[RECE] Alexandra (ROM) - OTR notturna - Lentate sul Seveso (MB)
SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.680512,9.113068 (ingresso nord della Chateaux d'Ax), ma anche 45.67989,9.113513 (ingresso sud)
NOME: Alexandra
NAZIONALITA': Rumena di Craiova
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ alternati in modo scientifico
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli biondi tinti un po' sotto le spalle, viso discreto e un po' paffuto, occhi scuri, fisico in carne, seno in apparenza abbondante e tracimante dal decolleté del suo abitino
ATTITUDINE: non deve piacerle molto il BJ ; ci si possono fare le solite chiacchiere di circostanza, punta sempre al massimo (introito)
LA MIA RECENSIONE:
LA DURA LEGGE DEL VENERDI' SERA
Non so se sia la dura legge del venerdì sera o l'arrivo della primavera: le OTR ci sono ma riappaiono per pochissimi secondi alla loro piazzola e poi scompaiono di nuovo per i 15-30 minuti canonici, fagocitate dalle vetture dei colleghi-rivali. L'unica certezza è che Anna (l'amica bionda di Inna) proprio non c'è al semaforo di Lentate e faccio più di un pensierino sulla mora Ana che sta più o meno alla stessa postazione. Però, nonostante l'ora davvero tarda a cui mi affaccio lungo la SS dei Giovi, c'è ancora troppo traffico e quel crocevia non è mai sgombro di macchine. Comincio anche a fantasticare su quella che dovrebbe essere la Mila di via Aureggi, ma il suo tempo di permanenza appoggiata contro il muro di quel casermone si misura davvero in nanosecondi e bisognerebbe compiere una manovra al limite del codice penale, per sottrarla alle brame dei famelici colleghi. Alla fine, devo accontentarmi di volare molto più basso e di accostare accanto all'unico duo che riesco a vedere alla propria piazzola per più di un minuto consecutivo, il tempo necessario a invertire la propria marcia attraverso il dedalo di vie interne di Lentate. Una delle due mi sembra proprio l'amica di Consuela, che avevo visto gambe all'aria nella vettura di un collega e che poi avevo anche potuto scrutare brevemente in volto, quando le due fanciulle si erano parlate da finestrino a finestrino. Non rientra sicuramente tra le intrattenitrici più avvenenti della SS dei Giovi, ma è ormai molto tardi e rischierei davvero di rimanere a bocca asciutta, se continuassi a temporeggiare in attesa che ricompaia qualcuno dei bocconcini più prelibati. Il più delle volte (ma questa non sarà una di quelle), la minore bellezza fisica viene compensata da un maggiore impegno nell'intrattenimento erotico e quindi decido di accostare per farne la conoscenza, speranzoso se non addirittura fiducioso.
L'abbordaggio è sicuramente uno dei più ostici che io ricordi, perché l'ingresso non è abbastanza ampio per accostarci la vettura lungo la carreggiata, per cui bisogna entrare nella vietta, fare inversione sfruttando quella che sembra una sorta di pista ciclabile e riaffacciarsi col muso della macchina sulla statale dei Giovi. Un'operazione che richiede mezzo minuto scarso e che espone sicuramente al rischio di essere intercettati da eventuali vetture di passaggio, ma che non fa fare neppure una piega alla bionda e alla sua collega, le quali continuano a fumare e a chiacchierare sedute sullo zoccolo di cemento del marciapiedi. Abbasso il finestrino e, finalmente, il duo si volta verso di me. "Siete in pausa o state ancora lavorando?", domando loro, visto che l'ora tarda (sono già le 3:15 passate) e l'atmosfera rilassata mi fanno sospettare che siano già in attesa di un passaggio che le riconduca a casa. "No, no, stiamo lavorando - mi dice la bionda, mentre si alza in piedi e mi si avvicina, continuando ad aspirare il fumo della sigaretta - In macchina sono 30, oppure 50 per tutte e due". "No, no, grazie, non sono così prestante da riuscire ad andare con due ragazze contemporaneamente!". Avuta la conferma che anche il semplice BJ ha lo stesso costo del servizio completo, le domando se preferisca che torni da lei un paio di minuti più tardi, per farle finire la pausa-sigaretta. Per tutta risposta, il mozzicone viene gettato per terra e la bionda compie il periplo della mia vettura, per divenirne presto ospite.
