SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo (BG)
ZONA: 45.684297, 9.656469
NOME: Adele, ma già nota per le sue inserzioni come Annya
NAZIONALITA': sedicente ungherese di Debrecen, ma quasi sicuremente rumena
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission, smorza, pecos) + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 45', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, fisico ben proporzionato e sodo, seno che forse era di una 2° taglia ma che ora si è molto sgonfiato; capelli corvini sotto le spalle e con caratteristica frangetta, occhi castani, viso dai lineamenti gradevoli, seppure un po' più scavato che nelle foto delle inserzioni
ATTITUDINE: partita con una cadenza un po' troppo serrata, se l'è presa con più calma da metà incontro in avanti ; padroneggia bene la lingua (è in Italia da 4-5 anni) ed è piacevole conversarci
LA MIA RECENSIONE:
Bidonato dalla mia prediletta, che lamenta un fastidioso mal di testa post influenza, vago incerto lungo il boulevard, alla ricerca di qualche alternativa. La "inglesina" Brianna del TotalErg di BG è proprio carina, ma un mio amico che è passato a trovarla non mi ha raccontato meraviglie di lei e quindi tiro dritto.
All'Esso che precede il cavalcavia della tangenziale non c'è traccia di Cassyana e all'UTB è rimasta solo la baldanzosa Luanona, di rosso (s)vestita. Un po' sovrappensiero, arrivo quasi sino alla fine del vialone, poco prima dell'attraversamento della ferrovia, e mi accingo a fare inversione nel TE 24/24 che fu di Giannina. Butto uno sguardo verso il distributore e resto quasi folgorato dalla visione che mi si para dinnanzi agli occhi: la fanciulla dalla chioma mora non è ovviamente Giannina, ma quell'acconciatura dal taglio a scodella, con una frangetta a lambire le sopracciglia è inconfondibile. Non l'avevo mai vista dal vivo lungo il ciglio della strada, ma la signorina è nientemento che la graziosa Annya, che ha girato un po' tutta Italia con la sua collega Clara, a.k.a. la Dama Bianca!
Non posso fermarmi subito, perché qualcuno sta facendo benzina, ma appena posso faccio inversione e un paio di minuti dopo sono di nuovo lì, accanto a lei. La ragazza è vestita in modo elegante, con un abitino estivo corto, ed è leggermente diversa da come me l'ero immaginata sulla base delle foto, un po' patinate, delle sue inserzioni su EF: non sembra molto alta, nonostante calzi le high heels d'ordinanza, e il viso che è racchiuso in quel caschetto corvino rivela qualche anno in più, vuoi per le prime rughette d'espressione, vuoi perché i lineamenti si sono fatti un po' più scavati.
Abbasso comunque il finestrino, le domando se disponga di un appartamento, al che la fanciulla mi conferma, in un buon italiano, di operare solo nel proprio loft, che sarebbe a non più di un minuto da lì. Il rate è nella parte alta della forchetta di prezzi che si raccolgono oggi lungo il boulevard (50-70), ma la curiosità di fare la conoscenza della Dama Bianca è davvero fortissima e dunque la invito ad accomodarsi a bordo.
ADELE, COME LA CANTANTE
Appena sedutasi accanto a me, facciamo le reciproche presentazioni: con una mia certa sorpresa, non dice di chiamarsi Annya, ma Adele, come la cantante. Come da copione, si dichiara ungherese, per l'esattezza della cittadina di Debrecen, ma l'unica cosa di ungherese che c'è nella mia macchina è un bigliettino da visita di un locale di dubbia fama di Budapest, rimastomi nel portafoglio tra le varie cartacce Come noto, tutte le ragazze della scuderia "Y" (Alessya, Cassyana, ...) sono di indiscutibili ascendenti rumeni e sarei quasi pronto a scommettere che anche Annya/Adele lo sia. Cerco di stimare la sua età, sparando 26-27 anni, e la fanciulla mi conferma che ci ho più meno azzeccato. La conversazione non è all'inizio fluidissima, ma si vede che la ragazza ha una lunga esperienza di intrattenitrice maschile, perché cerca comunque di tenerla sostenuta con le consuete domande di rito e di mettere così a proprio agio l'improvvisato partner.
Dopo 3-4 minuti di macchina, siamo esattamente dove si era già compiuto il misfatto con Cassyana: non c'è uno stallo libero neanche a pagarlo (in realtà, a pagarlo ci sarebbe ) e quindi Adele mi dà indicazione di accostare pure la vettura in palese divieto di sosta, come peraltro hanno già fatto numerosi altri guidatori. Sono un po' perplesso, perché c'è tanto di avviso di rimozione forzata, ma la moretta è sicura del fatto suo e promette addirittura di accompagnarmi a recuperare la macchina e di pagarmi tutte le spese, se dovessero portarmela via! Di fronte a tanta sicurezza, non resta che parcheggiare, spegnere il motore e seguire Adele sino al suo loft!
