[RECE] Delia (ROU) - OTR notturna - Vertemate (CO)
SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Vertemate con Minoprio (CO)
ZONA: 45.723671, 9.069850 (ENI)
NOME: Delia
NAZIONALITA': Rumena di Craiova
ETA': 27 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ + RAI1 (mission) + HJ finale
COMPENSO RICHIESTO: 80
COMPENSO CONCORDATO: 80
DURATA DELL'INCONTRO: credo ca. 45', da mattonella a mattonella, ma con 15' di viaggio
DESCRIZIONE FISICA: alta almeno 1,70, capelli neri lisci e di media lunghezza, viso molto piacevole ma non folgorante, occhi scuri, sopracciglia epilate e poi tatuate, fisico ben proporzionato, cosce d'acciaio e seno di una 3° taglia né sodo né flaccido
ATTITUDINE: impegno quasi ammirevole nel BJ, sostanzialmente passiva in RAI1 ; non è una grandissima conversatrice, ma insistendo un po' si riesce a parlarle ed è forse la ragazza più svampita che abbia mai incontrato
LA MIA RECENSIONE:
Complice la giornata uggiosa, che non permette di fare altro, sono stato anche sin troppo prolisso nel raccontare del mio incontro con Delia
Alla peggio, basta balzare direttamente alla "rece vera e propria"
Terminato l'incontro con
Laura, m'incammino verso casa. Passo rapidamente in rassegna le bellezze di Lurago e Lomazzo (nulla di particolare da segnalare, se non che Sara dovrebbe avere cambiato la vettura di servizio) e, quando arrivo alla rotonda per Bregnano, decido di allungare il giro su per Vertemate, dato che sino al rotondone della Trinity c'è ormai poco o nulla da vedere (a parte i soliti trans, è comparsa una nuova ragazza al parcheggio delle piscine di Cermenate).
Qualche minuto di guida sinuosa tra i boschi ed eccomi alla rotonda di Vertemate. Svolto a destra verso Lentate e, con una certa sorpresa, noto che la potente BMW
bluette di Delia è parcheggiata a lato del distributore ENI. Cosa ancora più rara, la Perla di Vertemate è appoggiata al fianco della sua vettura e sembra alquanto sfaccendata, perché sta armeggiando con lo smartphone. Tiro comunque diritto, passo il Gigante di Vertemate (c'è una ragazza nella stradina laterale, ma non riesco a vedere se si tratti ancora di
Sandra o della sua collega
Isabella) e, quando sono quasi alla rotonda di Cermenate, un'idea balzana inizia a frullarmi per la testa: è vero che sarei anche sazio, ma quando mai mi ricapita l'occasione di beccare Delia in postazione? "Se la trovo ancora, mi fermo. Se non c'è, torno a casa: promesso!". Giro di boa alla rotonda e di nuovo su verso Vertemate. Fortuna (o sfortuna) vuole che la mora dell'ENI sia ancora lì appoggiata alla sua macchina. Entro a fare benzina, ma il serbatoio è pieno e quindi mi tocca casualmente procedere oltre le pompe

C'è un po' di movimento lungo il vialone e allora rimango lì fermo allo stop del distributore per almeno mezzo minuto.
Quando finalmente la strada è libera, abbasso il finestrino e mi chino verso di lei, per farmi vedere. Le faccio un cenno e finalmente solleva lo sguardo dal suo smartphone. Il solito menù tra le lamiere ha il solito costo, ma sono curioso di sapere se disponga anche di un loft. "Sì, sono 100 e l'appartamento è a Lentate. Sai dov'è?". Come no

Il problema è che non so se invece ci siano 100 euri nel mio portafoglio. Do una controllata e infatti ne sono rimasti solo 80, dopo l'incontro con Laura. Faccio presente a Delia le mie ristrettezze economiche e, senza battere ciglio, accetta la riduzione di rate (che poi tale non è, dato che nella bergamasca ce la si cava con 60-70 e a Milano con ancora meno).
La mora si accomoda sulla mia macchina e si può partire alla volta di Lentate. Essendo arrivate le prime frescure d'autunno, indossa una giacca di similpelle e degli appariscenti fuseaux leopardati. Ai piedi calza delle pericolosissime high heels color senape e col tacco borchiato. Il viso è senz'altro molto piacevole, ma visto da vicino è decisamente meno folgorante che dalla lunga distanza. Oltretutto, non saprei se il rossetto sgargiante che riluce sulle sue labbra sia proprio azzeccato. Di certo non lo sono le sopracciglia epilate in modo permanente e rimpiazzate da altrettante tatuate.
