NOME INSERZIONISTA: Rebecca (ma anche no)
RIFERIMENTO INTERNET : www
CITTA DELL'INCONTRO: Castellammare (pochi eletti capiranno di chi si tratta)
NAZIONALITA': italiana
ETA': boh
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): gfe
COMPENSO RICHIESTO: non richiesto
COMPENSO CONCORDATO: rimborso carburante (la benzina costa !)
DURATA DELL'INCONTRO: una serata invernale
DESCRIZIONE FISICA: dea
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): XXL
ATTITUDINE: Sirena incantatrice
REPERIBILITA': mission impossible
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: non ce ne sono che tengano per una come lei
TELEFONO: 0000
LA MIA RECENSIONE:
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(5/5) ★★★★★
Rebecca e' una fanciullona. È soprattutto buona, e' capricciosa e volubile come solo una DONNA sa esserlo, e' una di quelle persone che a conoscerla ti ispira un recondito senso di apprensione e protezione, e' un essere in carne, ossa e sentimenti ! Sentimenti che ti balzano agli occhi e la rendono viva e dinamica, lei e' protagonista del mondo in cui vive poiche' con esso interagisce e domina. Rebecca ti fa sentire vivo, ti contagia con la sua vivacità. Vai via da lei e ti accorgi che per un'intera serata ed anche di notte, mentre tutti dormono, tu sei ancora li' come un coglione a pensare ad una perfetta sconociuta tanto da far prolungare il piacere dell'incontro anche quando l'incontro stesso è finito. Diventa un'ossessione, ma non di sesso, Rebecca ti ammalia e ti fa venire il chiodo fisso, parte una spasmodica ricerca della sua compagnia, del suono della sua voce, del suo profumo. L'ho conosciuta come cliente poi col tempo l'ho apprezzata come persona e ci e' scappato un rapporto interpersonale che va oltre la tanto ambita "girl friend experience". Lei e' una trans molto bella, il suo visino e' dolce e la sua chioma e' riccia e bionda come la criniera di una leonessa timida. E' alta e slanciata, due belle gambe sode e ben tornite un culo da copertina, ha una sinuosita' felina. I suoi occhioni sono dolci e le sue mammelle grosse, morbide e materne : ispirano sicurezza e protezione ma mai piu' di prima mi sono sentito in pericolo alla vista del suo cazzo, un palo di carne che non si cinge con una mano e per segarlo ce ne vorrebbero tre. Qualcosa di veramente mostruoso.
Quel giorno la chiamo sul suo numero privato ed è a casa in pigiama a guardare la pioggia che cade. Le parlo degli ultimi avvenimenti salienti della mia vita, mi aggiorna sulla sua : era parecchio che non ci sentivamo. Le chiedo di vederci ma mi dice di non avere un posto dove stare avendo dovuto liberare la casa che usava per gli appuntamenti dopo aver cambiato vita. Data la forte confidenza le propongo per la prima volta di usare casa mia. Mi risponde di si e io al pensiero svengo. Ci mettiamo d'accordo che sarei andato io da lei e poi le avrei indicato la strada scortandola con la mia macchina fino al mio appartamento. Giunti a casa mi ricordo della caldaia rotta e del tecnico che mi aveva dato buca, appena entrati accendo uno di quei caldobagno e ci infiliamo sotto il piumone con tutti i vestiti per poi spogliarci a vicenda ansimanti dal freddo. Ci abbracciamo e ci stringiamo in un atto tenero per salvare calore. Le mie mani sono fredde e toccandola rabbrividisce, mi nega i primi baci essendo troppo tesa dal freddo, mi attacco come un vampiro al suo collo per risalire fino alla bocca : finalmente le nostre lingue si aggrovigliano. A furia di strofinarci e limonare ci vien duro e comincio a sentire il suo sesso gonfio schiacciare il mio. In pochi sanno quanto è grosso il cazzo di Rebecca...