[RECE] Eva (ALB) - OTR notturna - Lomazzo (CO)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Eva
Nazionalità: sedicente albanese di Durres
Età apparente: 35 dichiarati
Descrizione fisica: alta poco più di 1.60, capelli neri lisci di media lunghezza, corporatura normale, viso onesto e dai lineamenti un po' gitani, occhi scuri, seno n.v.
Attitudine: il BJ è più un HJ mascherato ed è molto spezzettato ; gran chiacchierona, quasi logorroica
Reperibilità: facile, appena arrivata

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 30, per mancanza di resto
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ+HJ
Durata dell'incontro: 25 min da mattonella a mattonella

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Lomazzo (CO)
Coordinate: autovelox appena dopo il Burmet e prima dell'IP, lungo la SP32

LA MIA RECENSIONE

L'avventura con Eva è durata ben 25 minuti e quindi la "rece vera e propria" sta parecchio più in giù ;)

Non era nei programmi di fare un giretto Otr pure stasera, ma sono a Cantù, mi libero prima del previsto e, quando arrivo al ponte delle Badanti, il pilota automatico segue da solo i cartelli per Novedrate, anziché dirigersi verso la branda.

Salto a piè pari le vasche di rito lungo viale Tirana e punto senza esitazioni verso Lomazzo, per cercare di fiondarmi su una delle new entry, prima che il lungomare della ridente cittadina del basso comasco venga preso d'assalto dai punter della domenica, ingolositi dai nuovi arrivi.

Gli albastri non ci sono, le signorine si sono riposizionate alle rispettive mattonelle, ma - ahimè - Nikita è passata alla muta invernale, accovacciata con la sua mentrice Caterina davanti a una delle pompe dell'IP.

Giro di boa alla rotonda, butto un occhio all'autovelox e c'è solo la mora più piccola di statura, la comare della Angelina che avevo intervistato la sera prima. Altro 180° alla casetta gialla e mi avvicino a bassa velocità, accostando davanti al Burmet, più o meno una decina di metri prima di lei.

Lo scopo sarebbe quello di far sfilare il trenino di macchine che avevo dietro, ma la signorina anticipa le mie mosse e mi si avvicina. Sarà alta ca. 1.60, le Nike che indossa non la slanciano di sicuro, ma ha un fisico normale ed è minigonnata, quindi è promossa.

Quando mi è di fianco, abbasso il finestrino e scopro che si chiama Eva. I lineamenti e la carnagione hanno quel non so che di gitano e un po' di rughette di espressione fanno capire che ha già varcato la trentina da un bel pezzo. Le chiedo il rate per il BJ, a differenza dell'amica mi spara senza esitazione quel 20 che è sempre musica per le mie orecchie e allora la invito a bordo. In realtà, non essendo partito con intenti bellicosi, non ho fatto il pieno di ventelli al bancomat, ho solo un cinquantone e quindi so già come andrà a finire ...

UNA TELEFONATA TI ALLUNGA LA VITA.

Appena mi è accanto, mi porge subito la mano, pronunciando uno squillante "Piacere!'". Mentre ricambio il saluto, non posso non notare i lunghi artigli che si protendono minacciosi dalle sue mani.

Fingo di non sapere dove si debba andare, ma quando arrivo alla rotonda di Ionela ed Eva si dimentica di darmi indicazioni, il pilota automatico gira di default verso destra, direzione trombodromo di Lomazzo ovest.

Ho solo scoperto che ha 35 anni e che viene da Durazzo, non siamo neppure a metà strada e già le arriva la telefonata di controllo, si suppone dalla sua comare. Si vede che Eva ha appena cominciato, perchè non ha neppure memorizzato il numero della collega, che la chiama da un +39. Numero italiano, ma chiacchierata in albanese, di cui non capisco ovviamente una mazza, tranne "pompino" :)

La telefonata si conclude nel preciso istante in cui parcheggio. Mentre ci prepariamo, ricostruisco a ritroso gli ultimi spostamenti di Eva: da pochi giorni a Milano, prima a Treviso, prima ancora a Piacenza, ma non prima di essere passata da Torino! In sintesi, pare che sia venuta al seguito di qualche amica e che poi abbia deciso di applicare il motto "se lavorano le altre, perchè non posso farlo pure io?". Conta infatti di rimanere giusto per i 3 mesi di durata del visto.

