Pensieri filosofici

".....L’avidità ha avvelenato i nostri cuori, fatto precipitare il mondo nell’odio, condotti a passo d’oca verso le cose più abiette. Abbiamo i mezzi per spaziare, ma ci siamo chiusi in noi stessi. La macchina dell’abbondanza ci ha dato povertà, la scienza ci ha trasformati in cinici, l’abilità ci ha resi duri e cattivi. Pensiamo troppo e sentiamo poco. Più che macchine ci serve umanità, più che abilità ci serve bontà e gentilezza. Senza queste qualità la vita è vuota e violenta e tutto è perduto....."

(Charlie Chaplin, Il grande dittatore
 
Un abbraccio. Una parola tutto sommato semplice, come semplice è il gesto da farsi. Ma quando abbracciate qualcuno, soffermatevi su cosa state provando, e su cosa fate provare. Da un piccolo gesto nascono sensazioni meravigliose, che ci donano felicità.
Robby69
 
Ognuno di noi è un centro di ruota
Che rende partecipi di un meccanismo che gira
E molto dipende da noi
Passiamo attraverso milioni di istanti
La vita davanti è un mistero, un'ipotesi, un sogno che va
Siamo come panni stesi tra la pioggia e il sole
Che il vento fa volare
Ognuno di noi è un centro di ruota
E il mondo gira lento intorno a noi

"la ruota" Enrico Ruggeri
 
Bisogna essere dei grandi sognatori per riuscire a fare piccole cose. Non volate mai basso. Non fatelo,è il peggior modo per essere concreti.
Simone Perotti
 
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E’ una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità.
(Richard Yates)
 
Un abbraccio. Una parola tutto sommato semplice, come semplice è il gesto da farsi. Ma quando abbracciate qualcuno, soffermatevi su cosa state provando, e su cosa fate provare. Da un piccolo gesto nascono sensazioni meravigliose, che ci donano felicità.
Robby69


Ci avresti mai creduto? Ha un gran potere un abbraccio,darlo riempie l'anima e la scalda.Bravo Roby! Continua così!
 
L'acqua del fiume

Racconto cinese

Un giorno, nell’antica Cina, gli studenti scorsero il loro maestro seduto sulla sponda di un fiume e gli chiesero: “Maestro, è ormai da molto tempo che osserva l’acqua che scorre. Cosa vede?"

Il saggio maestro non rispose subito alla domanda. Senza distogliere lo sguardo dall’acqua, rimase in silenzio. Infine disse:

"L’acqua ci insegna come vivere. Dovunque scorre, porta la vita e si distribuisce a tutti coloro che ne hanno bisogno.
È buona e generosa.
Se il terreno è impervio, riesce a livellarlo. È equa.

Senza mai esitare, si precipita in gole strette e profonde. È coraggiosa.

Anche se la sua superficie è liscia e uniforme, può celare grandi profondità. È saggia.

È in grado di aggirare le rocce che ostacolano il suo corso. È indulgente.

Tuttavia è impegnata, giorno e notte, a rimuovere tutti gli ostacoli che incontra. È instancabile.

Per quanti meandri possa essere costretta ad affrontare non perde mai di vista la direzione della sua meta, il mare.
È determinata.

Per quante volte possa essere contaminata, si impegna imperterrita a ritornare pura. Ha la forza di rinnovarsi.

Questo è il motivo per cui osservo l’acqua. Mi insegna come vivere!"
 
Giacomo Leopardi, Dialogo di un venditore d'almanacchi e di un passeggere.



[TD="width: 580"] Venditore . Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, signore, almanacchi?
Passeggere . Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore . Si signore.
Passeggere . Credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore . Oh illustrissimo si, certo.
Passeggere . Come quest'anno passato?
Venditore . Più più assai.
Passeggere . Come quello di là?
Venditore . Più più, illustrissimo.
Passeggere . Ma come qual altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore . Signor no, non mi piacerebbe.
Passeggere . Quanti anni nuovi sono passati da che voi vendete almanacchi?
Venditore . Saranno vent'anni, illustrissimo.
Passeggere . A quale di cotesti vent'anni vorreste che somigliasse l'anno venturo?
Venditore . Io? non saprei.
Passeggere . Non vi ricordate di nessun anno in particolare, che vi paresse felice?
Venditore . No in verità, illustrissimo.
Passeggere . E pure la vita è una cosa bella. Non è vero?
Venditore . Cotesto si sa.
Passeggere . Non tornereste voi a vivere cotesti vent'anni, e anche tutto il tempo passato, cominciando da che nasceste?
Venditore . Eh, caro signore, piacesse a Dio che si potesse.
Passeggere . Ma se aveste a rifare la vita che avete fatta né più né meno, con tutti i piaceri e i dispiaceri che avete passati?
Venditore . Cotesto non vorrei.
Passeggere . Oh che altra vita vorreste rifare? la vita ch'ho fatta io, o quella del principe, o di chi altro? O non credete che io, e che il principe, e che chiunque altro, risponderebbe come voi per l'appunto; e che avendo a rifare la stessa vita che avesse fatta, nessuno vorrebbe tornare indietro?
Venditore . Lo credo cotesto.
Passeggere . Né anche voi tornereste indietro con questo patto, non potendo in altro modo?
Venditore . Signor no davvero, non tornerei.
Passeggere . Oh che vita vorreste voi dunque?
Venditore . Vorrei una vita così, come Dio me la mandasse, senz'altri patti.
Passeggere . Una vita a caso, e non saperne altro avanti, come non si sa dell'anno nuovo?
Venditore . Appunto.
Passeggere . Così vorrei ancor io se avessi a rivivere, e così tutti. Ma questo è segno che il caso, fino a tutto quest'anno, ha trattato tutti male. E si vede chiaro che ciascuno è d'opinione che sia stato più o di più peso il male che gli e toccato, che il bene; se a patto di riavere la vita di prima, con tutto il suo bene e il suo male, nessuno vorrebbe rinascere. Quella vita ch'è una cosa bella, non è la vita che si conosce, ma quella che non si conosce; non la vita passata, ma la futura. Coll'anno nuovo, il caso incomincerà a trattar bene voi e me e tutti gli altri, e si principierà la vita felice. Non è vero?
Venditore . Speriamo.
Passeggere . Dunque mostratemi l'almanacco più bello che avete.
Venditore . Ecco, illustrissimo. Cotesto vale trenta soldi.
Passeggere . Ecco trenta soldi.
Venditore . Grazie, illustrissimo: a rivederla. Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi.




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« 1° gennaio 1999, Orsigna. L’anno comincia dormendo.
Faccio una bella camminata con Folco nella neve fino al passo di Porta Franca. La natura è bellissima, ma non mi commuove. Solo la solitudine lo fa ormai. » ─ ‪#‎TizianoTerzani‬, Un’idea di destino.
 
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