Codice Ateco specifico al Sex Working.

Per giustificare i guadagni o gli acquisti molte trovano qualcuno consenziente che le mette in regola come colf o badanti o altre attività, si fanno pagare con assegni o bonifici, e restituiscono la paga fittizia in contanti, aggiungendo l'importo dei contributi, con una eventuale ulteriore maggiorazione per il compenso di chi le mette in regola. Purtroppo c'è anche qualche truffatore che non versa i contributi ma li tiene per sè e dà alle malcapitate escort buste paghe false e certificazioni dei contributi false.
Tutto più rischioso con le leggi ed a volte più costoso rispetto alla Partita IVA corretta.
Ricordo che sui permessi di soggiorno per cittadini extracomunitari Sex Workers bisogna rispettare le quote d'ingresso per le libere professioni non regolamentate.
 
Niente fattura, ma semplice ricevuta senza Codice Fiscale del rispettivo cliente, emessa tramite App dell'Agenzia delle Entrate e fatta recapitare al destinatario tramite WA od email, al pari di ogni operatore libero professionista che opera fuori sede.
Mi risulta che i documenti commerciali elettronici (ex scontrini e ex ricevute fiscali) possano essere emessi solo dai commercianti al minuto e assimilati, non dai professionisti.
 
Non penso che tale azione sarà avvalorata, anche se le Sex Workers pagano le connesse tasse; o mi sbaglio?
Non capisco come ragioni, a volte.
Sono anni che ripeti che le professioniste dovrebbero emettere fattura, pagare le tasse, regolarizzarsi col fisco eccetera eccetera. Un sacco di doveri cui secondo te dovrebbero adempiere.
Ora ce n'è una che a leggere l'articolo pare abbia fatto tutto secondo la legge e tu arrivi a sostenere che un suo ricorso al giudice di pace non verrà avvalorato.
A parte che ad essere avvalorato non è il ricorso in se' quanto piuttosto le pezze d'appoggio presentate, che se sono vaghe o inconsistenti portano alla non ammissibilità del ricorso, non vedo il motivo per cui un/una titolare di p. IVA non possa presentare un ricorso con richiesta di decreto ingiuntivo per una fattura non saldata. Succede tutti i giorni, è il primo passo (ed il più economico) di fronte ad un mancato pagamento. Se la escort ha esibito la fattura emessa con tanto di codice ATECO esatto, ovvero con quello entrato in vigore dal 1° aprile, si troverà nelle stesse condizioni di un qualunque altro professionista non pagato da un cliente verso il quale ha emesso regolare fattura. Anche l'importo rientra ampiamente tra quelli per cui il G.d.P. può agire, senza bisogno di passare tramite un avvocato per una causa in sede civile.

Sei sempre qui a battere sui doveri delle pay, ma se una a questi (presunti) doveri ci si attiene perchè ora ritieni che non possa far valere anche i diritti che questi doveri le garantiscono?

P.S. : io mi son fatto un'idea ben precisa, leggendo il chi il come ed il quando dei protagonisti citati nell'articolo, ma attendo di sapere ciò che ne pensi tu.
 
Ultima modifica:
Secondo me l'eventuale decreto ingiuntivo, o la sentenza, saranno molto controversi e forieri di opposizioni e ricorsi su ricorsi. Temo che bisognerà aspettare anni per avere la sentenza definitiva dell'ultimo grado di giudizio. Questa controversia è importante perchè inizia la giurisprudenza italiana sull'argomento, dalla quale si ispireranno tutte le prossime controversie. Bravissima la nostra escort, che ha sicuramente le risorse per arrivare fino all'ultimo grado di giudizio, per tutelare i diritti di tutta la categoria.
 
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Non penso che tale azione sarà avvalorata, anche se le Sex Workers pagano le connesse tasse; o mi sbaglio?
L'articolo è pieno zeppo di affermazioni scorrette, nonostante la fonte autorevole (Cliente non paga, escort si rivolge al giudice e chiede ingiunzione con fattura).

"la recente introduzione del nuovo codice Ateco, entrato in vigore il 1° aprile 2025, ha permesso alla donna di rivolgersi al giudice di pace"
Anche prima avrebbe potuto rivolgersi al giudice, la sussistenza del credito esiste a prescindere da un codice ateco specifico per quell'attività.

"La novità risiede nell’entrata in vigore del nuovo codice Ateco denominato ‘servizi di incontro ed eventi simili’. Questo adempimento, obbligatorio dal 1° aprile 2025 per tutte le imprese coinvolte nelle rilevazioni statistiche Istat, inclusi i liberi professionisti, ha aperto la possibilità anche alle lavoratrici del sesso di regolarizzare la propria posizione aprendo una partita IVA e, di conseguenza, di poter emettere fattura per le prestazioni erogate e agire legalmente per il recupero dei crediti".
L'adempimento (immagino che si riferisca all'apertura della p.iva) era obbligatorio anche prima, anche se non c'era l'ateco.
La possibilità di regolarizzare c'era anche prima, era sufficiente usare un codice generico, come per ogni attività che non ha un suo codice specifico. Se il mio lavoro è "Dipingere modellini per conto terzi", devo aprire la p.iva senza pretendere che esista quello specifico codice ateco.
Peraltro, collegare la possibilità di agire legalmente alla sopravvenuta esistenza del codice è un obbrobrio logico-giuridico.