NON LAVORA CON CASSYANA
La fanciulla si toglie le scomode high heels, lagnandosi un po' di quanto le dolgano i piedi (ha, in effetti, un mignolino incerottato per una vescica), e indossa dei più comodi sandaletti estivi bassi. Si parte quindi verso il loft, ad andatura decisamente più tranquilla di quella che aveva tenuto "Schwazer" Cassyana. Sono abbastanza convinto che Adele lavori nello stesso appartamento della sua compagna di scuderia e invece, quando passiamo davanti al portoncino, la moretta tira dritto a tutta velocità, puntando verso lo sbocco della vietta pedonale. C'è ancora da girare l'angolo, si entra in un'ampia corte, ci si arrampica su per scale che quasi mi fanno venire il fiatone e infine si è arrivati nel loft: un dignitoso monolocale con bagno, che è evidentemente adibito al solo uso di scannatoio. A sinistra c'è il cucinino e l'area pranzo; a destra, nella parte più spaziosa dell'appartamento, il lettone dove ci tufferemo tra qualche minuto. Il televisore è sintonizzato su un canale radiofonico e diffonde musica commerciale, i Coldplay tanto per iniziare.
Adele chiede subito il "regalino", provvedo dunque a depositare sul tavolo l'onorario per la sua consulenza e poi si può procedere alla svestizione. Lei ci mette davvero poco a togliersi il suo abitino e a fiondarsi in bagno, per le abluzioni pre-ginnastica. Io impiego un po' di più e, quando mi dirigo a mia volta verso il bidet, Adele sta già rientrando in camera, con indosso solo un reggiseno maculato. Rapido lavaggio delle pudenda e mi accomodo supino in mezzo al lettone, mentre la morettina si accovaccia di fianco a me.
UN BEL FISICHINO
Adele ha davvero un bel fisichino: non è per nulla alta (credo che sia attorno all'1,60), ma è ben proporzionata, è soda e ha una pelle liscia e curata. Il fatto che, per il momento, non si sia tolta il reggipetto mi fa invece sospettare che il seno sia o piccolo o un po' cadente, ma ci sarà modo di scoprirlo più tardi. Osservo la sua chioma di un colore corvino sospetto e le domando quale sia il suo vero colore: come immaginavo, Adele è una castana naturale, ormai tinta da tempo immemore. La sua capigliatura così perfetta da sembrare disegnata con riga e compasso deve suscitare la curiosità dei vari colleghi che la frequentano, perché spesso le domandano se la chioma non sia addirittura finta.
Gli occhi sono invece castani e sono truccati con una dose persino esagerata di ombretto scuro, per cui diventa anche difficile immaginarsi come sia lo sguardo naturale di Adele. I lineamenti sono carini, ma sono un po' più scavati di come potrebbero apparire nelle foto del suo book di servizio, e le prime rughettine d'espressione confermano che l'età si avvicina alla trentina. Le sue labbra non sono molto pronunciate e sono accuratamente disegnate con un rossetto dalla tinta fiammeggiante. In ogni caso, saranno del tutto off-limits, perché Adele tiene subito a precisare che non concede baci sulla bocca, né alcunché di scoperto.
LA RECE VERA E PROPRIA
Nessun problema, perché non sono interessato ad alcuna delle due pratiche, e quindi non mi resta che darle l'OK perché abbiano inizio le danze. Smanaccia brevemente il fratellino, lo incappuccia con un condom trasparente della Durex e poi comincia a trastullarlo con la bocca. Il BJ non presenta finezze tecniche memorabili ed è svolto fin da subito con un po' di supporto della mano alla base. L'altra mano, quantomeno, mi carezza un po' il petto, il che mi risulta sempre piacevole. Quando la fanciulla mi piace esteticamente, il compare del piano di sotto non impiega però molto a diventare arzillo e quindi diventa sempre assai difficile valutare con obiettività l'arte orale della propria amante del momento. Il fisico, invece, conferma l'impressione visiva: le cosce, i glutei e la schiena sono decisamente sodi e piacevoli da carezzare.
LA MISSIONARIA NON E' IL SUO FORTE
In ogni caso, dopo un paio di minuti l'asta è già bella ritta verso il cielo, per cui Adele propone di passare alla copulazione, sponsorizzando palesemente la pecorina, che probabilmente è la posizione che richiederebbe il suo minimo coinvolgimento fisico ed emotivo. Caldeggio invece un avvio alla missionaria e, seppure con una punta di disappunto, la moretta accetta la mia proposta. C'è da attendere ancora un attimo, perché si cosparge un po' di lubrificante sulla vulva, e poi si corica supina proprio sotto di me, con le gambe bene aperte. I dintorni della vulva sono perfettamente depilati e le labbra sono molto compatte attorno all'orifizio. Lascio che sia lei a infilarsi l'asta e poi inizio a stantuffarla, rimanendo puntellato sulle braccia tese e col busto più o meno inclinato a 45°. Fa infatti abbastanza caldo e la situazione si farebbe immediatamente rovente, se dovessi coricarmi del tutto su di lei, per cingerla a me.
