Una perversione di cui mi vergogno un po' -ma è stato divertente.
Ho avuto un'amante/compagna -ci amavamo davvero, la sintonia era fantastica, il sesso stellare.
Il problema era nella logistica, e capitava di farlo dove capitava, sfidando spesso il buon senso (tipo bagni dell'ufficio o dell'ospedale, eccetera).
Una sera siamo insieme ad una festa in giardino a casa di gente che conosciamo appena, gente lontana da me/noi, e pure -ad impressione- non del tutto simpatici -diciamo un po' rigidi, ecco- ma ci hanno portato lì amici comuni, e così siamo lì a veder che succede.
Il chiasso e la musica sono notevoli, la gente beve e balla in giardino, noi cerchiamo un'occasione per infrattarci senza farla troppo sporca. Ci infiliamo nella villa deserta, al piano di sopra c'è una bella camera da pranzo. Mi siedo sul tavolo, l'attiro a me, la frugo, lei geme. Alzo la gonna, non porta mutande -quando era in buona e voleva farmi impazzire faceva così -capitava una volta ogni sei mesi "se no ci fai l'abitudine e non ti eccita più" -celiava.
Mi umetto il medio in bocca, le cerco l'ano e l'infilzo col dito, tutto. Lei si bagna come davanti, una cosa mai più ritrovata con le altre di prima e di poi. Mentre le bacio il collo, con la coda dell'occhio scorgo sul tavolo una fruttiera colma d'ogni ben di dio. C'è anche una carota: avete capito. Tolgo dall'ano il medio della destra, acchiappo la carota, col pollice ed indice della sinistra le allargo il buchetto, e piano piano le infilo dentro l'ortaggio. Non è gigantesco, ma almeno come un salametto lo è.
Niente di eccezionale, direte voi. Ma il bello del lurido è nel dopo, perché, finita la sessione di fornicazione con l'ortaggio, lo rimetto bel bello nella fruttiera. "Che fai? Lavalo!" dice lei -ma si vede che fa finta, e che il pensiero che qualcuno possa addentare quell'aranciato fittone che prima ha onorato le sue mucose anali, la diverte e ancor più la eccita.
Così ridiamo entrambi incontrollatamente fin quasi alle lacrime, sì che ci passa la voglia di continuare la seduta.
Ci ricomponiamo e scendiamo in giardino. La giovane ma già un po' legnosa padrona di casa mi squadra e dice: "hai una faccia strana". "Sarà che ho appena starnutito" -improvviso io.
Ancora oggi mi chiedo chi avrà addentato la carota.
Ciao!
TRUKE