DELIA DA CRAIOVA
Si procede subito con le rispettive presentazioni. Il nome di battaglia della moretta è ovviamente Delia, dichiara 27 anni (ma, secondo voci di corridoio, dovrebbe averne almeno 1 in più) e proviene dalle campagne attorno a Craiova, città di 250.000 abitanti nel sud-ovest della Romania. E' in Italia ormai da diversi anni e abita a Milano, da cui raggiunge la sua piazzola di Vertemate (quasi) ogni sera. Nell'appartamento di Lentate abitano invece un paio di sue "amiche", che le permettono di usarlo quando pure loro sono in servizio. Non ho capito né le ho chiesto chi fossero, ma magari potrebbe trattarsi di Regina & Co., che pure mi disse di avere un loft a disposizione nei paraggi e che pure si dichiara originaria di Craiova. Oppure potrebbe essere l'OTR un po' agèe, che non ho mai incontrato e che recentemente ho visto stazionare davanti allo showroom delle Chateau d'Ax con una BMW ancora più poderosa.
Il viaggio da Vertemate a Lentate (in realtà bisogna quasi arrivare sino al distributore di Anna, Alina e Maria) è abbastanza lungo e quindi mi tocca provare ad estrarre vari conigli dal cilindro, per evitare che la discussione si areni e il silenzio piombi nella vettura. Delia, infatti, non è esattamente definibile come una gran conversatrice, perché non è tra quelle che ti inonderebbero spontaneamente con un fiume di parole ed ha anzi un modo di rispondere un po' irruente e spigoloso. Però è una svampita come ne ho viste poche, perché ogni tanto (e senza che la cosa sia giustificata da battute da cabaret da parte mia) scoppia in risate il cui tono spazia dall'"hi hi hi" ocheggiante al fragoroso. Al punto che sospetto persino che si tratti d'ilarità di cortesia, per compiacere il compagno di viaggio.
DONNE E MOTORI, GIOIE E DOLORI
Alla fine, pesco l'argomento giusto e si comincia a disquisire del suo parco macchine, che potrebbe fare invidia a un emiro arabo (o almeno a un industriale del legno brianzolo). Tutto cominciò con una Fiat Punto ("ma almeno sarà stata turbo?

", le domando), ma da quel momento in avanti l'ascesa verso l'olimpo motoristico bavarese è stata pressoché inarrestabile. Quella attuale dovrebbe essere una BMW serie 3, ma pare che sia imminente il passaggio a una più signorile serie 5, nonostante Delia ammetta di parcheggiare la vettura con la stessa delicatezza con cui lo si farebbe con un carrarmato. E, Dio sia lodato perché sembra comunque esistere una giustizia terrena, lì ci si dovrebbe fermare, dato che 45k sono troppi anche per lei, per una serie 7 usata da
cummenda milanese. In realtà, il cavallo purosangue della sua scuderia è al riparo in una rimessa di Craiova e, quando sono andato a dare un'occhiata su internet per farmi un'idea delle sue fattezze, ho quasi avuto un mancamento. Probabilmente, solo per pagarne il bollo, l'assicurazione e la benzina consumate in un anno, il dipendente medio dovrebbe lavorare 3-4 mesi! Delia sicuramente molto meno (diciamo poco più 1 settimana, per fare cifra tonda), ma considerato che il bolide è immatricolato in Romania, potrebbe persino cavarsela con un paio di sere di lavoro!
Quando arriviamo al loft, ho sicuramente due certezze: (1) il suo "fidanzato" deve avere una passione smodata per i motori, come peraltro tutti quelli che ho visto accompagnare le loro puledrine al lavoro, nelle mie rare puntate in qualche lap dance; (2) suo padre, cui è affidata la custodia del purosangue della scuderia, o si è bevuto la storiella che la figlia si è sposata uno sceicco arabo oppure non può non sapere il mestiere che la stessa esercita (perché, in alternativa, potrebbe solo essere attiva nello spaccio di stupefacenti!).
PIU' SCARPE CHE A SEX & THE CITY
Parcheggiata la vettura con discrezione (perché nella palazzina abitano evidentemente altre famiglie), si sale al consueto appartamento di ringhiera. Appena entrati nel loft, l'istinto mi porterebbe a dirigermi verso il soggiorno di sinistra, dove la televisione sta andando a vuoto e dove immagino che ci aspetti il solito divano-alcova. Delia, invece, mi fa strada verso destra: "No, vieni di qua: andiamo in camera da letto". La porta si spalanca dinanzi a me e, mentre la moretta appoggia il giubbotto sulla credenza e corre a sistemare il copriletto, il mio sguardo non può non essere catturato dalla sterminata distesa di high heels che occupa un intero angolo della stanza (ce ne saranno almeno 30-40 paia!). "Ammazza! Ma qui ce n'è abbastanza per andare avanti un mese, cambiandone un paio ogni sera!", esclamo con un tono tra l'ammirato e l'inorridito, per come vengano sperperati i soldi di noi poveri punteurs. Non che avessi dubbi al riguardo, ma ovviamente Delia si vanta di averne molte di più a casa sua, ordinatamente disposte in un armadio dedicato alla bisogna. "Oltretutto, quelle della mia amica non mi andrebbero neppure bene: io porto il 37 e lei il 38", tiene a puntualizzare.
