DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Aida
Nazionalità: sedicente albanese, con lunghi trascorsi in CH
Età apparente: 37 dichiarati
Descrizione fisica: donna alta ca. 1.65, silhouette un po' curvacea, capelli schiariti biondi, non troppo lunghi e raccolti in un codino, lineamenti discreti e che tradiscono l'età non più da teen, occhi castani, seni autodichiarati di una 5a taglia
Attitudine: BJ discreto, ma sigillata dai molti strati del suo vestiario; italiano più che intellegibile, socievole
Reperibilità: medio/facile, dopo il solito delirio delle prime sere
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ
Durata dell'incontro: una dozzina di minuti al retrobottega
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Cermenate (CO)
Coordinate: allo stop di via Cavour, già mattonella della Macedone e poi della Greca
LA MIA RECENSIONE
Sapendo che il buon Milinturo stava per accumulare un altro prezioso punticino per il Gommino d'Oro 2024, mi tocca caricare armi e bagagli e trovare il modo di frenarne la fuga altrimenti incontenibile. Non si può sempre giocare al Meazza o all'Olimpico, ma tocca anche portare a casa punti su campi di provincia come l'Arechi di Salerno o il Benito Stirpe di Frosinone.
In attesa che
Alexandrona o l'
Ammiraglio facciano affluire dalle lande rumene o schipetare qualche balda giovincella per la stagione estiva, il mio taccuino piange, perchè la lista delle ragazze ancora da conoscere è davvero corta e include pezzi da 90 come l'
Alexandra di Appiano, la
Camelia di Fenegrò o la
Aida di Lomazzo, che andrei a visitare proprio se al 30 di dicembre dovessi trovarmi in zona Champions.
Fra le presenze discrete, sabato sera mi ero annotato quella della
Badante Svizzera, multinick come la Farmacista di Appiano, ma si spera non altrettanto multisigle. Allora l'incontro non si era perfezionato, perchè lei ha un rate maggiorato (30 anche per il solo BJ) e asseriva di non avere il decino di resto, in quanto a inizio turno. Se le avessi mollato 40 per un semplice BJ, mi avrebbero non ritirato, ma revocato definitivamente la patente di punter!
È LA VOLTA BUONA
Stavolta sono passato a prelevare da una banca differente e, con mio sommo stupore, la macchinetta ha sputato anche un paio di decini, oltre ai consueti ventelli. Appena inizio a percorrere viale Tirana, butto subito un occhio all'ex imbarcadero per la Grecia:
Aida non è in body come sabato sera, ma indossa quantomeno una corta minigonna. L'incontro si può fare, ma prima mi concedo una vasca sino al Gigante: nulla di particolare da segnalare, ma sia la
Mely che la
Tavy sono alla mattonella e quindi dovrò fingere di sbagliare strada e tirare dritto, se la Badante CH dovesse indicarmi di svoltare in via Diaz o al porto.
Un paio di minuti dopo, sono allo stop dei paletti catarifrangenti e mi fermo qualche metro indietro, per non essere troppo in vista (anche perchè avevo incrociato
Azzurra, su sull'altopiano di Vertemate). Basta abbassare il finestrino e la bionda mi si avvicina e mi saluta con un caloroso "Buonasera!", come aveva fatto sabato. Ormai devo anche sembrare vecchio, oltre a esserlo, se non esordiscono più con un bel "Ciao!", non c'è molto da chiedere e quindi la invito ad accomodarsi a bordo.
EX BADANTE, MA NON SOLO
La parte più difficile non è raccogliere le sue generalità, ma schivare un incontro ravvicinato con le sue quasi dirimpettaie: avevo alzato preventivamente il volume della radio, per fingere di non sentire eventuali indicazioni di svolta a sinistra, e reclinato il sedile del conducente come farebbe un rumeno, per avere la testa sotto la linea di cintura dei finestrini e non essere visto dalla Mely e dalla Tavy. Tutte cautele che si riveleranno inutili, perchè la bionda dell'imbarcadero mi farà tirare dritto sino alla rotonda dell'Esso.
Dato che la aveva già incontrata l'ispettore Delfino, di lei si sapeva praticamente tutto e quindi posso aggiungere solo qualche nota di colore. Si presenta come Aida, 37enne dell'Albania, con 8 anni di permanenza nella Svizzera tedesca e francese (Zurigo, Lucerna, Argau, Losanna, etc ...), che l'hanno vista cimentarsi nei lavori più disparati, oltre a quello di Badante per cui è salita agli onori della cronaca.
