Ed ecco il pippone: recensione di IL TRADITORE di M.Bellocchio ( Ita-Fra-Bra-Ger, 2019) .
La predisposizione era delle migliori.
Apprezzo Marco Bellocchio per molto di quel che ha fatto come regista.
Il cinema Fulgor di Rimini è una piacevole bombonierina bisala, accogliente e centrale.
La pizzetta prefilm si è rivelata dignitosa.
La compagnia era simpatica: ci sono ahimè state la defezione di un'amica escort che ha declinato al telefono e di un'altra amica non escort che ha declinato all'ingresso della sala, entrambe paventando un film brutto ed un mio pippone critico ( ne ho parlato sopra).
Sicché siamo entrati in sei , tre uomini e tre donne, e per bizzarra introduzione della nuova numerazione elettronica della biglietteria siam finiti : tre in una fila, e tre nella fila davanti con totale corrispondenza dei posti.
Dunque da dietro e dai fianchi i restanti cinque potevano assestarmi uno schiaffone, se solo commentavo a voce alta o se il film non piaceva a loro.
Però il film non è piaciuto in primis a me, che pure l'avevo proposto e che - muto - l'ho visto stranito fino alla fine mentre gli altri cinque esultavano.
Che mai può esser loro piaciuto?
Le sequenze iniziali che sanno tanto ma tanto tanto di imitazione di Sorrentino, con il sottopancia per identificare i personaggi, ed il numeratore bianco in un angolo per calcolare i morti della guerra di mafia che sconvolse Palermo dal 1979 al 1985?
La scena dell'omicidio del fratello e del nipote di Buscetta in un magazzino con tanti specchi e tante specchiere, scena che pare uscita dritta dritta da una lezione sulle sequenze creative?
La fedeltà pedissequa al maxiprocesso del 1986, sicché da metà film in poi sembra di assistere ad un documentario con inserti Sacis e Teche Rai?
La prova d'attore di PierFrancesco Favino nei panni di Tommaso Buscetta, tanto sofferta quanto caricata?
La comparsata eccessiva di Luigi Lo Cascio che dovrebbe fare Salvatore Contorno, ma che alla fine, film dopo film, fa sempre Luigi Lo Cascio?
Le facce dei mafiosi , che, se esistesse una raccolta figurine Panini del settore, sembrerebbero ritagliate direttamente dall'album?
La fotografia che non sa mai che strada prendere: passa in modo piatto dal cupo degli interni al sole malato del Brasile, per poi tornare nel cupo degli interni ed uscire senza acuti nei notturni di Palermo?
Le luci di scena, che mi sono parse sbagliate o piazzate male come non mai?
Boh.
Insomma: confesso che non mi è piaciuto granchè, questo Il Traditore di Bellocchio.
Confesso pure che, se nei primi 45 minuti non avevo mai guardato l'orologio, nei restanti 90 minuti l'ho guardato tante ma tante volte.
Troppe.
Però agli altri cinque che erano con me è piaciuto.
Sicché: fate un po' voi.
Un saluto.
Lafayette