Adele non è il massimo della partecipazione, durante la copulazione: tiene gli occhi prevalentemente chiusi, ogni tanto ci scambiamo qualche sguardo un po' imbarazzato ed è anche abbastanza avara di carezze. L'unica nota di merito è che, a un certo punto, avvinghia più strettamente le sue gambe attorno al mio fondoschiena, serrandomi con più forza a lei. L'ansimare in cui si lancia sin dal primo istante appare ben poco credibile e mi riservo poi di controllare il tubetto del lubrificante, per verificare se non contenga qualche prodigiosa sostanza afrodisiaca
MEGLIO A SMORZACANDELA
Dopo un paio di minuti così, Adele propone di cambiare posizione, fedele a una sequenza temporale abbastanza serrata che deve probabilmente seguire con tutta la clientela. Viene di nuovo caldeggiata la pecorina, ma preferisco tenermela per l'epilogo e dunque le propongo invece di passare allo smorzacandela. La moretta, di nuovo, non sembra entusiasta della cosa, ma alla fine è abbastanza diplomatica da accettare la mia richiesta e quindi ci scambiamo di posizione sul lettone.
Mi corico supino nel bel mezzo del materasso e lascio che Adele si sistemi a cavalcioni del mio basso ventre, per procedere al secondo infilamento dell'asta. Essendo piccola di statura e leggera, la moretta si muove agile e veloce, cimentandosi in una cavalcata che prevede rapidi movimenti su e giù. Col palmo di una mano si puntella sul materasso, con l'altra mi carezza di nuovo il petto, che in parte viene usato anche come supporto per il suo stantuffamento. Fortunatamente, non è energica come la sua collega Cassyana, che aveva quasi cercato di sfondarmi lo sterno, caricandocisi sopra con tutto il suo peso! Da parte mia, posso solo accarezzarle le cosce, dato che il suo tronco si muove a una velocità davvero frenetica e rischierei solo di intralciarne i movimenti, portando a prematura conclusione lo smorzacandela.
Conclusione che comunque arriva ben prima di quanto io sperassi, perché dopo neppure due minuti Adele comincia ad avere il fiatone e mi propone di concludere con un po' di smanacciamento. Butto lì invece la pecorina, che tanto aveva sponsorizzato nei cinque minuti precedenti, e la fanciulla accetta. Si stacca dal mio basso ventre, io mi metto ginocchioni sul materasso, lei si posiziona gattoni davanti a me, lascio che si infili per la terza e ultima volta l'asta e siamo di nuovo pronti a ripartire.
PAZIENTE COME GIOBBE
Le cingo la vita e do inizio a una cavalcata che sarà decisamente la parte più lunga del nostro incontro. Anche da questa prospettiva, la schiena di Adele è decisamente un bel vedere, soprattutto quando la fanciulla distende le braccia e posso ammirarla completamente inarcata davanti a me. La moretta dev'essere davvero terrorizzata che il profilattico si rompa o scivoli via dall'asta, perché spesso allunga una manina verso le nostre pudenda e intralcia brevemente le operazioni, per controllare che il condom sia al suo posto. Alla terza o quarta volta che ripete la verifica, cerco di calmarla: "Stai tranquilla, Adele, perché il profilattico è su bene!".
Non ho un'idea precisa di quanto tempo sia trascorso, ma la pecorina dev'essere durata almeno cinque minuti, perché Adele ha avuto il tempo di modificare varie volte l'inclinazione del busto: prima orizzontale, poi verso l'alto, quindi giù verso il materasso e infine ancora inarcata verso il cielo. Ora mi sembra anche più rilassata, perché mi lascia fare, senza più palesare fretta di passare alla fase successiva della sua scaletta di lavoro. Il suo ansimare continua, ma ora potrebbe essere più realistico, perché ad un certo punto vedo le piante dei suoi piedi andare in tensione e le gambe vengono serrate più fortemente alle mie, come per cercare un punto di reazione contro il quale puntellarsi. Ogni tanto si volta verso di me, con uno sguardo che è difficile decifrare e nel quale forse si può leggere un: "Ma questo verrà, prima o poi?".
L'EPILOGO
Trascorsi cinque minuti buoni, arriva inequivocabile il triplice fischio: Adele lancia un gemito più acuto e mi fermo. "Ti ho fatto male?", le domando. "Un po' ...", mi risponde la ragazza, per cui le propongo di concludere le operazioni con un po' di smanacciamento. "Vuoi che togliamo il profilattico", le butto lì, ma per lei sembra OK procedere con il condom unto del lubrificante e dei suoi umori.
