RAI 2 - INSERT COIN

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Non esistono cazzi troppo grossi da non riuscire ad entrare in un culo. Esistono solo donne non sufficientemente rilassate ed eccitate da rilassare lo sfintere q.b..

Innanzi a postulati del genere si tace e si impara.
Come ho chiesto anche al collega drivein riguardo ad una sua notevole considerazione, posso usare questo tuo postulato anche in altri contesti, ad esempio sul lavoro, citando sempre la fonte?
Un saluto.
Lafayette
 
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Mah... ancora 'sta storia delle dimensioni... Cazzarola ragazzi, sembra che non abbiate mai letto Cenerentola.
Al netto di un certo grado di elasticità dei tessuti, io penso che le dimensioni elevate abbiano bisogno di sfinteri compatibili. Certo, se non lo saranno subito, lo diventeranno con il tempo e l'uso. Mi sbaglierò ma credo infatti che sia più probabile trovare una milf a caccia di tarelli equini piuttosto che una teen.
Quindi, caro bullterrier, armati di santa pazienza e di buone maniere, di un buon lubrificante e poi divertiti con lingua e dita perché prima di possederlo il culo bisogna amarlo.
:heart:

P.s.
discussione simile qua
http://community.punterforum.com/showthread.php?t=250497
 
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Innanzi a postulati del genere si tace e si impara.
Come ho chiesto anche al collega drivein riguardo ad una sua notevole considerazione, posso usare questo tuo postulato anche in altri contesti, ad esempio sul lavoro, citando sempre la fonte?
Un saluto.
Lafayette

Assolutamente si.

Anche qualora tu mi stessi prendendo per i fondelli.
 
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Mah... ancora 'sta storia delle dimensioni... Cazzarola ragazzi, sembra che non abbiate mai letto Cenerentola.
Al netto di un certo grado di elasticità dei tessuti, io penso che le dimensioni elevate abbiano bisogno di sfinteri compatibili. Certo, se non lo saranno subito, lo diventeranno con il tempo e l'uso. Mi sbaglierò ma credo infatti che sia più probabile trovare una milf a caccia di tarelli equini piuttosto che una teen.
Quindi, caro bullterrier, armati di santa pazienza e di buone maniere, di un buon lubrificante e poi divertiti con lingua e dita perché prima di possederlo il culo bisogna amarlo.
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Massima notevole. Aggiungo una noterella. Nella mia esperienza: per una donna, dare il culo è un passo psicologicamente importante, a volte anche decisivo. C'è un prima e un dopo, come c'è un prima o un dopo per l'altra verginità.
Penso dipenda dal fatto che farsi inculare è un segno nudo e crudo di sottomissione, senza tanti ricami, minuetti e simbolismi. La proskynesis seguita da inculata virtuale o reale è, da tempo immemoriale, il segno di sottomissione totale a un padrone assoluto (avete presente come pregano i mussulmani? e ricordate che cosa vuol dire islam?) Tra i mammiferi, poi, la cosa è chiara come il sole. Chi ha due cani maschi lo sa benissimo. Uno comanda, l'altro obbedisce, e il capo di tanto in tanto rinfresca la memoria al suddito inculandoselo.
In più d'una occasione, ho incontrato donne che avevano il centro simbolico del loro erotismo proprio nel culo (e infatti erano molto restie a darlo, o non lo davano affatto). Quando poi riuscivo a farglielo, 'sto famoso culo, o meglio ancora a sverginarglielo, non solo raggiungevano vette orgasmiche mai prima sfiorate, ma si sdilinquivano, addolcivano, intenerivano, insomma diventavano più donne e anche più simpatiche e dolci. In buona sostanza: secondo me, una donna non te la fai veramente, non le lasci il segno e il ricordo, se non te la inculi anche.
 
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In più d'una occasione, ho incontrato donne che avevano il centro simbolico del loro erotismo proprio nel culo (e infatti erano molto restie a darlo, o non lo davano affatto). Quando poi riuscivo a farglielo, 'sto famoso culo, o meglio ancora a sverginarglielo, non solo raggiungevano vette orgasmiche mai prima sfiorate, ma si sdilinquivano, addolcivano, intenerivano, insomma diventavano più donne e anche più simpatiche e dolci. In buona sostanza: secondo me, una donna non te la fai veramente, non le lasci il segno e il ricordo, se non te la inculi anche.
Quotone!
Dicono che la pancia sia un secondo cervello. A questo punto, vista la vicinanza, credo che il culo sia una specie di "inconscio secondario".
In realtà quello che noi cultori facciamo mentre inculiamo una donna non è mica soltanto una banale inculata, le stiamo semplicemente aprendo le porte della percezione.
Noi inculchiamo.
 
