[RECE] Bianca - OTR notturna - Calcinate (BG)

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Vicino Brescia
Si! Devo dire che è qc settimana che nn le vedo... Nn escono prima delle 22.30 e stanno fino a tardi,nn ti puoi sbagliare,entra nel parcheggio per conoscerle,nn ingrassiamo i puffi...occhio che Alessia gioca bene con le mani!!! È più avanti al distributore 3g c'era una modella che lavorava presso lo stesso civico qualche mese fa,ho fatto appena in tempo a testata,se ti piacciono le yellow ho già scritto una rece,però stesso prezzo esci dalla tangenziale in via Milano,a dx stesso rate,ti stradivertita,stra simpatica,li nel raggio di 50 mt sia a dx che a dx c'è ne sn 3o4 carine rmn stesso rate,occhio ai trav,ma nn puoi sbagliare,sn orrendi,chi cerca trova!!! Fammi sapere!
 
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[RECE] Bianca (ROM) - OTR notturna - Calcinate (BG)

SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Calcinate (BG)
ZONA: 45.603938, 9.804880
NOME: Bianca
NAZIONALITA': Rumena di Bucarest e dintorni
ETA': 22 dichiarati, forse 1-2 in più
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission, pecos) + HJ
COMPENSO RICHIESTO: 70 + 30 per la camera
COMPENSO CONCORDATO: idem
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 30-35', da piazzola a piazzola
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,65, capelli neri lunghi e sciolti, viso nella norma, occhi celati da lunghissime e foltissime ciglia finte, fisico snello, ben proporzionato e completamente depilato, seno stimato in una 2° taglia
ATTITUDINE: recita molto ma non è granché partecipativa ; un po' diffidente nei miei confronti, ha studiato lingue ma è molto brava in ragioneria

LA MIA RECENSIONE:

Dopo avere mestamente percorso avanti e indietro il BdA (l'obiettivo sarebbe stata la nuova Perla Nera del Perletti, ma lì è tutto deserto), prolungo la mia traiettoria sino alla rotonda del Baraccone, dove arrivo dopo i canonici 13 minuti dall'abbandono dell'UTB. Prima di giungervi (ca. 1 km prima), intravedo un paio di gambe slanciate sulla sinistra, ma anche la mia marcia è altrettanto lanciata e quindi colei che le metteva in bella mostra scompare rapidamente nello specchietto retrovisore. C'è Viola, c'è una bionda all'Erli, ci sono tre ragazze verso Palosco (due in un distributore sulla sinistra, poco prima di arrivarvi, e una davanti al Piccolo, tutte rigorosamente in jeans, come se fossero già pronte a tornare a casa) e un altro paio di fanciulle nella direzione del Prince. L'obiettivo-bis è però Anka/Lavinia, per cui è verso Ghisalba che il mio vascello si lascia accompagnare dalla leggera brezza. L'appariscente transilvana è regolarmente al suo posto e, al primo passaggio, ne approfitto per scrutarla un po' meglio. I suoi fianchi si sono un po' arrotondati, ma è comunque statuaria, lì nel suo spicchio di rotonda. Ne incrocio brevemente lo sguardo e mi dà l'impressione di essere un po' altezzosa, per cui esito un attimo. Altra breve vasca sino alla postazione di Laura (che al momento non c'è) e poi ripasso da Anka/Lavinia, che stasera sembra avere una serata meno brillante del solito. Nuovo giro della rotonda e nuovo sguardo alla valchiria: lei mi scruta a sua volta, sempre piena di sè, e sono sempre più timoroso di ospitare in macchina un missile. Decido allora di fare un giro più lungo, per schiarirmi le idee. Tornato al Baraccone, riprendo la strada di Bergamo, per andare a riguardare quelle gambe che mi avevano folgorato una ventina di minuti prima. Non faccio però in tempo a passare la postazione dell'A-Team (dove ora le bionde sono due) e vedo una ragazza dai lunghi capelli neri, che mi pare anche carina, scendere dalla vettura di un collega in uno spiazzo poco più avanti. Non è sicuramente Viola, che sta una casella più in là e dunque al Motel Gold faccio inversione, per passare a dare un'occhiata. Anche da più vicino, svettante su high heels vertiginose e con uno striminzito abitino addosso, non sembra male e dunque entro a fare manovra in quello che pare essere il piazzale di accesso a uno stabilimento.