è lungo, largo e venoso come un grosso manico di legno. Prendiamo il coraggio a quattro mani e ci liberiamo dai vestiti, lei spoglia me ed io lei. La trovo rinvigorita le sue tettone sembrano ancora più grandi decorate dai capezzoli scuri e turgidi come noccioli di ciliegia, il culo è pieno, tondo e sodo in quel perizoma che traborda carne davantri e di dietro. Il freddo intanto era diventato irrilevante e nudi sul letto cerchiamo di stare quanto più attaccati possibile, lei prende la borsa e tira fuori i preservativi ed il lubrificante che lascia sul letto. I sessi pulsano e ci dedichiamo l’uno all’altro, lei cavalcioni su di me con questo culo fortemente inarcato per non soffocarmi col cazzo, la sua criniera distesa sul mio pube e sotto la sua bocca calda, la sua lingua umida e le sue labbra carnose che avviluppano il mio pene in una pompa da brividi. Tiro a me quelle chiappe tonde, spingendola ad affondare più che posso, ma è davvero tanta roba, non si può sostenere, saliva e lacrime cominciano a colarmi sul viso, passo al retro dell’asta, ai suoi coglioni asinini, fin su al suo buchetto. Lei intanto ha due dita nel mio corpo che muove dolcemente mentre affonda la mia cappella su per la sua gola. Finita quella preparazione, quando avrà ritenuto che quelle due dita avessero potuto in qualche modo favorire il suo ingresso, si alza e si incappuccia allargando e quasi stracciando il preservativo. Con le dita intrise di Luan comincia a massaggiarmi e ungermi ; sento poi di nuovo un ditino intrufolarsi delicato, poi qualcosa di piu' piccolo ma piu' rigido : era il beccuccio della crema, mi aveva spremuto tutta la confezione nel culo per assicurarsi di non dover interrompere il sesso per ripetere la lubrificazione. Mi aveva farcito come un dolcino da divorare in un boccone. Mi chiede di stringere e di non farla uscire ma era impossibile stringere il culo con tre dita dentro. Mentre lei si posizionava da dietro e sentivo i suoi grossi seni penzolare e puntellare la mia schiena, pensavo già alle conseguenze di ciò che stavamo per fare, come ogni volta almeno due giorni dolorante al culo. Ho fatto un sacco di storie ma lei paziente alla fine è entrata facendomi sentire davvero sfondato. Non ho retto a luogo steso a pancia sotto con quel palo di carne nel retto. Era troppo grosso, era troppo duro, faceva un male cane. Si era accorta della violenza subita e come per rimediare ha subito preso a baciami e a succhiarmi. Come per voler compensare si è fatta penetrare alla missionaria ma giusto per il tempo di rivedermi infoiato perché i suoi piani erano altri. Si è cambiata preservativo e mi ha tirato per i capelli fino a farmelo mangiare per poi sputarmi in culo e finire il lavoro di traforo iniziato prima. Sono carponi e lei pompa facendomi sentire gli urti della sua punta nella mia scatola cranica poi mi tira a se, alzo la torso e mi ritrovo in ginocchio con la schiena inarcata all'indietro per il piacere. Mi sbatte forte facendomi rimbalzare col culo sul suo pube in rapide violente e sconquassanti penetrazioni. Dopo avermi seviziato per bene, dopo aver ridotto il mio culo a brandelli, è allo stremo dei mugolii, sento il suo pene pulsarmi dentro, rallenta e mi avverte che sta per venire, quasi come per scusarsi di non riuscire ad andare oltre, invece di scusarsi di aver irrimediabilmente danneggiato il mio orifizio anale. Rallenta, continua dolcemente, lo estrae tutto, lo riaffonda dentro, tale era la sua durezza e il suo turgore e tale doveva essere il diametro del mio culo, che non aveva nemmeno bisogno di indirizzarlo con le mani, entrava ed usciva che una bellezza. Mi porta le mani al petto da dietro, mi stringe a se in quegli ultimi istanti prima del piacere, schiaccia le sue mammelle gonfie sul mio dorso, mi bacia il collo mente continua a spingere lentamente la sua grossa mazza nelle mie viscere, affondi secchi e decisi, il rumore delle mie chiappe che impattano, non reggo e comincio a zampillare sperma senza che nemmeno lei mi