SAMSUNG GALAXY S

E' il momento di consegnarle l'obolo e so già che non avrà il resto del cinquantone. Eva ci tiene però a dimostrarmi che la sua non è una furbata da Otr di lungo corso e si rovescia sulle gambe l'intero contenuto della borsetta: oltre al passaporto con le aquile e a varie cianfrusaglie, cadono come foglie d'autunno due ventelli. Mi accontento di riceverne uno come resto e mi raccomando con lei di fare con calma.

Ma non è ancora il momento di cominciare le danze, perchè le arriva una seconda telefonata, sempre dalla comare. Quando chiude la conversazione, riconosco la stessa interfaccia del mio telefono ed esclamo: "Azz ... non avremo mica lo stesso cellulare!". Seguono un paio di minuti in cui vengono attentamente scrutati i rispettivi smartphone, per giungere alla conclusione che lei abbia quello dei ricchi, oltretutto inguainato in una custodia brillantinata molto fashion, e io quello dei poveri :)

LA CACCIA AL TESORO

Eva è davvero disorganizzata: l'Otr media sarebbe già a metà del BJ, mentre lei ha a malapena appoggiato la confezione delle salviette davanti al cambio e sta ancora cercando il condom.

Mentre lei continua la caccia al tesoro, le rubo una salvietta e mi do una lindata preventiva alle pudenda, visto che sono sceso in pista senza premeditazione e non sono quindi docciato. "Ma vuoi fare senza gommino?", mi domanda Eva, incuriosita dalle mie pulizie e ingolosita dall'idea di riprendersi il ventello di resto. Le confermo di procedere pure secondo i programmi iniziali e, finalmente, dal suo pozzo di San Patrizio salta fuori il blister del condom.

Questo non significa che stiano per cominciare le danze: Eva ha qualche difficoltà ad aprire la bustina e devo accenderle la luce di cortesia, perchè riesca ad estrarre il gommino. Le difficoltà si ripetono al momento dell'incappucciamento: ci prova una volta, ritenta la seconda e poi chiede l'aiuto da casa, con la scusa che ha paura di farmi male con le unghie.

IL CRAMPO

"Però ti togli almeno la giacca a vento?", le strizzo l'occhiolino, per evitare di carezzare l'omino Michelin. Nessun problema, tanto che Eva si sfila il piumino bianco e lo appende al sedile, restando con indosso un vaporoso due pezzi di lana: maglia che le arriva appena sopra la cintola e minigonna inguinale, entrambe di un curioso tessuto tutto peloso, perfetto per la pubblicità del Perlana.

Si può finalmente cominciare, ma è già falsa partenza: non so che strana mossa abbia fatto per contorcersi e chinarsi sul mio basso ventre, ma alla povera Eva è venuto un formicolio o un crampo alla gamba destra. Per fortuna è piccola di statura, le dico di arretrare un po' il sedile e le faccio stendere la gamba malconcia sopra alla plancia. Impugno il piede intorpidito e lo tiro verso di lei, per stirare le fasce plantari e il polpaccio. A Eva scappa una bestemmia in albanese per il dolore, ma la mossa si rivela quella giusta e in un attimo il formicolio è passato.

LA RECE VERA E PROPRIA

A quest'ora, con Anissa, Maggie e Giulia Nokovid sarei già stato sul punto si riaccendere il motore per tornare alla mattonella ... con Eva non abbiamo ancora cominciato! Ma stavolta sembra essere quella buona, perché finalmente la moretta si china sul mio basso ventre e inizia a prendersi cura del mio compare, che ormai era in trepidante attesa sotto il cappuccio da diversi minuti.