UNA CHIACCHIERATA CON ALEXANDRA
Appena salita a bordo, si presenta come Alexandra e mi dà subito le prime indicazioni per raggiungere la sua sede operativa. Il tragitto è così breve da non permettere la raccolta delle sempre preziose informazioni necessarie a compilare la scheda tecnica, ma è senz'altro sufficiente per capire che la bionda parla con accento spagnoleggiante e ha seri problemi con il senso dell'orientamento (o, in alternativa, con la nostra lingua). "Adesso gira a sinistra", cerca di mandarmi contro il guard rail che delimita inequivocabilmente quel lato della carreggiata. "Forse volevi dire a destra ...", mi permetto di dubitare. "Ah sì, scusa! Vai a destra! Sinistra ... destra ... faccio sempre confusione!", si corregge Alex.
Non andiamo molto lontano e, nonostante le mie perplessità ("Sai com'è, due minuti fa è passata una macchina dei CC ..."), Alex è irremovibile nel confermare quella sede operativa come l'unica disponibile: "Tranquillo, qui non verrà a disturbarci nessuno ... al massimo arriverà la mia amica. E poi, quelli che sono passati sono i poliziotti buoni ...". "E come fai a distinguere quelli 'buoni' da quelli 'cattivi'?", vorrei attingere alla sua profonda scienza in materia, ma la mia domanda cade nel vuoto, perché Alex sta già estraendo i ferri del mestiere dalla borsetta.
"Perché non andiamo in albergo? Sarebbero 100 ...", vorrebbe stare un po' più comoda Alex. "Più l'albergo, giusto?", le domando, giusto per la capire se anche lungo la SS32 e dintorni siano arrivati i pacchetti all-inclusive che ho sperimentato durante la mia fugace spedizione lungo la PMG di un mesetto fa. "Sì, più l'albergo, che costa 40", mi riporta alla realtà la bionda. "E non hai invece un appartamento?", le butto lì. "Se avessi avuto una camera, te l'avrei detto all'inizio", mi risponde Alex, con un ragionamento che non fa una grinza. "Dài, perché non andiamo? Ti faresti due scopate in una", cerca di rilanciare la mia improvvisata accompagnatrice, lasciando presagire la possibilità di un double shot, che però mi stuzzica ben poco, dato che sono già molto lungo a completare il primo. "140 sono un po' troppi. Per stavolta, cominciamo in macchina. Poi, se mi piaci, chissà ...", lascio aperto un piccolo spiraglio per il futuro. Il presente prevede invece l'arretramento del sedile, una breve manipolazione del mio fratellino e il suo incappucciamento, per dare inizio alle operazioni di intrattenimento erotico.
"No, i capelli no!", mi stoppa subito Alexandra, mentre cerco di carezzarle la sua chioma (finto) bionda, che le arriva un po' sotto le spalle. Poiché ha ancora indosso un giubbino di simil-pelle, tutto ciò che posso fare è allora scendere verso il basso, sollevarle sino a sopra la cintola il suo abitino elasticizzato bordo-chiappa e iniziare a massaggiarle un po' la parte bassa della schiena. Mi infilo anche con la mano sotto l'elastico dei suoi collant e scendo lungo la piega anale, ove il contatto diretto è però interdetto dalla presenza di un perizomino dal colore infuocato.