SCAMBIATO PER IL SOLITO TERRORISTA POCO RACCOMANDABILE

La ragazza non sembra particolarmente entusiasta che mi sia avvicinato a lei per l'abboccamento di rito, perché non si accosta neppure alla mia vettura. Così, per la prima volta, sono io che devo chinarmi verso il sedile del passeggero, per riuscire a vederla in volto e raccogliere le consuete informazioni. Che tali non sono, perché la fanciulla appare anche restia a concedermi un po' di sollazzo tra quattro mura, proponendomi solamente l'opzione in vettura. Sono un po' perplesso, anche perché di volto non mi sembra così entusiasmante, ma dalla posizione tra Viola e Mihaela dovrebbe essere la Bianca di cui tanto bene ho sentito parlare e quindi la invito ad accomodarsi a bordo.

Mentre transitiamo davanti al furgone dell'A-Team (e a quella che credo sia Mihaela, dato che ormai ne ho dimenticato i lineamenti), provo di nuovo a sondare la fattibilità del piano B: "Come mai non ti va di andare in camera: è troppo tardi e devi andare a casa oppure ti ho spaventato e non ti fidi di me?" A questo punto, Bianca cade letteralmente dal pero (o, più probabilmente, finge di farlo) e mi dice che non aveva ben capito la mia domanda. Pensava che volessi andare nel suo appartamento (che è ovviamente off-limits per incontri lavorativi) e non aveva inteso che fossi disposto anche ad accettare l'opzione del motel. Chiarito l'equivoco, per Bianca è davvero questione di pochi istanti reimpostare le coordinate verso il solito alloggio di Calcinate.

Durante il viaggio, il social time non è dei più sciolti, non saprei se per una certa sua ritrosia a parlare o per una limitata padronanza della nostra lingua (leggo ora dai racconti precedenti che la ragazza non è stanziale nel nostro Paese). Mi dice comunque di essere di una cittadina a 30 km di Bucarest, di avere 22 anni e poi mi racconta anche una barzelletta, ossia che è qui da solo 1 mese(!). La sua conoscenza, seppure imperfetta, dell'italiano deriverebbe dai suoi trascorsi di studentessa di liceo linguistico: riscontrando poco interesse per la lingua teutonica presso i suoi allievi, la professoressa di tedesco avrebbe ripiegato sul più melodioso italiano. Liberi di crederle (non so se avete mai sentito un altoatesino, o meglio un sud-tirolese, cimentarsi nell'idioma di Dante ...), ma sospetto piuttosto che chi le ha insegnato i primi rudimenti della nostra lingua sia stata Mihaela o qualcun'altra delle fanciulle che sono solite viaggiare sul furgone dell'A-Team :) Forse l'unica cosa plausibile è che l'inglese e il francese sono le prime due lingue che ha studiato ...

UNA RAGAZZA PUDICA

Comunque, tra aneddoti più o meno veri, siamo presto al Prince, la cui location fingo sempre di non conoscere e di fronte alla cui imponenza simulo sempre un certo stupore. Compiuto il periplo quasi completo della struttura, parcheggiamo di fronte alla nostra stanza. Bianca apre la porta della camera e si fionda immediatamente verso la seggiola dell'OTR, per cui io mi accomodo sulla cassapanca. Il tempo di togliermi le scarpe e lei è già in bagno. A questo punto, anche per riuscire a scambiarci quattro chiacchiere, mi siedo sul lettone e lì completo la mia svestizione. Quando entro in bagno, resto stupito: la ragazza sta facendosi il bidet con addosso le high heels e il reggiseno! Controllo meglio e almeno le mutandine se le è tolte :) Mentre è intenta nei lavaggi, mi racconta dell'abbronzatura che le brunisce uniformemente il suo corpo e che è ovviamente del tutto artificiale, frutto di una periodica visita settimanale alle isole Lampados. Lei, quantomeno, ha un po' più di pudore di tale Bossetti e non viene a raccontarmi che si è abbronzata in cantiere e che si è accidentalmente rifinite le sopracciglia con qualche strumento di lavoro ... Anche perché non ha assolutamente il fisico della muratrice :) Ciò che però più mi colpisce, quando si volta verso di me, sono le sue ciglia finte, che sono almeno il doppio più lunghe e più folte di quelle di Giovanna. Queste sono quasi grottesche e sono così grandi che, tuttora, non saprei dire di che colore siano gli occhi di Bianca, dato che non sono praticamente riuscito a vederli! I lineamenti del viso sono nella norma e la pelle è ancora fresca, come si addice a una fanciulla della sua età, ma andrebbero giudicati rimuovendo tutti gli orpelli decorativi. Tra i quali vanno anche menzionati dei vistosi orecchini multi-piano, che non avrebbero sfigurato appesi alle orecchie di Cleopatra.

