...le scopate/masturbate con quelle inaspettate ....

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Ecco, queste sono le situazioni che ho sempre sognato di vivere. Mi domando che devo fare perché accada anche a me. Pellegrinaggio a Medjogore?
 
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che cosa!!??!!
toglierti il dente del giudizio?
posso metterti in contatto con il mio dentista se vuoi...............
 
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Molte volte ci sottovalutiamo ...credo che se dovessimo fare un censimento tra le donne anche loro molte volte dicono "dove sono gli uomini..." io per esempio non vorrei mai farmi dire di no ... se ci provo vorrei sempre un si ... purtroppo non accade ...ad esempio con il mio lavoro se faccio 10 offerte riesco a portarne a casa 3 .... quindi sempre con le dovute proporzioni credo che dovremmo fare la stessa cosa ....certo che se vado a provarci con una alta 180 modella ( le soprannomino CRISTALLERIA guardare ma non toccare ) non credo che mi si fili , ma se vado con la carina ma non troppo disponibile .... mah qualche chance ce l'ho ... mi piacerebbe riceve qualche commento dalle signore che ci seguono su questo forum ...... speriamo che arrivi ciaooo

Ecco, queste sono le situazioni che ho sempre sognato di vivere. Mi domando che devo fare perché accada anche a me. Pellegrinaggio a Medjogore?
 
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Bah?! Mi sembra una spiegazione un pò riduttiva... Certi meccanismi non credo possano essere spiegati con un report statistico.
Ad esempio, sapete che possedere certi tratti del viso predispone maggiormente l'altra metà del cielo ad immaginare e realizzare certe fantasie?
Io, probabilmente, c'avrò proprio la faccia del coglione se non mi è mai capitato... :sad:
 
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Ogni tanto, sopratutto quando iniziate queste discussioni strane mi fate ritornare alla mente episodi della mia vita sessuale che avevo completamente rimosso o che non pensavo che si potessero vedere sotto una particolare angolazione, ed è proprio il caso di quello che vi voglio raccontare stasera.

