[RECE] Alina - OTR - Dalmine (BG)

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cicciobg

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26 Maggio 2012
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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Dalmine (BG)
ZONA: 45.641713, 9.612859
NOME: Alina
NAZIONALITA': Rumena (se è veramente la cugina di Carla, potrebbe essere una giurgina)
ETA': credo 24 (non ci crederete, ma non gliel'ho chiesta ...)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 70
COMPENSO CONCORDATO: 70
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 30' totali
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli scuri di solito raccolti in una coda, viso carino, occhi azzurri molto belli, fisico non esattamente veliniforme ma comunque ancora sodo, seno di una 2° taglia, fondoschiena sempre rivolto alle vetture di passaggio
ATTITUDINE: BJ praticato con abilità superiore alla media, da rivedere a mission ; abbastanza loquace, per essere il primo incontro (il secondo, a dire il vero ;))

LA MIA RECENSIONE:

Transito un paio di volte, ma Adriana non ricompare. A questo punto (sono già le 4:45 e non c'è più tempo per temporeggiare), decido di tentare l'azzardo con Alina, confidando che la mia vecchia conoscenza abbia già preso il taxi per tornare a casa, evitandomi così un incrocio che definire imbarazzante sarebbe poco. Inverto la marcia al Maria Bonita e, assicuratomi di avere le spalle libere, mi infilo nel pertugio dove Alina sta chiacchierando amabilmente con la presunta Diana, volgendo ogni tanto uno sguardo distratto alle vetture di passaggio. [...] Un ultimo sguardo nel retrovisore, per controllare che Adriana non stia sbirciando da dietro le tendine del suo loft, e pronuncio il fatidico sì. Non c'è nessuno scambio di anelli, ma lo spegnimento del motore certifica che il dado è tratto e che ogni esitazione è sciolta. Sceso dalla vettura, attraverso la strada di fianco ad Alina e poi la seguo su per le ripidissime scale che conducono al piccolo atrio ove si affacciano tutti gli appartamenti delle kebabbare.

IL FEROCE JIMMY

Appena varcata la soglia del loft, un cagnolino di piccola taglia mi dà il benvenuto, cercando di staccarmi a morsi gli stinchi. "Gimi! Gimi!", lo sgrida Alina, rivolgendogli poi degli improperi in rumeno. "Scusalo, ma si comporta sempre così, quando incontra persone nuove". Credo che la grafia corretta sia Jimmy, ma potrebbe pure chiamarsi Geemy, per come Alina ne ha pronunciato il nome. Tradendo la mia assoluta ignoranza in materia canina, cerco di raccogliere maggiori informazioni sul suo animaletto di compagnia: "Ma è così piccolo perché è ancora un cucciolo o perché è la sua taglia?". "Ha un anno e cinque mesi, ma non crescerà molto più di così", mi spiega pazientemente la fanciulla. "E, visto che gli parli nella tua lingua, l'hai preso in Romania, giusto?", è il mio successivo quesito, che deve far pensare ad Alina di avere davanti a sè un perfetto imbecille. Come si fa con lo scolaretto un po' duro di comprendonio, la maestrina mi conferma che, sì, l'ha effettivamente comprato in Romania ma che, dovunque l'avesse preso, gli avrebbe comunque parlato in rumeno.

SI FA LA CONOSCENZA DI ALINA

Terminata la fase-Dudù, ci sposta nella camera rosa, dove i box di cartone (che qualche punter deve avere sfondato sedendocisi sopra, come avevo tentato di fare io :)) sono stati finalmente sostituiti da più pratiche e robuste seggiole. Mentre Alina si siede lungo il lato sinistro del lettone e inizia la propria svestizione, appoggio i miei averi sul comodino e poi mi accomodo su una delle sedie, cominciando a fare altrettanto. Stavolta, almeno, io e la fanciulla non ci volgiamo le spalle a vicenda (come mi era successo con sua cugina Carla, l'ultima volta che ero stato ospite di questo loft) e dunque il social time è un po' più agevole. Si tratta in realtà delle solite chiacchiere di circostanza che si scambiano al primo incontro, giusto per fare la conoscenza reciproca. Dato che lei se ne sta abbastanza sul vago, le racconto anch'io un po' di balle, giustificando la mia presenza nei paraggi di Bergamo con una birrata tra amici (spero che i colleghi non ne abbiano a male, se ho anticipato di qualche giorno il vero ritrovo ;)). Il dato forse più interessante è che non tornerà in Romania per le ferie agostane ma solo con l'arrivo della brutta stagione, poiché non le piace proprio stare per strada con il freddo (ricordo ancora le chiappette congelate di Carla, un paio di primavere fa ...)

