Pensieri filosofici

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Tienimi per mano al tramonto,
quando la luce del giorno si spegne e l'oscurità
fa scivolare il suo drappo di stelle.
Tienila stretta quando non riesco a viverlo questo
mondo imperfetto. Tienimi per mano.
(Herman Hesse)
 
L’angelo chiese alla piccola Aurora:
- Cosa vuoi essere da grande?
- Felice rispose lei.
- E cos’è essere felice?
- avere una famiglia che ti ama, giocare, sorridere, mangiare ogni tanto la pizza, stare in salute, sentirsi utile a qualcuno, avere qualcuno che ti ama così tanto da leggerti un libro o da regalartene uno, alcuni buoni amici con cui correre e dimenticare le cose brutte.

Stephen Littleword, L’angelo e Aurora
 
la prostituzione è soltanto un espressione particolare della prostituzione generale dell'operaio,e siccome la prostituzione è un rapporto di tale natura che vi rientra non solo chi è prostituito ma anche chi prostituisce-la cui abiezione è ancora piu grande-anche il capitalista rientra in questa categoria (Karl Marx)

tra le merci che il capitalista compra(e l'operaio è costretto a vendere),l,unica che gli permette il profitto non è l'operaio,ma la sua forza-lavoro o chiamiamola pure energia vitale oppure il tanto ricercato vanamente amore..(Fdebarba) dedicata ad Alycia perche non basta citare milioni di volte cuore,amore,ma bisognerebbe tentare di spiegare cos'è e perche pochi riescono a darlo BACI
 
L’ignoranza acceca gli uomini - Il testo in greco

Ecco la traduzione della versione dal greco. Il brano di Luciano di Samosata si intitola «L’ignoranza acceca gli uomini» ed è tratto dall’opera «Non si deve credere facilmente alla calunnia».



«L’ignoranza è un male veramente terribile e fonte di molte disgrazie, perché versa una sorta di nebbia sulle nostre azioni, oscura la verità, getta un’ombra sulla vita di ciascuno. E davvero assomigliamo a chi brancola nel buio, anzi, siamo nella condizione dei ciechi: sbattiamo senza riflettere contro un ostacolo, un altro lo scavalchiamo senza che ce ne sia bisogno, e non vediamo quello vicino, proprio ai nostri piedi, mentre temiamo come se ci minacciasse quello lontanissimo; insomma, non smettiamo di inciampare nella maggior parte delle nostre azioni. E proprio questa inclinazione ha offerto materia inesauribile ai poeti tragici (ad esempio) i Labdacidi, i Pelopidi e cose simili: (a ben pensarci) si scoprirà infatti che la maggior parte dei drammi messi in scena sono allestiti dall’ignoranza, come una sorta di divinità tragica. Lo dico pensando anche al resto, e soprattutto alle accuse false contro parenti e amici, a opera delle quali sono andate in rovina casate, sono state rase al suolo città, dei padri si sono scatenati contro i figli, dei fratelli contro i fratelli, dei figli contro i padri, degli amanti contro gli amati; e molte amicizie sono andate in pezzi, e si sono sciolti giuramenti, per aver creduto alle calunnie».
 
Viviamo solo per scoprire nuova bellezza. Tutto il resto è una forma d'attesa.
G. K. Gibran
 
"Tanto tempo fa, nel regno sotterraneo, dove la bugia, il dolore, non hanno significato, viveva una principessa che sognava il mondo degli umani. Sognava il cielo azzurro, la brezza lieve e la lucentezza del sole. Un giorno, traendo in inganno i suoi guardiani, fuggì. Ma appena fuori, i raggi del sole la accecarono, cancellando così la sua memoria. La principessa dimenticò chi fosse e da dove provenisse. Il suo corpo patì il freddo, la malattia, il dolore, e dopo qualche anno morì. Nonostante tutto, il Re fu certo che l’anima della principessa avrebbe, un giorno, fatto ritorno, magari in un altro corpo, in un altro luogo, in un altro tempo. L’avrebbe aspettata, fino al suo ultimo respiro. Fino a che il mondo non avesse smesso di girare"
 
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