Ritorno in camera e, se un attimo prima ero stupito, ora sono quasi allibito: è seduta su un angolo del letto, intenta a selezionare il canale della filodiffusione, e sta ancora indossando sia il completino intimo che le high heels! "Ma se le toglierà?", mi domando, mentre a mia volta mi accomodo nel mezzo del lettone, appoggiandomi su un fianco e volgendomi verso di lei, di cui posso per il momento ammirare solo il lungo crine nero.Fortunatamente, prima di coricarsi accanto a me, Bianca si toglie le scarpe e si sfila reggiseno e mutandine, rimanendo completamente nuda. Così è decisamente un bel vedere: pur non essendo altissima (dubito che superi l'1,65), ha una silhouette magra e ben proporzionata ed è perfettamente depilata in ogni anfratto, oltre che brunita dalle lampade. In particolare, trovo esteticamente molto bella la sua vulva: le due grandi labbra, rigonfie e perfettamente glabre, sembrano due collinette un po' allungate e separate da una profonda ma stretta fessura, dentro la quale lo sguardo non riesce a spingersi, perché l'oscurità vi regna sovrana. Non saprei se la particolare conformazione, con piccole labbra così poco carnose e prominenti da non essere praticamente visibili, sia congenita o il risultato di una labioplastica, ma l'aspetto è simile a quello ottenibile con quest'ultima operazione di chirurgia estetica: link. L'attenzione anche ai minimi dettagli estetici nella cura del proprio corpo (incluso l'uso o l'abuso delle ciglia finte) mi ricorda la Giovanna che ho incontrato più o meno un mese fa e mi fa sospettare che le due fanciulle appartengano alla medesima scuderia o che si frequentino anche al di fuori del lavoro. O che almeno frequentino lo stesso centro estetico :)

LA RECE VERA E PROPRIA

"Temevo che non ti togliessi le scarpe ... :)", le dico ridendo. "Vuoi che le rimetta?", mi domanda la fanciulla. "A dire il vero, ho detto che temevo - non che volevo - che te le togliessi", le confermo di preferirla decisamente come mamma l'ha fatta. Tranquillizzata di non dover perdere altri 20 secondi a reindossare i calzari, si sdraia a sua volta di fianco a me, cosicché inizio a carezzarla un po', partendo dalle gambe, risalendo all'addome e fermandomi alla fine sui suoi seni, che sono di taglia medio-piccola (direi non oltre una 2°) ma discretamente sodi. Sospetto che lì si celi il pulsante di accensione, perché è già la seconda volta che il mio soffermarmi sulle mammelle desta repentinamente la fanciulla dal suo torpore. Bianca, fortunatamente, non parte subito col BJ, ma allunga un braccio verso il mio basso ventre e inizia a massaggiare il mio fratellino. Non ci mette molto a risvegliarlo, per cui è già il momento di partire col BJ. Si accovaccia di fianco a me, calza il mio compare con qualche impaccio (ho dovuto aiutarla tenendo ferma l'asta alla base, il che mi ha fatto pensare che non sia espertissima come certe sue scafate colleghe) e inizia il lavoretto orale. Un po' come Giovanna, anche lei ha un'azione abbastanza delicata e concentrata sulla parte alta dell'asta, che comunque non mi risulta spiacevole.