Regolati gli aspetti burocratici, Alina si assenta un attimo nell'altro locale e torna dopo un minuto scarso, per dare finalmente inizio ai nostri venti minuti di intrattenimento erotico. Ci accomodiamo sul lettone, io supino nel mezzo e lei inginocchiata alla mia destra. Ha sicuramente messo su qualche chilo rispetto ai primi tempi in cui avevo iniziato a frequentare il BdA e l'avevo vista alla pensilina (primavera del 2012), ma fa sempre la sua onesta figura, avendo comunque conservato un buon tono muscolare. Come da più parti si è sottolineato, il fondoschiena è senz'altro il suo asset di maggior pregio, ma anche il seno - seppure non grandissimo - appare bello turgido. Per i più romantici, il dettaglio che più resta impresso sono i suoi occhi azzurri molto espressivi, che impreziosiscono un volto dai lineamenti carini. Non è un mistero che abbia una lunga cicatrice verticale sull'addome, che deve risalire al periodo in cui era scomparsa dalla circolazione e il cui colore sta comunque attenuandosi. I capelli sono di norma raccolti in una coda e, da OTR scafata, se li è fissati sopra la testa a mo' di chignon, in modo che non siano d'intralcio durante il BJ.

LA RECE VERA E PROPRIA

Mentre scarta il profilattico, comincio già a carezzarle un po' le gambe, per stabilire un minimo di feeling iniziale. Osserva incuriosita il mio fratellino (dev'essere davvero microscopico in questo momento ...), lo masturba un po' con la mano e poi lo incappuccia. A questo punto, si gira verso di me e scruta per qualche secondo il mio volto: "Ma noi non ci conosciamo già?". "Non penso, Alina", bluffo un po', dato che era stata una delle mie primissime visite lungo il BdA. "Boh, il tuo volto mi è familiare", non appare molto convinta della mia spiegazione, ma comunque per il momento evita d'insistere e si mette infine all'opera.

Il BJ è sicuramente un'arte che la vede tra le più preparate. Non parte infatti a spron battuto col classico su e giù con la testa, ma esordisce leccando l'asta per tutta la sua lunghezza e stuzzicando il glande, sempre con la punta della lingua. Le sensazioni sono piacevoli e il fratellino guadagna subito un po' di turgore, cosicché Alina può avvolgerlo con la sua calda bocca e procedere in modo più tradizionale, senza peraltro aiutarsi con la mano. Da questo punto di vista, mi ricorda il modus operandi di Michela, che però mi pare tecnicamente un gradino sopra, perché - nella fase di riscaldamento iniziale - con una mano masturba il fratellino e con l'altra titilla uno dei capezzoli, dedicando un succhiotto all'altro. Forse anche Adriana è leggermente superiore in questa specialità del triathlon orizzontale, poiché da parte sua ricordo anche delle strane torsioni con la testa, che facevano premere il glande contro il palato e rendevano la stimolazione ancora più intensa. Stiamo comunque parlando di finezze da puristi e anche l'azione di Alina merita un giudizio pienamente positivo.

UNA MEMORIA DI FERRO ...

Dopo la prima sessione d'immersione, Alina si ferma un attimo a riprendere fiato e mi scruta di nuovo in volto: "Ma sei proprio sicuro che non ci siamo già conosciuti?". Resto davvero sorpreso che possa ricordarsi di me, perché la prima e l'unica volta che sono passato a trovarla era nel settembre del 2012 e dunque sono ormai trascorsi quasi due anni. E' più probabile che mi abbia visto scambiare quattro chiacchiere e/o salire con la sua vicina/rivale Adriana, ma pure questo evento è ormai datato un anno fa e dunque la sua memoria fotografica è davvero impressionante. Oppure, anche allora, devo averla fatta penare decisamente a lungo e ciò potrebbe essere un dettaglio che un'OTR difficilmente dimentica :)