Prima che inizi il suo lavoretto di falegnameria, è il momento della mia ultima domanda: "Ma come mai non ti sei tolta il reggiseno? Hai un fisico così bello ... ti vergogni?". Adele si arrampica un po' sugli specchi, dicendo che se n'era dimenticata e si sfila l'ultimo orpello che aveva tenuto addosso: come immaginavo, i seni appaiono completamente svuotati da un probabile allattamento (poi mi confermerà di avere un bimbo già abbastanza grande) e penzolano verso il basso, in preda alla forza di gravità. Probabilmente dovevano essere anche abbastanza grandi, in relazione alla sua statura minuta, perché si allungano decisamente verso il basso, una volta rimosso il reggipetto.
Mentre Adele finisce di trastullare il mio compare del piano di sotto, approfitto del fatto che sia col busto quasi eretto e quindi inizio a carezzare il suo lato A, che sinora mi era sempre rimasto poco accessibile. Anche l'addome è sodo e ben scolpito, così come i bicipiti, il che mi fa supporre che frequenti una palestra, sempre che il tono muscolare non nasca invece da un'assidua attività ginnica sul materasso. Sospetto anche che visiti altrettanto assiduamente un centro estetico, ma la moretta giura che la leggera doratura che brunisce tutta la sua epidermide è il frutto di alcune giornate trascorse al mare.
Prima che si concludano le danze, faccio in tempo ad allungare i miei tentacoli su verso i seni: serro quello di sinistra nella mia mano destra e inizio a massaggiarlo, pizzicando il capezzolo tra le dita. Schiacciata contro il petto, la mammella riacquisisce una consistenza abbastanza piacevole e quindi procedo in una lunga operazione di titillamento, che non sembra infastidire Adele ma che non sortisce neppure alcun effetto apparente, perché il capezzolo non dà proprio l'impressione di inturgidirsi.
Quando ormai entrambi siamo grondanti di sudore, il lavoro di falegnameria di Adele sortisce il suo effetto e varco finalmente il traguardo. Con una mia certa sorpresa, la fanciulla provvede personalmente allo sfilamento del condom e al sua avvolgimento in una salvietta umidificata. Probabilmente deve avermi visto alquanto imbranato e avere temuto che potessi fare un disastro sul suo copriletto Mentre lei si reca in bagno per lunghe abluzioni post-ginnastica, io faccio razzia delle sue salviettine e, oltre a lindarmi le pudenda, mi detergo alla bell'e meglio il sudore che è sgorgato copioso da tutti i pori.
MAL DI DENTI
Intanto che lei completa le operazioni di pulizia in bagno, mi riporto verso la zona pranzo e, recuperando i miei abiti dalla seggiola, inizio a rivestirmi. Il mio sguardo non può non cadere sulla scatoletta del Moment e dell'antibiotico che sono appoggiati sulla credenza e mi viene da sorridere: probabilmente anche Adele doveva avere il mal di testa, ma non mi ha bidonato come invece ha fatto stasera la mia prediletta In realtà, la moretta mi racconterà poi di avere un mal di denti abbastanza fastidioso, a cui porrà rimedio in occasione del suo primo viaggio nella sua madrepatria (l'Ungheria, ovviamente ...). Prima di abbandonare l'appartamento, prende un'altra pastiglia di antidolorifico e, dovendola trangugiare con un bicchier d'acqua, è abbastanza gentile da offrirla anche a me (l'acqua, non il Moment ).
Durante il ritorno alla macchina (che, con mia grande sorpresa, è ancora lì e persino senza multe) e poi alla mattonella, Adele si conferma una ragazza con cui è piacevole conversare, pur raccontandomi certamente un po' di balle e omettendo qualche dettaglio (mi ha detto di essere stata solo a Bergamo e a Milano, mentre le sue inserzioni sono apparse praticamente dalle Alpi a Lampedusa e dagli Appennini alle Ande ).
Raggiunto il TE 24/24 che fu la fida pensilina di Giannina, è il momento del congedo: Adele mi saluta chiamandomi per nome (il che è l'ennesima conferma che la fanciulla è alquanto esperta nell'arte dell'intrattenimento maschile), ci auguriamo la buona notte e poi ognuno riprende la sua strada: lei di nuovo ad aspettare che qualcuno transiti da quello sperduto avamposto del boulevard, io verso casa.
