di ESCORTFORUM invece,
chiunque sia titolare di una pagina relativa al proprio annuncio ha la possibilità di accedere a tutto l’archivio di informazioni. Questo pone una domanda cruciale: se succede un disastro, di chi è la colpa? E se il disastro fosse già avvenuto?
A livello mondiale, e in particolare in Europa, Google, Facebook e tutti i principali detentori di dati sono stati oggetto di sanzioni ultra milionarie per abuso nella gestione di dati e informazioni private e soprattutto sollecitati a intraprendere misure idonee atte ad evitare che in futuro questi dati vengano utilizzati indebitamente, soprattutto a livello commerciale, profilando i web surfer per proporre inserzioni pertinenti e altre attività di lucro.
E parliamo di profilazione dell'utente a livello commerciale, non del
"...capo dei sicari".
In questo caso specifico però, i titolari del sito danno autorizzazione a tutti i propri inserzionisti, o peggio, a chiunque sotto falso nome e credenziali abbia interesse a farlo, di accedere a un database di dati personali. Questi dati includono numeri di telefono, foto, screenshot che possono facilmente rimandare a profili social, nicknames utilizzati nelle varie community e molto altro ancora. Tali informazioni possono essere facilmente associate a dati sensibili e soprattutto, divulgate a chiunque senza autorizzazione da parte dell’interessato.
Ribadisco: la black list è uno strumento che nasce a supporto di chi è costantemente esposto a determinati rischi quindi ben venga.
È fondamentale comprendere che chiunque gestisca una piattaforma online ha la responsabilità di proteggere i dati personali degli utenti. Consentire l’accesso libero a tali dati senza misure di sicurezza adeguate è non solo irresponsabile, ma illegale. La protezione dei dati personali non è solo una questione di rispetto della privacy, ma anche di sicurezza e fiducia.
La responsabilità di proteggere i dati personali deve essere una priorità assoluta per chiunque gestisca un sito web, soprattutto quando si tratta di informazioni così sensibili. La trasparenza, la sicurezza e il rispetto della privacy sono fondamentali per mantenere la fiducia degli utenti e per prevenire gravi conseguenze legali e reputazionali ed in questo caso, ci si riferisce ad un settore non regolamentato se non da "quattro leggi" risalenti agli anni 50 del secolo scorso con tutte le implicazioni sociali del caso.
Ripropongo qui di seguito per chi abbia difficoltà a comprendere la differenza fra dato personale e dato sensibile.
Dato personale: numero di telefono
Dati sensibili: Origine etnica, Orientamento politico o religioso, Adesione a organizzazioni filosofiche, politiche o sindacali, Stato di salute, Orientamento sessuale.