SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.703503, 9.091896 (svoltando dalla SS dei Giovi in via della Nave)
NOME: Alina
NAZIONALITA': Rumena di Constanta
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castani lunghi divisi da una riga nel mezzo, viso ovale e abbastanza carino, occhi castani con taglio un po' allungato, corporatura nella norma, seno N.V. (si dice sia piccolo)
ATTITUDINE: nella media, senza faville ma con buona dedizione ; tranquilla, inizialmente un po' diffidente ma poi si è sbottonata di più
LA MIA RECENSIONE:
In un vecchio thread del 2010, si era già parlato di una certa Alina di Cermenate, ma non mi sembra che sia lei. Se qualcuno dei colleghi può confermare (o viceversa smentire) che si tratti della stessa ragazza, le discussioni potranno essere eventualmente giuntate da uno degli amministratori.
Dopo avere inutilmente atteso che il traffico si diradasse un po' lungo la direttrice per Lomazzo (l'obiettivo sarebbe stato intervistare la fanciulla che staziona proprio davanti al cimitero, 45.695844, 9.084901), mi concedo un paio di vasche su per la statale dei Giovi, sino all'Eni di Vertemate dove staziona Delia (che, per inciso, ho visto solo a inizio serata, dopo di che solo una lattina appoggiata sul tetto di una potente BMW è rimasta a testimonianza della sua presenza).
In queste ultime 2-3 settimane ho iniziato a frequentare un po' di più questa tratta, che sino ad ora avevo un po' snobbato (anche perché a Cermenate era in vigore un'ordinanza estiva), e ho più o meno inquadrato il numero e le posizioni delle fanciulle che vi stazionano. In un po' di transiti, quella che ho visto più raramente in postazione (il che dovrebbe essere una credenziale a suo favore) è la ragazza dai lunghi capelli castani, che staziona alla sbocco di via della Nave a Cermenate. Tale strada laterale, in realtà, è un senso unico che si può percorrere solamente in uscita dalla SS dei Giovi e dunque la sosta per l'intervista non è delle più semplici: non si può arrivare dall'entroterra e scambiare due chiacchiere con la fanciulla, dissimulandole con la normale attesa alla linea dello stop; l'unico modo è entrare nella vietta e accostare un po' più avanti, confidando che la ragazza sia abbastanza sveglia da fare due passi e incrociando le dita che non arrivino minacce aliene dal vialone principale, che da lì non è più possibile tenere d'occhio.
Mentre rientro in direzione Lentate, la vedo scendere dalla vettura di un collega, cosicché mi cimento nella sempre difficile specialità dello slalom tra le viette interne e, dopo un paio di minuti, sono di nuovo da lei. Come da programma, le passo accanto a bassissima velocità, entro nella sua via e accosto una decina di metri più avanti. Devono fare tutti così, perché si incammina subito nella mia direzione e si può rapidamente procedere all'intervista di rito, che compio guardando più le mie spalle che lei. Non sono interessato al consueto "trenta boccaf..a" ma solo a un BJ conoscitivo, che la casa offre all'altrettanto consueto rate di 20. E' dunque invitata a bordo e si può procedere senza esitazioni verso la sua sede operativa.
NON ERANO GINOCCHIERE, MA CEROTTI
Appena si accomoda a bordo, osservo meglio le sue gambe, che mi avevano già incuriosito dalla strada, perché mi era sembrato che indossasse delle ginocchiere da pallavolista, come se fosse una specialista del BJ inginocchiato In realtà, sotto le calze trasparenti, entrambe le ginocchia sono coperte da grossi cerotti bianchi di forma quadrata. "Cosa ti è successo? Sei caduta?", è la mia prima domanda, dopo che ci siamo presentati (lei come l'ennesima Alina). Mi spiega che il giorno prima hanno cercato di strapparle la borsetta e che è caduta per terra, sbucciandosi le ginocchia contro l'asfalto. "Ti sei fatta male anche alle mani?", le chiedo incuriosito, convinto di trovare anche i palmi incerottati. "No, qui niente di grave", mi risponde, mentre li volta verso di me per mostrarmeli.
