[RECE] Claudia Scolaretta (ROU) - OTR diurna - Rogorotto di Arluno (MI)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Claudia
Nazionalità: sedicente craiovina
Età apparente: 25 dichiarari
Descrizione fisica: ragazza alta 1.60-1.65, corporatura magra, crine moro alle spalle raccolto in due buffi codini da studentessa, visetto tondo e carino ma un po' sciupato per l'età, occhi verdi, seno n/v
Attitudine: BJ e smorza svolti con buon impegno ; gentile, italiano un po' incespicante ma ci si intende più che bene
Reperibilità: medio/facile

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20+10
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, RAI1 (smorza), HJ finale
Durata dell'incontro: 22' lordi da mattonella a mattonella

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Rogorotto di Arluno
Coordinate: inizio del breve rettilineo, fra la rotondona e via Baracca

LA MIA RECENSIONE

Sia dal forum che dalla messaggistica privata mi era giunta l'eco di nuovi arrivi nel Quadrilatero, ma avevo preferito strappare il foglietto di gennaio dal calendario, per essere quasi certo di trovare le dirette interessate in tenuta sbarazzina e non in tuta da sci.

Oggi sembra una giornata di fine marzo e allora non ci sono più alibi per rinviare la gita turistica ad Arluno. Varco il cancello dei Fontanili col termometro che segna già 13 gradi sopra lo zero, percorro la metà sud del Quadrilatero senza vedere nulla di nuovo, imbocco il rettilineo di Rogorotto e ... wow, è proprio carina, la nuova moretta che ha preso il posto che fu della Flachita e poi di Mary Nasona!

Non è magra come la Flachita o come Isabel, ma ha un un bel fisichino ed è abbigliata da perfetta scolaretta (un po' ripetente), con un gonnellino plissettato beige a fantasia scozzese e coi capelli neri raccolti in due buffi codini sui lati. Le dedico subito un paio di passaggi radenti e anche il visetto è niente male, con due stupendi occhi verdi. Mi fa pure un paio di sorrisoni e quindi sono già innamorato di lei. Ma, come in ogni favola che si rispetti, c'è una matrigna cattiva, che in questo caso si chiama Bianca Verdi ed è ferma proprio alla rotonda di Rogorotto, a sbarrare una delle uscite per lavori in corso.

Mi toccherà quindi pazientare una buona mezz'oretta, utile a esplorare anche la zona sotto all'autostrada. I lavori finalmente si concludono e il cocchio bianco-verde abbandona la posizione. Ora rimane il dubbio se la matrigna cattiva voglia andare a infastidire le giovani ancelle, ma così non è: Bianca Verdi abbandona il campo di battaglia e allora posso tornare verso Rogorotto, dove nel frattempo la Scolaretta mi è stata rapita da un collega. Per perdere tempo, faccio un'altra vasca sino a Pregnana, rientro e la seggiola del comitato di accoglienza di Rogorotto è di nuovo occupata.

Un giro a vuoto della rotonda, per far smaltire il traffico, freccia a destra e le sono accanto. La scolaretta mi si avvicina, le domando il nome e mi dice di chiamarsi Trenta Boccafiga. Le chiedo se i compagni di classe la soprannominassero Pompino Venti, la risposta è affermativa e allora la invito a bordo.

CLAUDIA DA CRAIOVA

La ragazza coi codini va a recuperare i suoi averi e trenta secondi dopo è accanto a me. Pensavo si dovesse andare al retrobottega del team Avis/Cava e invece si va a parare da tutt'altra parte, neanche troppo lontano. Stavolta mi dice il nome vero (Claudia) e c'è comunque il tempo per raccogliere le solite generalità: 25 anni, rumena, di Craiova ça va sans dire. L'italiano incespica ancora un po', ma pare che sia qui da un paio di settimane, dopo essere già stata nel Bel Paese per un po' di tempo diversi anni fa, forse tre.