Essendo i suoi seni praticamente appoggiati sulle sue gambe ed avendo entrambe le braccia protese in avanti, il lato A non mi è granché accessibile, per cui inizio a carezzarle la schiena, di cui apprezzo la notevole levigatezza. Mentre lei continua la sua azione, scendo verso i glutei e poi cerco di insinuarmi nella gabbia che ha creato, per saggiare di nuovo la consistenza delle sue coppe. Anche stavolta il tentativo è infruttuoso (probabilmente la ragazza non ama troppo essere manipolata lì, per lo meno da parte di un perfetto sconosciuto che ha incontrato solo un quarto d'ora prima) e sortisce, come unico risultato, il passaggio al livello successivo del videogioco. Bianca, infatti, si interrompe e mi propone di dare inizio alla copulazione: "Mi vieni sopra tu?". Non posso dire che il tempo dedicato ai preliminari sia stato troppo breve, ma neppure che sia trascorsa quell'eternità che ho potuto apprezzare con altre ragazze. Il fratellino, comunque, può già fregiarsi dell'appellativo di asta e dunque acconsento alla sua richiesta. Lei si corica supina sul letto, aprendo le gambe "a ranocchia". Mi puntello sugli avambracci e mi posiziono sopra di lei, lasciandole come al solito il compito di procedere all'infilamento, che avviene dopo un leggero inumidimento da parte sua dell'orifizio. Non appena le sono dentro, raccoglie le gambe completamente all'indietro, cosicché ho le sue ginocchia più o meno di fronte alle mie spalle. Disposta in questo modo, non posso certo calarmi del tutto su di lei e dunque inizio a stantuffarla con le braccia quasi completamente tese, usando le spalle come perno del mio pendolamento. Anzi, visto che le sue gambe sono rannicchiate così in alto, le serro a me con le braccia, diventando quasi un tutt'uno con lei.

L'atteggiamento di Bianca in questa prima fase è abbastanza anomalo, rispetto alla maggior parte delle fanciulle che ho avuto modo di incontrare sinora: alla totale passività del suo corpo, che non mi degna neppure di una carezza, si contrappongono invece doti vocali che le meriterebbero almeno un provino per il festival di San Remo. Ho sentito ogni sorta di "gorgheggi" durante la copulazione (dal respiro affannoso all'ansimare, dallo sbuffare come un treno a vapore al rivolgermi incitamenti tanto focosi quanto poco credibili), ma è davvero la prima volta che sento una ragazza gemere, quasi urlare, come se da lì a un minuto dovesse partorire un bambino! Mentre osservo le sua palpebre ombreggiate di rosso/blu e le sue improbabili ciglia finte, mi diventa chiaro perché non possa lavorare in un suo appartamento: se solo dovesse avere per vicini due emuli di Olindo Romano e Rosa Bazzi, non trascorrerebbero più di un paio di giorni prima che gli stessi tentino di entrare nel suo loft con un affilato coltello da macellaio, per cercare di mettere a tacere lei e lo sfortunato cliente!

Trascorsi un buon paio di minuti in questa prima posizione, Bianca flette un po' le gambe in avanti rispetto al tronco, pur tenendole sempre raccolte. Avendomi aperto il suo spazio aereo, do inizio alle manovre di atterraggio, che mi porteranno a coricarmi su di lei. Mi dispongo come se dovessi fare delle flessioni e continuo a stantuffarla, lavorando ora maggiormente col movimento delle pelvi. In questa fase, inizia a essere un po' (ma proprio poco) più partecipativa: prima mi stuzzica delicatamente i capezzoli (non cerca di strapparmeli come aveva provato a fare Katia :)), e poi dispone le sue mani sui miei fianchi, che delizia con qualche carezza e con qualche per me stupefacente, seppur leggero, pizzicotto. I suoi gemiti si fanno progressivamente più intensi e, ad un certo punto, distende le gambe a V verso l'esterno, rimanendo così per 10-15 secondi. Poi le raccoglie di nuovo e, finalmente, appoggia le piante dei piedi sul materasso. Ciò che continua a stupirmi è che il tutto avviene con i suoi occhi completamente chiusi, senza che ci siamo ancora scambiati un solo sguardo dall'inizio delle operazioni. Avendo comunque ottenuto il permesso della torre di controllo, estraggo il carrello e procedo all'atterraggio, che avviene con successo: sono ora finalmente coricato su di lei e posso procedere in modo più rilassato, serrandola a me e carezzandole la sua chioma corvina. Dato che lei continua a gemere in modo pittoresco, mi sembra corretto ricambiare la cortesia, avvicinandomi al suo orecchio e ansimando un po'.