"Mi piace proprio il tuo ca..o", commenta la bionda, rimirandolo incappucciato sotto una spessa guaina rossa, di marca Serena. "Dirai così a tutti ...", cerco di smorzare il suo entusiasmo un po' eccessivo. "No, no, davvero ...", cerca di reggere il gioco Alex. Do un'occhiata al mio fratellino che, inguainato dal lattice, non appare sicuramente diverso dagli infiniti altri che avrà rimirato durante la sua carriera e ironizzo: "Cos'ha di così speciale? Ha forse gli occhi azzurri? ". "Non mi piacciono i ca..i troppo grossi", risponde la bionda, esponendo un concetto che potrebbe anche essere condivisibile, dato che un buona (o forse, vista la sua scarsa dedizione all'opera, sarebbe più corretto dire una scarsa) parte dal suo lavoro consiste nell'infilarsi in bocca membri maschili e quindi una taglia eccessiva potrebbe esserle un po' d'impiccio. Più che all'astratto penso però al concreto, ossia che il mio fratellino è stato giudicato di taglia mignon Profonda ferita al mio orgoglio, che è solo parzialmente sanata dal fatto che le perfette e armoniose proporzioni della mia asta la renderebbero adatta ad essere esposta in qualche museo di arte moderna ... o almeno nel soggiorno di casa di Alexandra B)
"Non vuoi scopare, ammore?", mi domanda Alex. "In macchina assolutamente no! E' troppo pericoloso", le rispondo, interrogandomi nel frattempo sul perché me l'abbia chiesto. Avendo comunque incamerato il rate pieno, nonostante debba prestare solo il servizio di base, la fanciulla dovrebbe essere più che soddisfatta di come si è conclusa la brevissima trattativa e dunque la sua richiesta non può che far presagire il desiderio di ottenere un piccola mancia aggiuntiva. Non sono però interessato ad alcuna extension e quindi mi limito ad ammirare i suoi prosperosi seni, che Alex volge brevemente a me, strizzati nel decolleté del suo abitino.
"La, la, laila, laila, la", cinguetta ora la bionda, sulle note di quello che sembrerebbe un canto delle campagne rumene, di quelli che probabilmente riecheggiano nelle notti estive, quando i contadini ballano attorno ai falò ardenti, sotto la coltre stellata. Il fatto che Alex canticchi fa chiaramente intendere che non abbia in quel momento la bocca piena e che si sia invece risollevata, guardandosi un po' in giro. Ne approfitto per accarezzarle le cosce, che sono in carne come il resto del suo fisico. Do una sbirciata anche al suo addome e noto che un po' di ciccetta fa capolino da sotto l'abitino che le avevo tirato su poc'anzi. "Ma quanti anni hai, Alexandra?", le domando, perché la sua silhouette è quella di una trentenne che ha un buon rapporto di amicizia col suo frigorifero mentre i suoi lineamenti levigati, seppure un po' paffuti, fanno chiaramente intendere che è molto più giovane. "Ne ho ventitre", mi risponde ... e un'altra casellina della scheda tecnica è riempita
"Ma quanto sei lungo!", comincia a mostrare qualche segno d'impazienza. "Daì, che non manca tanto!", cerco di incoraggiarla. "Come? Manca tanto?", sta quasi per svenire Alexandra, che non ha inteso bene le mie parole. "No, non manca tanto!" la rassicuro e Alex tira un sospiro di sollievo. Scambio di battute tutto sommato insignificante, che però è degno di memoria perché, da qui in poi, il mio fratellino non godrà più del privilegio di essere avvolto dalle labbra della bionda.
Varcata finalmente la linea del traguardo, è il momento delle pulizie e della rivestizione. "Ma non mi hai ancora detto come fai a riconoscere i poliziotti 'buoni' da quelli 'cattivi' ...", le domando, curioso di capire se la differenza stia solo nel colore delle vetture (blu, azzurro o bianco a bande verdi ...) o se, all'interno dello stesso esercito, vi siano pattuglie più "aggressive" di altre. Anche stavolta, Alex rimane molto sul vago: "Quelli che hai visto sono 'buoni'. Si fermano solo per chiacchierare e spesso devo mandarli via: 'Dài, lasciatemi lavorare!'". Insomma, come immaginavo, anche sotto la rude scorza della divisa batte un cuore di panna
"La, la, laila, laila, la", riprende a canticchiare Alex. "E' una canzone rumena, giusto?", le domando, ricevendone immediata conferma. "E di cosa parla, dato che per ora ti ho sentito dire solo 'La, la, laila, laila, la'?", è il mio quesito successivo. "Di amore ...", prevedibilmente. "Come tutte le canzoni ...", è infatti il mio commento. Al che, Alex inizia a gorgheggiare sulle stesse note: "A-mo-re, A-mo-re ...". Vorrei a questo punto chiederle se sia innamorata, ma il tragitto è troppo breve e la poesia lascia presto spazio alla prosa: "Ah! Anche la mia amica è a scopare!". Ennesima manovra degna di Houdini, per riuscire a liberare la mia macchina da quella trappola a cielo aperto ed è il momento del congedo. Ci auguriamo la buona notte, Alex non fa in tempo a scendere dalla mia vettura e un collega ha già puntato il muso della sua macchina nel viottolo da cui sto cercando di uscire. Nulla di male, se non che lì due macchine proprio non ci stanno, per cui lui deve rimanere per metà nella carreggiata e solo l'ora tardissima (sono ormai le 3:30 passate) scongiura il rischio di creare un ingorgo lungo la SS dei Giovi.
