Di solito i vecchi (quelli saggi) quando non riescono a seguire un ragionamento stanno zitti.
Mi spiace, ma sono un vecchio abituato a chiedere spiegazioni ed a dedurre.
Cose che non mi risulta costituiscano un illecito, né un affronto.
Comunque ti faccio il disegnino:
M incrocia M1. M1 saluta.
M incrocia M2. M2 sorride.
M incrocia M3. M3 fa un cenno.
Sì: saluti tre uomini che corrono mentre tu corri, e loro ti salutano.
Bontà loro, visto che non esiste un obbligo a salutare chi, sconosciuto, si incrocia per caso mentre ognuno dei due sta compiendo una propria attività, sportiva o meno.
In qualunque paese libero e democratico del mondo.
M incrocia D. D non saluta.
M incrocia D1. D1 tiene la testa bassa.
M incrocia D2. D2 guarda convintamente avanti.
Ribadisco: in un paese libero e democratico, non esiste un obbligo a salutare chi si incrocia per caso.
Dunque una donna di qualunque paese libero e democratico, al pari di un uomo, è libera di salutare o di non salutare chi incontra, specie se sconosciuto.
In un periodo storico nel quale anche un semplice cenno di saluto viene, spesso ed arbitrariamente, inteso da chi lo compie come un modo per fermare, per parlare, per attaccare bottone, per rivendicare chissà quali diritti ad interloquire, è del tutto comprensibile che una donna eviti di salutare chi non conosce, o decida di non ricambiare il di lui saluto.
La mia domanda quindi è stata: chissà perché un saluto/cenno/convenevole proviene sempre da un altro M e mai da una donna.
E ripeto. Non parlo di flirtare, parlo di un semplice cenno.
Come quello che ad es. si fa in ascensore o dentro un condominio quando si incrocia qualcuno (anche se sconosciuto).
Sono casi molto diversi, nei quali chi si incontra può essere un nuovo condomino che è giunto ad abitare nello stesso palazzo.
La differenza dall'incontro con uno mai visto prima, che corre in un parco, mi pare assai forte.
Vado con altri esempi.
In un supermercato non vedo gente che saluta tutti quelli che scrutano tra gli scaffali, nè alla posta vedo gente che saluta tutti quelli che sono lì a pagar bollette o spedire pacchi.
E soprattutto: nessuno pretende vi sia un obbligo a farlo, né a ricambiare un saluto dato da uno sconosciuto.
Cosa che mi pare essere un gesto normale, almeno a queste latitudini, visto che non siamo a Malmoe od a Turku, dove se fai una cosa del genere scappano inorriditi perché lassù è follia qualsiasi interazione con uno sconosciuto.
Sono stato in entrambe le città.
Non ho visto gente fuggire terrorizzata davanti a un saluto, specie se dato da un conoscente.
Non ho salutato gente sconosciuta che incontravo nelle due città, perché non è mia abitudine salutare chi non conosco, e sono ben felice se chi non conosco evita di salutarmi.
Uomo o donna che sia.
Se poi il vecchio fa ancora fatica a capire, pesce azzurro e un po' di attività all'aria aperta, che ossigena il cervello.
Grazie dei consigli, che tuttavia - visto che seguo una dieta attenta e mi ossigeno regolarmente - mi lasciano comunque assai perplesso sulla tua idea per la quale una donna, che non ti saluta in quanto sconosciuto, sia una che se la tira, e non una che non ha voglia di interloquire con te.
Che sono due fatti molto diversi, visto che il secondo caso credo sia perfettamente comprensibile: il nostro paese sta risultando ogni giorno sempre più pieno di fissati convinti di avere diritto di salutare chiunque e di interloquire in maniera invadente con chi vogliono.
Questa, a mio avviso, è la vera novità dannosa portata dai social network: il sentirsi in diritto di comunicare anche con chi non ha nessuna voglia di farlo con te.