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In effetti su due di quelle che ho recensito , mi presentai come dire ad orario di chiusura ed ero il primo del giorno e una di queste è proprio una escort che sta in appartamento tutto il giorno.Proprio nei giorni scorsi è venuto fuori lo stesso discorso con una pay che si lamentava degli scarsi guadagni.
Il discorso poi si è articolato sulle spese per gli annunci, sul caro-affitti, ecc. ma poi le ho chiesto fino a che punto si sarebbe ostinata a fare questo lavoro che sembrava solo farla arrabbiare. "Se scendo sotto i 1.000 euro la settimana resto a casa".
Sono 4.000 al mese che sono sempre un bell'andare (per i miei canoni), ma l'ago della bilancia per questa ragazza era che adesso faceva (più) fatica a sopportare le giornate, le settimane, i mesi chiusa in un modesto loft ad aspettare uno, due, quando va bene tre, ma a volte anche zero clienti al giorno. "Se venissero in dieci, oltre a guadagnare molto, mi annoierei meno e passerebbe più veloce il tempo!"
Ma il succo era un'altro: ha preso consapevolezza che questi anni passati a fare la escort le hanno portato via una parte importante della propria vita sociale, e adesso guadagnare 4.000 (che ripeto sono comunque bei soldini) rispetto ad un tempo quando erano 10.000 tutti i mesi, continuando a rinunciare ad una vita propria, ti fanno pensare diversamente e a mollare più facilmente.
E' un discorso che vale solo per questa escort, ma volevo sottolineare che nelle decisioni di lavorare oppure no di una escort, oltre alle semplici e chiare cifre che citate, ma fredde se estrapolate da un contesto, sulla bilancia occorre mettere cose come le rinunce fatte o il grado di saturazione raggiunto, non quantificabili in denaro. E ognuna pone l'asticella a quote diverse.
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