Mi avete fatto tornare, infatti, in mente un episodio accaduto tanti, tantissimi, anni fa e che avevo completamente rimosso.
Ero stato in vacanza in Spagna con degli amici e, ritornato a casa, avevo deciso di andare a passare una giornata con i miei genitori che, come ogni anno, si trovavano in una bella e rinomata località di villeggiatura non lontano dalla nostra città di residenza, con poco più di una oretta di macchina li raggiungevo.
Partii la mattina presto, arrivai nella suddetta località e andai, insieme ai miei, a fare una passeggiata in centro, poi tornammo alla pensione dove alloggiavano, per pranzare.
Il mio programma era di prendere un poco di sole dopo pranzo, di fare una doccia e di ripartire in serata per casa, ma mia madre, immediatamente dopo pranzo, mi prese un po’ in disparte e mi chiese perché non rimanevo due giorni con loro, avremmo festeggiato, due giorni dopo, una ricorrenza familiare e poi sarei ripartito. Mi disse che a mio padre avrebbe fatto certamente piacere e di farla sembrare una mia iniziativa, non potevo certo dirle di no, tanto più che non avevo progetti immediati, che avevo, si, altre cose in mente per le vacanze, ma tutte a distanza di qualche giorno, e che, comunque, mi trovavo in una delle più belle località di villeggiatura d’Italia, con locali e divertimenti a profusione.
Andammo allora alla reception della pensione per chiedere una stanza per me, e il portiere disse che la stanza c’era ma che dovevamo chiedere alla signora Laura, la proprietaria.
Allora andammo nella sala da pranzo e trovammo la famosa signora Laura, di cui avevo sempre sentito parlare, i miei andavano in quella pensione ormai da alcuni anni, ma che non avevo mai conosciuto, che stava pranzando. Mia madre mi presentò, le dicemmo cosa volevamo e lei si alzò immediatamente per venire a dare disposizioni.
Alta, con un bel portamento, vestita di un elegantissimo chemiser blu a fiori variopinti, che si portava molto all’epoca, stretto in vita da una cintura, gambe lunghe e figura snella, si capiva che aveva un bel seno e che aveva attorno alla quarantina d’anni.
Disse al portiere di procedere alla registrazione e alla consegna delle chiavi e ci salutò, molto cordialmente, tornando a finire di pranzare.
Io presi le chiavi della camera e poi andai in macchina a prendere la borsa con le poche cose da mare che avevo portato con me, me ne andai, quindi, in camera e mi stesi sul letto per riposare un po’.
Dopo un’oretta, circa, feci una rapida rivista di ciò che avevo con me e feci mente locale di cosa mi servisse per affrontare quei due inattesi giorni di vacanza, deciso il minimo indispensabile uscii dalla camera e mi diressi alla reception, dove chiesi al portiere qualche informazione sui negozi più vicini, nella reception c’era anche la signora Laura che subito mi diede delle indicazioni e poi disse “Devo uscire anche io a fare delle compere, possiamo andare anche insieme”.
Uscimmo e lei si diresse verso la sua auto ma quando le dissi che potevamo prendere anche la mia, e vide che avevo una bella macchina sportiva, non esitò a lasciare la sua utilitaria nel parcheggio.
Ci dirigemmo quindi verso il centro della cittadina, e qui vi risparmio il racconto dei vari giri che facemmo e delle compere effettuate, familiarizzando un po’ e rientrando alla pensione dopo un paio d’ore.
Rientrati alla pensione, ci salutammo e io andai in camera, per mettere a posto le cose acquistate, entrato in camera mi tolsi la camicia, ormai sudata, e iniziai a mettere a posto.
Dopo nemmeno tre minuti sento bussare alla porta e, andato ad aprire, mi trovo davanti la signora Laura che mi dice “ Senti… mi faresti rivedere la camicia che hai comprato, ne voglio regalare una identica ad un mio amico”, le rispondo “Certo… si accomodi” e la faccio entrare, girandomi a prendere la camicia richiesta dalla busta, sento alle mie spalle girare la chiave della porta e quando mi rigiro verso di lei vedo che si è già sbottonata i primi bottoni dello chemiser, rimango un attimo attonito, mentre si toglie la cintura, che getta a terra, e poi finisce di sbottonarsi lo chemiser facendolo scendere a terra con un agile gesto delle spalle.
Rimane in mutandine e reggiseno di pizzo celeste, un splendido corpo snello con un bel seno pieno, perfettamente compatibile con quello che si capiva quando era vestita.
Fa un passo verso di me e mi sussurra “Quello che faremo ora non è mai successo e non succederà mai più”, porta le mani alla mia cintura, la apre, apre i pantaloni, me li sfila, insieme alle mutande, il tutto in un attimo, e me lo prende un bocca, ancora un po’ barzotto ma andante verso il duro, il tutto mentre ero ancora in piedi.
Cominciai allora a prendere anche io l’iniziativa e, sgombrato il letto dalle buste delle compere, ve la trascinai, sbottonandole il reggiseno, mettendo a nudo una bella 4° misura, un poco scesa ma ancora abbastanza tosta, e portandola in posizione di 69, le scostai le mutande e iniziai a leccarla furiosamente.
Dopo pochi minuti le venivo copiosamente in bocca, mentre anche lei, che bevve tutto il mio sperma, scossa da un orgasmo, se ne veniva.
Mi rilassai un attimo, ed ero ben deciso a terminare, ciò che avevamo iniziato, con una bella scopata, mi alzai a mezzo sul letto e le afferrai le mutandine per sfilargliele, non lo avessi mai fatto, mi scostò violentemente, dicendo “stai fermo”, come una furia si alzò dal letto e raccolse da terra il reggiseno, infilandoselo e abbottonandolo, in men che non si dica, velocissima, era di nuovo rivestita di tutto punto e si diresse alla porta, girando la chiave, prima di uscire e di richiudersela alle spalle mi ripeté: “Ricordati che questo non è mai successo e non succederà mai più” e aggiunse, dolcemente e sorridendo, “ciao”.
Rimasi steso sul letto, nudo, per più di mezz’ora ripensando a quel turbine di sesso che aveva attraversato la mia vita.
Ed infatti nei due giorni successivi, ma già dalla sera a cena, cioè appena un paio d’ore dopo, fu inappuntabile, la perfetta padrona/direttrice della pensione che passava leggera ed elegante nella sala da pranzo e negli altri ambienti comuni e che aveva una parola simpatica per tutti, nulla mi fece intendere e nulla mi consentì di farle intendere.
Dopo due giorni, in cui, comunque, mi divertii in altra maniera, andando a consegnare la chiave della camera, al momento della partenza, mi cadde l’occhio sulla licenza della pensione, che era affissa dietro il bancone, c’era, chiaramente, il suo nome completo e la sua data di nascita. Feci un rapido calcolo: aveva 48 anni compiuti, e io non ne avevo ancora 21.

Eh si che l'avevi anche quasi rimossa questa storia, se la ricordavi bene ci potevi anche scrivere un romanzo! Io faccio fatica a ricordarmi com'era vestita la pay da cui sono stato il giorno prima.
 
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Beh ....mi ha fatto ridere questa .....!!! la cosa che mi fa più incazzare sono quelle fighe che si lamentano e poi non fanno mai un cazzo !!! ..Ciaoo

Bah?! Mi sembra una spiegazione un pò riduttiva... Certi meccanismi non credo possano essere spiegati con un report statistico.
Ad esempio, sapete che possedere certi tratti del viso predispone maggiormente l'altra metà del cielo ad immaginare e realizzare certe fantasie?
Io, probabilmente, c'avrò proprio la faccia del coglione se non mi è mai capitato... :sad:
 
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