NOME: Emanuela
CITTA DELL'INCONTRO: Monza (MB)
ZONA: 45.579935,9.322303 (viale dei concessionari, ultimo slarghetto prima del semaforone)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 35, a occhio
SERVIZI OFFERTI: BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: circa 10' al retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: ragazza fra l'1.60-1.65, dalla corporatura un po' pienotta ma ancora abbastanza stagna, capelli rossicci raccolti in un pratico chignon, viso rotondo e paffuto e dai lineamenti ordinari, occhi castani, seno probabilmente di una 2a taglia abbastanza sodo
REPERIBILITA': media, ma se c'è è quasi sempre rintanata nella sua vlasse B bianca
ATTITUDINE: una specie di furia ceca (alla Nedved), ma con i minuti contati; parla molto bene l'italiano ed è molto spigliata e ironica
LA MIA RECENSIONE:
Altro giro, altra corsa ... Un paio di sere prima avevo aggiunto la famosa Emanuela alla lista, avendola vista finalmente passeggiare fuori dalla sua classe B bianca, su high heels vertiginose, in autoreggenti e con un abitino nero bordochiappa.
UNA FAMA CHE VIENE DALLA NOTTE DEI TEMPI
Non è più una giovincella (credo abbia ormai varcato anche i 35, come la sua amica Elena a Lallio), non ha il tipo di fisico velinico che preferisco, ma pur essendo pienotta di corporatura sembra ancora stagna e sprizza sesso da tutti i pori.
Non essendoci il cuscino di Svety neppure stasera e avendo qualche remora a caricare Carolina sotto il naso di Iana, oggi sarà la volta di Emanuela, di cui ricordo ancora i report lentatesi di una decina di anni fa, dove veniva descritta la sua abilità di illusionista del ribaltabile, in grado di far sparire il gommino e apparire una B davanti al BJ con la sola forza del pensiero.
ANCHE I MIGLIORI PIANI FALLISCONO
In uno dei miei passaggi, vedo che viene scaricata da un collega sul lato opposto rispetto alla sua vettura, dove c'è una specie di semirotonda per fare inversione.
Il tempo di fare il giro di boa allo stadio e qualcuno me l'ha già soffiata. Immaginando che anch'egli la riconsegni nel medesimo punto, faccio qualche vasca per prendere tempo e poi parcheggio in uno slargo appena dopo il semaforone, direzione Monza. Se tutto andrà come immagino, scenderà dalla vettura 10-15 metri davanti a me e dovrò solo affiancarla e invitarla a bordo.
Dopo circa 15 minuti, il collega riconsegna Emanuela tutta intera ... peccato che arrivi da Monza e la lasci dalla parte opposta, nello sterrato dove c'è la classe B, su cui lei risale immediatamente ... che sfiga!
NON TUTTO È PERDUTO
Mi immagino già che non si schioderà più dal sedile e invece la vedo rassettarsi lo chignon e sistemarsi il trucco, per cui sta per tornare sul campo di battaglia. Dopo un paio di minuti, la portiera si riapre e la rossa è pronta a passeggiare sul ciglio della strada. La divisa sembra addrittura da Cermenatese, perchè compie i primi 3-4 passi col perizoma bene in vista, ma poi quella che sembrava una canottiera si rivela invece essere un abitino, che scende a coprirle le chiappe tonde.
Il traffico è abbastanza sostenuto e non so come fiondarmi da lei, senza che passino 20 macchine (di cui magari una coi lampeggianti) proprio mentre sono lì fermo con la mia vettura per l'intervista. Mentre scruto sfiduciato il flusso ininterrotto che arriva dallo stadio, ho un'illuminazione: il semaforetto di via Pompei! Quando è verde per chi esce dalla zona industriale, è per forza rosso per chi percorre il vialone.
READY, STEADY, GO!