CITTA DELL'INCONTRO: Bergamo (BG)
ZONA: 45.684297, 9.656469
NOME: Adele, ma già nota per le sue inserzioni come Annya
NAZIONALITA': sedicente ungherese di Debrecen, ma quasi sicuremente rumena
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission, smorza, pecos) + HJ conclusivo
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 45', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, fisico ben proporzionato e sodo, seno che forse era di una 2° taglia ma che ora si è molto sgonfiato; capelli corvini sotto le spalle e con caratteristica frangetta, occhi castani, viso dai lineamenti gradevoli, seppure un po' più scavato che nelle foto delle inserzioni
ATTITUDINE: partita con una cadenza un po' troppo serrata, se l'è presa con più calma da metà incontro in avanti ; padroneggia bene la lingua (è in Italia da 4-5 anni) ed è piacevole conversarci
LA MIA RECENSIONE:
Bidonato dalla mia prediletta, che lamenta un fastidioso mal di testa post influenza, vago incerto lungo il boulevard, alla ricerca di qualche alternativa. La "inglesina" Brianna del TotalErg di BG è proprio carina, ma un mio amico che è passato a trovarla non mi ha raccontato meraviglie di lei e quindi tiro dritto.
All'Esso che precede il cavalcavia della tangenziale non c'è traccia di Cassyana e all'UTB è rimasta solo la baldanzosa Luanona, di rosso (s)vestita. Un po' sovrappensiero, arrivo quasi sino alla fine del vialone, poco prima dell'attraversamento della ferrovia, e mi accingo a fare inversione nel TE 24/24 che fu di Giannina. Butto uno sguardo verso il distributore e resto quasi folgorato dalla visione che mi si para dinnanzi agli occhi: la fanciulla dalla chioma mora non è ovviamente Giannina, ma quell'acconciatura dal taglio a scodella, con una frangetta a lambire le sopracciglia è inconfondibile. Non l'avevo mai vista dal vivo lungo il ciglio della strada, ma la signorina è nientemento che la graziosa Annya, che ha girato un po' tutta Italia con la sua collega Clara, a.k.a. la Dama Bianca!
DUE DAME E UNA DAMIGELLA
In occasione delle libagioni per la celebrare l'avvenuta assegnazione delle prime fasce di Miss Muretto 2015, due fanciulle (di nero e di bianco vestite) erano entrate nel locale e avevano fatto girare parecchie teste. L'unico a non perderla era stato però il comm. Panini, che aveva immediatamente iniziato a sfogliare la raccolta di figurine Meretrici 2015/16 e che aveva sentenziato - senz'ombra di dubbio - che la c.d. "Dama Nera" era la ragazza ungherese che attende la sua clientela all'ultimo distributore Esso prima dell'UTB (Cassyana). Maggiori dubbi erano rimasti sulla "Dama Bianca" (Clara), che le faceva compagnia quella sera ma che non sembrava essere la "Damigella Bianca" che presidia l'Esso in direzione Lallio (Alessya).
Non posso fermarmi subito, perché qualcuno sta facendo benzina, ma appena posso faccio inversione e un paio di minuti dopo sono di nuovo lì, accanto a lei. La ragazza è vestita in modo elegante, con un abitino estivo corto, ed è leggermente diversa da come me l'ero immaginata sulla base delle foto, un po' patinate, delle sue inserzioni su EF: non sembra molto alta, nonostante calzi le high heels d'ordinanza, e il viso che è racchiuso in quel caschetto corvino rivela qualche anno in più, vuoi per le prime rughette d'espressione, vuoi perché i lineamenti si sono fatti un po' più scavati.
Abbasso comunque il finestrino, le domando se disponga di un appartamento, al che la fanciulla mi conferma, in un buon italiano, di operare solo nel proprio loft, che sarebbe a non più di un minuto da lì. Il rate è nella parte alta della forchetta di prezzi che si raccolgono oggi lungo il boulevard (50-70), ma la curiosità di fare la conoscenza della Dama Bianca è davvero fortissima e dunque la invito ad accomodarsi a bordo.
ADELE, COME LA CANTANTE
Appena sedutasi accanto a me, facciamo le reciproche presentazioni: con una mia certa sorpresa, non dice di chiamarsi Annya, ma Adele, come la cantante. Come da copione, si dichiara ungherese, per l'esattezza della cittadina di Debrecen, ma l'unica cosa di ungherese che c'è nella mia macchina è un bigliettino da visita di un locale di dubbia fama di Budapest, rimastomi nel portafoglio tra le varie cartacce Come noto, tutte le ragazze della scuderia "Y" (Alessya, Cassyana, ...) sono di indiscutibili ascendenti rumeni e sarei quasi pronto a scommettere che anche Annya/Adele lo sia. Cerco di stimare la sua età, sparando 26-27 anni, e la fanciulla mi conferma che ci ho più meno azzeccato. La conversazione non è all'inizio fluidissima, ma si vede che la ragazza ha una lunga esperienza di intrattenitrice maschile, perché cerca comunque di tenerla sostenuta con le consuete domande di rito e di mettere così a proprio agio l'improvvisato partner.