toccasse. Un orgasmo anomalo quello così, che sinceramente io non preferisco, ma che dona profonda autostima a chi te lo infligge. Decide che è il momento, sembrava d’un tratto impazzita, comincia a sbattermi senza preavviso come un tappeto, mi prende per i fianchi e me lo spinge nel profondo con colpi fortissimi, sembrava avesse una sorta di epilessia, ricordo di aver urlato dal dolore, devo averla implorata di godere, mente lei aumentava la lunghezza dei suoi versi in un crescendo. Sento all’improvviso quel corpo estraneo sfilarsi dal mio corpo. Me lo sono ritrovato in faccia, con lei in piedi a sovrastare come una gigantessa me in ginocchio. Lo prendo a due mani e comincio a segarlo, mi esplode sul volto, il primo fiotto mi inonda il viso, continuo lo smanettamento e lei mi cola un piscio di sborra mentre i suoi mugolii si affievoliscono. Mi sbatte il cazzo sulla faccia come un grosso pennello a spalmare il suo piacere sulle mie gote. Crolliamo sul letto, io con il mio trattamento di bellezza in volto, lei con il mostro ancora in tiro. Riprendiamo fiato ed entrambi sorridiamo come due ebeti. Riprese le forze andiamo a ricomporci, l’acqua gelida ci riporta immediatamente con i piedi per terra. Dopo un'oretta trascorsa nudi sotto il piumone a chiacchierare e fumare ci rivestiamo appagati e soddisfatti. Lei prende i quattro soldi che lascio di solito sulla mensola e mi dice che con quelli si rimette la benzina. Si fa scortare di nuovo fino a casa, lei con le palle vuote e io col culo in fiamme.
RIFERIMENTO INTERNET : www
CITTA DELL'INCONTRO: Castellammare (pochi eletti capiranno di chi si tratta)
NAZIONALITA': italiana
ETA': boh
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: 100%
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): gfe
COMPENSO RICHIESTO: non richiesto
COMPENSO CONCORDATO: rimborso carburante (la benzina costa !)
DURATA DELL'INCONTRO: una serata invernale
DESCRIZIONE FISICA: dea
DOTAZIONE (S,M,L,XL,XXL): XXL
ATTITUDINE: Sirena incantatrice
REPERIBILITA': mission impossible
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: non ce ne sono che tengano per una come lei
TELEFONO: 0000
LA MIA RECENSIONE:
Valutazione sintetica della mia esperienza:
(5/5) ★★★★★
Rebecca e' una fanciullona. È soprattutto buona, e' capricciosa e volubile come solo una DONNA sa esserlo, e' una di quelle persone che a conoscerla ti ispira un recondito senso di apprensione e protezione, e' un essere in carne, ossa e sentimenti ! Sentimenti che ti balzano agli occhi e la rendono viva e dinamica, lei e' protagonista del mondo in cui vive poiche' con esso interagisce e domina. Rebecca ti fa sentire vivo, ti contagia con la sua vivacità. Vai via da lei e ti accorgi che per un'intera serata ed anche di notte, mentre tutti dormono, tu sei ancora li' come un coglione a pensare ad una perfetta sconociuta tanto da far prolungare il piacere dell'incontro anche quando l'incontro stesso è finito. Diventa un'ossessione, ma non di sesso, Rebecca ti ammalia e ti fa venire il chiodo fisso, parte una spasmodica ricerca della sua compagnia, del suono della sua voce, del suo profumo. L'ho conosciuta come cliente poi col tempo l'ho apprezzata come persona e ci e' scappato un rapporto interpersonale che va oltre la tanto ambita "girl friend experience". Lei e' una trans molto bella, il suo visino e' dolce e la sua chioma e' riccia e bionda come la criniera di una leonessa timida. E' alta e slanciata, due belle gambe sode e ben tornite un culo da copertina, ha una sinuosita' felina. I suoi occhioni sono dolci e le sue mammelle grosse, morbide e materne : ispirano sicurezza e protezione ma mai piu' di prima mi sono sentito in pericolo alla vista del suo cazzo, un palo di carne che non si cinge con una mano e per segarlo ce ne vorrebbero tre. Qualcosa di veramente mostruoso.