GIOCHI DI RUOLO: IL PASTORE ...

Quando mi sembra che inizi a fare troppo caldo, dato che entrambi cominciamo a sudare, le propongo il cambio di posizione, che mi pare essere accolto da Bianca con un certo sollievo. La ragazza dà l'impressione di seguire un copione già scritto, perché - senza che io le dica o chieda nulla - si gira spontaneamente su se stessa e si dispone gattoni sul lettone, per dare inizio alla pecorina. Mi risistemo anch'io, ginocchioni dietro di lei, stiro di nuovo il condom sino alla base e mi preparo per il secondo infilamento. Allarga un po' le gambe e con le dita divarica di nuovo le labbra, portando anche alla dilatazione dell'orifizio anale, i cui dintorni appaiono perfettamente glabri e dotati di buona elasticità. Non è però lì che ho il permesso di entrare, per cui il mio pene si infila di nuovo nella sua vagina, mentre osservo l'impronta in negativo del suo perizoma. Probabilmente, deve essersi lampadata con vari modelli di mutandine e anche del tutto nuda: si notano infatti varie sagome sovrapporsi l'una all'altra e, neppure dove il sole non dovrebbe battere mai, l'epidermide è perfettamente pallida.

Le serro la vita e inizio a stantuffarla in modo abbastanza energico, ammirando la bella silhouette a clessidra della sua schiena e divertendomi a sentire i gemiti che non mancano di levarsi dalla sua bocca. Mi arresto una prima volta, per carezzarle la sua epidermide molto liscia, ma riparto subito, perché temo che possa interpretare questa momentanea esitazione come uno sventolare bandiera bianca. Un pensierino deve averlo fatto, perché si è comunque voltata verso il comodino, per controllare quanto tempo fosse trascorso e quanto ne avessimo ancora a disposizione. Un'altra sessione di spinte abbastanza prolungata e poi rallento di nuovo, perché ho proprio piacere a carezzarla prima sulla schiena, poi sull'addome e infine a scendere lungo le gambe. Stavolta, però, la cronometrista è implacabile: ricontrolla di nuovo il tabellone e mi fa capire che il tempo è agli sgoccioli. Non quello per avere la camera a 30 Euro, ma il suo: "Non ci resta molto tempo. Se vuoi che stiamo di più, mi lasci 100 e poi paghi l'albergo a parte ...". Quando sento parole così sgradevoli uscire da un visetto così carino, non riesco mai a essere cattivo e quindi, con la massima diplomazia, le propongo una conclusione veloce, di bocca o di mano secondo il suo gradimento, ma senza toccare il rate.

... E IL MERCANTE ARABO AL SUK

Non che avessi molti dubbi al riguardo, ma Bianca sceglie la falegnameria e quindi si dispone a busto eretto davanti a me, avvinghiandomi con le sue gambe. Scoperchiato il fratellino, inizia a masturbarlo, con un vigore che non è sicuramente quello che ho sperimentato in altri casi. Per questo, dopo un paio di minuti scarsi di manipolazione, sono ancora decisamente lontano dal traguardo. Bianca mi dà un primo ultimatum, che riesco a respingere in qualche modo, convincendola a proseguire così ancora per qualche attimo. Ora la sua azione si fa più energica e sento che l'epilogo sta per farsi più vicino, tanto è vero che inizio anche a riflettere su come evitare di inondarla di sperma, dato che non ha neppure preparato un fazzolettino per la bisogna. La vicenda finisce però diversamente: un altro minuto abbondante di manipolazione ed è proprio il momento della resa dei conti: "Guarda, più di così non posso proprio andare avanti - è categorica Bianca - Se mi dai 100, continuo ancora un po', altrimenti devo fermarmi". "A dire il vero, non so neanche se ho nel portafoglio abbastanza soldi ...", cerco di impietosirla. "Se vuoi controllare ...", mi risponde con un puntiglio che mi fa sospettare che sia diplomata in ragioneria. Avrei dovuto troncare la vicenda su questa sua battuta, per chiuderla con un minimo di stile, ma ormai il mercanteggiamento ha raggiunto livelli da suk arabo e dunque il mio diniego deve essere supportato da valide argomentazioni commerciali. Mi rialzo dunque in piedi e, con l'asta ben protesa in avanti, mi incammino verso il mio portafoglio, il cui contenuto ammonta esattamente a 130 Euro, cioè quanto basterebbe a fare contente sia Bianca che la receptionist del Prince. Richiuso il portafoglio e appoggiatolo di nuovo sulla cassapanca, sollevo il mio sguardo e lo volgo allo specchio davanti a me. Non sono io né la silhouette di Bianca sul lettone, ciò che vi vedo, ma la sagoma un po' sfumata di Anka/Lavinia, che per 30 sarebbe sicuramente disposta a completare l'opera. "Guarda, ne ho solo 110 e qualche spicciolo voglio tenermelo per pagare l'autostrada", devo purtroppo deluderla. "Ho capito. Come preferisci ...", mi risponde Bianca, senza far trasparire alcuna emozione.