Un minuto dopo, sono in pole position in via Pompei, con Larisa e la sua allieva occhialuta che mi osservano stranite. Io invece osservo le vetture che si fermano all'accendersi della luce rossa alla mia sinistra, per essere sicuro che non ci siano verzii, negrii o albastri. Come in F1, fra i 3 e i 7 secondi si accende la luce verde per me e parto a razzo verso Concorezzo, per crearmi un cuscinetto di sicurezza dietro le spalle.
Emanuela mi spaletta per eccesso di velocità e mi fa segno di accostare dietro alla sua classe A. L'intervista è velocissima, un BJ conoscitivo costa 20 e quindi la invito prontamente a bordo. Sarebbe troppo, pretendere di ripartire prima che arrivi il trenino di vetture, ma quantomeno la signorina è a già a bordo.
UNA RAGAZZA SPIGLIATA
Non definirei Emanuela una bellezza, ma ha un viso comunque passabile, rotondo e paffuto. Gli occhi dovrebbero essere castani e i capelli un po' crespi e di tonalità rossiccia sono raccolti in un pratico chignon.
In compenso la ragazza è molto spigliata. "Birichino! Volevi vedermi il culetto!", mi redarguisce, prima ancora di presentarsi. "In realtà, volevo vederti fuori dalla macchina, perchè sembrava che facessi parte della tappezzeria dei sedili :P", le replico a tono, perchè dà subito l'impressione di una che sta al gioco. "Eh, ma fa freddo fuori ... però sono sicura che mi scalderai tu", mi pungola la rossa, con la più prevedibile delle battute da cinepanettone.
Il tragitto è davvero molto breve, per cui faccio giusto in tempo a scoprire che è albanese e che è qui in Italia da una mezza vita, il che non credo sia una novità per alcuno. Mi balza all'orecchio il dettaglio che Emanuela parli con un po' di fiatone, le chiedo se vada tutto bene e la rossa divaga con una battuta: "Sarà perchè sono emozionata di stare con te ". "Dai, non dire così, perchè poi mi fai venire il batticuore ...", sembra di stare in una puntata di Beautiful.
LA RECE VERA E PROPRIA
Opto per il BJ, le consegno il ventello concordato e lei prepara i ferri del mestiere, oltre a rimanere praticamente in reggipetto (abbassato), perry, autoreggenti e high heels. Tutto nero, che deve essere il suo colore preferito (forse perchè la sfina in un po'), tranne le autoreggenti, che sono trasparenti.
Da qui in avanti, non sono in grado di descrivere con esattezza cosa accada esattamente nei Paesi Bassi, perchè succedono troppe cose, con troppa intensità e troppo velocemente. L'unica certezza è che Emanuela si dispone gattoni e che incurva un po' la schiena, per facilitarmi il palpeggiamento delle sue chiappe.
"Ti piacciono i tacchi?", sono le ultime parole che escono dalla sua bocca. Non faccio in tempo a dirle "Mi piacerebbero anche, ma non conficcati nella portiera della mia macchina " e già sta ansimando come se non ci fosse un domani.
UN RULLO COMPRESSORE
Lì sotto, è un assalto all'arma bianca al mio compare. E' quasi una fortuna che il condom ci sia, perchè altrimenti poi mi toccherebbe passare al pronto soccorso e mettere del ghiaccio sul birillo
La sua testa si muove freneticamente su è giù, il Dolby Surround è al massimo del volume, la mano malandrina un po' masturba la base dell'asta, un po' stimola i gioielli di famiglia e un po' mi lascia zampate di lubrificante sul sedile e sulla portiera. Insomma, un vero rullo compressore, che probabilmente riuscirebbe a far capitolare il punter medio in due, massimo tre giri di lancette. A mia memoria, ricordo un simile furore agonistico solo quando avevo affidato il mio compare alle cure della lomazzina Julia Cristallo. Però i miei pensieri vanno a Giulia Nocovid: ecco da chi ha imparato, prendendo lezioni da zia Emanuela, mica ammazzandosi di pornazzi!
