Discussione Onlyfans

Chi non si ricorda,per chi ha i capelli che si stanno ingrigendo come i miei,quando si andava in camporella in auto spesso negli stessi posti,i guardoni,pacifici,che sapendo si appostavano per vedere cosa facevi nella tua auto nell'intimità con la lei di turno.
Però se avevi sfiga beccavi Pacciani :crazy: :crazy:
 
Certo, serve una Partita Iva in quanto non può essere inteso, neppure per importi bassi, come un'attività occasionale, ma è sistematica e continuativa, poi pare di capire che di bassi redditi, in questo settore, non ce ne siano: bastano un centinaio di abbonati per avere giù uno stipendio superiore alla media....
 
dal vivo in realtà è più difficile, non esistendo la professione ufficialmente, ma online è inquadrata come content creator, anche se sempre di zoccole digitali trattasi, o trote digitali, se si preferisce...
 
il problema grosso e che qui in Italia non esiste una normativa chiara che serve a gestire l'intrattenimento online, di qualsiasi genere!
Poi se bisogna parlare delle nostre amiche donzelle, allora il discorso diventa più ampio, visto che con la legge Merlin hanno "vietato" l'esercizio del meretricio in ogni sua forma e qui i problemi diventano di natura più ampia.
 
Dal 1 aprile 2025 è attivo il cod. Ateco 96.99.92. che regolarizza i "Servizi di incontro ed eventi simili", dal punto di vista fiscale.
In Italia la prostituzione è lecita tra adulti consenzienti, mentre è illegale ogni altra attività collaterale come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l'organizzazione in luoghi chiusi come bordelli ed il controllo in generale da parti terze.
Resta comunque una attività difficile da tracciare (incassi in contanti), mancano anche la comunicazione di inizio attività, controlli sanitari lavoratori, etc. quindi presumo che ben poche presenteranno la dichiaraziuone dei redditi...
L'attività online invece è completamente regolata e tracciabile, essendo equiparata alla creazione di contenuti per il web, probabilmente però le esercenti non dichiareranno il tipo di contenuti, evitando la porno-tax aggiuntiva del 25%.
C'è quindi un flusso enorme che sfugge al fisco...
 
Dal 1 aprile 2025 è attivo il cod. Ateco 96.99.92. che regolarizza i "Servizi di incontro ed eventi simili", dal punto di vista fiscale.
In Italia la prostituzione è lecita tra adulti consenzienti, mentre è illegale ogni altra attività collaterale come il favoreggiamento, lo sfruttamento, l'organizzazione in luoghi chiusi come bordelli ed il controllo in generale da parti terze.
Resta comunque una attività difficile da tracciare (incassi in contanti), mancano anche la comunicazione di inizio attività, controlli sanitari lavoratori, etc. quindi presumo che ben poche presenteranno la dichiaraziuone dei redditi...
L'attività online invece è completamente regolata e tracciabile, essendo equiparata alla creazione di contenuti per il web, probabilmente però le esercenti non dichiareranno il tipo di contenuti, evitando la porno-tax aggiuntiva del 25%.
C'è quindi un flusso enorme che sfugge al fisco...
Come inizio attività per tutti esiste solo l'apertura della Partita IVA. Inoltre, il sesso a pagamento, riconosciuto tale anche online, se sussiste interazione diretta, era già tassato prima del 1° di aprile 2025.
 
Dal 1 aprile 2025 è attivo il cod. Ateco 96.99.92. che regolarizza i "Servizi di incontro ed eventi simili"
L'informazione non è corretta (non è un attacco personale ma una constatazione).
Il codice ATECO individua la tipologia di attività, ma non la regolarizza. Serve a fini statistici, di studi di settore e di presentazione dei bilanci statali alla comunità europea. La granularizzazione delle sottocategorie, serve per individuare quella parte di sommerso che non veniva normalmente classificata e che genera dibattito in fase di analisi del bilancio.

Esistono alcune proposte di legge che vanno nella direzione della regolamentazione, del riconoscimento della attività professionale/di impresa perlatro già presentate agli organi competenti, ma sospese nel solito limbo dei pregiudizi italioti.

Relativamente al reddito prodotto, non esiste porn tax per i content creator in quanto viene applicata alle piattaforme che raccoglie introiti in Italia senza stabile organizzazione. Per ciò che riguarda invece alla dichiarazione della fonte del reddito, è tutto tracciato in quanto le fatture, i bonifici e quant'altro, riporta l'indicazione dell'emittente (p.e. Onlyfans).
 
Indietro
Alto