Qualcosina mi è noto. Ma gestire un database da casa,lo fagia il commercialista. Ce chi se lo fa,chi ha dimensioni grandi ,non ha bisogno di molto personale. Digitalizzare il cartaceo e una tantum. Ancora non ho visto esempi pratici di come si possa concorrere ad evitare i contagi tenendo alle mura domestiche decine o centinaia dei persone.quanti ai furti ,i custodi perquisivano gli operai una volta alla ricerca di attrezzi . Succede. Succede spesso anche che i padroni scappino in paradisi fiscali non pagando operai e fornitori. Mi ripeto,chi tra voi vuole e può portarsi un lavoro dipendente a casa,buon per lui ,che da oggi potrà rinforzare le sue richieste e forse lo otterrà. E vorrei sapere in concreto come si può far fare a cas a un lavoro dipendente a numeri importanti di persone. Nel dettaglio,e non vagamente parlando di digitalizzazione. Nel campo di locali erotici ,non ci sono possibilità.
Ripeto e poi basta: praticamente tute le mansioni impiegatizie che comportino un PC possono essere remotate da casa.
Per i lavoratori diretti o tutto quello che c'è in mezzo alla ricezione di una merce fino alla spedizione di un prodotto praticamente no.
Però hai comunque dato un buon spunto di riflessione.
In effetti sarei curioso di spare la proporzione tra impiegati di concetto e magazzinieri/spedizionieri della sede Amazon di Piacenza.
Esagero un po' ma secondo me si va fa un rapporto 1:10 a forse anche 1:100
In questi giorni stanno anche portando l'esempio delle Mutti di Parma: fanno conserve di pomodoro.
Infine ci ha anche provato Elon Musk a fare la Tesla tutta robotizzata.
Gli è andata male e in effetti ci ha dovuto rimettere gli operai diretti in catena di montaggio.
Ma anche lì mi piacerebbe sarebbe quanti impiegati invece ha nei vari stabilimenti.
Secondo me molto pochi.
Forse stiamo arrivando al nocciolo del problema: si aveva paura fino a poco tempo fa che l'industria 4.0 avrebbe distrutto molti lavori sopratutto a livello impiegatizio.
Giunti a questo punto invece forse vedo una luce in fondo al tunnel: mi sa che invece ne distruggerà molti di più a livello di operai diretti tramite l'automazione (ah, preparatevi, gli dovrete mantenere il reddito di cittadinanza con le vostre tasse) e invece ne creerà di nuovi tra gli impiegato tramite lo smarworking.
Altra considerazione: si dice che un datore di lavoro compra tempo ed energie ma è impropria come definizione.
Di fatto compra competenza.
Il problema è che se compra competenza allora anche un operaio potrebbe aprire una partita IVA.
Vero, risponderei io, ma per fare ciò bisognerebbe anche allora ammettere che, oltre a possedere una competenza ha proprio proprio una professionalità, ossia è un professinista.
E un professionista, mediamente, dovrebbe venire pagato il doppio di un dipendente, vuoi appunto perchè viene riconosciuta la sua professinalità, vuoi perchè tutte le tasse e contribuiti che normalmente invece ad un dipendente vengono pagate direttamente dall'azienda, con un regime fiscale differente (e agevolato?), dovrebbe pagarsele la partita IVA.
Vero che a quel punto sia azienda che titolare di partita IVA potrebbero accedere ad agevolazioni fiscali al termine appunto dell'anno fiscale ma, nel mentre, i soldi a cifra piena qualcuno dovrebbe tirarli fuori tutti (leggasi l'azienda).
Avrebbe veramente interesse un'azienda a fare ciò?
In altre parole, ci sarebbe veramente interesse per un'azienda, anche se ha la leva economica decisamente più forte, a trasformare tutti i propri dipendenti in fornitori?