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Quotone!
Dicono che la pancia sia un secondo cervello. A questo punto, vista la vicinanza, credo che il culo sia una specie di "inconscio secondario".
In realtà quello che noi cultori facciamo mentre inculiamo una donna non è mica soltanto una banale inculata, le stiamo semplicemente aprendo le porte della percezione.
Noi inculchiamo.

In attesa del parere professionale del dr. Freud-Infizz, preciso il mio pensiero. Nudo e crudo e arcaico, il rapporto sessuale tra un uomo e una donna vede l'uomo che comanda e invade, la donna che ubbidisce e viene invasa. Salvo digressioni perverse personali, è così che funziona e dà soddisfazione a entrambi. Può esserci, ed effetivamente c'è, qualche problema per alcune o anche molte donne, specie se moderne, emancipate, etc., a far collimare due cose: l'idea che si fanno di se stesse come Donna moderna, emancipata, libera, etc., e la voglia di farsi sottomettere e invadere quando si viene al dunque a letto. E' una fastidiosa dissonanza cognitiva, oltretutto inutile e controproducente, perchè non è affatto detto (anzi!) che un uomo che ti mette sotto a letto ti voglia mettere sotto anche fuori dal letto: più facile il contrario, perchè a letto ha sfogato il suo coté primitivo e fuori può rilassarsi e fare il moderno, il paritario, etc. (inoltre, la donna che sia stata messa sotto per bene a letto romperà meno le tasche anche fuori, e tenderà a una certa indulgenza e affabilità nei riguardi di chi se l'è invasa come Troglo comanda).
Però la dissonanza c'è, spesso c'è. E siccome la donna moderna ed emancipata la dà con una certa disinvolta facilità, qual è l'effetto collaterale della dissonanza cognitiva suddetta? Che ella sposta il centro del pudore e del proibito, il luogo simbolico del tabù, dalla figa al culo.
Cioè, finchè ti dà la figa non si sente fottuta a fondo dal troglodita, quando ti dà il culo sì (ecco perchè la si deve assolutamente inculare).
Diverso il caso delle culture dove la figa e la sua verginità sono il vero e serio tabù. Ho vissuto vari anni in diversi paesi del Levante. Lì, se una donna non è vergine non solo non se la sposa nessuno, ma è una reietta che può solo fare la puttana.
Ecco perchè le donne che mi sono fatto colà mi hanno sempre, e molto volentieri, subito dato il culo. Il culo diventa un semplice e pratico surrogato della figa, tipo la sigaretta elettronica rispetto alla Marlboro (intendiamoci: il culo dà molta più soddisfazione della siga elettronica).
 
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Ecco ciccinabuona, la pensiamo in maniera molto simile.
Ormai le mie recensioni sono più vicine ad un dialogo interiore che alla cronaca cruda dei fatti e così tempo fa, preso da una sorta di delirium post coitum, mi ritrovai a rimuginare sui tanti perché nascosti dietro al desiderio incrollabile di inculare una ben determinata prostituta sudamericana, appartenente, in base ad alcuni miei processi mentali molto borderline, ad una particolare e diffusissima tipologia di donna. Quel desiderio mi accompagnò per alcuni anni fino alla tanto agognata liturgia.
Ciò che ricavai dalla matassa di pensieri ancora sbrodolanti si avvicina in maniera sorprendente a quanto hai appena scritto.

Ci sono donne con cui ti senti bestiale fin dall'inizio e però al tempo stesso sei obbligato a mettere a tacere una parte di te perché loro l'hanno già silenziata tempo fa, dopo l'adolescenza quando il loro corpo era stato offerto e usato da tutta la parrocchia.
E quella parte di te aggressiva e primordiale fatta di suoni gutturali e mani grifagne devi relegarla a calci in un angolo della tua mente fino a quando lei, quella lei ormai fiduciosa, ti mostrerà la sua vera natura e si concederà mansueta a quattro zampe con la nuca reclinata ed il culo aperto simile ad una melagrana spaccata e offerta in dono al dio pagano dal membro eretto che si staglia come un Priapo alle sue spalle.
Ed è allora, amico mio, che ti ricorderai di tutto, delle angherie subite, dei suoi stupidi capricci, del tuo farti zerbino, dell'istinto soffocato dai tuoi stessi calci e dai suoi atti di superbia ingiustificata. Vivrai quel momento d'attesa come qualcosa di sacro e profondo; poi sprofonderai dentro di lei, un atto sacrificale e blasfemo illuminato da una propria estetica religiosa, una vera mistica del culo. Ed allora vedrai quella piccola ombra circolare come un simbolo, una metafora. Ti apparirà quel foro bruno con la stessa portata simbolica di un'icona, rappresentazione condensata di relazioni e conflitti, di regressioni all'infanzia e dinamiche adolescenziali, sinossi di vittorie e sconfitte; ed avvertirai inoltre la possibilità di una rivincita e di ribaltare tutto, di sovvertire le gerarchie e di erigere un nuovo ordine. Basterà semplicemente abbattere il totem femmineo che tu stesso avevi eretto a idolo e per far ciò dovrai scardinare quella serratura per entrare nel tempio, dovrai compiere un sacrilegio e cogliere quella mela; servirti cioè della parte più terrena di quella donna e proprio per questo occulta, frugare nella sua essenza animale e proprio per questo più nascosta; infine dileggiare quel simbolo sguazzandovi dentro e godendone da solo o perfino insieme a lei, somma bestemmia, usandolo contro natura.
 