Mentre si discute di questi futili argomenti, siamo finalmente nudi come mamma ci ha fatti e si può andare in bagno, per le abluzioni di rito. Delia si lava per prima e poi parte all'inutile ricerca del rotolone Regina, che si concluderà con un nulla di fatto. Il viaggio verso il soggiorno è però utile per mettere a tacere il fragoroso televisore. "Non riuscivo a spegnerlo col telecomando, per cui ho schiacciato qualche tasto ... Mi sa che devo avere combinato qualcosa, hi hi hi, perché ha fatto un rumore strano!". In realtà, il televisore è ancora sano e salvo, perché dopo meno di un minuto si riaccende e Delia deve andare a spegnerlo a martellate (penso che in realtà si sia limitata a staccare in modo brutale la spina dalla presa).
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo questo lunghissimo preambolo, è finalmente il momento di aprire le danze. Io mi sdraio proprio nel mezzo del soffice lettone (siamo sopra una sorta di piumone) e lei si dispone ginocchioni alla mia destra. Scarta il profilattico e, mentre le reggo il fratellino, lo posiziona delicatamente sulla punta. A questo punto, si china su di lui e srotola il condom con le labbra, come ho visto fare alle intrattenitrici più esperte (in realtà, quelle davvero esperte compiono tutto il lavoro con la bocca). Il giudizio sul BJ potrebbe non essere del tutto attendibile, dato che sono reduce dall'incontro di Laura di una mezz'oretta prima, e dunque il fratellino ha tutt'altro che voglia di risvegliarsi dal suo torpore. Delia ci mette comunque un buon impegno, perché credo ci abbia armeggiato dietro con pazienza encomiabile per almeno 10-15 minuti, alternando sessioni abbastanza prolungate a pause per riposare un po' la muscolatura della bocca e quella della schiena. Ogni tanto deve inframezzare anche delle brevissime soste, perché i suoi lunghi capelli corvini, non essendo raccolti in uno chignon o in una coda, le scivolano su un lato e la intralciano nelle operazioni.
Nel frattempo, ne approfitto per prendere confidenza con il suo fisico, che è ancora più che piacente, per le 27 primavere che dichiara. Non mi pare di notare smagliature (in effetti, quando ho commentato che avrà già almeno 2 o 3 pargoli a carico, ha risposto con un "No!" inorridito) e le sue cosce sono le più sode che io abbia mai accarezzato a una ragazza. Non faccio il massaggiatore sportivo, né ho tra i sogni nel cassetto quello di palpeggiare le gambe villose di un calciatore, ma credo che il tono muscolare di quelle di Delia non sia molto lontano da quello di un Franz Beckenbauer (poi mi sono dimenticato di domandarle se vada in palestra, ma lo darei per scontato). Oltrettutto, la moretta di Craiova le ha anche ben depilate ed affusolate e culminano in una piacevole fessura, per cui la disfida col mastino della difesa tedesca è vinta senza che ci sia praticamente gara.
Dai fianchi in su le sue linee appaiono un po' più morbide e femminili, ma non si può certo dire che abbia una consistenza burrosa. I seni devono essere abbastanza vicini alla 3° taglia e hanno una consistenza che si potrebbe definire naturale: né marmorei come quelli rimpolpati col silicone, né afflosciati come quelli che hanno allattato la prole. Nonostante provi ad insistere un po' col titillamento, i capezzoli non sembrano molto reattivi, perché non si inturgidiscono quasi per nulla.
UNA MISSIONE IMPOSSIBILE
Dopo una lunga fase orale in cui Delia quasi si sfinisce (e che riesce a malapena a portare il fratellino a 2/3 del pieno turgore), propone di passare alla copulazione. Non ne sono convintissimo, ma accetto la sua richiesta (anche perché l'alternativa potrebbe essere quella di sentire l'arbitro soffiare per tre volte nel fischietto) e quindi ci ridisponiamo sul lettone. La moretta si sdraia a gambe divaricate (sempre tenendo indosso le sue pericolosissime high heels borchiate) e si cosparge la vagina di lubrificante, dato che non ho provveduto a umidificare l'ambiente con un DATY (che non pratico mai, per ragioni igieniche) e anche il titillamento manuale è stato fatto con moderazione.