Quel giorno la chiamo sul suo numero privato ed è a casa in pigiama a guardare la pioggia che cade. Le parlo degli ultimi avvenimenti salienti della mia vita, mi aggiorna sulla sua : era parecchio che non ci sentivamo. Le chiedo di vederci ma mi dice di non avere un posto dove stare avendo dovuto liberare la casa che usava per gli appuntamenti dopo aver cambiato vita. Data la forte confidenza le propongo per la prima volta di usare casa mia. Mi risponde di si e io al pensiero svengo. Ci mettiamo d'accordo che sarei andato io da lei e poi le avrei indicato la strada scortandola con la mia macchina fino al mio appartamento. Giunti a casa mi ricordo della caldaia rotta e del tecnico che mi aveva dato buca, appena entrati accendo uno di quei caldobagno e ci infiliamo sotto il piumone con tutti i vestiti per poi spogliarci a vicenda ansimanti dal freddo. Ci abbracciamo e ci stringiamo in un atto tenero per salvare calore. Le mie mani sono fredde e toccandola rabbrividisce, mi nega i primi baci essendo troppo tesa dal freddo, mi attacco come un vampiro al suo collo per risalire fino alla bocca : finalmente le nostre lingue si aggrovigliano. A furia di strofinarci e limonare ci vien duro e comincio a sentire il suo sesso gonfio schiacciare il mio. In pochi sanno quanto è grosso il cazzo di Rebecca...è lungo, largo e venoso come un grosso manico di legno. Prendiamo il coraggio a quattro mani e ci liberiamo dai vestiti, lei spoglia me ed io lei. La trovo rinvigorita le sue tettone sembrano ancora più grandi decorate dai capezzoli scuri e turgidi come noccioli di ciliegia, il culo è pieno, tondo e sodo in quel perizoma che traborda carne davantri e di dietro. Il freddo intanto era diventato irrilevante e nudi sul letto cerchiamo di stare quanto più attaccati possibile, lei prende la borsa e tira fuori i preservativi ed il lubrificante che lascia sul letto. I sessi pulsano e ci dedichiamo l’uno all’altro, lei cavalcioni su di me con questo culo fortemente inarcato per non soffocarmi col cazzo, la sua criniera distesa sul mio pube e sotto la sua bocca calda, la sua lingua umida e le sue labbra carnose che avviluppano il mio pene in una pompa da brividi. Tiro a me quelle chiappe tonde, spingendola ad affondare più che posso, ma è davvero tanta roba, non si può sostenere, saliva e lacrime cominciano a colarmi sul viso, passo al retro dell’asta, ai suoi coglioni asinini, fin su al suo buchetto. Lei intanto ha due dita nel mio corpo che muove dolcemente mentre affonda la mia cappella su per la sua gola. Finita quella preparazione, quando avrà ritenuto che quelle due dita avessero potuto in qualche modo favorire il suo ingresso, si alza e si incappuccia allargando e quasi stracciando il preservativo. Con le dita intrise di Luan comincia a massaggiarmi e ungermi ; sento poi di nuovo un ditino intrufolarsi delicato, poi qualcosa di piu' piccolo ma piu' rigido : era il beccuccio della crema, mi aveva spremuto tutta la confezione nel culo per assicurarsi di non dover interrompere il sesso per ripetere la lubrificazione. Mi aveva farcito come un dolcino da divorare in un boccone. Mi chiede di stringere e di non farla uscire ma era impossibile stringere il culo con tre dita dentro. Mentre lei si posizionava da dietro e sentivo i suoi grossi seni penzolare e puntellare la mia schiena, pensavo già alle conseguenze di ciò che stavamo per fare, come ogni volta almeno due giorni