Ecco un esempio pratico per chiarire meglio: prendiamo un sito, senza fare nomi, ma proprio quello di cui stiamo parlando in questo thread. Questo sito, attivo dai primi anni 2000, raccoglie dati per la pubblicazione di annunci. Non so esattamente quante “schede escort” abbiano in archivio, ma sicuramente ben più di 3-4000, ognuna relativa a soggetti diversi. Una bella comunità, non trovi?Capo, sereno fino a un certo punto, cioè se mettessero in piazza un manifesto con la mia faccia e la chat sotto dove chiedo BBJ e sesso per 200€
A questa comunità è stato fornito uno strumento di controllo e monitoraggio dell’utenza. Immagina di essere titolare di una pagina su questo sito: hai il tuo pannello di controllo con la classica sidebar che contiene le funzioni principali per la gestione dell’account, incluso un link chiamato BLACK LIST. Per curiosità, fai clic su questo link e ti trovi davanti centinaia di pagine con decine di risultati ciascuna. Questi risultati includono indicazioni, numeri di telefono, immagini, profili social e link esterni.
Ecco, stiamo parlando proprio di questo.
Ora immagina la tua faccia, il tuo numero di telefono e altre informazioni personali inserite in questo marasma, visibili a innumerevoli persone nei prossimi anni.
Capisci ora quanto sia delicato il bilanciamento tra il diritto di difendersi da terzi e la tutela dei dati personali?