SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Fenegrò (CO)
ZONA: 45.696791,8.991762 (allo stop di via don Bosco)
NOME: Anna
NAZIONALITA': sedicente Albanese
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castano chiari/biondi di media lunghezza, viso più che carino, occhi azzurri, fisico snello, tonico e ben proporzionato, seno stimato in una 2° taglia
ATTITUDINE: ai suoi primi giorni di lavoro ; alla continua ricerca di rassicurazioni, padroneggia già bene l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Un paio di vasche per controllare in quale Comune stazioni il nuovo trio (Fenegrò, per l'esattezza) e per verificare sullo smartphone i rischi annessi e connessi (il regolamento di PU prevede ovviamente un articolo finalizzato a controllare l'esercizio del meretricio, ma la sanzione ridotta è fissata in soli 50 Euro), per cui posso presentarmi abbastanza tranquillo allo stop. Christine nel frattempo si è eclissata e le altre due ragazze si sono accovacciate sulla destra, dove una stradina sale verso quello che dovrebbe essere un vivaio o una floricoltura. Abbasso il finestrino e faccio cenno a quella più carina di avvicinarsi. Con i suoi capelli castano chiari/biondi, gli occhi azzurri e i lineamenti delicati di ventenne è decisamente un bel vedere. Il suo alito, invece, è un po' meno piacevole, perché vengo letteralmente investito da una nube di Eau-du-Marlboro, che quasi m'intossica all'istante. I rate sono i soliti (20 per un BJ conoscitivo tra le lamiere, 30 se si vuole rendere la conoscenza anche biblica, 150(!) per appartarsi un'ora in motel). Lascio passare le 3-4 macchine in arrivo da Lomazzo e la invito ad accomodarsi sulla mia vettura. La fanciulla mi chiede se possa continuare a fumare a bordo ma, in alternativa, le propongo di ripassare fra 5 minuti, lasciandole così modo di completare l'avvelenamento dei suoi polmoni. Alla fine, neppure lei sembra così vogliosa di riempirseli di catrame e dunque getta la sigaretta a terra e si siede accanto a me, pronta a farmi strada.
Mentre mi guida verso il consueto trombodromo della zona, si presenta come Anna, ventenne di nazionalità albanese. "Non ti ho mai vista. Sei arrivata in Italia stamattina, giusto?", le domando scherzosamente. Non c'ero andato molto lontano, perché mi dice di essere sbarcata in zona non più di una settimana fa. La padronanza dell'italiano è però troppo buona per essere nel nostro Paese da così poco e, in effetti, scopro che sino a un anno fa aveva lavorato nel capoluogo piemontese come barista. Insomma, come tutte le albanesi (vere o finte) che sono comparse nel lomazzese dalla scorsa primavera, anche lei sembra una quasi-brava ragazza, praticamente digiuna del mestiere più antico del mondo (e quanto accadrà nei successivi 20 minuti ne sarà la conferma).
Raggiunto il trombodromo, parcheggio in una piazzola che mi sembra un po' più riparata alla vista e possono così avere inizio i preparativi. Regolo gli aspetti burocratici (e Anna, a differenza di Irina, non si dimenticherà di ritirare il foglietto colorato ...), mi calo le braghe e intanto la fanciulla dispone sulla plancia i ferri del mestiere. Mentre scarta il profilattico dalla busta, mi dà proprio l'idea di essere alle prime armi, perché la vedo armeggiarci attorno con fare un po' incerto. "Dopo gli do una pulita col fazzoletto, perché è tutto unto", commenta ad alta voce. "Ma dentro? - le domando - E' normale, è il lubrificante. Non toglierlo, altrimenti poi mi faccio la ceretta, quando dovrò sfilarlo ". "No, anche fuori", replica Anna, mentre cerca di ripulirlo un po' schifata con un fazzolettino di carta.
