Roby, per quanto la situazione da te descritta sia indubbiamente rischiosa, io ci trovo qualcosa di eccitante.
Mi piace vedere canali che si aprono al fruscio di una banconota, è una situazione che ha un suo fascino anche visivo. Mi viene in mente Tower Bridge che si solleva per il passaggio dei battelli.
Forse non sono completamente aggiornato sul modus operandi delle pay di oggi, ma mi sembra che molte tendano a stabilire il prezzo prima dell'incontro.
Qualche anno fa era un po' diverso.
Molte volte, mi riferisco sempre a tanti anni fa, sono stato con pay che non dicevano per telefono il prezzo, ma era quasi la norma; sapevo che, ad esempio, le brasiliane chiedevano un tot indipendentemente dal fare o non fare certe prestazioni; altre sudamericane partivano da un prezzo più basso con contrattazione sulle prestazioni.
Poi sono arrivate le rumene, le albanesi le africane, le cinesi. Ognuna con il proprio modo di trattare prezzo e prestazione.
Generalmente le cinesi ti dicono quanto prendono, salvo poi magari chiedere prima dell'incontro un piccolo sovrapprezzo, ("
io blava, fale tutto con calma"), ma senza convinzione, come se fosse una prassi.
Con le africane non ho mai avuto problemi, una volta accordati prezzo e prestazione mantengono l'accordo.
Con le rumene e albanesi è un terno al lotto; trovi quelle oneste che fanno ciò che dicono al prezzo stabilito; e quelle che invece non ti dicono quanto vogliono per telefono e poi all'incontro sparano alto, quando capiscono che non abbocchi scendono, e generalmente sono quelle che non rispettano gli accordi.
La mia, naturalmente, è un'esperienza abbastanza limitata, vissuta in una città di provincia, e quindi non fa testo. E la nazionalità a volte non centra.
L'ultima esperienza negativa che ho avuto di una pay che mi ha chiesto un sovrapprezzo durante il rapporto, e stata con un'africana.
Nel mondo stanno avvenendo grossi cambiamenti, non solo dal punto di vista climatico...
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magari tutte come te...