Il compare diventa bello turgido, le sensazioni che salgono dal basso ventre sono piacevoli, ma il suo forcing infernale non riesce comunque a farmi capitolare entro i 3 minuti previsti e allora Emanuela inizia ad alternare l'HJ/BJ con l'HJ puro, cambiando ogni volta posizione.
LA CONTORSIONISTA
La più curiosa è quando si corica un po' di sbieco sul mio addome, con una gamba raccolta sul suo sedile e l'altra tesa verso l'aletta parasole. Dev'essere scomodissima per lei, ma a me consente di manipolare il seno con una mano e di far scorrere l'altra sulla sua pancia, giù sino alla fessura del piacere (devo insinuarmi sotto il perry) e poi su per la gamba. "Sì, toccami la fi.a!", mi incita la rossa.
Evito di tediare i lettori con una descrizione troppo dettagliata delle operazioni, ma basti sapere che Emanuela si risistema varie volte, perchè troveró le impronte dei palmi delle sue mani un po' ovunque e tuttora sto cercando di capire come fare a lavare il tessuto dei sedili.
TIME IS MONEY
Peccato che, poco prima che arrivi il più bello, mi preannunci che il tempo è agli sgoccioli. Un altro minuto di quasi furore e si ferma. "Vuoi che vada avanti io?", le butto lì. "Sì, va bene", si risolleva e si ritrae verso il sedile del passeggero. Federica fa appena in tempo a prendersi cura del suo amichetto e un timer deve trillare nella testa di Emanuela. "Dai, non posso davvero stare di più, per 20 ... se vuoi, mi dai di più ...", è perentoria la rossa.
Immagino che la richiesta sia un altro ventello, che tanto vale investire su un'altra ragazza, e allora le do l'OK a concludere le operazioni, anche se la linea del traguardo non è stata varcata.
LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ
"Saremo rimasti via almeno 15 minuti!", cerca di giustificarsi Emanuela, mentre mi passa un paio di fazzoletti umidificati. "Dici? Secondo me siamo qui da non più di 10 mimuti", ho qualche perplessità, al che mi mostra una chat di WA, dove ha lasciato il suo interlocutore in attesa di risposta per circa un quarto d'ora.
"Vabbè, se non altro ho capito perchè avevi il fiatone ", evito di pignolare sui minuti. "Perchè fumo?", butta lì la sua idea Emanuela. "No, perchè ci hai dato dentro come una forsennata!", mi complimento quantomeno perchè non si è minimamente risparmiata, in quei 10 minuti al retrobottega.
BUONI E CATTIVI
"Ma era una conversazione di lavoro o di piacere?", le domando mentre stiamo ripartendo verso la mattonella. Era una via di mezzo fra le due, perchè stava chattando con un cliente, ma subito stoppa quella che prevedeva essere la mia domanda: "Comunque il cellulare lo do solo ai clienti buoni ...". "E perchè sono finito fra i cattivi: perchè duro troppo o perchè sono povero? ", la pungolo. "No, no, anche tu sei buono ...", mi risponde ridendo la rossa, ma il numero non me lo concede.