Prova a questo punto a calzarlo sul mio fratellino, ma l'operazione le risulta alquanto difficoltosa, un po' perché lui è ancora piccolo e flaccido e un po' perché le sue curatissime unghie sono una pericolosissima minaccia per la mia incolumità. "Forse è meglio che fai tu - mi propone, dopo averlo posizionato sulla punta - Non vorrei farti male". In effetti, non aveva tutti i torti, perchè il condom non è così semplice da srotolare, in assenza di un adeguato supporto da sotto. Abbassata la guaina di quei 2-3 cm che bastano momentaneamente a incappucciare il lillipuziano che sta tra le mie gambe , lo smanaccia un po' e infine inizia a prendersene cura con la sua calda boccuccia. L'azione non è nulla di speciale, ma solo il fatto di non sentire più l'odore di fumo ma il gradevole profumo di cui si è aspersa (Louis Vuitton, scoprirò poi) e di cingere a me una graziosa ventenne bastano a fare ringalluzzire pian piano il compare del piano di sotto. Dopo la prima sessione d'immersione, non manca molto al pieno turgore e dunque posso approfittare della pausa per stirare il profilattico verso il basso e per avvolgere completamente l'asta. Ora Anna sembra più rassicurata dalla situazione ("Così va bene") e si rimette all'opera, sempre senza particolari squilli di tromba ma astenendosi completamente dall'uso delle mani (il che, per i puristi del BJ, dovrebbe essere un plus). Mentre lei è al lavoro, le carezzo il suo fisichino tonico e snello da ventenne, scendendo dalle spalle lungo la schiena, poi giù sino ai glutei e alle cosce. Peccato che stia lavorando in torsione e non ginocchioni sul sedile, perché così l'accesso al suo lato A mi è completamente precluso. Per onore di cronaca, devo anche riportare che non si è tolta/sollevata il suo elegante abitino da cocktail, ma per un BJ conoscitivo tra le lamiere la cosa può anche andarmi bene, perché potrebbe sempre comparire alle spalle una minaccia aliena.
Le sue sessioni d'immersione sono sempre molto brevi (dureranno 30-40 secondi al massimo) e, ogni volta che s'interrompe, Anna sembra davvero una scolaretta desiderosa di rassicurazioni ("Così va bene?", "Ti piace?"). Io, ovviamente, mi calo nei panni del professore buono e la incoraggio a proseguire (anche se, come detto sopra, ha tutt'altro che la perizia di una scafata intrattenitrice notturna). Dopo 5-6 sessioni così, la fanciulla comincia ad apparire un po' allarmata ("Ma sei sempre così lungo?"), probabilmente perché non sa se attribuire la cosa a sua inesperienza nell'arte orale o alla refrattarietà del cliente. Dato che sono sempre in modalità "Libro Cuore", le propongo di aiutarsi pure con la mano, per portarmi più velocemente oltre la linea del traguardo. Anna deve prendermi un po' troppo alla lettera, perché interrompe definitivamente il BJ e inizia un lavoro di piallatura del mio fratellino, effettuato con discreta energia. Quasi subito si ferma e propone di togliere il condom (probabilmente perché lo sente unto o bagnato in mano). Acconsento ma le domando di porgermi già in maniera preventiva un fazzolettino di carta, in modo da essere pronto a intervenire al momento opportuno. Mentre mi smanaccia, Anna si appoggia sulla mia spalla destra e così posso andare avanti a carezzarne un po' la nuca, il collo e la parte alta della schiena. Trascorso un altro paio di minuti, vedo il direttore di corsa sventolare la bandiera a scacchi davanti a me e dunque Anna può aggiungere una nuova referenza nel suo curriculum lavorativo quasi del tutto immacolato.
Durante il ritorno cerco di farmi spiegare di quale paesino/cittadina dell'Albania sia originaria (nonostante mi abbia fatto lo spelling e ma l'abbia ripetuto ad alta voce, non sono proprio riuscito a capirlo) e mi racconta di quanto facesse caldo a casa sua, prima di trasferirsi armi e bagagli allo stop di Fenegrò. Provo anche, con scarso successo, a convincerla che 70-80 sarebbe un rate più che onesto per appartarsi con me in motel e siamo di nuovo alla sua piazzola. Mentre Christine si era lamentata che l'avessi lasciata una decina di metri più avanti di dove l'avevo prelevata, Anna appare meno fiscale da questo punto di vista, anche perché abbiamo appena visto una vettura dei CC precederci lungo lo stradone, in direzione di Lurago. Tanti cari saluti a casa e ci congediamo, lei per tornare trotterellante dalla sua collega più esperta e io alla ricerca di nuove avventure.
CITTA DELL'INCONTRO: Fenegrò (CO)
ZONA: 45.696791,8.991762 (allo stop di via don Bosco)
NOME: Anna
NAZIONALITA': sedicente Albanese
ETA': 20 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 15'
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli castano chiari/biondi di media lunghezza, viso più che carino, occhi azzurri, fisico snello, tonico e ben proporzionato, seno stimato in una 2° taglia
ATTITUDINE: ai suoi primi giorni di lavoro ; alla continua ricerca di rassicurazioni, padroneggia già bene l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Insomma, ho già deciso dove farò tappa stasera, ma per dovere completo comunque il giro sino alla rotonda che segna la fine della provinciale dell'amore. Giro largo dalle retrovie e, arrivando dal centro di Lurago Marinone, mi riaffaccio sulla SP32 dallo stop a cui risulta domiciliata anche l'ambasciata albanese. Avendo il finestrino abbassato, un bella morettona mi si avvicina e - con fare un po' da svampita e con parlata che me la fa immaginare ragazzotta delle campagne - mi domanda se abbia una sigaretta da offrirle. Le dico che purtroppo non sono fumatore, ma ciò che le interessava maggiormente sono i pezzi filigranati gelosamente custoditi nel mio portafoglio, dato che subito mi propone di appartarci, alle consuete tariffe del circondario. In effetti, anche se un po' ruspante, fa la sua onesta figura e, nella mia mente, potrebbe essere la famosa Lola (o meglio famigerata, dato che si vociferava che praticasse anche straight sex scoperto). Le domando allora come si chiami e scopro invece che il suo nome è Laura. Nella mia testa c'è però la nuova biondina che fa compagnia a Christine e riparto, dicendole che magari ripasserò più tardi.
