La prostituzione in Italia prima della caduta del muro di Berlino

pendolare ha scritto:
A Brescia nei vicoletti della zona del Carmine ne trovavi a gruppetti con le seggioline sulla porta di casa, dalle 14 in poi. Ora sono sparite
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Sarebbe interessante sapere se, oltre che nel centro storico di Genova, ci siano altri luoghi in Italia dove le cose funzionano ancora così. Io, a parte Genova, non ne ho trovati, ma non ho girato tantissimo (o per lo meno, non abbastanza città in cui abbia indagato su questo specifico aspetto).
 
Io ricordo che alle signorine a cui si rendeva visita, ci si andava anche senza avvisare, quando conoscevi il citofono passavi e si suonava per vedere se era libera.
Poi dopo un pò di tempo il pulsante era bruciato con l'accendino, forse i condomini o qualcuno che ce l'aveva con la mestierante.
 
pentium4 ha scritto:
Io ricordo che alle signorine a cui si rendeva visita, ci si andava anche senza avvisare, quando conoscevi il citofono passavi e si suonava per vedere se era libera.
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È vero!!! E quando non si conosceva ancora si chiamava da un telefono (fisso perché esistevano solo quelli) ci si recava all'indirizzo ricevuto e si citofonava sperando di trovarla libera...
 
La mia prima visita fu nel luglio del 1992 da minorenne. Una signora che diceva di essere brasiliana, ma poi con il tempo e con la memoria, ricostruendo dei dettagli (tatuaggi berberi) ed il nome sul citofono, capii essere marocchina. Bellissimo seno, lei bella, ma a volte scontrosa. Ricordo che era una cosa davvero veloce. A 17/18 anni arrivavi già duro, partendo da casa, e te ne fregavi del GFE. Ricordo il tragitto al ritorno. Mi sembrava di essere la persona più felice del mondo. Oggi invece a volte il dopo ti lascia un vuoto dentro quasi incolmabile. A volte però capita di tornare a casa contento, ma sempre più di rado.
 
Ultima modifica:
sono d'accordo con balashin iniziato da poco ma leggendo i racconti di molti degli iscritti e cambiato molto ed in peggio mi pare
 
condivido il pensiero sul ritorno a casa perplesso secondo me dipende da 1) foto non veritiere 2) rate alle volte alto 3) comportamento sprezzante o mangiasoldi in meno di 1/2 ora chiacchera lavaggio e trombo sembra di portare la macchina a lavare
 
La tipica prostituta negli anni 80 fino all' inizio degli anni 90 era l'italiana tossicodipendente che si prostituiva per la dose,il momento in cui è stata sdoganata la prostituzione in Italia è stato l'inverno 93/94 quando hanno incominciato ad essere pubblicati intere pagine di espliciti annunci su normali quotidiani e su giornali di annunci commerciali di cui si è già parlato, prima di allora questi annunci non esistevano se non sporadici e molto casti,io l'unico che trovavo all' inizio degli anni 90 era AAA abbiamo abbaglianti accompagnatrici e poi vi era un numero di Milano per me che abito in Emilia.Mi ricordo che nel 94 anche sul telegiornale nazionale si parlò di questo nuovo fenomeno di annunci sui giornali e tanti denunciarono questi giornali per la presenza di questi annunci ma nessuno riusci' a fermarli,poi il primo sito su internet con gli annunci tutti divisi per citta lo vidi nel 2003.
Ovviamente quelle che pubblicavano questi annunci a partire dal 94 erano europee dell' est,sudamericane e anche italiane di cui tante tossicodipendenti,credo che questo metodo di espliciti annunci pubblicati sui giornali sia stato copiato da altri paesi europei in quanto li vidi in Austria all' inizio degli anni 90.
Per quanto riguarda la strada esattamente nel 1990 arrivarono le nigeriane almeno a Modena,sempre nel 94 per strada arrivò l' invasione delle europee dell'est ex sovietiche erano bellissime ma durarono poco perché quando nel 98 incominciarono a dare le supermulte per intralcio alla circolazione del traffico a chiunque si fermava anche solo a parlare con loro,se ne andarono dalle strade.Le prime europee dell' est che provenivano dalla ex Jugoslavia e dall' Albania comparvero nel 92-93 ma erano sporadiche.
Ho buttato giù un po' tutto quello che mi ricordo.
 
Già è stato detto praticamente tutto... aggiungo che quando telefonavi a alcuni annunci di sedicenti cartomanti ti rispondeva la segreteria che spiegava in modo più o meno velato cosa ti potevi aspettare. Con gli anni i messaggi divennero sempre più espliciti ( erano gli anni anche dei telefoni erotici ). Per quanto riguarda la "segnaletica" per avvisare il cliente se citofonare o meno, per lo più era la tapparella abbassata o aperta. Sempre se la finestra dava sulla strada. Sennò non c'era modo.
Però negli anni 80 la prostituzione era quasi tutta per strada. A Milano in zona Vallazze/Porpora c'era un mix di italiane e sudamericane che stazionavano davanti agli alberghetti a una stella. Le trans le trovavi al castello / arco della pace per quanto riguarda le sudamericane, si scopava in auto e al parco Ravizza per le italiane, scopavi tra i cespugli. ( cito luoghi che frequentavo, ovviamente c'erano moltissime altre zone )
C'erano anche i cinema porno dove oltre alla comunità gay, allora nascostissima, si potevano incontrare vecchie baldracche ( quasi sempre italiane ) e trans/travestiti in erba che offrivano le loro performance per poche lire o addirittura gratis se eri giovane e carino. Altri tempi.
 
Rispetto ai tempi del quotidiano cartaceo, della chiamata dalla cabina, della segreteria telefonica da ascoltare, della luce accesa per segnalare che la pay è operativa, del cancelletto indipendente dove citofonare ore 12.00/19.00 col cuore in gola...trovo che si sia smarrito quel senso di eccitante magia!!!
 
boy41 ha scritto:
Il momento in cui è stata sdoganata la prostituzione in Italia è stato l'inverno 93/94
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In qualche modo la cosa mi consola, dato che, essendo del '73, nel '93-'94 avevo vent'anni: insomma, pare che sia diventato adulto al momento giusto per poter approfittare del "picco prostitutivo" nel nostro paese. ^_^
 
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