Resto sempre sorpreso quando presunte verginelle della strada partono con una recitazione degna di un porno di serie B e allora mi domando se vengano addestrate vedendo ore e ore di filmati su Pornhub. Il BJ non è in realtà prodigioso, perchè Eva più che altro masturba l'asta e trastulla con la bocca solo la parte sommitale, ma fin dal primo secondo inizia ad ansimare come se le stessi infilando l'intero avambraccio in un pertugio a scelta. I suoi "Aaah ... aaah ..." esagerati mi strappano un sorriso, ma non le dico nulla e la lascio andare avanti così.

La sua azione è parecchio spezzettata e le singole immersioni durano al massimo un minuto. La prima volta è colpa di un paio di luci che si materializzano da dietro e che mi inducono a farla fermare, nel timore che si tratti di un'astronave aliena. La seconda volta è colpa delle mie mani fredde: finché le massaggio le chiappe coperte dalla gonnellina pelosa, è tutto Ok ... non appena inizio a risalire la schiena e a toccarle la nuda pelle, Eva scatta come una molla ed esclama: "Brrr ... che mani fredde che hai!".

Me le friziono un po' per scaldarle, riprovo, ha un altro sussulto, nuova strofinata e finalmente hanno la temperatura giusta ed Eva non si lamenta più. Non passano molti secondi, però, e siamo già alla terza pausa: "Ma che ca..o grosso che hai! Non vuoi scopare?", mi domanda la moretta. Come cerca di spiegarmi meglio, il mio compare avrebbe in realtà una curiosa forma a ogiva, con la base di grosso calibro e la punta più stretta. La sua offerta resta valida, non le dico di no, visto che le ho dato un trentello, ma prima la invito a insistere un po' col BJ.

Si procede con questo ritmo a strappi per un po' di minuti, con lei che ogni tanto chiede riscontro di come stiano andando le cose: "Cavoli ...ma è duro ... perchè non vieni? Non ti piace?". La conforto sulla bontà della sua arte, così che non molli il colpo, ma in realtà c'è tanta scena (incluse delle coreografiche e finto-vogliose leccate al fianco dell'asta durante le pause per rifiatare), tanta masturbazione dell'asta e poco BJ. Vista l'abbondante piallatura, il compare è comunque bello turgido.

PIEMONTESE, FALSA CORTESE

A questo punto, sarei anche pronto a varcare il Rubicone e le butto lì la proposta di accendere la TV su Rai1: "Visto che ti piace tanto il mio fratellino, scopiamo? :)". Qui scopro che tutti i suoi complimenti al mio compare erano da piemontese falsa cortese, perchè Eva è tutt'altro che dell'idea di sintonizzare il primo canale nazionale: "Sì, ma di solito si fanno due minuti di pompino e poi si scopa ... noi invece siamo già qui da un'ora!"

Si continua allora con lo stesso BJ spezzettato di prima. Dopo un altro paio di sessioni di immersione, Eva scatta di nuovo come una molla, fa una smorfia di fastidio e inizia a massaggiarsi la parte alta del braccio. "Ahi ... Mi fa male!", esclama un attimo dopo, confermando così due cose: (1) erano una decina di minuti che stava masturbando di soppiatto il mio compare e (2) deve essere davvero alle prime armi e dunque poco allenata con la muscolatura.

FEDERICA AGAIN

Capito che è in affanno da acido lattico, chiamo il quarto uomo e gli faccio esporre sul tabellone il numero di Federica, che ha così modo di entrare in campo, come quasi tutte le volte.

Mentre Fede si prende cura dell'asta, l'altra mano inizia a massaggiare le gambette di Eva, che sono davvero toniche e muscolose. Mi complimento con lei, ma non riesco a raccogliere la confessione che si ammazzi di squat in palestra.

LA TRATTATIVA

La moretta deve però avere in testa il ventello che mi ha dato di resto, perchè improvvisamente rispolvera la sua mai sopita passione per il primo canale nazionale, dove credo che sia in onda il solito "Porta a porta" di Bruno Vespa.