In linea d'aria, la sede operativa non è lontanissima dallo showroom, ma il dedalo di sensi unici allunga il viaggio di un paio di minuti e così c'è tempo per raccogliere anche le quattro informazioni che servono per la compilazione della scheda tecnica. Alina, come si era intuito dal nome e dall'accento, è ovviamente rumena e dice di provenire dalla città di Constanta. Dichiara 24 anni ed è in Italia "da un po'" (dopo la parte strettamente erotica, si sbottonerà un po' di più e mi dirà di essere arrivata nel nostro Paese 4 anni fa). Nel frattempo, siamo allo showroom, che è da brivido e sul quale non obietto solo perché sono quasi le 3 di notte e dunque non c'è gente in giro e anche il traffico si è fatto molto rado. Rifiuto di parcheggiare su un lato molto in vista e, senza che lei muova eccessive rimostranze, infilo il mio veicolo tra altre due vetture, in modo che sia un po' più riparato.
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati rapidamente gli aspetti burocratici, Alina si mette più comoda, sfilandosi le high heels, abbassandosi i collant e il suo perizoma rosso sotto le ginocchia e sollevando invece l'abitino sopra la linea della cintola. Quindi, anche se non le ho domandato di consumare un rapporto sessuale completo, ci sarà modo di saggiare il suo tono muscolare e la grana della sua epidermide. Sopra, invece, tiene indosso il suo giubbotto nero di simil-pelle, forse perché infreddolita da queste prime nottate d'autunno (anche se ha già fatto molto più freddo durante qualche mia scorribanda a cavallo di Ferragosto ...). Il viso è ovale e abbastanza carino, anche se già un po' sciupato per gli anni che dichiara, e gli occhi scuri hanno un taglio particolare, leggermente allungato. I lunghi capelli castani sono lisci e ben curati e sono acconciati con una riga nel mezzo. A confermare che la ragazza è un'accanita fumatrice non c'è solo il pacchetto di sigarette che ha appoggiato momentaneamente sulla plancia, ma anche l'odore di nicotina che si miscela con il profumo di cui si è aspersa.
Il fratellino viene incappucciato a crudo: aiutata da me che glielo tengo ritto, lo avvolge completamente col condom (che rimane così alquanto lasco) e poi si china su di lui, dando inizio alle operazioni. Il BJ non presenta particolari finezze tecniche, limitandosi al semplice su e giù con la testa, che però è effettuato ad elevata frequenza e con buona intensità. Il fatto che la fanciulla abbia una certa esperienza (nel bene o nel male, a seconda dei punti di vista) è confermato dall'azione di mano, che un po' stimola la base dell'asta e un po' la sacca scrotale. Poiché lavora in torsione, posso ammirare quasi solo la parte bassa della schiena e i suoi glutei, che sono bene illuminati dal vicino lampione. Il tono è davvero impressionante: forse anche per la posizione che tiene le sue fasce muscolari in tensione, la consistenza è davvero marmorea, come quella di un'atleta ... degli sport orizzontali . Per spingere le mie esplorazioni lungo le sue cosce e poi anche nella piega fra le gambe, dovrei chinarmi verso di lei e allungare al massimo i miei tentacoli. Tuttavia, dato che stazioniamo in un posto non esattamente riparato, preferisco starmene eretto e, come la Piccola Vedetta Lombarda, tenere d'occhio i paraggi, per essere pronto a risollevare rapidamente le braghe in caso d'emergenza.
Alina si accorge del fatto che sono sul chi va là, perché, durante una delle pause tra le sessioni d'immersione, mi domanda come mai sia così in apprensione e mi spergiura che la serata è stata tranquillissima, senza che alcuna specie aliena sia mai comparsa all'orizzonte. Dopo tre fasi in cui il mio fratellino è stato lungamente stimolato dalla sua boccuccia, intercalate da altrettanti intermezzi manuali, Alina mi chiede il permesso di completare l'opera con un HJ. Autorizzazione che le viene immediatamente concessa, dato che sinora non ha certamente lesinato sull'impegno. Mentre lei massaggia l'asta ritta tra le mie gambe, passo a carezzarle l'interno delle cosce, che mi aspettavo di trovare marmoree come la parte bassa della sua schiena. Con una mia certa sorpresa, le sue gambe sono decisamente meno muscolose e, anzi, hanno una leggera burrosità. Si procede così ancora per un paio di minuti scarsi e, sotto i suoi ultimi colpi, varco con successo la linea del traguardo. Anche dopo che il mio seme ha riempito la punta del condom, Alina continua a massaggiare il mio fratellino per un'altra decina di secondi, accertandosi che l'eiaculazione sia stata completa.