Dopo 3-4 minuti di macchina, siamo esattamente dove si era già compiuto il misfatto con Cassyana: non c'è uno stallo libero neanche a pagarlo (in realtà, a pagarlo ci sarebbe ) e quindi Adele mi dà indicazione di accostare pure la vettura in palese divieto di sosta, come peraltro hanno già fatto numerosi altri guidatori. Sono un po' perplesso, perché c'è tanto di avviso di rimozione forzata, ma la moretta è sicura del fatto suo e promette addirittura di accompagnarmi a recuperare la macchina e di pagarmi tutte le spese, se dovessero portarmela via! Di fronte a tanta sicurezza, non resta che parcheggiare, spegnere il motore e seguire Adele sino al suo loft!
NON LAVORA CON CASSYANA
La fanciulla si toglie le scomode high heels, lagnandosi un po' di quanto le dolgano i piedi (ha, in effetti, un mignolino incerottato per una vescica), e indossa dei più comodi sandaletti estivi bassi. Si parte quindi verso il loft, ad andatura decisamente più tranquilla di quella che aveva tenuto "Schwazer" Cassyana. Sono abbastanza convinto che Adele lavori nello stesso appartamento della sua compagna di scuderia e invece, quando passiamo davanti al portoncino, la moretta tira dritto a tutta velocità, puntando verso lo sbocco della vietta pedonale. C'è ancora da girare l'angolo, si entra in un'ampia corte, ci si arrampica su per scale che quasi mi fanno venire il fiatone e infine si è arrivati nel loft: un dignitoso monolocale con bagno, che è evidentemente adibito al solo uso di scannatoio. A sinistra c'è il cucinino e l'area pranzo; a destra, nella parte più spaziosa dell'appartamento, il lettone dove ci tufferemo tra qualche minuto. Il televisore è sintonizzato su un canale radiofonico e diffonde musica commerciale, i Coldplay tanto per iniziare.
Adele chiede subito il "regalino", provvedo dunque a depositare sul tavolo l'onorario per la sua consulenza e poi si può procedere alla svestizione. Lei ci mette davvero poco a togliersi il suo abitino e a fiondarsi in bagno, per le abluzioni pre-ginnastica. Io impiego un po' di più e, quando mi dirigo a mia volta verso il bidet, Adele sta già rientrando in camera, con indosso solo un reggiseno maculato. Rapido lavaggio delle pudenda e mi accomodo supino in mezzo al lettone, mentre la morettina si accovaccia di fianco a me.
UN BEL FISICHINO
Adele ha davvero un bel fisichino: non è per nulla alta (credo che sia attorno all'1,60), ma è ben proporzionata, è soda e ha una pelle liscia e curata. Il fatto che, per il momento, non si sia tolta il reggipetto mi fa invece sospettare che il seno sia o piccolo o un po' cadente, ma ci sarà modo di scoprirlo più tardi. Osservo la sua chioma di un colore corvino sospetto e le domando quale sia il suo vero colore: come immaginavo, Adele è una castana naturale, ormai tinta da tempo immemore. La sua capigliatura così perfetta da sembrare disegnata con riga e compasso deve suscitare la curiosità dei vari colleghi che la frequentano, perché spesso le domandano se la chioma non sia addirittura finta.
Gli occhi sono invece castani e sono truccati con una dose persino esagerata di ombretto scuro, per cui diventa anche difficile immaginarsi come sia lo sguardo naturale di Adele. I lineamenti sono carini, ma sono un po' più scavati di come potrebbero apparire nelle foto del suo book di servizio, e le prime rughettine d'espressione confermano che l'età si avvicina alla trentina. Le sue labbra non sono molto pronunciate e sono accuratamente disegnate con un rossetto dalla tinta fiammeggiante. In ogni caso, saranno del tutto off-limits, perché Adele tiene subito a precisare che non concede baci sulla bocca, né alcunché di scoperto.
LA RECE VERA E PROPRIA
Nessun problema, perché non sono interessato ad alcuna delle due pratiche, e quindi non mi resta che darle l'OK perché abbiano inizio le danze. Smanaccia brevemente il fratellino, lo incappuccia con un condom trasparente della Durex e poi comincia a trastullarlo con la bocca. Il BJ non presenta finezze tecniche memorabili ed è svolto fin da subito con un po' di supporto della mano alla base. L'altra mano, quantomeno, mi carezza un po' il petto, il che mi risulta sempre piacevole. Quando la fanciulla mi piace esteticamente, il compare del piano di sotto non impiega però molto a diventare arzillo e quindi diventa sempre assai difficile valutare con obiettività l'arte orale della propria amante del momento. Il fisico, invece, conferma l'impressione visiva: le cosce, i glutei e la schiena sono decisamente sodi e piacevoli da carezzare.