Altre quattro chiacchiere sulla sua Mercedes a metano e siamo di fronte alla sua mattonella. Bye bye a Manuela e parto verso Lentate, per fare completare l'opera a una delle sue più giovani conterranee. Quando passo davanti alla Smart di Vanessa, mi rendo conto di essere ormai un vecchietto, perchè ripenso a quando lei, giovinetta appena arrivata dall'Albania, e Manuela condividevano la mattonella di via Settembrini ... più o meno un secolo fa :'(
CITTA DELL'INCONTRO: Monza (MB)
ZONA: 45.579935,9.322303 (viale dei concessionari, ultimo slarghetto prima del semaforone)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 35, a occhio
SERVIZI OFFERTI: BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: circa 10' al retrobottega
DESCRIZIONE FISICA: ragazza fra l'1.60-1.65, dalla corporatura un po' pienotta ma ancora abbastanza stagna, capelli rossicci raccolti in un pratico chignon, viso rotondo e paffuto e dai lineamenti ordinari, occhi castani, seno probabilmente di una 2a taglia abbastanza sodo
REPERIBILITA': media, ma se c'è è quasi sempre rintanata nella sua vlasse B bianca
ATTITUDINE: una specie di furia ceca (alla Nedved), ma con i minuti contati; parla molto bene l'italiano ed è molto spigliata e ironica
LA MIA RECENSIONE:
Altro giro, altra corsa ... Un paio di sere prima avevo aggiunto la famosa Emanuela alla lista, avendola vista finalmente passeggiare fuori dalla sua classe B bianca, su high heels vertiginose, in autoreggenti e con un abitino nero bordochiappa.
UNA FAMA CHE VIENE DALLA NOTTE DEI TEMPI
Non è più una giovincella (credo abbia ormai varcato anche i 35, come la sua amica Elena a Lallio), non ha il tipo di fisico velinico che preferisco, ma pur essendo pienotta di corporatura sembra ancora stagna e sprizza sesso da tutti i pori.
Non essendoci il cuscino di Svety neppure stasera e avendo qualche remora a caricare Carolina sotto il naso di Iana, oggi sarà la volta di Emanuela, di cui ricordo ancora i report lentatesi di una decina di anni fa, dove veniva descritta la sua abilità di illusionista del ribaltabile, in grado di far sparire il gommino e apparire una B davanti al BJ con la sola forza del pensiero.
ANCHE I MIGLIORI PIANI FALLISCONO
In uno dei miei passaggi, vedo che viene scaricata da un collega sul lato opposto rispetto alla sua vettura, dove c'è una specie di semirotonda per fare inversione.
Il tempo di fare il giro di boa allo stadio e qualcuno me l'ha già soffiata. Immaginando che anch'egli la riconsegni nel medesimo punto, faccio qualche vasca per prendere tempo e poi parcheggio in uno slargo appena dopo il semaforone, direzione Monza. Se tutto andrà come immagino, scenderà dalla vettura 10-15 metri davanti a me e dovrò solo affiancarla e invitarla a bordo.
Dopo circa 15 minuti, il collega riconsegna Emanuela tutta intera ... peccato che arrivi da Monza e la lasci dalla parte opposta, nello sterrato dove c'è la classe B, su cui lei risale immediatamente ... che sfiga!
NON TUTTO È PERDUTO
Mi immagino già che non si schioderà più dal sedile e invece la vedo rassettarsi lo chignon e sistemarsi il trucco, per cui sta per tornare sul campo di battaglia. Dopo un paio di minuti, la portiera si riapre e la rossa è pronta a passeggiare sul ciglio della strada. La divisa sembra addrittura da Cermenatese, perchè compie i primi 3-4 passi col perizoma bene in vista, ma poi quella che sembrava una canottiera si rivela invece essere un abitino, che scende a coprirle le chiappe tonde.
Il traffico è abbastanza sostenuto e non so come fiondarmi da lei, senza che passino 20 macchine (di cui magari una coi lampeggianti) proprio mentre sono lì fermo con la mia vettura per l'intervista. Mentre scruto sfiduciato il flusso ininterrotto che arriva dallo stadio, ho un'illuminazione: il semaforetto di via Pompei! Quando è verde per chi esce dalla zona industriale, è per forza rosso per chi percorre il vialone.
READY, STEADY, GO!
Un minuto dopo, sono in pole position in via Pompei, con Larisa e la sua allieva occhialuta che mi osservano stranite. Io invece osservo le vetture che si fermano all'accendersi della luce rossa alla mia sinistra, per essere sicuro che non ci siano verzii, negrii o albastri. Come in F1, fra i 3 e i 7 secondi si accende la luce verde per me e parto a razzo verso Concorezzo, per crearmi un cuscinetto di sicurezza dietro le spalle.