dolorante al culo. Ho fatto un sacco di storie ma lei paziente alla fine è entrata facendomi sentire davvero sfondato. Non ho retto a luogo steso a pancia sotto con quel palo di carne nel retto. Era troppo grosso, era troppo duro, faceva un male cane. Si era accorta della violenza subita e come per rimediare ha subito preso a baciami e a succhiarmi. Come per voler compensare si è fatta penetrare alla missionaria ma giusto per il tempo di rivedermi infoiato perché i suoi piani erano altri. Si è cambiata preservativo e mi ha tirato per i capelli fino a farmelo mangiare per poi sputarmi in culo e finire il lavoro di traforo iniziato prima. Sono carponi e lei pompa facendomi sentire gli urti della sua punta nella mia scatola cranica poi mi tira a se, alzo la torso e mi ritrovo in ginocchio con la schiena inarcata all'indietro per il piacere. Mi sbatte forte facendomi rimbalzare col culo sul suo pube in rapide violente e sconquassanti penetrazioni. Dopo avermi seviziato per bene, dopo aver ridotto il mio culo a brandelli, è allo stremo dei mugolii, sento il suo pene pulsarmi dentro, rallenta e mi avverte che sta per venire, quasi come per scusarsi di non riuscire ad andare oltre, invece di scusarsi di aver irrimediabilmente danneggiato il mio orifizio anale. Rallenta, continua dolcemente, lo estrae tutto, lo riaffonda dentro, tale era la sua durezza e il suo turgore e tale doveva essere il diametro del mio culo, che non aveva nemmeno bisogno di indirizzarlo con le mani, entrava ed usciva che una bellezza. Mi porta le mani al petto da dietro, mi stringe a se in quegli ultimi istanti prima del piacere, schiaccia le sue mammelle gonfie sul mio dorso, mi bacia il collo mente continua a spingere lentamente la sua grossa mazza nelle mie viscere, affondi secchi e decisi, il rumore delle mie chiappe che impattano, non reggo e comincio a zampillare sperma senza che nemmeno lei mi toccasse. Un orgasmo anomalo quello così, che sinceramente io non preferisco, ma che dona profonda autostima a chi te lo infligge. Decide che è il momento, sembrava d’un tratto impazzita, comincia a sbattermi senza preavviso come un tappeto, mi prende per i fianchi e me lo spinge nel profondo con colpi fortissimi, sembrava avesse una sorta di epilessia, ricordo di aver urlato dal dolore, devo averla implorata di godere, mente lei aumentava la lunghezza dei suoi versi in un crescendo. Sento all’improvviso quel corpo estraneo sfilarsi dal mio corpo. Me lo sono ritrovato in faccia, con lei in piedi a sovrastare come una gigantessa me in ginocchio. Lo prendo a due mani e comincio a segarlo, mi esplode sul volto, il primo fiotto mi inonda il viso, continuo lo smanettamento e lei mi cola un piscio di sborra mentre i suoi mugolii si affievoliscono. Mi sbatte il cazzo sulla faccia come un grosso pennello a spalmare il suo piacere sulle mie gote. Crolliamo sul letto, io con il mio trattamento di bellezza in volto, lei con il mostro ancora in tiro. Riprendiamo fiato ed entrambi sorridiamo come due ebeti. Riprese le forze andiamo a ricomporci, l’acqua gelida ci riporta immediatamente con i piedi per terra. Dopo un'oretta trascorsa nudi sotto il piumone a chiacchierare e fumare ci rivestiamo appagati e soddisfatti. Lei prende i quattro soldi che lascio di solito sulla mensola e mi dice che con quelli si rimette la benzina. Si fa scortare di nuovo fino a casa, lei con le palle vuote e io col culo in fiamme.