THE RUMANIAN WAY OF THINKING
Mi porge a questo punto un paio di fazzoletti umidificati e, mentre ci rassettiamo e rivestiamo, ricominciamo a chiacchierare un po'. Probabilmente ora è meno preoccupata che io potessi essere l'ennesimo rapinatore venuto dall'Est o un pericoloso terrorista arabo (per la cronaca, non giro mascherato di nero né tengo lunghi coltelli o tute arancioni appoggiati sul sedile posteriore ...) e si lascia andare un po' di più, anche se non è sicuramente chiacchierona come altre ragazze che ho conosciuto. Partendo dalle solite domande di rito ("Che lavoro fai? Sei sposato? Sei divorziato?"), iniziamo un'interessante disamina sul perché molte ragazze rumene restino incinte così giovani e poi vengano sulle strade italiane a sbarcare il lunario, il che io attribuivo a una sostanziale ignoranza degli strumenti di contraccezione. Alina, che per inciso mi dice di non essere (stata) sposata né di avere prole a carico, mi spiega che è prassi abbastanza comune che la giovane coppietta di fidanzatini inizi a convivere e che la ragazza si faccia ingravidare, nella speranza che la nascita del pargolo (o della pargoletta) aiuti a cementare la relazione e poi portarla al matrimonio. Solo che il più delle volte non va a finire così ("Certo che è davvero difficile trovare la persona giusta!", sentenzia Alina) e poi la ragazza si trova a dover crescere la prole da sola.
C'è anche il tempo perché Alina rimpianga i bei tempi andati ("Quando sono arrivata, non riuscivo quasi a finire una sigaretta, tanto si lavorava! Adesso ne fumo quasi due pacchetti a serata!") e siamo di nuovo al suo showroom. Non faccio neppure in tempo a congedarmi da lei e ad allontanarmi di una cinquantina di metri e, dietro di me, c'è già un altro avvoltoio che si fionda sulla preda. Non è stata sicuramente un missile ma non ho neppure visto i fuochi d'artificio: se, nonostante ciò, è così gettonata, che sòle devono essere le sue colleghe, su alcune delle quali avevo già gettato un occhio tutt'altro che disinteressato?
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.703503, 9.091896 (svoltando dalla SS dei Giovi in via della Nave)
NOME: Alina
NAZIONALITA': Rumena di Constanta
ETA': 24 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castani lunghi divisi da una riga nel mezzo, viso ovale e abbastanza carino, occhi castani con taglio un po' allungato, corporatura nella norma, seno N.V. (si dice sia piccolo)
ATTITUDINE: nella media, senza faville ma con buona dedizione ; tranquilla, inizialmente un po' diffidente ma poi si è sbottonata di più
LA MIA RECENSIONE:
In un vecchio thread del 2010, si era già parlato di una certa Alina di Cermenate, ma non mi sembra che sia lei. Se qualcuno dei colleghi può confermare (o viceversa smentire) che si tratti della stessa ragazza, le discussioni potranno essere eventualmente giuntate da uno degli amministratori.
Dopo avere inutilmente atteso che il traffico si diradasse un po' lungo la direttrice per Lomazzo (l'obiettivo sarebbe stato intervistare la fanciulla che staziona proprio davanti al cimitero, 45.695844, 9.084901), mi concedo un paio di vasche su per la statale dei Giovi, sino all'Eni di Vertemate dove staziona Delia (che, per inciso, ho visto solo a inizio serata, dopo di che solo una lattina appoggiata sul tetto di una potente BMW è rimasta a testimonianza della sua presenza).
In queste ultime 2-3 settimane ho iniziato a frequentare un po' di più questa tratta, che sino ad ora avevo un po' snobbato (anche perché a Cermenate era in vigore un'ordinanza estiva), e ho più o meno inquadrato il numero e le posizioni delle fanciulle che vi stazionano. In un po' di transiti, quella che ho visto più raramente in postazione (il che dovrebbe essere una credenziale a suo favore) è la ragazza dai lunghi capelli castani, che staziona alla sbocco di via della Nave a Cermenate. Tale strada laterale, in realtà, è un senso unico che si può percorrere solamente in uscita dalla SS dei Giovi e dunque la sosta per l'intervista non è delle più semplici: non si può arrivare dall'entroterra e scambiare due chiacchiere con la fanciulla, dissimulandole con la normale attesa alla linea dello stop; l'unico modo è entrare nella vietta e accostare un po' più avanti, confidando che la ragazza sia abbastanza sveglia da fare due passi e incrociando le dita che non arrivino minacce aliene dal vialone principale, che da lì non è più possibile tenere d'occhio.