Così finisce la parte strettamente erotica dell'incontro. Mentre lei inizia già a rivestirsi, mi dirigo in bagno per le abluzioni conclusive. Tornato in camera, trasferisco poi i miei abiti sul lettone e, con la massima calma, mi riabbiglio a mia volta. Nel mentre, raccolgo qualche informazione che potrebbe sempre tornare utile per la corretta compilazione della scheda tecnica. Scopro così che l'ombreggiatura perfettamente sfumata delle sue palpebre, che mi ha ricordato quella analoga della sua vicina Mihaela e che aveva un aspetto quasi professionale, è opera sua. Non ha mai frequentato alcun corso di estetista, ma - quando si hanno un sacco di ore libere nel pomeriggio - non ci vuole molto a impratichirsi nella cura del corpo. La sua silhouette slanciata è invece il risultato di una dieta che prevede due soli pasti: un pranzo appena svegliata e una cena poco prima di recarsi al lavoro. Quando siamo pronti per uscire, spegne la filodiffusione (ad essere onesto, è solo in questo momento che mi sono accorto che la musica d'atmosfera non proveniva dal suo cellulare ...), raccoglie il telecomando e possiamo infine abbandonare la stanza.

IL GALATEO, QUESTO SCONOSCIUTO

Saldato il dovuto con la sempre carina receptionist del motel Prince, che mi saluta con un ossequioso buona notte (Bianca deve avermi decisamente sciupato, nella ventina di minuti che sono appena trascorsi :)), è proprio il momento di andare. Quando risalgo sulla macchina e mi accingo a riconsegnarle la fotocopia sgualcita del suo documento, mi rendo conto che la fanciulla si è appena accesa una sigaretta, che sta già distrattamente fumando col finestrino abbassato. Operazione che di solito è vietatissima nella mia macchina e che denota una certa maleducazione da parte della ragazza. Il galateo non deve abitare dalle parti di Bucarest e non sarò certo io a poterglielo insegnare, per cui lascio che vada avanti a fumare, dato che il viaggio sino alla sua piazzola sarà comunque breve. Ancora quattro chiacchiere (è fumatrice ormai storica ma non accanita, visto che non arriva al pacchetto al giorno) e siamo alla sua piazzola, dove ci congediamo senza eccessivi convenevoli.

Mi dirigo a questo punto verso Ghisalba, quasi convinto di lasciar completare l'opera ad Anka/Lavinia ma, quando arrivo a destinazione, è già troppo tardi. Essendo una serata infrasettimanale, è già lì con la borsetta ad aspettare il taxi e dunque l'incontro, tanto agognato dal collega we34, dovrà essere rimandato a una prossima volta. Mi dirigo con la massima celerità verso il BdA, ma anche lì l'unico posto dove potrei trovare un po' di sollazzo è il civico 22 di Dalmine, per cui tiro dritto e, un po' mestamente, me ne torno a casa a dormire.
 
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Oscar t'è andata bene che ti ha avvisato della scadenza del tuo permesso di soggiorno al Motel. La prima volta con me non mi ha detto nulla e dopo 45 min. mi ha presentato bella come il sole il conto raddoppiato.

Penso che molto dipenda dall'orario. Se era tardi ormai premeditava il rientro a casa, le colleghe a fine turno rompono le balle con telefonate all'ultima ritardataria che stanno aspettando per farle capire di sbrigarsi a chiudere la pratica ecc... mi è già capitato un paio di volte per cui meglio anticipare.
 
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