Quando però fa scena muta al mio "Also, sprichts du Deutsch?", si apre un'interessante parentesi di geografia: che l'Italia sia un colabrodo, è noto, mentre uno si immaginerebbe la Svizzera come un fortino inespugnabile, dove sia impossibile rimanere senza un regolare permesso di soggiorno. Pare però che Aida sia riuscita a restarci per tutto quel tempo, senza avere null'altro che il suo passaporto. Di fronte al mio stupore, Aida si mette a ridere e dice che, in Svizzera, la popolazione sono 30% svizzeri e 70% albanesi, per cui nessuno ti rompe le balle, se non crei problemi. Anche se lei non lo dice, qualcosa però deve essere andato storto alla fine della storia, se adesso è qui in Italia a chiedere il permesso di soggiorno
Il tempo di scoprire che pure Aida è Letterata come la
Federica di Turate e mi fa cenno di accostare e spegnere il motore, in un angolino buio di Cermenate dove non ero mai stato condotto da alcuna fanciulla.
LA RECE VERA E PROPRIA
Non resta che svolgere i riti propiziatori: con una fitta al cuore estraggo il trentello concordato e glielo porgo, perchè venga fagocitato dalla sua borsetta. Visto il rate maggiorato, mi aspetterei di vederne uscire un Durex placcato oro come quelli di Vanessa, ma vedo le manine di Aida scartare dal blister un normale gommino venduto a un euro alla dozzina. Mentre io mi calo le braghe, spererei di vedere la bionda venuta da Argovia togliersi almeno la giubba, ma ahimè ciò non accade.
Prima che dia inizio alle danze, le domando se le dia fastidio la musica dell'autoradio: anche se non è Don Xhoni, le garba lasciare un po' di sottofondo e allora mi limito ad abbassare il volume, per non stordirla.
Rispetto agli esordi delfiniani, Aida ha senz'altro fatto un po' di esperienza e mostra la notevole dote di sapere adattare la tecnica al progressivo inturgidimento del compare. Per almeno un minuto, non compie alcun tipo di escursione, ma si limita ad applicare una sequenza di energici risucchi nella sola zona del glande, che risultano alquanto stimolanti. Quando il compare ha abbandonato lo stato di mollusco e si è fatto più turgido, passa alle consuete percussioni verticali, che sono svolte a ritmo medio e con buona profondità.
TETRA PAK
Se nei Paesi Bassi le operazioni procedono in modo soddisfacente, dai miei tentacoli si levano invece veementi proteste: come scritto sopra, la giubba sigilla completamente la schiena di Aida e non è neppure quella catarifrangente ereditata di stecca da
Giulia Macedone, che almeno avrebbe creato riflessi psichedelici nell'autovettura, come una palla da discoteca.
La minigonna, doppio ahimè, è di quelle di pelle che amano indossare
Saretta o la
Bixio: praticamente rigida come uno stoccafisso, al punto che non si riesce nè a rigirarla all'insù, nè a infilarcisi sotto dalla cintola
Provo allora a vedere se ci sia modo di insinuarsi nell'anfratto fra giubba e gonna, ma Aida deve indossare anche una specie di body o di maglia lunga, che si infila sotto i collant e che crea un incastro così perfetto che non sarebbe riuscito neanche all'inventore del Tetris!
In pratica, non c'è un centimetro quadrato di pelle scoperta e, per la prima volta dopo anni, devo alzare bandiera bianca, riarrotolare i tentacoli e limitarmi a osservare quello che accade nei Paesi Bassi, mangiandomi le mani per non averla invitata a bordo quando era in body
Quando Aida si lamenta un attimo del fastidio causatole dal bracciolo centrale, tento la mossa della disperazione, suggerendole di mettersi gattoni, così da stare più sollevata col busto e quindi più comoda, nonchè meglio accessibile ai miei tentacoli. La bionda di Argovia ci pensa un attimo, ma alla fine dice che va bene così e si rituffa in immersione, china col busto in torsione.
Il BJ prosegue più o meno per i soliti 6-7 minuti canonici, poi Aida mostra i primi di stanchezza, nonché di stupore per la mia mancata capitolazione, e allora concordiamo il consueto finale alla Mastro Geppetto. La nota positiva è che il lavorio nei Paesi Bassi l'ha fatta accaldare non poco e, non appena si risolleva, la bionda rimuove finalmente la giubba malefica, scoprendo così il tronco sinuoso.
