Francamente risulta fuori ogni logica pensare che un'organizzazione malavitosa si preoccupi di noi, del tempo irrisorio che facciamo perdere alle loro adepte, che poi sono i normali approcci necessari per poter usuffruire del servizio, fino al punto di minacciarci di morte.
I sicari, i regolamenti di conti, le minacce vere si utilizzano per questioni molto più importanti, come la droga, il pizzo, e anche si la prostituzione, ma soprattutto nella gestione delle "ragazze" e delle zone, e dei relativi proventi, non certamente nei confronti dei clienti, che rappresentano un bene prezioso, da non spaventare, piuttosto invece da coltivare e da spennare delicatamente poco alla volta.
A meno che non si vada a interferire pesantemente e fisicamente con il lavoro delle "ragazze", come nel caso di qualcuno che se ne innamora e vuole strapparle alla professione, e ne subisce talvolta le conseguenze.
Certamente vi possono invece essere delle truffe nei confronti di persone ritenute più suscettibili e più attaccabili, del tipo di quelle messe in atto con falsi profili via internet, in genere provenienti da nazioni come il Ghana o la Nigeria, al fine di spillare soldi attraverso pseudo rapporti sentimentali, basandosi sul buon cuore e/o la necessità di affetto di talune persone in condizioni psicologiche particolari.
Certo, da domani provo anche io a mettere in atto il giochetto, ed è più facile di quanto si possa pensare risalire all'identità dei clienti, scegliere quelli giusti, ad esempio quelli sposati, e ricattarli per non comunicare alle famiglie i loro giochini segreti.
In alcuni casi non è nemmeno necessario risalire all'identità, basta un numero di telefono e delle minacce ben assestate.
Poi, se funziona bene, se non funziona pace e amen, ci ho provato, ma non mando certamente dei sicari a punire la mia vittima o a intimidirla, "il gioco non vale la candela".
In poche parole non penso proprio che queste minacce risultino reali, comprendo comunque la preoccupazione di chi le riceve, dato che qualcuno si sta rivolgendo direttamente a te, e ci si sente in pericolo soprattutto più che altro per la nostra privacy.