Immagino che la questione sia già stata posta, ma non riesco a trovarla.
Ogni tanto mi son ritrovato a chiedermi : ma ad una ragazza che esercita sono mai capitate situazioni del genere ?
1) cliente che le abbia dato fortissime soddisfazioni, abbandonate sul letto felici, soddisfatte e sfinite?
Che avete pensato in quei momenti od in seguito? cose del genere "se questo scopa sempre così finisce che me lo sposo / finisce che lo pago io!"
2) cliente che vi è piaciuto moltissimo come uomo. Del genere di uomo che, incontrato in situazioni diverse, avreste cercato di sedurre in ogni modo
3) cliente con il quale, per qualche ragione è "scattato qualcosa" che vi ha dato l'impressione di essere l'uomo adatto con cui costruire una vita insieme
Che avete fatto? glielo avete detto? avete rimpianto di averlo incontrato in quel modo, dicendovi "se lo avessi incontrato in un'altra situazione, questo era quello giusto, ma come faccio a dirglielo ora?"
Qualcosa a me non torna. Se io vado con una pay in qualche modo la desidero, ne ho visto le foto, ho fantasticato sui servizi (parola orribile ma rende l'idea), mi è piaciuto come mi ha risposto al telefono, l'ho scelta tra altre che pure mi piacevano. Lei, invece, non mi ha scelto per nulla. Se è brava, se è professionale, mi farà credere che un po' le piaccio, difficile assai io possa piacerle come piaccio alle donne che non pago. Noi sappiamo benissimo che è così, e basterebbe fare un po' di attenzione ai dettagli, sguardi, tenerezze, tremori, umori, baci, per comprendere del tutto la differenza.
Discorso a parte le ragazze con cui c'è fidelizzazione, un po' perché ci si conosce mano mano di più, un po' perché la fidelizzazione sottende in fondo una cosa speciale, altrimenti cambieremmo l'oggetto di nostri desideri: qualcosa in effetti può scattare. Credo che, escludendo i casi di malafede che pure esistono, uomini che "vogliono trombare gratis", donne con la tendenza a circuire i polli da spennare, sia molto difficile passare con naturalezza alla fase successiva, fare il primo passo, chiunque dei due decida di farlo. Quanto poi ai punti 1) 2) e 3) penso non ci sia alcuna differenza tra come la vivono loro e come la viviamo noi. Le domande che poni, infatti, potremmo porle tranquillamente a noi stessi.