Mentre rientro in direzione Lentate, la vedo scendere dalla vettura di un collega, cosicché mi cimento nella sempre difficile specialità dello slalom tra le viette interne e, dopo un paio di minuti, sono di nuovo da lei. Come da programma, le passo accanto a bassissima velocità, entro nella sua via e accosto una decina di metri più avanti. Devono fare tutti così, perché si incammina subito nella mia direzione e si può rapidamente procedere all'intervista di rito, che compio guardando più le mie spalle che lei. Non sono interessato al consueto "trenta boccaf..a" ma solo a un BJ conoscitivo, che la casa offre all'altrettanto consueto rate di 20. E' dunque invitata a bordo e si può procedere senza esitazioni verso la sua sede operativa.
NON ERANO GINOCCHIERE, MA CEROTTI
Appena si accomoda a bordo, osservo meglio le sue gambe, che mi avevano già incuriosito dalla strada, perché mi era sembrato che indossasse delle ginocchiere da pallavolista, come se fosse una specialista del BJ inginocchiato In realtà, sotto le calze trasparenti, entrambe le ginocchia sono coperte da grossi cerotti bianchi di forma quadrata. "Cosa ti è successo? Sei caduta?", è la mia prima domanda, dopo che ci siamo presentati (lei come l'ennesima Alina). Mi spiega che il giorno prima hanno cercato di strapparle la borsetta e che è caduta per terra, sbucciandosi le ginocchia contro l'asfalto. "Ti sei fatta male anche alle mani?", le chiedo incuriosito, convinto di trovare anche i palmi incerottati. "No, qui niente di grave", mi risponde, mentre li volta verso di me per mostrarmeli.
In linea d'aria, la sede operativa non è lontanissima dallo showroom, ma il dedalo di sensi unici allunga il viaggio di un paio di minuti e così c'è tempo per raccogliere anche le quattro informazioni che servono per la compilazione della scheda tecnica. Alina, come si era intuito dal nome e dall'accento, è ovviamente rumena e dice di provenire dalla città di Constanta. Dichiara 24 anni ed è in Italia "da un po'" (dopo la parte strettamente erotica, si sbottonerà un po' di più e mi dirà di essere arrivata nel nostro Paese 4 anni fa). Nel frattempo, siamo allo showroom, che è da brivido e sul quale non obietto solo perché sono quasi le 3 di notte e dunque non c'è gente in giro e anche il traffico si è fatto molto rado. Rifiuto di parcheggiare su un lato molto in vista e, senza che lei muova eccessive rimostranze, infilo il mio veicolo tra altre due vetture, in modo che sia un po' più riparato.
LA RECE VERA E PROPRIA
Regolati rapidamente gli aspetti burocratici, Alina si mette più comoda, sfilandosi le high heels, abbassandosi i collant e il suo perizoma rosso sotto le ginocchia e sollevando invece l'abitino sopra la linea della cintola. Quindi, anche se non le ho domandato di consumare un rapporto sessuale completo, ci sarà modo di saggiare il suo tono muscolare e la grana della sua epidermide. Sopra, invece, tiene indosso il suo giubbotto nero di simil-pelle, forse perché infreddolita da queste prime nottate d'autunno (anche se ha già fatto molto più freddo durante qualche mia scorribanda a cavallo di Ferragosto ...). Il viso è ovale e abbastanza carino, anche se già un po' sciupato per gli anni che dichiara, e gli occhi scuri hanno un taglio particolare, leggermente allungato. I lunghi capelli castani sono lisci e ben curati e sono acconciati con una riga nel mezzo. A confermare che la ragazza è un'accanita fumatrice non c'è solo il pacchetto di sigarette che ha appoggiato momentaneamente sulla plancia, ma anche l'odore di nicotina che si miscela con il profumo di cui si è aspersa.
