Vado completamente OT ma volevo dire una cosa che mi colpi da adolescente, quando lessi un libro che ripercorreva alcuni dei più famosi omicidi avvenuti in Italia.Ti do ragione e prendo atto anche io che molti considero "tradimento" cose totalmente all'opposto, poi ovviamente sono interessato nel capire quale sia il processo neuronale e valoriale che glielo fa dire e nel farglielo giudicare in tal senso rispetto ad uno più "classico" e lo dico nel modo più genuino che possa esserci (senza alcun giudizio mio di sorta).
Forse ne avrai sentito parlare, si tratta del "Delitto Casati Stampa" avvenuto nel 1970.
Lui, Camillo Casati Stampa Di Soncino, ricco nobile possidente sposa Anna Vallarino, donna bellissima.
La vita sessuale della coppia era definita da lui, decisamente deviata dai normali canoni.
Lui le trovava (e pagava) uomini per scoparla e anche lei poteva farlo quando voleva, a patto che lui fosse sempre presente agli incontri, nascosto o che potesse scattare foto. Unico limite era che lei non doveva avere o provare alcun sentimento per nessuno di questi uomini.
Lei purtroppo non riusci a mantenere fermo questo punto, si innamorò di un giovane ragazzo e quando il buon Casati Stampa li scoprì, uccise tutti a colpi di fucile e si suicidò.
A me questo strano modo di amare una donna colpì molto da adolescente e ancora adesso, quando penso di aver capito le possibili dinamiche mentali del nobile tradito, poi in un attimo ritorno al punto di partenza e tutto ridiventa incomprensibile.
Ha fatto fare cose indecenti e indegne a sua moglie con chiunque e con lui presente, ma non ha accettato un tradimento con un ragazzo di cui lei si era innamorata (così dicono le cronache) a insaputa del marito.
Più o meno siamo nella zona di una prostituta e del suo felice compagno di vita, epilogo a parte.

Delitto Casati Stampa - Wikipedia
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