"Forte di questa nuova possibilità normativa, la escort napoletana si è rivolta al giudice di pace di Roma presentando un ricorso per decreto ingiuntivo".
Idem come sopra.

"il nuovo codice possa offrire una maggiore tutela legale anche in contesti lavorativi finora considerati “ai margini”.
Maggiore tutela legale?! Il codice non offre nulla di tutto ciò, che già prima esisteva.
 
Non capisco come ragioni, a volte.
Sono anni che ripeti che le professioniste dovrebbero emettere fattura, pagare le tasse, regolarizzarsi col fisco eccetera eccetera. Un sacco di doveri cui secondo te dovrebbero adempiere.
Ora ce n'è una che a leggere l'articolo pare abbia fatto tutto secondo la legge e tu arrivi a sostenere che un suo ricorso al giudice di pace non verrà avvalorato.
A parte che ad essere avvalorato non è il ricorso in se' quanto piuttosto le pezze d'appoggio presentate, che se sono vaghe o inconsistenti portano alla non ammissibilità del ricorso, non vedo il motivo per cui un/una titolare di p. IVA non possa presentare un ricorso con richiesta di decreto ingiuntivo per una fattura non saldata. Succede tutti i giorni, è il primo passo (ed il più economico) di fronte ad un mancato pagamento. Se la escort ha esibito la fattura emessa con tanto di codice ATECO esatto, ovvero con quello entrato in vigore dal 1° aprile, si troverà nelle stesse condizioni di un qualunque altro professionista non pagato da un cliente verso il quale ha emesso regolare fattura. Anche l'importo rientra ampiamente tra quelli per cui il G.d.P. può agire, senza bisogno di passare tramite un avvocato per una causa in sede civile.

Sei sempre qui a battere sui doveri delle pay, ma se una a questi (presunti) doveri ci si attiene perchè ora ritieni che non possa far valere anche i diritti che questi doveri le garantiscono?

P.S. : io mi son fatto un'idea ben precisa, leggendo il chi il come ed il quando dei protagonisti citati nell'articolo, ma attendo di sapere ciò che ne pensi tu.
Per meglio spiegarmi, anche se si pagano le relative tasse, il meretricio è un atto contrario al buon costume (Sentenza Corte Costituzionale n. 141/2019) e quindi ai sensi dell'articolo 1354 del Codice Civile il connesso contratto è nullo. Quindi chi non ha ricevuto i connessi fondi, oppure dall'altra parte non ha avuto il corrispondente servizio, non può rivendicare nessun risarcimento in merito.
 
Per meglio spiegarmi, anche se si pagano le relative tasse, il meretricio è un atto contrario al buon costume (Sentenza Corte Costituzionale n. 141/2019) e quindi ai sensi dell'articolo 1354 del Codice Civile il connesso contratto è nullo. Quindi chi non ha ricevuto i connessi fondi, oppure dall'altra parte non ha avuto il corrispondente servizio, non può rivendicare nessun risarcimento in merito.
Di sicuro sei un avvocato! Ti stai offrendo per difendere il cliente che non ha pagato la escort? Vediamo se nel forum c'è un altro avvocato in grado di controbattere a questa tua affermazione...
 
 
Penso che nessuno potrà scaricare la relativa prestazione dalla sua base imponibile fiscale.
Ho la vaga sensazione che ci fosse del sarcasmo...
Sarcastic Sarcasm GIF
 
Il meretricio non va bene se lo fai come lavoro, secondo la sentenza della corte costituzionale, e quindi di fatto non potresti nemmeno regolarizzarlo vero? Chiedo a Francostar.
Poi non dimentichiamoci una cosa. All'agenzia delle entrate , come ovunque nel mondo, la "pecunia non olet".
Questo vuol dire che molte volte l'agenzia si imbatte in somme di denaro che emergono dal sommerso , anche da lavoro di cui al codice ateco in 1uestione. Pertanto l'Agenzia non disdegna di accertare somme dal mestiere più vecchio del mondo, che in qualche modo finiscono nel suo radar. Insomma due pesi e due misure. Se vuoi regolarizzare non puoi, ma se ti pesco col "sorcio in bocca" mi paghi tutte le tasse Iva compresa co interessi e sanzioni....
 
Il meretricio non va bene se lo fai come lavoro, secondo la sentenza della corte costituzionale, e quindi di fatto non potresti nemmeno regolarizzarlo vero? Chiedo a Francostar.
Poi non dimentichiamoci una cosa. All'agenzia delle entrate , come ovunque nel mondo, la "pecunia non olet".
Questo vuol dire che molte volte l'agenzia si imbatte in somme di denaro che emergono dal sommerso , anche da lavoro di cui al codice ateco in 1uestione. Pertanto l'Agenzia non disdegna di accertare somme dal mestiere più vecchio del mondo, che in qualche modo finiscono nel suo radar. Insomma due pesi e due misure. Se vuoi regolarizzare non puoi, ma se ti pesco col "sorcio in bocca" mi paghi tutte le tasse Iva compresa co interessi e sanzioni....
Il fatto di non poterlo regolarizzare (Convenzione ONU 1949/51, ratificata dell'Italia nel 1980) non significa che questo non sia esente dalle tasse ed equiparato al lavoro a libera professione. Il tutto affermato chiaramente dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 141/2019, visibile sul mio sito.
 
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