Procediamo all'allineamento e, già dalla difficoltà con cui la mia pseudo-asta fatica a infilarsi nel pertugio, è chiaro che non si andrà molto lontano. Dopo un po' di mosse di assestamento reciproco, pare che gli astri siano correttamente allineati e quindi posso iniziare le mie percussioni, che effettuo tenendomi puntellato sugli avambracci e dunque distaccato dal busto di Delia. La fanciulla tiene le gambe divaricatissime a V (tanto che a un certo punto penso di sollevargliele a candela e di trattenerle tra le braccia e il tronco, per farla stare più comoda) e la testa china su un lato, con gli occhi chiusi. Inizialmente è del tutto silente e poi inizia ad ansimare leggermente, credo più per abitudine che per reale piacere, perché quello che la sta penetrando è tutt'altro che un martello pneumatico.
La sua vagina è tutto sommato abbastanza stretta, considerato che i lunghi anni di carriera avrebbero anche potuto renderla più ampia delle grotte di Frasassi. Per un attimo sembra anche che la stimolazione causata dall'attrito risvegli pian piano il fratellino, ma è solo un'illusione e, dopo non più di 2-3 minuti di penetrazione, inizia di nuovo a perdere turgore. A questo punto è Delia a risvegliarsi dal suo torpore, perché vuole controllare che il condom non si sia sfilato dall'asta. Il gommone rosso è ancora lì, ma non è davvero il caso di procedere oltre con questo supplizio, per cui mi sgancio e le propongo di provare a completare l'opera con un po' di falegnameria.
NON BASTA GEPPETTO, SERVIREBBE LA FATA TURCHINA
Rimango allora ginocchioni davanti a lei, che si risolleva in qualche modo e, in una posizione non proprio comodissima (tanto è vero che le cingo la schiena, per aiutarla a rimanere eretta), inizia a masturbare il fratellino. Dopo un minuto di vano smanacciamento, lo osserva interrogativa ed esclama: "Non ho mai visto una cosa così! Prova un po' tu, che saprai come fare ...". "Togliamo anzitutto il condom ...", per cui il gommino (o gommone, trattandosi dell'epico fragolone rosso) finisce appoggiato sul comodino. E' quindi il mio turno di iniziare a smanacciare il membro, con Delia che osserva le operazioni, curiosa di capire se almeno la mano amica riesca a compiere il miracolo. Ma anche le mie amorevoli cure si rivelano inutili e quindi, dopo un altro paio di minuti, mi tocca sentenziare: "Nulla da fare: stasera dev'essere in sciopero!". Maledetto il giorno in cui il fratellino ha preso la tessera della FIOM, ma quantomeno l'incontro in bianco si chiude con una fragorosa risata di Delia. Dato che neppure a mastro Geppetto è riuscito di rianimare il fratellino, probabilmente sarebbe servita una qualche magia della Fata Turchina. O, forse, è il momento di iniziare a prendere le pastiglie turchine, quando si vogliono fare più incontri in successione
L'EPILOGO
Data la conclusione in tono minore, bastano un paio di salviettine umidificate per effettuare le pulizie intime e per dare inizio alla rivestizione. Nel mentre, Delia ascolta un messaggio via WhatsApp lasciatole dalla "amica" e poi le risponde. Capisco poco o niente il rumeno, ma due o tre parole intercettate qua è là mi fanno capire che non si tratta certo di questioni di importanza vitale: le due comari devono proprio annoiarsi a morte mentre attendono sul ciglio della strada e quindi, tra una sigaretta e l'altra (anche se non ho visto Delia fumare), si scambiano inutili messaggi registrati. "Ma la tua "amica" sta guidando un aereo coi finestrini aperti?

", le domando, dato che il suo monologo è reso quasi incomprensibile da un rumore di fondo fastidiosissimo. "Perché? A me sembra normale ...", mi domanda Delia, mentre mi fa riascoltare il messaggio. "Ah, no, è il rumore della strada!", che però assume la tonalità di un fruscio metallico, a causa della bassa qualità di campionamento. Se non altro, ci sarà pane per i denti dei cervelloni elettronici di WhatsApp, se mai cercheranno di cimentarsi nella traduzione simultanea delle conversazioni.
Durante il viaggio di ritorno si chiacchiera ancora un po' e Delia sembra più sciolta che all'andata. Non riesco a strapparle la confessione che la sua potente BMW le permette di coprire la distanza Milano-Vertemate in 10 minuti e la Milano-Craiova in sole 12 ore, ma probabilmente è solo questione di entrare più in confidenza, se mai dovessi tornare a trovarla

Quando arriviamo all'ENI di vertemate, il bolide è ancora lì, per cui non mi resta che congedarla e tornare a ricaricare le batterie, che erano decisamente scariche, con un prezioso sonno ristoratore. In realtà, c'è ancora tempo per andare a dare una sbirciata al balcone fiorito di Alexa nel suo nuovo ufficio di via Trieste e poi è davvero il momento della ninna nanna.