Emanuela mi spaletta per eccesso di velocità e mi fa segno di accostare dietro alla sua classe A. L'intervista è velocissima, un BJ conoscitivo costa 20 e quindi la invito prontamente a bordo. Sarebbe troppo, pretendere di ripartire prima che arrivi il trenino di vetture, ma quantomeno la signorina è a già a bordo.
UNA RAGAZZA SPIGLIATA
Non definirei Emanuela una bellezza, ma ha un viso comunque passabile, rotondo e paffuto. Gli occhi dovrebbero essere castani e i capelli un po' crespi e di tonalità rossiccia sono raccolti in un pratico chignon.
In compenso la ragazza è molto spigliata. "Birichino! Volevi vedermi il culetto!", mi redarguisce, prima ancora di presentarsi. "In realtà, volevo vederti fuori dalla macchina, perchè sembrava che facessi parte della tappezzeria dei sedili :P", le replico a tono, perchè dà subito l'impressione di una che sta al gioco. "Eh, ma fa freddo fuori ... però sono sicura che mi scalderai tu", mi pungola la rossa, con la più prevedibile delle battute da cinepanettone.
Il tragitto è davvero molto breve, per cui faccio giusto in tempo a scoprire che è albanese e che è qui in Italia da una mezza vita, il che non credo sia una novità per alcuno. Mi balza all'orecchio il dettaglio che Emanuela parli con un po' di fiatone, le chiedo se vada tutto bene e la rossa divaga con una battuta: "Sarà perchè sono emozionata di stare con te ". "Dai, non dire così, perchè poi mi fai venire il batticuore ...", sembra di stare in una puntata di Beautiful.
LA RECE VERA E PROPRIA
Opto per il BJ, le consegno il ventello concordato e lei prepara i ferri del mestiere, oltre a rimanere praticamente in reggipetto (abbassato), perry, autoreggenti e high heels. Tutto nero, che deve essere il suo colore preferito (forse perchè la sfina in un po'), tranne le autoreggenti, che sono trasparenti.
Da qui in avanti, non sono in grado di descrivere con esattezza cosa accada esattamente nei Paesi Bassi, perchè succedono troppe cose, con troppa intensità e troppo velocemente. L'unica certezza è che Emanuela si dispone gattoni e che incurva un po' la schiena, per facilitarmi il palpeggiamento delle sue chiappe.
"Ti piacciono i tacchi?", sono le ultime parole che escono dalla sua bocca. Non faccio in tempo a dirle "Mi piacerebbero anche, ma non conficcati nella portiera della mia macchina " e già sta ansimando come se non ci fosse un domani.
UN RULLO COMPRESSORE
Lì sotto, è un assalto all'arma bianca al mio compare. E' quasi una fortuna che il condom ci sia, perchè altrimenti poi mi toccherebbe passare al pronto soccorso e mettere del ghiaccio sul birillo
La sua testa si muove freneticamente su è giù, il Dolby Surround è al massimo del volume, la mano malandrina un po' masturba la base dell'asta, un po' stimola i gioielli di famiglia e un po' mi lascia zampate di lubrificante sul sedile e sulla portiera. Insomma, un vero rullo compressore, che probabilmente riuscirebbe a far capitolare il punter medio in due, massimo tre giri di lancette. A mia memoria, ricordo un simile furore agonistico solo quando avevo affidato il mio compare alle cure della lomazzina Julia Cristallo. Però i miei pensieri vanno a Giulia Nocovid: ecco da chi ha imparato, prendendo lezioni da zia Emanuela, mica ammazzandosi di pornazzi!
Il compare diventa bello turgido, le sensazioni che salgono dal basso ventre sono piacevoli, ma il suo forcing infernale non riesce comunque a farmi capitolare entro i 3 minuti previsti e allora Emanuela inizia ad alternare l'HJ/BJ con l'HJ puro, cambiando ogni volta posizione.