Un paio di vasche per controllare in quale Comune stazioni il nuovo trio (Fenegrò, per l'esattezza) e per verificare sullo smartphone i rischi annessi e connessi (il regolamento di PU prevede ovviamente un articolo finalizzato a controllare l'esercizio del meretricio, ma la sanzione ridotta è fissata in soli 50 Euro), per cui posso presentarmi abbastanza tranquillo allo stop. Christine nel frattempo si è eclissata e le altre due ragazze si sono accovacciate sulla destra, dove una stradina sale verso quello che dovrebbe essere un vivaio o una floricoltura. Abbasso il finestrino e faccio cenno a quella più carina di avvicinarsi. Con i suoi capelli castano chiari/biondi, gli occhi azzurri e i lineamenti delicati di ventenne è decisamente un bel vedere. Il suo alito, invece, è un po' meno piacevole, perché vengo letteralmente investito da una nube di Eau-du-Marlboro, che quasi m'intossica all'istante. I rate sono i soliti (20 per un BJ conoscitivo tra le lamiere, 30 se si vuole rendere la conoscenza anche biblica, 150(!) per appartarsi un'ora in motel). Lascio passare le 3-4 macchine in arrivo da Lomazzo e la invito ad accomodarsi sulla mia vettura. La fanciulla mi chiede se possa continuare a fumare a bordo ma, in alternativa, le propongo di ripassare fra 5 minuti, lasciandole così modo di completare l'avvelenamento dei suoi polmoni. Alla fine, neppure lei sembra così vogliosa di riempirseli di catrame e dunque getta la sigaretta a terra e si siede accanto a me, pronta a farmi strada.
Mentre mi guida verso il consueto trombodromo della zona, si presenta come Anna, ventenne di nazionalità albanese. "Non ti ho mai vista. Sei arrivata in Italia stamattina, giusto?", le domando scherzosamente. Non c'ero andato molto lontano, perché mi dice di essere sbarcata in zona non più di una settimana fa. La padronanza dell'italiano è però troppo buona per essere nel nostro Paese da così poco e, in effetti, scopro che sino a un anno fa aveva lavorato nel capoluogo piemontese come barista. Insomma, come tutte le albanesi (vere o finte) che sono comparse nel lomazzese dalla scorsa primavera, anche lei sembra una quasi-brava ragazza, praticamente digiuna del mestiere più antico del mondo (e quanto accadrà nei successivi 20 minuti ne sarà la conferma).
Raggiunto il trombodromo, parcheggio in una piazzola che mi sembra un po' più riparata alla vista e possono così avere inizio i preparativi. Regolo gli aspetti burocratici (e Anna, a differenza di Irina, non si dimenticherà di ritirare il foglietto colorato ...), mi calo le braghe e intanto la fanciulla dispone sulla plancia i ferri del mestiere. Mentre scarta il profilattico dalla busta, mi dà proprio l'idea di essere alle prime armi, perché la vedo armeggiarci attorno con fare un po' incerto. "Dopo gli do una pulita col fazzoletto, perché è tutto unto", commenta ad alta voce. "Ma dentro? - le domando - E' normale, è il lubrificante. Non toglierlo, altrimenti poi mi faccio la ceretta, quando dovrò sfilarlo ". "No, anche fuori", replica Anna, mentre cerca di ripulirlo un po' schifata con un fazzolettino di carta.