I meccanismi con cui la nostra mente ricorda o, viceversa, dimentica le persone che abbiamo incontrato sono davvero insondabili. Torno raramente dalle stesse fanciulle (salvo che entrino nel ristretto novero delle mie predilette), ma quasi nessuna mi riconosce a distanza di mesi e persino Anna si era completamente dimenticata i miei lineamenti, dopo due sole settimane dalla primissima visita. Poi le sono rimasto un po' più impresso, ma solo perché sono stato il suo primissimo cliente dopo la mastoplastica (ricordava persino che era un giovedì notte!) e perché poi sono passato a ritrovarla un'infinità di volte :) Un caso come quello di Alina mi è successo solo con tale Sandy (il filmato non è mio, ndr), che mi ha riconosciuto a distanza di quasi due anni, fermandomi mentre passeggiavo lungo l'Oranienburgerstrasse di Berlino. Non che l'altra trentina di girls che affolla quella strada non provi a tampinare qualunque turista di passaggio, ma lei si ricordava proprio di me e non mi sono mai spiegato perché (forse per avere chiacchierato con lei una ventina di minuti, prima di farmi convincere ad andare nell'alberghetto a ore; forse perché pure lei aveva dovuto penare per tutti i 45' a disposizione, prima di farmi varcare la linea del traguardo; forse perché i primi clienti non si scordano mai ...). Tornando ad Alina, cerco di svicolare, adducendo la prima spiegazione plausibile che mi venga in mente: "Forse mi hai visto passare qualche volta lungo la strada e per questo ti ricordi il mio volto ...".

... E UNA PAZIENZA DEGNA DI GIOBBE

Questa lunga digressione è per mascherare il fatto che il sottoscritto è decisamente meno in forma della kebabbara :), in quanto reduce dalla precedente ed estenuante sessione con Michela di Calcinate. Nonostante le amorevoli cure di Alina e pur avendo il piacere di poterla accarezzare e manipolare in lungo e in largo, il fratellino rimane più o meno a 3/4 dell'opera e non vuole saperne di raggiungere il pieno turgore. La fanciulla ce la mette davvero tutta, alternando le leccatine esterne, un po' di sana falegnameria e il classico movimento oscillatorio, ma manca sempre il proverbiale soldo per fare una lira. Ogni tanto do un'occhiata all'orologio che sta appeso sulla parete di fronte e la lancetta dei minuti avanza inesorabile: prima varca la soglia delle 5, poi quella delle 5:05 e, scatto dopo scatto, si muove verso le 5:10. Comincio a essere un po' preoccupato che Alina alzi bandiera bianca ma, per il momento, non dà particolari segni di cedimento e continua imperterrita, un po' come aveva fatto sua cugina Carla nel nostro unico incontro.

L'EPILOGO

La pazienza, come sempre, viene premiata e la fase di refrattarietà dopo il precedente coito giunge finalmente a conclusione. Il fratellino è ora pronto per la copulazione e dunque si può procedere alla sintonia di RAI1. Dopo averla fatta lavorare così alacremente, mi sentirei davvero in colpa a chiederle lo smorzacandela e dunque le propongo una più tranquilla (per lei) missionaria, per poterla serrare stretta a me e difendere lo stato di turgore così faticosamente conquistato. A distanza di una decina di giorni, non ricordo più se Alina si sia cosparsa di lubrificante o se si sia semplicemente inumidita l'orifizio con un po' di saliva, ma certamente la sua vagina non è fra le più strette e avvolgenti in cui il mio fratellino sia stato accolto. Non siamo neppure all'estremo opposto, quello della caverna in cui si sentirebbe l'eco della propria voce gridandoci dentro, ma l'attrito che percepisco non è proprio il massimo. Parto puntellato sugli avambracci tesi, per avere il tronco obliquo e un angolo di entrata il più inclinato possibile, e procedo così sinché i bicipiti e la muscolatura del bacino reggono. Quando inizio a sentire i primi crampi, mi appoggio su di lei e mi limito al movimento pelvico di penetrazione. Alina è però messa un po' storta con il busto, per cui non sono comodissimo e non riesco neppure ad abbracciarla e carezzarla come vorrei: col braccio sinistro riesco a cingerla a stento, nella sua posizione un po' sfuggente; il palmo della mano destra è invece solidamente piantato sul materasso, come se dovessi fare delle flessioni. Ora che l'asta è perfettamente in asse col suo ampio orifizio, anche le sensazioni che salgono dal basso ventre si fanno sempre più sfumate. Cerco di spostarmi un po' avanti e un po' indietro, ma non riesco a trovare una posizione ove il contatto risulti più piacevole, per cui insisto per non più di 2-3 minuti e poi mi arrendo.

Chiederle un cambio di posizione mi sembra fuori luogo e dunque le propongo di concludere di mano, cosa che Alina sembra accettare senza particolari rimostranze, dato che si rimette in ginocchio e inizia a masturbarmi supino sul lettone. E' questione di un altro paio di minuti e, finalmente, la linea del traguardo viene varcata. Il dettaglio più interessante di questa fase è che una zanzara deve essersi introdotta nel locale, perché prima io sento una fastidiosa puntura sulla pianta del piede e poi Alina inizia a grattarsi ripetutamente il gomito destro, in preda a un forte prurito.