AH... LA RECE VERA E PROPRIA!
Come si sarà potuto capire dalla lunga chiacchierata, la manina di Alexandra è stata ben più impegnata della sua boccuccia. L'incontro è stata una sequenza di 7-8 brevi sessioni d'immersione (in cui Alex non si è particolarmente distinta per finezze tecniche), alternate ad altrettante fasi di manipolazione del mio fratellino, incappucciato nell'ormai noto gommone rosso di marca Serena. Nel seguito, dato che la fanciulla mi ha domandato di provvedere personalmente alla raccolta differenziata, ho anche potuto leggere che i condom sono sottoposti a "controllo elettronico individuale": rassicurato dal fatto che siano in grado di scongiurare anche il più remoto rischio di gravidanza indesiderata, accetto più di buon cuore di ritrovarmeli sulla mia strada in un futuro più prossimo che remoto, quando uccideranno nuovamente ogni sensazione piacevole saliente dal mio basso ventre ...
In tutto ciò, sono rimasto davvero sorpreso che Alex non si sia accorta dalla mia avvenuta eiaculazione, a un certo punto del prolungato HJ finale (ma è in parte scusata, perché servirebbe uno di quei fari che squarciano l'oscurità del cielo e che ci guidano verso le discoteche per riuscire a intravvedere qualcosa sotto lo spesso profilattico rosso). Per questo, mi sono preso la mia piccola rivincita e, mentre continuavo ad accarezzarle le sue cosce bene in carne, ho lasciato che continuasse a prendersi cura del mio fratellino per un altro minuto buono Poi, mi sembrava di essere davvero sleale e l'ho arrestato la sua ginnastica notturna: "Fermati pure, Alexandra, perché sono venuto!"
SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Lentate sul Seveso (MB)
ZONA: 45.680512,9.113068 (ingresso nord della Chateaux d'Ax), ma anche 45.67989,9.113513 (ingresso sud)
NOME: Alexandra
NAZIONALITA': Rumena di Craiova
ETA': 23 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ alternati in modo scientifico
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli biondi tinti un po' sotto le spalle, viso discreto e un po' paffuto, occhi scuri, fisico in carne, seno in apparenza abbondante e tracimante dal decolleté del suo abitino
ATTITUDINE: non deve piacerle molto il BJ ; ci si possono fare le solite chiacchiere di circostanza, punta sempre al massimo (introito)
LA MIA RECENSIONE:
LA DURA LEGGE DEL VENERDI' SERA
Non so se sia la dura legge del venerdì sera o l'arrivo della primavera: le OTR ci sono ma riappaiono per pochissimi secondi alla loro piazzola e poi scompaiono di nuovo per i 15-30 minuti canonici, fagocitate dalle vetture dei colleghi-rivali. L'unica certezza è che Anna (l'amica bionda di Inna) proprio non c'è al semaforo di Lentate e faccio più di un pensierino sulla mora Ana che sta più o meno alla stessa postazione. Però, nonostante l'ora davvero tarda a cui mi affaccio lungo la SS dei Giovi, c'è ancora troppo traffico e quel crocevia non è mai sgombro di macchine. Comincio anche a fantasticare su quella che dovrebbe essere la Mila di via Aureggi, ma il suo tempo di permanenza appoggiata contro il muro di quel casermone si misura davvero in nanosecondi e bisognerebbe compiere una manovra al limite del codice penale, per sottrarla alle brame dei famelici colleghi. Alla fine, devo accontentarmi di volare molto più basso e di accostare accanto all'unico duo che riesco a vedere alla propria piazzola per più di un minuto consecutivo, il tempo necessario a invertire la propria marcia attraverso il dedalo di vie interne di Lentate. Una delle due mi sembra proprio l'amica di Consuela, che avevo visto gambe all'aria nella vettura di un collega e che poi avevo anche potuto scrutare brevemente in volto, quando le due fanciulle si erano parlate da finestrino a finestrino. Non rientra sicuramente tra le intrattenitrici più avvenenti della SS dei Giovi, ma è ormai molto tardi e rischierei davvero di rimanere a bocca asciutta, se continuassi a temporeggiare in attesa che ricompaia qualcuno dei bocconcini più prelibati. Il più delle volte (ma questa non sarà una di quelle), la minore bellezza fisica viene compensata da un maggiore impegno nell'intrattenimento erotico e quindi decido di accostare per farne la conoscenza, speranzoso se non addirittura fiducioso.
