Personalmente penso che sia fuori luogo anche stare a riflettere più di tanto sulle distinzioni attivo/passivo. Certamente ci sono differenze tra di noi, ma non così inamovibili.
Sia in altre discussioni orecensioni, ma anche dai discorsi che sento nella sfera di amici, a volte mi capita di leggere/sentire: "oh, ma credimi, rigorosamente attivo". Quasi che si senta la necessità di affermare, per chi l'ha avuta, la valenza erotica dell'esperienza trans, ma con l'opportuno distinguo, solo attivo.
E perchè, se fossi stato anche passivo, cosa sarebbe cambiato, effettivamente? Ti staresti forse macchiando di un peccato?
Non fa più figo andare a trans solo attivo. Non certamente per come la vedo io.
Chi mi conosce qui sa come la penso. Non ho ancora provato questa esperienza, per mille ragioni, ma non la escludo in un prossimo tempo della mia vita. Se succederà, credo però che non la vivrò pensandomi o attivo o passivo. La vivrò e basta.
Ora lo so, che a qualcuno si rizzeranno i capelli. Ma io sono convinto che in tutti noi siano presenti entrambe le componenti, maschile e femminile, indipendentemente dal sesso che ci è stato fornito dai cromosomi.
Queste due componenti combattono ogni giorno dentro di noi. Combattono e si rallegrano, perchè sono antagoniste, ma allo stesso tempo si rispettano e si amano. Siamo fragilmente uomini o donne, ma non in fondo all'anima.
Noi siamo tutto, al di la di come appariamo fisicamente. Possiamo accettarlo o rifiutarlo, per non confondere ciò che a questo mondo preme di più: mantenere ben definita la differenza tra maschio e femmina.
E' legittimo, così come lo è, andare oltre. In quel non luogo del piacere, dove non esistono schemi, etichette o convenzioni. Dove si può provare tutto senza vergogna, sensi di colpa o rinuncia del proprio stato. Nel piacere dei nostri sensi indefiniti, possiamo perderci e nello stesso istante ritrovarci, in una dimensione che non conosce attivo e passivo, ma solo il paicere di sperimentare il piacere.