LA MISSIONARIA NON E' IL SUO FORTE
In ogni caso, dopo un paio di minuti l'asta è già bella ritta verso il cielo, per cui Adele propone di passare alla copulazione, sponsorizzando palesemente la pecorina, che probabilmente è la posizione che richiederebbe il suo minimo coinvolgimento fisico ed emotivo. Caldeggio invece un avvio alla missionaria e, seppure con una punta di disappunto, la moretta accetta la mia proposta. C'è da attendere ancora un attimo, perché si cosparge un po' di lubrificante sulla vulva, e poi si corica supina proprio sotto di me, con le gambe bene aperte. I dintorni della vulva sono perfettamente depilati e le labbra sono molto compatte attorno all'orifizio. Lascio che sia lei a infilarsi l'asta e poi inizio a stantuffarla, rimanendo puntellato sulle braccia tese e col busto più o meno inclinato a 45°. Fa infatti abbastanza caldo e la situazione si farebbe immediatamente rovente, se dovessi coricarmi del tutto su di lei, per cingerla a me.
Adele non è il massimo della partecipazione, durante la copulazione: tiene gli occhi prevalentemente chiusi, ogni tanto ci scambiamo qualche sguardo un po' imbarazzato ed è anche abbastanza avara di carezze. L'unica nota di merito è che, a un certo punto, avvinghia più strettamente le sue gambe attorno al mio fondoschiena, serrandomi con più forza a lei. L'ansimare in cui si lancia sin dal primo istante appare ben poco credibile e mi riservo poi di controllare il tubetto del lubrificante, per verificare se non contenga qualche prodigiosa sostanza afrodisiaca
MEGLIO A SMORZACANDELA
Dopo un paio di minuti così, Adele propone di cambiare posizione, fedele a una sequenza temporale abbastanza serrata che deve probabilmente seguire con tutta la clientela. Viene di nuovo caldeggiata la pecorina, ma preferisco tenermela per l'epilogo e dunque le propongo invece di passare allo smorzacandela. La moretta, di nuovo, non sembra entusiasta della cosa, ma alla fine è abbastanza diplomatica da accettare la mia richiesta e quindi ci scambiamo di posizione sul lettone.
Mi corico supino nel bel mezzo del materasso e lascio che Adele si sistemi a cavalcioni del mio basso ventre, per procedere al secondo infilamento dell'asta. Essendo piccola di statura e leggera, la moretta si muove agile e veloce, cimentandosi in una cavalcata che prevede rapidi movimenti su e giù. Col palmo di una mano si puntella sul materasso, con l'altra mi carezza di nuovo il petto, che in parte viene usato anche come supporto per il suo stantuffamento. Fortunatamente, non è energica come la sua collega Cassyana, che aveva quasi cercato di sfondarmi lo sterno, caricandocisi sopra con tutto il suo peso! Da parte mia, posso solo accarezzarle le cosce, dato che il suo tronco si muove a una velocità davvero frenetica e rischierei solo di intralciarne i movimenti, portando a prematura conclusione lo smorzacandela.
Conclusione che comunque arriva ben prima di quanto io sperassi, perché dopo neppure due minuti Adele comincia ad avere il fiatone e mi propone di concludere con un po' di smanacciamento. Butto lì invece la pecorina, che tanto aveva sponsorizzato nei cinque minuti precedenti, e la fanciulla accetta. Si stacca dal mio basso ventre, io mi metto ginocchioni sul materasso, lei si posiziona gattoni davanti a me, lascio che si infili per la terza e ultima volta l'asta e siamo di nuovo pronti a ripartire.
PAZIENTE COME GIOBBE
Le cingo la vita e do inizio a una cavalcata che sarà decisamente la parte più lunga del nostro incontro. Anche da questa prospettiva, la schiena di Adele è decisamente un bel vedere, soprattutto quando la fanciulla distende le braccia e posso ammirarla completamente inarcata davanti a me. La moretta dev'essere davvero terrorizzata che il profilattico si rompa o scivoli via dall'asta, perché spesso allunga una manina verso le nostre pudenda e intralcia brevemente le operazioni, per controllare che il condom sia al suo posto. Alla terza o quarta volta che ripete la verifica, cerco di calmarla: "Stai tranquilla, Adele, perché il profilattico è su bene!".
Non ho un'idea precisa di quanto tempo sia trascorso, ma la pecorina dev'essere durata almeno cinque minuti, perché Adele ha avuto il tempo di modificare varie volte l'inclinazione del busto: prima orizzontale, poi verso l'alto, quindi giù verso il materasso e infine ancora inarcata verso il cielo. Ora mi sembra anche più rilassata, perché mi lascia fare, senza più palesare fretta di passare alla fase successiva della sua scaletta di lavoro. Il suo ansimare continua, ma ora potrebbe essere più realistico, perché ad un certo punto vedo le piante dei suoi piedi andare in tensione e le gambe vengono serrate più fortemente alle mie, come per cercare un punto di reazione contro il quale puntellarsi. Ogni tanto si volta verso di me, con uno sguardo che è difficile decifrare e nel quale forse si può leggere un: "Ma questo verrà, prima o poi?".
