Terminato un sopralluogo per una gara e confortato dalle parole di Agostino lette in merito al locale – e complice una vincita al Perla – decido di addentrarmi nei meandri del Margerita, che non vedevo da molto.
Che dire?
Il locale, per chi non lo conoscesse, si trova al lato di una rotonda, sulla destra, molto vicino al Casinò Perla.
Nel parcheggio due utilitarie con targa romena. E una bicicletta.
E’ il primo pomeriggio.
Suoniamo e ci viene aperto.
In reception versiamo i 40 euro (era tra lunedì e giovedì) ad un bel ragazzo – il quale ci rassicura che ci sono ragazze – che a quanto è stato dato vedere è il factotum del locale.
In due passi si è negli spogliatoi (piccoli) i cui armadietti (piccoli) si aprono con una chiavetta con attaccato un cartellino con scritto il numero (che in caso di smarrimento non è il massimo).
All’interno troverete un asciugamano, un accappatoio e delle ciabatte di pezza con suola in gomma (che non ho usato avendo le mie).
La parte frontale dello spogliatoio è usata dalle ragazze anche per truccarsi e prepararsi, e su un ripiano vi sono prodotti, phon e piastre, alla rinfusa.
Si entra poi in uno spazio che conduce 1 – dritti al bar 2 – a sinistra vi sono le scale per scendere alla zona wellness, o salire alle camere 3 – ancora più a sinistra nel terrazzino.
Vi faccio fare un giro.
Dritti al bar, noterete alla vostra sinistra dei divanetti (in quel momento occupati da due ragazze, poi descriverò la fauna) di colore fucsia, un bancone e liquori a vista - che apre su un magazzino con stoccate le bevande - con pc e poi a destra una mini-arena con altri divanetti dello stesso colore lungo il perimetro, in cui staziona una ragazza isolata.
Una TV alla parete con un film porno in proiezione e in fondo sala altri divanetti, con altra ragazza distesa con asciugamano in testa, intenta a smanettare uno smart.
E’ molto caldo, e l’unico condizionatore non funziona granché.
C’è un tavolino con un contenitore del genere in cui si mettono le paste al bar, ma è vuoto.
Bicchieri ovunque e sacchetti di plastica da cui spuntano generi di prima necessità, poi ho appreso usati dalle ragazze.
In terrazzo – con due divanetti a due posti, un tavolino ed un ripiano rialzato, staziona una ragazza intenta a fumare e bere, ed un’altra che con le mani traffica sulle unghie dei piedi.
Dai divanetti alla parete – coperta con listarelle di legno in quanto dà sulla strada – ci sarà neppure un metro.
Il terrazzino poi si apre (poco) e c’è una poltroncina, e da li potete vedere anche un po’ di verde del retro della casa.
Su un ripiano c’è un pennello di quelli usati per dare la tinta a i capelli, e per terra c’è un guanto (presumo indossato da chi usava il pennello).
Pochi scalini e si scende sotto.
Ci sono due bagni a sinistra e a destra (o dritto se non girate in bagno) si entra nella zona relax, con due idromaggio, una più grande e una più piccola a destra. Ci sono le due docce vicino alla piccola.
Nel locale c'è pure una minuscola sauna.
Sopra la grande idro un divanetto a salsissicciotto con seduto l’unico cliente oltre a noi, intento a contemplare il vuoto (o colto da quieta disperazione, come noi).
Ci facciamo una doccia e saliamo a bere e vedere la situazione sul versante femminile.
Sette ragazze.
Abbiamo parlato solo con due e rimosso i nomi, quindi non chiedetemeli.
I frequentatori capiranno dalla descrizione e magari verranno in vostro soccorso.
Nella zona bar una ragazza bionda con un costume intero rosso, come il rossetto, che all’uscita scopriremo essere la proprietaria di una delle due autovetture all’esterno.
Poi una grossa sudamericana, con capelli neri mossi, con un costume nero con scritta bianca “Amazing” in evidente contrasto con le sue fattezze. Un ossimoro ambulante, insomma.
La ragazza dall’’altra parte della sala, intenta a smanettare con il telefono, ha lunghi capelli neri, un due pezzi anch’esso nero, un po’ di pancetta ed un seno naturale, e gira, quasi come tutte, in infradito o ciabatte (COSA ASSOLUTAMENTE DA ABOLIRE OVUNQUE).
Delle due in terrazzo, entrambe in costume intero, una ha lunghi capelli neri e occhi azzurri, molto bassa e robusta, e un’altra l’ho completamente dimenticata, grazie a Dio.
Le ultime due sono in spogliatoio.
Una bionda che si professa russa – e potrebbe starci – con occhi azzurri e l’unica con degli scarponi da professionista, è intenta a tirare maldestramente i capelli ad una moretta che era in sala al nostro arrivo, con capelli a caschetto ed occhi azzurri, magra e con fisico naturale, direi esteticamente la più carina del gruppo.