"Vuoi sentire un po' di musica rumena?", cerco di metterla subito di buon umore. I suoi occhietti verdi le si illuminano all'istante e, mentre procedo a passo d'uomo per non distruggere il sottoscocca, aggancio il mio cellulare al Bluetooth e glielo allungo, così che faccia da DJ su Youtube. Il tempo che lei scelga il primo brano e siamo arrivati, in un retrobottega non proprio tranquillizzante.

LA RECE VERA E PROPRIA

Mentre la musica di tal Bodo viene messa a palla, le allungo il ventello e inizio a prepararmi. Lei fagocita l'obolo ed estrae dalla borsetta il necessaire per dare inizio alle danze e per consentire le pulizie finali. Non si toglie nulla, tranne la giacca a vento, che abbandona contro lo schienale.

Il fratellino viene incappucciato nel solito gommone venduto a un tot al kg, Claudia si china in torsione sul mio basso ventre e inizia l'opera di trastullamento. Il movimento è il classico su e giù, non ci sono torsioni o altri numeri da circo, la frequenza delle percussioni è media e la pressione sull'asta è buona, senza arrivare all'estremo dell'effetto castoro. Grazie al crine raccolto nei due buffi codini da scolaretta, il campo è sgombro e posso vedere anche la mano malandrina, che impugna la base dell'asta, ma non esagera con la falegnameria d'aiuto. Il Dolby Surround è spento, ma c'è sempre tal Bodo che basta per due 😂

Ci resto quasi male, quando il brano finisce e cala un silenzio tombale, ma Claudia continua indefessa il BJ per almeno un altro paio di minuti, prima di riprendere un attimo fiato e approfittarne per scegliere la prossima canzone.

Da parte mia, avevo da subito individuato nel gonnellino scozzese il capo di abbigliamento più superfluo e lo avevo prontamente rigirato all'insù, per iniziare a massaggiare le chiappette. La moretta indossa però degli strani collant: pur essendo trasparenti (si vede il perry colorato sotto), sembrano di misto lana e sono spessi e ruvidi al tatto, per cui insinuo il mio tentacolo sotto alle calze e comincio a carezzare la nuda pelle. Il lato B della scolaretta è piccolo, ma non è certo turgido come quello di una Bambolina o di una Bianca Qkv, per cui recupero il mio taccuino e inizio ad aggiungere un po' di squat alla sua scheda di allenamento.

Trascorre un'altra sessione di immersione, in cui faccio in tempo a insinuarmi sotto al maglioncino color senape, per carezzarle la schiena un po' perlata di sudore, e poi a sfilarmi, per massaggiarle il collo e farla rilassare. Le mie tecniche da maestro shiatsu dei poveri mi fanno guadagnare la fine di un'altra canzone, ma a un certo punto Claudia si stoppa comunque, si rialza e mi dice che le fa male la bocca, proponendomi un finale à la Mastro Geppetto.

SI SMORZA LA CANDELA

Il compare è bello arzillo, gli squat sono sempre annotati sul taccuino e dunque le contropropongo la sintonia di RAI1, domandandole che integrazione desideri. Essendo già passati quasi dieci minuti, mi aspetterei la richiesta di un ventello e invece Claudia è più che onesta e si accontenta di un decino. Potrò consegnarglielo anche dopo, la moretta accetta pure lo smorzacandela e quindi sarebbe quasi da sposare.

Mentre io reclino il sedile, la scolaretta si alleggerisce dei taccazzi e si sfila calze e perry. Passa dalla mia parte, si dà un'umettata con la saliva alla vulva, circondata da una leggera ricrescita, ed è già sopra di me, pronta all'infilamento. Si sistema ginocchioni sui due lati della seduta, inserisce il compare nella sua amichetta, si china col busto quasi completamente verso di me, si aggrappa con le braccia tese ai fianchi dello schienale e la galoppata può avere inizio.