IL BACIO DELLA BUONA NOTTE

Completata la fase strettamente erotica, è il tempo delle pulizie e della rivestizione. Le prime avvengono con l'ausilio delle salviettine umidificate (devo aver letto altrove in Internet che la palazzina è temporaneamente sprovvista di acqua corrente: che le girls non abbiano pagato la bolletta?); l'aspetto più interessante della seconda è che Alina indossa i suoi abiti civili, il che è il segnale inequivocabile che è a fine turno (sempre che poi non passi un Amico_C e non la faccia rientrare in servizio ;)). Raccolti tutti i rispettivi averi, lasciamo la stanza della copulazione ed entriamo nel locale principale, su cui getto solo uno sguardo sommario e che dà l'idea di essere attrezzato anche per abitarci, seppure solo come soluzione di emergenza (anche se la fanciulla mi dice che è impiegato esclusivamente come loft lavorativo). Di certo, è la spaziosa suite del feroce Jimmy/Geemy, che stavolta vorrebbe fare un sol boccone dei miei polpacci. Alina lo tiene a bada in qualche modo, controlla dallo spioncino che la via sia libera e poi, prima di girare la chiave nella toppa, mi dà il bacio della buonanotte. Con una mia certa sorpresa, parte sparata per schioccarmelo sulla bocca (subdola tecnica di fidelizzazione ...). Proprio perché le sue intenzioni mi sono del tutto inattese (alla fine, ci conosciamo da non più di 20 minuti :)), da buon cristiano le porgo prima l'una e poi l'altra guancia. Alina è a sua volta colta alla sprovvista dalla mia reazione, ma dimostra un'ottima prontezza di riflessi, perché riesce a cambiare repentinamente il piano di volo, trasformando un probabile schianto senza superstiti in un morbido atterraggio sulla mia guancia.

LA FRITTATA FINALE

Congedatomi da Alina, rimane da compiere la missione più rischiosa della nottata: gestire un eventuale incrocio con Adriana. Passo praticamente in punta di piedi davanti alla porta del suo loft e poi scendo le ripidissime scale con il cuore in gola. Ci sarà? Non ci sarà? Non so davvero cosa aspettarmi: sono le 5:15 e dunque potrebbe anche essere andata a casa. Ma, se ha visto la mia macchina parcheggiata sotto la tettoia, potrebbe essere rimasta lì per darmi una tirata d'orecchie.

Il tempo di calcare di nuovo il marciapiede e getto subito lo sguardo verso la fila di macchine sotto la pensilina. Una goccia di sudore freddo mi scende dalla tempia, perché tra le vetture c'è una ragazza mora, che la distanza mi impedisce di focalizzare bene. Quando sto per varcare la linea di mezzeria del Bda, sbianco come un cencio: la fanciulla che si è voltata verso di me e che mi ha letteralmente incenerito con lo sguardo è proprio Adriana! Ricordo di essere stato fulminato in quel modo solo un'altra volta: quando Anna mi vide transitare davanti alla sua piazzola con la fuckstar Luana seduta accanto a me, più o meno un anno fa (ma, in quel caso, la colpa era decisamente di Amico_C, che era intento a divertirsi chissà dove e non mi coprì adeguatamente le spalle :))

Dopo avermi lanciato lo sguardo dell'amante tradita, Adriana scuote la testa per risistemarsi i capelli corvini e la reclina leggermente all'indietro, assumendo così una posa di altezzosa superiorità, per girarsi infine dall'altra parte. La frittata è ormai fatta e ho 5 secondi di tempo per decidere il da farsi. Abbandonare la scena come se nulla fosse sarebbe alquanto disonorevole e dunque decido di passare comunque a salutarla, a rischio di prendermi una tirata d'orecchie. "Ah, ma allora sei proprio tu!", esclamo simulando un certo stupore. Poi, come insegnano gli allenatori di stretta osservanza zemaniana, la migliore difesa è l'attacco: "Ma dov'eri finita? Sono passato avanti indietro per almeno un quarto d'ora, sperando di trovarti ...". "Ero impegnata ...", mi risponde Adriana. Scambiamo i classici convenevoli di due vecchi conoscenti che non si rivedono da quasi un anno, ma nel suo tono di voce e nella sua mimica facciale è palese un certo nervosismo per avermi visto scendere dal loft della sua rivale Alina. Insomma, anche se alla fine le prometto che passerò a trovarla a breve, è evidente che con Adriana le cose non saranno mai più le stesse e che la magia, se mai c'è stata, è svanita come i sogni all'alba. E, purtroppo, volgendo lo sguardo verso oriente, il cielo è già rischiarato dal sole sorgente.
 
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Eheheheh come al solito dobbiamo perfezionare il nostro sincronismo di copertura dalle nostre preferite ;)
 
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