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Ecco ciccinabuona, la pensiamo in maniera molto simile.
Ormai le mie recensioni sono più vicine ad un dialogo interiore che alla cronaca cruda dei fatti e così tempo fa, preso da una sorta di delirium post coitum, mi ritrovai a rimuginare sui tanti perché nascosti dietro al desiderio incrollabile di inculare una ben determinata prostituta sudamericana, appartenente, in base ad alcuni miei processi mentali molto borderline, ad una particolare e diffusissima tipologia di donna. Quel desiderio mi accompagnò per alcuni anni fino alla tanto agognata liturgia.
Ciò che ricavai dalla matassa di pensieri ancora sbrodolanti si avvicina in maniera sorprendente a quanto hai appena scritto.

Ci sono donne con cui ti senti bestiale fin dall'inizio e però al tempo stesso sei obbligato a mettere a tacere una parte di te perché loro l'hanno già silenziata tempo fa, dopo l'adolescenza quando il loro corpo era stato offerto e usato da tutta la parrocchia.
E quella parte di te aggressiva e primordiale fatta di suoni gutturali e mani grifagne devi relegarla a calci in un angolo della tua mente fino a quando lei, quella lei ormai fiduciosa, ti mostrerà la sua vera natura e si concederà mansueta a quattro zampe con la nuca reclinata ed il culo aperto simile ad una melagrana spaccata e offerta in dono al dio pagano dal membro eretto che si staglia come un Priapo alle sue spalle.
Ed è allora, amico mio, che ti ricorderai di tutto, delle angherie subite, dei suoi stupidi capricci, del tuo farti zerbino, dell'istinto soffocato dai tuoi stessi calci e dai suoi atti di superbia ingiustificata. Vivrai quel momento d'attesa come qualcosa di sacro e profondo; poi sprofonderai dentro di lei, un atto sacrificale e blasfemo illuminato da una propria estetica religiosa, una vera mistica del culo. Ed allora vedrai quella piccola ombra circolare come un simbolo, una metafora. Ti apparirà quel foro bruno con la stessa portata simbolica di un'icona, rappresentazione condensata di relazioni e conflitti, di regressioni all'infanzia e dinamiche adolescenziali, sinossi di vittorie e sconfitte; ed avvertirai inoltre la possibilità di una rivincita e di ribaltare tutto, di sovvertire le gerarchie e di erigere un nuovo ordine. Basterà semplicemente abbattere il totem femmineo che tu stesso avevi eretto a idolo e per far ciò dovrai scardinare quella serratura per entrare nel tempio, dovrai compiere un sacrilegio e cogliere quella mela; servirti cioè della parte più terrena di quella donna e proprio per questo occulta, frugare nella sua essenza animale e proprio per questo più nascosta; infine dileggiare quel simbolo sguazzandovi dentro e godendone da solo o perfino insieme a lei, somma bestemmia, usandolo contro natura.

Flusso di coscienza notevolissimo, quoto e riquoto. L'elemento "vendetta" o meglio: "giustizia" (come nel verbo "giustiziare") è certo presente, presente eccome, nella solenne inculata di una donna che te li ha veramente fatti girare; o anche dell'avatar, puttanesco o meno, di quella donna...
 
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Perdonate se disturbo la vostra comunione d'amorosi sensi: intervengo solo per fare notare che, quale sintesi delle donne giapponesi e delle frequentatrici di parrocchia di oblomov, mi risulta che pure in Italia molte preferiscano giungere vergini al gran passo, sicché tra le frequentatrici di certi gruppi cattolici nostrani è tutto un cercare anestetici per clisteri, assai utili al praticar sodomie meno dolorose, perché grazie ad esse si lascia l'imene intatto.
 
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ma si figuri, caro marchese. mi fa piacere sentire che il cattolicesimo tradizionalista non è ancora estinto, e che il celebre inno dedicato alle vergini dai candidi manti (rotte di dietro/sane davanti) resta di scottante attualità.
 
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In attesa del parere professionale del dr. Freud-Infizz,

Devo dire che amo l'argomento, al pari almeno di una buona galoppata in rai2. Riconosco che avete già esplorato la materia in lungo ed in largo, mi riservo di aggiungere qualche mia piccola considerazione con calma (è uno dei tre argomenti per i quali nutro venerazione ed ai quali ho dedicato anni di studi ed esercizi... daty, squirting e penetrazione anale).

Ne riparliamo.
 
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