Prova a questo punto a calzarlo sul mio fratellino, ma l'operazione le risulta alquanto difficoltosa, un po' perché lui è ancora piccolo e flaccido e un po' perché le sue curatissime unghie sono una pericolosissima minaccia per la mia incolumità. "Forse è meglio che fai tu - mi propone, dopo averlo posizionato sulla punta - Non vorrei farti male". In effetti, non aveva tutti i torti, perchè il condom non è così semplice da srotolare, in assenza di un adeguato supporto da sotto. Abbassata la guaina di quei 2-3 cm che bastano momentaneamente a incappucciare il lillipuziano che sta tra le mie gambe , lo smanaccia un po' e infine inizia a prendersene cura con la sua calda boccuccia. L'azione non è nulla di speciale, ma solo il fatto di non sentire più l'odore di fumo ma il gradevole profumo di cui si è aspersa (Louis Vuitton, scoprirò poi) e di cingere a me una graziosa ventenne bastano a fare ringalluzzire pian piano il compare del piano di sotto. Dopo la prima sessione d'immersione, non manca molto al pieno turgore e dunque posso approfittare della pausa per stirare il profilattico verso il basso e per avvolgere completamente l'asta. Ora Anna sembra più rassicurata dalla situazione ("Così va bene") e si rimette all'opera, sempre senza particolari squilli di tromba ma astenendosi completamente dall'uso delle mani (il che, per i puristi del BJ, dovrebbe essere un plus). Mentre lei è al lavoro, le carezzo il suo fisichino tonico e snello da ventenne, scendendo dalle spalle lungo la schiena, poi giù sino ai glutei e alle cosce. Peccato che stia lavorando in torsione e non ginocchioni sul sedile, perché così l'accesso al suo lato A mi è completamente precluso. Per onore di cronaca, devo anche riportare che non si è tolta/sollevata il suo elegante abitino da cocktail, ma per un BJ conoscitivo tra le lamiere la cosa può anche andarmi bene, perché potrebbe sempre comparire alle spalle una minaccia aliena.
Le sue sessioni d'immersione sono sempre molto brevi (dureranno 30-40 secondi al massimo) e, ogni volta che s'interrompe, Anna sembra davvero una scolaretta desiderosa di rassicurazioni ("Così va bene?", "Ti piace?"). Io, ovviamente, mi calo nei panni del professore buono e la incoraggio a proseguire (anche se, come detto sopra, ha tutt'altro che la perizia di una scafata intrattenitrice notturna). Dopo 5-6 sessioni così, la fanciulla comincia ad apparire un po' allarmata ("Ma sei sempre così lungo?"), probabilmente perché non sa se attribuire la cosa a sua inesperienza nell'arte orale o alla refrattarietà del cliente. Dato che sono sempre in modalità "Libro Cuore", le propongo di aiutarsi pure con la mano, per portarmi più velocemente oltre la linea del traguardo. Anna deve prendermi un po' troppo alla lettera, perché interrompe definitivamente il BJ e inizia un lavoro di piallatura del mio fratellino, effettuato con discreta energia. Quasi subito si ferma e propone di togliere il condom (probabilmente perché lo sente unto o bagnato in mano). Acconsento ma le domando di porgermi già in maniera preventiva un fazzolettino di carta, in modo da essere pronto a intervenire al momento opportuno. Mentre mi smanaccia, Anna si appoggia sulla mia spalla destra e così posso andare avanti a carezzarne un po' la nuca, il collo e la parte alta della schiena. Trascorso un altro paio di minuti, vedo il direttore di corsa sventolare la bandiera a scacchi davanti a me e dunque Anna può aggiungere una nuova referenza nel suo curriculum lavorativo quasi del tutto immacolato.
Durante il ritorno cerco di farmi spiegare di quale paesino/cittadina dell'Albania sia originaria (nonostante mi abbia fatto lo spelling e ma l'abbia ripetuto ad alta voce, non sono proprio riuscito a capirlo) e mi racconta di quanto facesse caldo a casa sua, prima di trasferirsi armi e bagagli allo stop di Fenegrò. Provo anche, con scarso successo, a convincerla che 70-80 sarebbe un rate più che onesto per appartarsi con me in motel e siamo di nuovo alla sua piazzola. Mentre Christine si era lamentata che l'avessi lasciata una decina di metri più avanti di dove l'avevo prelevata, Anna appare meno fiscale da questo punto di vista, anche perché abbiamo appena visto una vettura dei CC precederci lungo lo stradone, in direzione di Lurago. Tanti cari saluti a casa e ci congediamo, lei per tornare trotterellante dalla sua collega più esperta e io alla ricerca di nuove avventure.
Dopo vicende che racconterò in separata sede, arrivo lungo il BdA mentre sono già in proiezione i titoli di coda (manca davvero poco alle 3 di notte). Frenetici dispacci dal fronte mi informano che le attività fervono praticamente solo in territorio di Osio Sotto, come d'altra parte avevo notato anche nel mio fugace passaggio di qualche sera addietro. Per questo, vado ad ancorare una prima boa segnaletica appena dopo il Kebab di Dalmine (per ricordarmi di non passare mai oltre quel punto, visto che sarebbe del tutto inutile) e poi mi metto anch'io a bordeggiare tra i due cartelli che segnano l'inizio e la fine della più bassa tra le due località osiensi. [...]