Decidiamo che è tempo di farci una bevutina e nel pacchetto sono incluse due bevande analcoliche e un alcolico (vino o birra).
Prendiamo l’analcolico e scendiamo sotto.
Idro piccolo.
I muri sono scrostati, l’idro manca di una leva e il palo da lap sul palchetto di legno è arrugginito.
Il locale necessiterebbe di parecchi interventi.
Complessivamente mi è parso sciatto, poco pulito e vi regna la confusione.
Il tizio è sempre seduto sul divanetto, ma si muove, dunque è vivo.
Ci docciamo e saliamo, sedendoci sul divanetto sottostante l’aria condizionata, dato che è veramente caldo e lì si trova un po’di conforto.
Siamo attaccati dalla brasiliana – che è prontamente stoppata – cui subentra la mora più carina e dalla bionda “parrucchiera”, che non mi mollerà per la restante permanenza.
Confessa di avere fatto la parrucchiera ma di guadagnare di più come meretrice.
(“Se tiri i cazzi come tiri i capelli…” ho pensato).
Ha i denti color giallo marrone – forse perché non li ha lavati dopo il caffè – che fanno un bel pendant con le zeppe giallo-oro che indossa.
Esauriti i penosi dialoghi e tentativi di stuzzicamento, si alza e ci mostra la mercanzia, così di botto.
Tentativo estremo.
“Ho la figa calda”, dice.
Faccio per alzarmi ed offrirle il posto sotto il condizionatore, mentre guardo il mio amico che non sa come sganciarsi dall’altra, pure carina ma anonima, e lo soccorro dicendogli che è tempo di usare la consumazione “pesante”.
Ci facciamo due Lasko al bar, con due facce che sono due punti interrogativi.
Ci sembra di stare in una farsa.
Il mio amico si interroga su dove fosse la bionda con il costume rosso, sparita, e conveniamo entrambi che la storia poteva finire lì.
Ci rivestiamo e fuggiamo, non lasciandoci alle spalle prigionieri.
In parcheggio arriva la bionda con l’auto, che ci saluta.
“Sono uscita per commissioni” fa al mio amico che le diceva di averla cercata.
“Per fortuna”, penso.
Prima di imboccare la strada parcheggia a fianco un’auto con 5 ragazzi, che dissuadiamo dall’entrare, spedendoli al Marina (questo giusto per chi mi dice che voglio demolire il Marina, ma tra i due mali…).
Non sembravano molto esperti, per loro stessa ammissione.
Chissà se ci hanno dato ascolto.
Da bravi novizi italici, direi di no.
Conclusione: non voglio calcare la mano. Sono stato nel locale un’ora. Ed è stato pure troppo.
Devo dire che i 40 euro – che ritengo il minimo sindacale, comunque – stanno al Margerita come gli 85 (ma anche i 60) stanno al Marina. Troppi.
Voglio proprio sorvolare sulle ragazze presenti.
Incommentabili e ampiamente rivedibili, sia fisicamente che come approccio in sala, condotta generale e abbigliamento.
Che dire: il mio suggerimento è di non andarci.
Può andare bene per chi vuole spendere relativamente poco, è di bocca (moooooolto) buona e si accontenta.
Non è il mio caso per nessuno di questi aspetti.
Auguro la miglior sorte a questo locale.
E a chi vi si recherà.
ps c'è qualcuno nel forum che c'andava quella volta che mi da conferma? giusto per non sembrare un visionario
Come spieghi tu i locali non li spiega nessuno, e nessuno come te sa affossarli semplicemente con le parole anche se qua il grosso del lavoro l'ha fatto il locale, che sembra molto malmesso
[...]Prima di imboccare la strada parcheggia a fianco un’auto con 5 ragazzi, che dissuadiamo dall’entrare[...]
Chissà se ci hanno dato ascolto. Da bravi novizi italici, direi di no.[...]
Del vecchio Margerita ricordo solo l'arrivo di Vanessa all'Andiamo. Gran bel bocconcino!:girl_drink1:
Io non affosso niente.
Ho le palle di scrivere quello che vedo e che conosco.
Ed ho il mio stile di farlo, stile che ormai gli utenti cercano sempre meno di tirare fuori d sé stessi.
In questi tempi di noviziato con molte gite e molto poco da dire, quando addirittura non autocastrato, è già molto.
Presente. 190 euro ingresso, ma altra storia.
Forse è il caso che si facciamo investimenti seri e si ritorni a quella formula, creando un bacino di clientela di un certo livello, altrimenti diventa come certi posti in cui andare dopo che si è mangiato a casa.
Avete presente il "venite già cenati?".
Ecco, per il Margerita "venite già scopati".
E pensa che ce n'erano di più belle e di più brave a quei tempi al Margerita