SCHEDA TECNICA
NOME: Ana, con una enne sola
CITTA DELL'INCONTRO: Carugo (CO)
ZONA: 45.716535, 9.198808 (tengo buone quelle di kito; lei è di solito la 1a, uscendo dalla Novedratese)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 23 ancora da compiere (dichiaratasi del 1996)
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: una decina di minuti nel retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: alta 1,60-1,65, corporatura esile, capelli mori, lisci e lunghi, visetto proprio carino, occhi castani, seno n.v.
ATTITUDINE: BJ condotto in modo ordinario, senza particolari squilli di tromba ; ragazza dalla vocina squillante, simpatica e brillante nella conversazione
LA MIA RECENSIONE:
Come ho riportato nel thread generale, una di queste sere vedo ricomparire la minuta Anna, alla rotonda del cimitero di Carugo. Manca stranamente all'appello la ricciola Gloria, che magari sarà impegnata con un cliente, e quindi l'occasione è perfetta per fermarsi. Giro di boa davanti alla BMW bianca di Jenny Tamoil e ripasso piano davanti alla moretta dai capelli lisci. Sembra proprio carina e sorridente, per cui mi infilo giù per la strada secondaria che costeggia la Novedratese, faccio di nuovo inversione di marcia appena posso e poi mi fermo allo stop, abbassando il finestrino e attendendo che la signorina si avvicini.
Non si è esattamente sullo stradone, ma comunque si è parecchio esposti alla vista delle vetture di passaggio, per cui cerco di essere il più rapido possibile nell'intervista (non sono così logorroico come nelle recensioni, lo giuro ...). Pure Anna mi spara il solito 30 per il BJ conoscitivo, che però ridimensiona a 20, quando le domando se 30 non sia un po' troppo per un pompino. Credo che le ragazze siano tratte in inganno dal mio oxfordismo del "lavoretto di bocca" e quindi mi propongano sempre il rate per la prestazione completa
Anna viene comunque invitata ad accomodarsi a bordo e mi saluta con la sua vocina squillante. Faccio chiaramente finta di non sapere come si chiami e raccolgo le sue generalità. Il suo nome è in realtà
Ana, mi dice di essere albanese, di avere 23 anni e di essere qui da circa 3 anni. Dal tono della voce e dal modo in cui si sviluppa la conversazione, sembra proprio una ragazza simpatica. Poi mi racconterà di avere iniziato gli studi di psicologia all'Università di Tirana e quindi capisco perché sia così spigliata e amichevole ... mentre capisco un po' meno perché non sia riuscita a laurearsi, dato che ce l'ha fatta persino il Trota
Quello che però mi balza subito all'occhio sono le scritte che ha tatuate sulle cosce e che si intravedono sotto le calze scure, fra l'orlo della minigonna e quello degli stivaloni. "Ready to die", c'è scritto sulla coscia sinistra. "Quindi saresti pronta a morire per me?", le domando ridendo. La fanciulla si mette a sua volta a ridere e mi dice di averne uno anche sull'altra gamba, che era inizialmente nascosto dalla borsetta. "I'm born in the 90s ... nata negli anni '90", recita l'altro tatuaggio. E' così che scopro che ha 23 anni, essendo nata nel '96. "Beata te, perché io sono nato un bel po' prima
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", rivelandole che ormai sono un matusa, per i suoi standard. "Ne ho anche un altro", e mi mostra un'ulteriore scritta sull'avambraccio sinistro. "Trust no one ... Non fidarti di nessuno", è invece il piccolo motto che ho tatuato lì. "Quindi vorrai i soldi prima
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", le butto lì, anche se non ho la faccia di un pregiudicato o di un terrorista dell'ISIS. "La prima volta sì", risponde ridendo Ana.
LA RECE VERA E PROPRIA
Il retrobottega è il solito usato dalle ragazze del cimitero e del cavalcavia di Arosio, per cui l'unico modo per vedere gli ulteriori tatuaggi di Ana sarebbe quella di farla denudare, ma per stasera mi basta il BJ conoscitivo e quindi la ragazza si toglierà ben poco, se non la giacca nera col folto colletto di finta pelliccia.
Regolate le formalità burocratiche, dobbiamo interrompere il breve cabaret e si può già dare inizio alle danze. Ana estrae dal blister un profilattico chiaro (alla 5a volta consecutiva che mi accade, do il gommone rosso per definitivamente passato a miglior vita ...) e si china in torsione sul mio basso ventre. L'azione della signorina è abbastanza ordinaria, con percussioni abbastanza rapide lungo l'asta, ma senza grande profondità di movimento e senza che vengano estratti particolari conigli dal cilindro. Forse c'è qualche mugolio di scena, ma non vorrei confondermi con qualche ragazza, visto che ne ho incontrate un po', di nuove e di vecchie, nelle ultime settimane.