L'abbordaggio è sicuramente uno dei più ostici che io ricordi, perché l'ingresso non è abbastanza ampio per accostarci la vettura lungo la carreggiata, per cui bisogna entrare nella vietta, fare inversione sfruttando quella che sembra una sorta di pista ciclabile e riaffacciarsi col muso della macchina sulla statale dei Giovi. Un'operazione che richiede mezzo minuto scarso e che espone sicuramente al rischio di essere intercettati da eventuali vetture di passaggio, ma che non fa fare neppure una piega alla bionda e alla sua collega, le quali continuano a fumare e a chiacchierare sedute sullo zoccolo di cemento del marciapiedi. Abbasso il finestrino e, finalmente, il duo si volta verso di me. "Siete in pausa o state ancora lavorando?", domando loro, visto che l'ora tarda (sono già le 3:15 passate) e l'atmosfera rilassata mi fanno sospettare che siano già in attesa di un passaggio che le riconduca a casa. "No, no, stiamo lavorando - mi dice la bionda, mentre si alza in piedi e mi si avvicina, continuando ad aspirare il fumo della sigaretta - In macchina sono 30, oppure 50 per tutte e due". "No, no, grazie, non sono così prestante da riuscire ad andare con due ragazze contemporaneamente!". Avuta la conferma che anche il semplice BJ ha lo stesso costo del servizio completo, le domando se preferisca che torni da lei un paio di minuti più tardi, per farle finire la pausa-sigaretta. Per tutta risposta, il mozzicone viene gettato per terra e la bionda compie il periplo della mia vettura, per divenirne presto ospite.
UNA CHIACCHIERATA CON ALEXANDRA
Appena salita a bordo, si presenta come Alexandra e mi dà subito le prime indicazioni per raggiungere la sua sede operativa. Il tragitto è così breve da non permettere la raccolta delle sempre preziose informazioni necessarie a compilare la scheda tecnica, ma è senz'altro sufficiente per capire che la bionda parla con accento spagnoleggiante e ha seri problemi con il senso dell'orientamento (o, in alternativa, con la nostra lingua). "Adesso gira a sinistra", cerca di mandarmi contro il guard rail che delimita inequivocabilmente quel lato della carreggiata. "Forse volevi dire a destra ...", mi permetto di dubitare. "Ah sì, scusa! Vai a destra! Sinistra ... destra ... faccio sempre confusione!", si corregge Alex.
Non andiamo molto lontano e, nonostante le mie perplessità ("Sai com'è, due minuti fa è passata una macchina dei CC ..."), Alex è irremovibile nel confermare quella sede operativa come l'unica disponibile: "Tranquillo, qui non verrà a disturbarci nessuno ... al massimo arriverà la mia amica. E poi, quelli che sono passati sono i poliziotti buoni ...". "E come fai a distinguere quelli 'buoni' da quelli 'cattivi'?", vorrei attingere alla sua profonda scienza in materia, ma la mia domanda cade nel vuoto, perché Alex sta già estraendo i ferri del mestiere dalla borsetta.
"Perché non andiamo in albergo? Sarebbero 100 ...", vorrebbe stare un po' più comoda Alex. "Più l'albergo, giusto?", le domando, giusto per la capire se anche lungo la SS32 e dintorni siano arrivati i pacchetti all-inclusive che ho sperimentato durante la mia fugace spedizione lungo la PMG di un mesetto fa. "Sì, più l'albergo, che costa 40", mi riporta alla realtà la bionda. "E non hai invece un appartamento?", le butto lì. "Se avessi avuto una camera, te l'avrei detto all'inizio", mi risponde Alex, con un ragionamento che non fa una grinza. "Dài, perché non andiamo? Ti faresti due scopate in una", cerca di rilanciare la mia improvvisata accompagnatrice, lasciando presagire la possibilità di un double shot, che però mi stuzzica ben poco, dato che sono già molto lungo a completare il primo. "140 sono un po' troppi. Per stavolta, cominciamo in macchina. Poi, se mi piaci, chissà ...", lascio aperto un piccolo spiraglio per il futuro. Il presente prevede invece l'arretramento del sedile, una breve manipolazione del mio fratellino e il suo incappucciamento, per dare inizio alle operazioni di intrattenimento erotico.