Il fratellino viene incappucciato a crudo: aiutata da me che glielo tengo ritto, lo avvolge completamente col condom (che rimane così alquanto lasco) e poi si china su di lui, dando inizio alle operazioni. Il BJ non presenta particolari finezze tecniche, limitandosi al semplice su e giù con la testa, che però è effettuato ad elevata frequenza e con buona intensità. Il fatto che la fanciulla abbia una certa esperienza (nel bene o nel male, a seconda dei punti di vista) è confermato dall'azione di mano, che un po' stimola la base dell'asta e un po' la sacca scrotale. Poiché lavora in torsione, posso ammirare quasi solo la parte bassa della schiena e i suoi glutei, che sono bene illuminati dal vicino lampione. Il tono è davvero impressionante: forse anche per la posizione che tiene le sue fasce muscolari in tensione, la consistenza è davvero marmorea, come quella di un'atleta ... degli sport orizzontali . Per spingere le mie esplorazioni lungo le sue cosce e poi anche nella piega fra le gambe, dovrei chinarmi verso di lei e allungare al massimo i miei tentacoli. Tuttavia, dato che stazioniamo in un posto non esattamente riparato, preferisco starmene eretto e, come la Piccola Vedetta Lombarda, tenere d'occhio i paraggi, per essere pronto a risollevare rapidamente le braghe in caso d'emergenza.
Alina si accorge del fatto che sono sul chi va là, perché, durante una delle pause tra le sessioni d'immersione, mi domanda come mai sia così in apprensione e mi spergiura che la serata è stata tranquillissima, senza che alcuna specie aliena sia mai comparsa all'orizzonte. Dopo tre fasi in cui il mio fratellino è stato lungamente stimolato dalla sua boccuccia, intercalate da altrettanti intermezzi manuali, Alina mi chiede il permesso di completare l'opera con un HJ. Autorizzazione che le viene immediatamente concessa, dato che sinora non ha certamente lesinato sull'impegno. Mentre lei massaggia l'asta ritta tra le mie gambe, passo a carezzarle l'interno delle cosce, che mi aspettavo di trovare marmoree come la parte bassa della sua schiena. Con una mia certa sorpresa, le sue gambe sono decisamente meno muscolose e, anzi, hanno una leggera burrosità. Si procede così ancora per un paio di minuti scarsi e, sotto i suoi ultimi colpi, varco con successo la linea del traguardo. Anche dopo che il mio seme ha riempito la punta del condom, Alina continua a massaggiare il mio fratellino per un'altra decina di secondi, accertandosi che l'eiaculazione sia stata completa.
THE RUMANIAN WAY OF THINKING
Mi porge a questo punto un paio di fazzoletti umidificati e, mentre ci rassettiamo e rivestiamo, ricominciamo a chiacchierare un po'. Probabilmente ora è meno preoccupata che io potessi essere l'ennesimo rapinatore venuto dall'Est o un pericoloso terrorista arabo (per la cronaca, non giro mascherato di nero né tengo lunghi coltelli o tute arancioni appoggiati sul sedile posteriore ...) e si lascia andare un po' di più, anche se non è sicuramente chiacchierona come altre ragazze che ho conosciuto. Partendo dalle solite domande di rito ("Che lavoro fai? Sei sposato? Sei divorziato?"), iniziamo un'interessante disamina sul perché molte ragazze rumene restino incinte così giovani e poi vengano sulle strade italiane a sbarcare il lunario, il che io attribuivo a una sostanziale ignoranza degli strumenti di contraccezione. Alina, che per inciso mi dice di non essere (stata) sposata né di avere prole a carico, mi spiega che è prassi abbastanza comune che la giovane coppietta di fidanzatini inizi a convivere e che la ragazza si faccia ingravidare, nella speranza che la nascita del pargolo (o della pargoletta) aiuti a cementare la relazione e poi portarla al matrimonio. Solo che il più delle volte non va a finire così ("Certo che è davvero difficile trovare la persona giusta!", sentenzia Alina) e poi la ragazza si trova a dover crescere la prole da sola.
C'è anche il tempo perché Alina rimpianga i bei tempi andati ("Quando sono arrivata, non riuscivo quasi a finire una sigaretta, tanto si lavorava! Adesso ne fumo quasi due pacchetti a serata!") e siamo di nuovo al suo showroom. Non faccio neppure in tempo a congedarmi da lei e ad allontanarmi di una cinquantina di metri e, dietro di me, c'è già un altro avvoltoio che si fionda sulla preda. Non è stata sicuramente un missile ma non ho neppure visto i fuochi d'artificio: se, nonostante ciò, è così gettonata, che sòle devono essere le sue colleghe, su alcune delle quali avevo già gettato un occhio tutt'altro che disinteressato?