LA CONTORSIONISTA
La più curiosa è quando si corica un po' di sbieco sul mio addome, con una gamba raccolta sul suo sedile e l'altra tesa verso l'aletta parasole. Dev'essere scomodissima per lei, ma a me consente di manipolare il seno con una mano e di far scorrere l'altra sulla sua pancia, giù sino alla fessura del piacere (devo insinuarmi sotto il perry) e poi su per la gamba. "Sì, toccami la fi.a!", mi incita la rossa.
Evito di tediare i lettori con una descrizione troppo dettagliata delle operazioni, ma basti sapere che Emanuela si risistema varie volte, perchè troveró le impronte dei palmi delle sue mani un po' ovunque e tuttora sto cercando di capire come fare a lavare il tessuto dei sedili.
TIME IS MONEY
Peccato che, poco prima che arrivi il più bello, mi preannunci che il tempo è agli sgoccioli. Un altro minuto di quasi furore e si ferma. "Vuoi che vada avanti io?", le butto lì. "Sì, va bene", si risolleva e si ritrae verso il sedile del passeggero. Federica fa appena in tempo a prendersi cura del suo amichetto e un timer deve trillare nella testa di Emanuela. "Dai, non posso davvero stare di più, per 20 ... se vuoi, mi dai di più ...", è perentoria la rossa.
Immagino che la richiesta sia un altro ventello, che tanto vale investire su un'altra ragazza, e allora le do l'OK a concludere le operazioni, anche se la linea del traguardo non è stata varcata.
LA TEORIA DELLA RELATIVITÀ
"Saremo rimasti via almeno 15 minuti!", cerca di giustificarsi Emanuela, mentre mi passa un paio di fazzoletti umidificati. "Dici? Secondo me siamo qui da non più di 10 mimuti", ho qualche perplessità, al che mi mostra una chat di WA, dove ha lasciato il suo interlocutore in attesa di risposta per circa un quarto d'ora.
"Vabbè, se non altro ho capito perchè avevi il fiatone ", evito di pignolare sui minuti. "Perchè fumo?", butta lì la sua idea Emanuela. "No, perchè ci hai dato dentro come una forsennata!", mi complimento quantomeno perchè non si è minimamente risparmiata, in quei 10 minuti al retrobottega.
BUONI E CATTIVI
"Ma era una conversazione di lavoro o di piacere?", le domando mentre stiamo ripartendo verso la mattonella. Era una via di mezzo fra le due, perchè stava chattando con un cliente, ma subito stoppa quella che prevedeva essere la mia domanda: "Comunque il cellulare lo do solo ai clienti buoni ...". "E perchè sono finito fra i cattivi: perchè duro troppo o perchè sono povero? ", la pungolo. "No, no, anche tu sei buono ...", mi risponde ridendo la rossa, ma il numero non me lo concede.
Altre quattro chiacchiere sulla sua Mercedes a metano e siamo di fronte alla sua mattonella. Bye bye a Manuela e parto verso Lentate, per fare completare l'opera a una delle sue più giovani conterranee. Quando passo davanti alla Smart di Vanessa, mi rendo conto di essere ormai un vecchietto, perchè ripenso a quando lei, giovinetta appena arrivata dall'Albania, e Manuela condividevano la mattonella di via Settembrini ... più o meno un secolo fa :'(
Ultima modifica:
Albanese, a volte cambiava il loock dei capelli , viso intrigante, bassa- formosa -porcellina ...faceva tutto ...... ..poi..., aveva deciso di cambiare aria .....per colpa dei continui controlli , disturbo e pressioni dei cc , ...ormai l 'avevano stressata troppo.....ed è emigrata li a concorrezzo mi è dispiaciuto parecchio ...avevo perso un altra pecorella del mio gregge. ...ma non sono mai andato a cercarla per paura !!!....degli azzurri. ...e ...verdi... li mi dicono che non scherzano !!!! ciao ....?