"No, i capelli no!", mi stoppa subito Alexandra, mentre cerco di carezzarle la sua chioma (finto) bionda, che le arriva un po' sotto le spalle. Poiché ha ancora indosso un giubbino di simil-pelle, tutto ciò che posso fare è allora scendere verso il basso, sollevarle sino a sopra la cintola il suo abitino elasticizzato bordo-chiappa e iniziare a massaggiarle un po' la parte bassa della schiena. Mi infilo anche con la mano sotto l'elastico dei suoi collant e scendo lungo la piega anale, ove il contatto diretto è però interdetto dalla presenza di un perizomino dal colore infuocato.
"Mi piace proprio il tuo ca..o", commenta la bionda, rimirandolo incappucciato sotto una spessa guaina rossa, di marca Serena. "Dirai così a tutti ...", cerco di smorzare il suo entusiasmo un po' eccessivo. "No, no, davvero ...", cerca di reggere il gioco Alex. Do un'occhiata al mio fratellino che, inguainato dal lattice, non appare sicuramente diverso dagli infiniti altri che avrà rimirato durante la sua carriera e ironizzo: "Cos'ha di così speciale? Ha forse gli occhi azzurri? ". "Non mi piacciono i ca..i troppo grossi", risponde la bionda, esponendo un concetto che potrebbe anche essere condivisibile, dato che un buona (o forse, vista la sua scarsa dedizione all'opera, sarebbe più corretto dire una scarsa) parte dal suo lavoro consiste nell'infilarsi in bocca membri maschili e quindi una taglia eccessiva potrebbe esserle un po' d'impiccio. Più che all'astratto penso però al concreto, ossia che il mio fratellino è stato giudicato di taglia mignon Profonda ferita al mio orgoglio, che è solo parzialmente sanata dal fatto che le perfette e armoniose proporzioni della mia asta la renderebbero adatta ad essere esposta in qualche museo di arte moderna ... o almeno nel soggiorno di casa di Alexandra B)
"Non vuoi scopare, ammore?", mi domanda Alex. "In macchina assolutamente no! E' troppo pericoloso", le rispondo, interrogandomi nel frattempo sul perché me l'abbia chiesto. Avendo comunque incamerato il rate pieno, nonostante debba prestare solo il servizio di base, la fanciulla dovrebbe essere più che soddisfatta di come si è conclusa la brevissima trattativa e dunque la sua richiesta non può che far presagire il desiderio di ottenere un piccola mancia aggiuntiva. Non sono però interessato ad alcuna extension e quindi mi limito ad ammirare i suoi prosperosi seni, che Alex volge brevemente a me, strizzati nel decolleté del suo abitino.
"La, la, laila, laila, la", cinguetta ora la bionda, sulle note di quello che sembrerebbe un canto delle campagne rumene, di quelli che probabilmente riecheggiano nelle notti estive, quando i contadini ballano attorno ai falò ardenti, sotto la coltre stellata. Il fatto che Alex canticchi fa chiaramente intendere che non abbia in quel momento la bocca piena e che si sia invece risollevata, guardandosi un po' in giro. Ne approfitto per accarezzarle le cosce, che sono in carne come il resto del suo fisico. Do una sbirciata anche al suo addome e noto che un po' di ciccetta fa capolino da sotto l'abitino che le avevo tirato su poc'anzi. "Ma quanti anni hai, Alexandra?", le domando, perché la sua silhouette è quella di una trentenne che ha un buon rapporto di amicizia col suo frigorifero mentre i suoi lineamenti levigati, seppure un po' paffuti, fanno chiaramente intendere che è molto più giovane. "Ne ho ventitre", mi risponde ... e un'altra casellina della scheda tecnica è riempita
"Ma quanto sei lungo!", comincia a mostrare qualche segno d'impazienza. "Daì, che non manca tanto!", cerco di incoraggiarla. "Come? Manca tanto?", sta quasi per svenire Alexandra, che non ha inteso bene le mie parole. "No, non manca tanto!" la rassicuro e Alex tira un sospiro di sollievo. Scambio di battute tutto sommato insignificante, che però è degno di memoria perché, da qui in poi, il mio fratellino non godrà più del privilegio di essere avvolto dalle labbra della bionda.
