Ma si va' là, aggiungiamo pure. Intanto perché l'ammirazione per Bufalino credo vada premiata. E poi perché vanno benissimo anche poesie romanzi nei quali le nostre amiche puttane non siano protagoniste, ma personaggi di rilievo (fosse pure in una sola sequenza lirica o narrativa). Intanto rimedio a un'altra dimenticanza imperdonabile: Nanà di Zola. Come nel caso di Proust si tratta di una 'cortigiana' e non di una loft o otr dei nostri tempi: ma, eufemismi a parte, sempre di puttana trattasi. E lo stesso vale per la 'cocotte', come si definiva una corpivendola d'altissimo bordo nella Belle époque. Ragione per cui inserisco anche la più celebre raccolta di Gozzano, dove si trova per l'appunto la poesia Cocotte. Un saluto, e proseguiamo nell'opera...
Lorenzo Venier, La puttana errante, 1530-1531
Idem, La zaffetta, 1530-1531
Pietro Aretino, Sei giornate, 1534-1536
Daniel Defoe, Fortune e sfortune della famosa Moll Flanders, 1722
Alexandre Dumas jr., La signora delle camelie, 1848
Émile Zola, Nanà, 1880
Frank Wedekind, Lulu, 1892-1894
Guido Gozzano, I colloqui, 1911
Marcel Proust, Dalla parte di Swann, 1913
Arthur Schnitzler, Girotondo, 1920
Joseph Kessel, Belle de jour, 1928
Nell Kimball, Memorie di una maîtresse americana, 1932
Elio Vittorini, Il garofano rosso, 1933-1948
Mika Waltari, Sinuhe l'egiziano, 1945
Vladimir Vladimirovi? Nabokov, Lolita, 1955
Truman Capote, Colazione da Tiffany, 1958
Dino Buzzati, Un amore, 1963
Gianni Brera, Il corpo della ragassa, 1969
Gesualdo Bufalino, Argo il cieco, ovvero i sogni della memoria, 1994
Paulo Coelho, Undici minuti, 2003
Gabriel García Márquez, Memorie delle mie puttane tristi, 2004
Belle du Jour, Diario intimo di una squillo perbene, 2005