È uno smorza un po' sui generis, perchè è condotto con movimenti più obliqui che verticali, ma ciò le permetterà di resistere più a lungo cavalcioni ed è piacevole avere il bel visetto di Claudia a un palmo dal mio. Prima di decidere dove allungare i tentacoli, butto un occhio al petto di Claudia: ci sono due discrete protuberanze, ma sembrano più contenitore (i balconcini del reggipetto) che contenuto e allora opto per impugnare le chiappette e aiutare i suoi squat.

Maria ci dà dentro per un buon paio di minuti, prima di prendersi un time out. È anche il momento buono per mettere in onda la prossima canzone, dato che era calato di nuovo il silenzio e si sentiva solo il suo ansimare e i colpi del suo fondoschiena contro il mio bacino.

Ora che abbiamo di nuovo una colonna sonora, non più Bodo ma il più famoso Dani Mocanu, Claudia può ripartire alla carica. Ma non prima che io abbassi completamente i finestrini anteriori, perchè il tronco della moretta irradiava calore come una stufa a pellet e, sdraiato sotto di lei, faceva caldo come a Ferragosto.

Claudia riparte con una seconda sessione di smorzacandela, che dura anch'essa un paio di minuti e che mi vede di nuovo aiutarla nella ginnastica da ribaltabile, spingendo verso l'alto le sue chiappette, in sincrono con le sue percussioni. Tutte le cose belle sono però destinate a finire e l'avvisaglia è una strana smorfia in cui si contorce il visetto della scolaretta.

"Tutto Ok? Ti ho fatto male?", le domando un po' preoccupato. Un ultimo paio di colpi e Claudia si adagia esausta sulle mie pelvi: "Non ce la faccio più! Facciamo sega?". Le do l'Ok e allora la moretta si risolleva col busto e si sfila con cautela, per riportarsi sul lato del passeggero.

MASTRO GEPPETTO E LA FATINA FEDERICA

Dal condom si sprigiona un evidente odore di umori vaginali (tanto che poi mi resterà una macchiolina sul sedile del passeggero), ma Claudia non ritiene necessario pulirlo e si dedica subito alle operazioni di falegnameria. La moretta insiste un po' e poi mi fa capire che per il trentello non possiamo restare sino alle calende greche.

È allora il momento di fare entrare in campo Federica, per chiudere il match in paio di minuti al massimo. Mentre il compare viene affidato alle cure della sua fida amica, la manina di Claudia si allunga verso i gioielli di famiglia e inizia a stuzzicarli. Il mio tentacolo libero si protende invece verso destra e inizia a massaggiare le sue gambette, ora completamente nude.

Ancora qualche colpo di pialla e viene varcata la linea del traguardo, con gran sollievo della scolaretta, che lesta mi passa le salviette per le pulizie. Mentre io mi lindo e mi rivesto, lei sceglie la colonna sonora per i titoli di coda (tale Lele, come un mio compagno delle medie) e poi fa altrettanto. Fra il tepore primaverile fuori dalle lamiere e l'afa ferragostana nell'abitacolo, non è proprio il caso di rimettere le calze di lana, che così finiscono direttamente nella sua borsetta. La bustina del condom era invece già volata fuori dal finestrino, la sgrido e le raccomando di non fare altrettanto con la pallottola dell'amore

Distratto dalle soavi melodie di Lele, mi ero dimenticato di essere ancora a debito di un decino, ma Claudia è più efficiente di Equitalia e si presenta con la cartella esattoriale. In compenso, è di nuovo onestissima: io giro solo con ventelli a misura di BJ e la scolaretta mi restituisce un decino, senza fingere di non avere il resto.

Ora possiamo ripartire, affrontando il Camel Trophy in retromarcia. C'è il tempo di scambiare i gagliardetti, di vedere una foto dell'erede di Claudia, di raccogliere la sua puntualizzazione che la prossima volta non potremo stare altrettanto a lungo ... e siamo di nuovo alla sua seggiola.

Tanti cari saluti, la scolaretta riprende il suo posto in prima fila, mentre il sottoscritto si reimmette nel circuito, indeciso se temporeggiare un po' nel Quadrilatero o se puntare ad assaggiare la Melina del peccato in versione diurna, in quel di Mariano.
 
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