Varcata finalmente la linea del traguardo, è il momento delle pulizie e della rivestizione. "Ma non mi hai ancora detto come fai a riconoscere i poliziotti 'buoni' da quelli 'cattivi' ...", le domando, curioso di capire se la differenza stia solo nel colore delle vetture (blu, azzurro o bianco a bande verdi ...) o se, all'interno dello stesso esercito, vi siano pattuglie più "aggressive" di altre. Anche stavolta, Alex rimane molto sul vago: "Quelli che hai visto sono 'buoni'. Si fermano solo per chiacchierare e spesso devo mandarli via: 'Dài, lasciatemi lavorare!'". Insomma, come immaginavo, anche sotto la rude scorza della divisa batte un cuore di panna
"La, la, laila, laila, la", riprende a canticchiare Alex. "E' una canzone rumena, giusto?", le domando, ricevendone immediata conferma. "E di cosa parla, dato che per ora ti ho sentito dire solo 'La, la, laila, laila, la'?", è il mio quesito successivo. "Di amore ...", prevedibilmente. "Come tutte le canzoni ...", è infatti il mio commento. Al che, Alex inizia a gorgheggiare sulle stesse note: "A-mo-re, A-mo-re ...". Vorrei a questo punto chiederle se sia innamorata, ma il tragitto è troppo breve e la poesia lascia presto spazio alla prosa: "Ah! Anche la mia amica è a scopare!". Ennesima manovra degna di Houdini, per riuscire a liberare la mia macchina da quella trappola a cielo aperto ed è il momento del congedo. Ci auguriamo la buona notte, Alex non fa in tempo a scendere dalla mia vettura e un collega ha già puntato il muso della sua macchina nel viottolo da cui sto cercando di uscire. Nulla di male, se non che lì due macchine proprio non ci stanno, per cui lui deve rimanere per metà nella carreggiata e solo l'ora tardissima (sono ormai le 3:30 passate) scongiura il rischio di creare un ingorgo lungo la SS dei Giovi.
AH... LA RECE VERA E PROPRIA!
Come si sarà potuto capire dalla lunga chiacchierata, la manina di Alexandra è stata ben più impegnata della sua boccuccia. L'incontro è stata una sequenza di 7-8 brevi sessioni d'immersione (in cui Alex non si è particolarmente distinta per finezze tecniche), alternate ad altrettante fasi di manipolazione del mio fratellino, incappucciato nell'ormai noto gommone rosso di marca Serena. Nel seguito, dato che la fanciulla mi ha domandato di provvedere personalmente alla raccolta differenziata, ho anche potuto leggere che i condom sono sottoposti a "controllo elettronico individuale": rassicurato dal fatto che siano in grado di scongiurare anche il più remoto rischio di gravidanza indesiderata, accetto più di buon cuore di ritrovarmeli sulla mia strada in un futuro più prossimo che remoto, quando uccideranno nuovamente ogni sensazione piacevole saliente dal mio basso ventre ...
In tutto ciò, sono rimasto davvero sorpreso che Alex non si sia accorta dalla mia avvenuta eiaculazione, a un certo punto del prolungato HJ finale (ma è in parte scusata, perché servirebbe uno di quei fari che squarciano l'oscurità del cielo e che ci guidano verso le discoteche per riuscire a intravvedere qualcosa sotto lo spesso profilattico rosso). Per questo, mi sono preso la mia piccola rivincita e, mentre continuavo ad accarezzarle le sue cosce bene in carne, ho lasciato che continuasse a prendersi cura del mio fratellino per un altro minuto buono Poi, mi sembrava di essere davvero sleale e l'ho arrestato la sua ginnastica notturna: "Fermati pure, Alexandra, perché sono venuto!"