L'EPILOGO
Trascorsi cinque minuti buoni, arriva inequivocabile il triplice fischio: Adele lancia un gemito più acuto e mi fermo. "Ti ho fatto male?", le domando. "Un po' ...", mi risponde la ragazza, per cui le propongo di concludere le operazioni con un po' di smanacciamento. "Vuoi che togliamo il profilattico", le butto lì, ma per lei sembra OK procedere con il condom unto del lubrificante e dei suoi umori.
Prima che inizi il suo lavoretto di falegnameria, è il momento della mia ultima domanda: "Ma come mai non ti sei tolta il reggiseno? Hai un fisico così bello ... ti vergogni?". Adele si arrampica un po' sugli specchi, dicendo che se n'era dimenticata e si sfila l'ultimo orpello che aveva tenuto addosso: come immaginavo, i seni appaiono completamente svuotati da un probabile allattamento (poi mi confermerà di avere un bimbo già abbastanza grande) e penzolano verso il basso, in preda alla forza di gravità. Probabilmente dovevano essere anche abbastanza grandi, in relazione alla sua statura minuta, perché si allungano decisamente verso il basso, una volta rimosso il reggipetto.
Mentre Adele finisce di trastullare il mio compare del piano di sotto, approfitto del fatto che sia col busto quasi eretto e quindi inizio a carezzare il suo lato A, che sinora mi era sempre rimasto poco accessibile. Anche l'addome è sodo e ben scolpito, così come i bicipiti, il che mi fa supporre che frequenti una palestra, sempre che il tono muscolare non nasca invece da un'assidua attività ginnica sul materasso. Sospetto anche che visiti altrettanto assiduamente un centro estetico, ma la moretta giura che la leggera doratura che brunisce tutta la sua epidermide è il frutto di alcune giornate trascorse al mare.
Prima che si concludano le danze, faccio in tempo ad allungare i miei tentacoli su verso i seni: serro quello di sinistra nella mia mano destra e inizio a massaggiarlo, pizzicando il capezzolo tra le dita. Schiacciata contro il petto, la mammella riacquisisce una consistenza abbastanza piacevole e quindi procedo in una lunga operazione di titillamento, che non sembra infastidire Adele ma che non sortisce neppure alcun effetto apparente, perché il capezzolo non dà proprio l'impressione di inturgidirsi.
Quando ormai entrambi siamo grondanti di sudore, il lavoro di falegnameria di Adele sortisce il suo effetto e varco finalmente il traguardo. Con una mia certa sorpresa, la fanciulla provvede personalmente allo sfilamento del condom e al sua avvolgimento in una salvietta umidificata. Probabilmente deve avermi visto alquanto imbranato e avere temuto che potessi fare un disastro sul suo copriletto Mentre lei si reca in bagno per lunghe abluzioni post-ginnastica, io faccio razzia delle sue salviettine e, oltre a lindarmi le pudenda, mi detergo alla bell'e meglio il sudore che è sgorgato copioso da tutti i pori.
MAL DI DENTI
Intanto che lei completa le operazioni di pulizia in bagno, mi riporto verso la zona pranzo e, recuperando i miei abiti dalla seggiola, inizio a rivestirmi. Il mio sguardo non può non cadere sulla scatoletta del Moment e dell'antibiotico che sono appoggiati sulla credenza e mi viene da sorridere: probabilmente anche Adele doveva avere il mal di testa, ma non mi ha bidonato come invece ha fatto stasera la mia prediletta In realtà, la moretta mi racconterà poi di avere un mal di denti abbastanza fastidioso, a cui porrà rimedio in occasione del suo primo viaggio nella sua madrepatria (l'Ungheria, ovviamente ...). Prima di abbandonare l'appartamento, prende un'altra pastiglia di antidolorifico e, dovendola trangugiare con un bicchier d'acqua, è abbastanza gentile da offrirla anche a me (l'acqua, non il Moment ).
Durante il ritorno alla macchina (che, con mia grande sorpresa, è ancora lì e persino senza multe) e poi alla mattonella, Adele si conferma una ragazza con cui è piacevole conversare, pur raccontandomi certamente un po' di balle e omettendo qualche dettaglio (mi ha detto di essere stata solo a Bergamo e a Milano, mentre le sue inserzioni sono apparse praticamente dalle Alpi a Lampedusa e dagli Appennini alle Ande ).
Raggiunto il TE 24/24 che fu la fida pensilina di Giannina, è il momento del congedo: Adele mi saluta chiamandomi per nome (il che è l'ennesima conferma che la fanciulla è alquanto esperta nell'arte dell'intrattenimento maschile), ci auguriamo la buona notte e poi ognuno riprende la sua strada: lei di nuovo ad aspettare che qualcuno transiti da quello sperduto avamposto del boulevard, io verso casa.