Prevedendo una trattativa lunga e complessa, parto basso, anzi rasoterra, e le ricordo che col trentello la sintonia di RAI1 potrebbe anche starci dentro senza supplementi. Eva non è della stessa idea, perchè ovviamente riparte col pippone che ormai siamo via da un'ora e un po' maledico il collega arrivato poc'anzi, che già se ne sta andando. "Vedi? Loro sono arrivati dopo e vanno già via!", è il prevedibile commento della moretta di Durazzo.

Mentre Fede continua il suo lavoro, Eva si dimostra abile venditrice: dapprima canta le lodi della sua vulva, declamandone la strettezza, poi si abbassa collant e mutandine e inizia a fingere di masturbarsi, riaccendendo il Dolby Surround sulla traccia "Ansimo come se non ci fosse un domani".

Anche nei suk arabi, però, insegnano che a un certo punto il mercante deve mettere un prezzo su tavolo, se vuole vendere il cammello, cosa che Eva continua ad astenersi dal fare. E io sono davvero un pivello, perchè sotto le vigorose piallate di Federica varco la linea del traguardo, proprio mentre la trattativa stava per entrare sul più bello. D'altra parte, erano possibili due soliti esiti: o non si combinava nulla, o le ridavo il ventello di resto, perchè altre banconote non c'erano nel mio portafoglio :)!

SARA' PER LA PROSSIMA VOLTA!

Eva ci rimane male, perchè stava già pregustando l'arrotondamento del rate, ma ormai sarà per la prossima volta. Faccio come se fossi a casa mia e recupero un po' di salviette dalla confezione, che era rimasta davanti alla leva del cambio, così da dare inizio alle operazioni di lindatura e rivestizione.

Avendo visto la collega rientrare qualche minuto addietro, la moretta di Durazzo inizia a scalpitare per tornare alla mattonella, ma cerco di spiegarle che servono dei tempi tecnici minimi per pulirsi, rivestirsi e rimettere in ordine la macchina. Quando però vede che giro la chiave e riaccendo il motore, le torna il sorriso e diventa di nuovo loquace.

La sua prima preoccupazione è se, vista dalla strada, appaia troppo bassa. Le dico che, se si trova comoda con le Nike, non è certo obbligata a cambiare, ma che un bel paio di high heels la farebbero sicuramente svettare di più, sopra il livello dell'asfalto lomazzese. Pare che l'acquisto sia già stato fatto e che verrà sfoggiato una delle prossime sere.

Seguono le solite chiacchiere sull'erede, che mi mostra tutta orgogliosa come sfondo del cellulare, e siamo allo stop di Dalida, che è assente. Le propongo di scendere lì, ma preferisce farsi lasciare proprio all'autovelox, per evitare che le altre ragazze possano pensare a un'usurpazione di mattonella, seppure di pochi secondi.

Temevo di dovere fare il giro di boa alla casetta gialla, suscitando le ire di Eva per l'ulteriore tempo perso, e invece la linea è tratteggiata e posso fare inversione proprio davanti alla sua collega più alta Angelina, che nel frattempo è tornata in postazione. Prima di scendere, Eva abbassa il finestrino e si mette a ridacchiare e a parlottare in italo/albanese con la comare. Le uniche parole che dicono in italiano sono pompino, quaranta e cento, ma non so se si riferiscano al rate che avrebbero voluto io pagassi o al fatturato di Angelina durante la lunga assenza di Eva (alla fine, fra una cosa e l'altra siamo rimasti via circa 25 minuti).

Congedo Eva con la promessa che la prossima volta porterò con me il televisore, così da accendere RAI1, e poi mollo gli ormeggi, perchè c'è già un collega che scalpita dietro di me, per fruire dell'arte amatoria della moretta di Durazzo. Mai nave salpò più tempestivamente, perchè faccio giusto in tempo a fare il giro di boa alla rotonda di Ionela e incrocio la vettura di Rossella Neri (cit. @Jöhn Macadam ), mentre sta arrivando dalla casetta gialla.

Il racconto è venuto un po' lungo, ma questo è davvero tutto 😄
 
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