Il suo abitino, anch'esso scuro come la giacca, è fortunatamente scollato e dunque posso sentire il contatto con la sua pelle da giovane 23enne, almeno nella parte alta della schiena. Mi accontento dunque di massaggiarle il collo e di scendere un po' sotto le scapole, insinuando la mia mano destra sotto l'abitino. Poi mi spingo anche a saggiare la consistenza delle chiappette e delle cosce, che non sembra malvagia, ma il contatto è intermediato dall'abitino e dalle calze, per cui non posso pronunciarmi sulla grana della sua pelle.
Dopo un paio di minuti scarsi, Ana si risolleva un attimo con la testa e mi dice: "Fai così, tienimi i capelli", mentre mi porge il suo lungo crine. Non mi è chiaro se fosse più intralciata dalle sue lunghe ciocche o infastidita dalle manovre dei miei tentacoli. Comunque, per non interrompere le mie operazioni, impugno a mo' di coda i suoi capelli con la mano sinistra e continuo le mie esplorazioni con la destra.
Dopo 3-4 minuti dall'inizio delle danze, la moretta di Tirana si risolleva ancora, riprende un po' fiato e se ne esce con un "Secondo me ..." interlocutorio. "Secondo te?", le domando incuriosito. "Te lo dico dopo ...", mi risponde Ana, rituffandosi sul mio basso ventre. Riparte con una seconda sessione di immersione, che procede più o meno con la stessa arte (non troppa, a dire il vero) della precedente. Il ritmo si fa forse un po' più frenetico, mi pare di cogliere un po' più di azione di mano alla base e forse aumenta anche il ricorso al risucchio, per stimolare maggiormente la punta dell'asta.
Sono passati più o meno 7-8 minuti e Ana si rialza di nuovo. "Secondo me - e stavolta completa il suo ragionamento - non ce la facciamo a finire di bocca". "Questo l'avevo capito anch'io ...", le rispondo ridendo, ben sapendo che sarebbe un evento più unico che raro, che mi è accaduto pochissime volte. "Lo capisco quando manca poco - mi spiega la mia fida androloga di Tirana - qui potrei lavorarci dietro anche impegnandomi un sacco, ma non riuscirei a farti venire ...". "Quindi finiamo con la mano, giusto?", è la mia domanda successiva. "Giusto
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", mi replica prontamente la moretta.
Nulla di nuovo sotto la luce del lampione, che peraltro non c'è, perché il retrobottega è una piazzola buia: serve un altro paio di minuti, in cui la mano di Ana passa poi il testimone alla fida Federica, perché i gioielli di famiglia possano essere alleggeriti del loro prezioso carico.
LA RAGAZZA DAI CAPELLI BLU
La moretta mi passa quindi un paio di fazzolettini (solo di carta, purtroppo) e, mentre ci rivestiamo, c'è il tempo di scambiare le solite quattro chiacchiere conclusive. Dato che la fanciulla è simpatica, ha proprio un bel visetto e un bel fisichino, potrebbe essere ben più interessante vedere assieme per una decina di minuti le trasmissioni del primo canale nazionale e dunque le butto lì: "Dato che vedo sempre solo la tua vicina ricciola, mi dai il tuo numero, così magari passo a ritrovarti un'altra volta?". Nessun problema da parte di Ana, che si fa passare il mio smartphone e trascrive personalmente la propria utenza. Sto per fare il classico squillo, per passarle anche il mio numero, quando mi ferma: "No, no, non farlo squillare, perché è un numero albanese e non è quello della SIM di questo telefono!". "Quindi stavo rischiando di tirare giù dal letto tua mamma o il tuo fidanzato?
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", le butto lì ridendo. "No, è solo che non avrebbe squillato
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", mi replica la signorina.
"Ah, quindi sei quella senza immagine di profilo ...", le dico, mentre rinfresco la rubrica di WA. "Un attimo ...", mi risponde Ana e, due secondi dopo, ecco apparire il suo bel visetto nella foto segnaletica. "Azz, ma portavi i capelli azzurri! :O", resto sbigottito di fronte al colore del crine. "Sì, li ho tenuti così per 2-3 mesi", mi spiega Ana. "Altri colori strani?", le chiedo incuriosito. "Mah ... me li sono fatti anche biondi", mi risponde la moretta, dopo averci pensato un attimo. "Biondi non è un colore strano
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Intendevo verdi, grigi, rosa, viola ...", la immaginavo molto più creativa. Per il momento non si è ancora spinta così lontano, ma di sicuro spende più soldi dal parrucchiere che dalla manicure. Dovrò darle il contatto di Aida, per iniziare a fare follie anche sulle unghie
Il tragitto di ritorno non è molto lungo e, dopo avere brevemente discettato di queste amenità, è il momento di riconsegnarla alla sua mattonella. Fa un mezzo disastro, mentre recupera l'ombrello bagnato da dietro il suo sedile, ma non si può non perdonare una ragazza così carina e simpatica, per cui le do comunque i due bacetti della buonanotte. Riportatala sana e salva al cimitero, non mi resta che rimettere le coordinate di casetta nel navigatore e tornare alla fida branda ...