LA MAMMOGRAFIA
Sotto al maglioncino nero, si nota una discreta prominenza all'altezza dell'addome, ma sono ben più pronunciate quelle che si stagliano dal petto. "Wow! Ma che taglia di reggiseno porti?", è naturale il mio stupore. Il reggipetto non lo porta, ma la taglia è comunque una quinta.
"Vuoi toccarle?", è la sua domanda retorica, che ha una risposta scontata, sì. Aida armeggia allora col girocollo del suo morbido maglione e lo divarica quanto basta a permettere l'infilamento del mio tentacolo. Il reggipetto in effetti non c'è, difficile confermare la taglia senza una scansione ai raggi X, ma la mammografia conferma che i seni sono voluminosi e hanno buona consistenza, per essere naturali e per avere probabilmente allattato uno o più eredi, vista l'età della loro portatrice.
I successivi 5-6 minuti vedono quindi la mia mano destra massaggiare con voluttà la latteria di Aida, non trascurando di titillare i capezzoli, mentre Federica si prende cura del fido compare, ormai ben ringalluzzito. La bionda di Argovia si mostra però passiva in questa fase conclusiva: le sue manine restano intrecciate l'una all'altra o al massimo carezzano il suo ginocchio, anziché fare lo stesso con le mie cosce o, ancor meglio, con i gioielli di famiglia. Plasmata dalla lunga permanenza in terra elvetica, Aida sa che dopo una certa ora non si può neppure tirare lo sciacquone del WC e quindi pure il Dolby Surround resta del tutto spento.
Fra le piallate di Federica e la mammografia in corso sotto al suo maglione, percorro comunque ad ampie falcate l'ultima curva, entro in retta d'arrivo e riesco a varcare la linea del traguardo dopo una dozzina di minuti, senza neppure abusare troppo della pazienza di Aida.
IL PERIGLIOSO RIENTRO ALLA MATTONELLA
Seguono le consuete operazioni di lindatura e rivestizione, che mi vedono venire pronto almeno un minuto dopo la bionda di Argovia, ma a mia scusante non avevo solo una giacca a vento da reindossare. Se ricordo bene, essendo ormai trascorse un po' di sere dall'incontro, la pallottola dell'amore deve essermi stata affidata in custodia, così da venire smaltita al distributore più vicino.
La stradina dove ci siamo infrattati è larga poco più di una corsia e, per evitare di fare cento manovre di inversione, decido di percorrerla tutta in retromarcia. Nel frattempo, Aida è distratta da WA, dove si era accumulata una coda di messaggi inevasi.
Quando siamo sullo stradone, è di nuovo tutta per me e, nello spiegarmi meglio i suoi progetti futuri, faccio l'ennesimo ripasso delle complesse procedure per l'ottenimento dell'agognato permesso di soggiorno comunitario. È poi il tempo di indagare sulle tariffe fra le quattro mura, che non sono propriamente a buon mercato: 150 per saggiare i materassi dal Blue, addirittura 200 per fare lo stesso a casa del cliente. Non so se un ipotetico punter di Cermenate possa invece far valere il bonus "km zero" e spuntare il centone
L'ultima impresa da compiere è quella di evitare pericolosi incontri ravvicinati con altre mie conoscenze: per un attimo penso di percorrere tutta via Negrini e raggiungere l'imbarcadero districandomi nel dedalo di stradine del centro storico, ma avevo detto ad Aida di abitare mooolto lontano, non posso farmi vedere troppo pratico della viabilità di Cermenate e quindi mi affido alle sue doti di navigatore.
Non ci sono altre opzioni, se non quella di svoltare in via Risorgimento, ma il mio angelo custode deve guardare giù dal cielo e distrae la Tavy, che sta cimentandosi in uno dei suoi iconici balletti a ritmo di manele e quindi volge le spalle alle macchine in arrivo.
Arrivato a quello che fu l'imbarcadero per la Grecia, non resta che congedare Aida. La bionda di Argovia caldeggia un nuovo incontro a breve, ma prendo tempo ...
poate in primavara, come dissero Katia e Denise di Osio, di sicuro non prima di avere assistito a un sostanziale alleggerimento del suo vestiario! La Badante Elvetica scende dalla mia vettura, non fa neppure in tempo a compierne il periplo e Azzurra appare alla nostra destra, in arrivo dalla Esso e diretta alla Mattanza. Mentre ci osservano, perdo più o meno un anno di vita, ne seguo le mosse e vedo che svoltano in via Bixio, per fare inversione e quindi è facile che siano poi passati a dedicare un inchino proprio alla bionda venuta dall'Elvezia. Meglio non scoprirlo ed evito di ripercorrere viale Tirana, per rientrare alla branda.