SCHEDA TECNICA
NOME: Giulia (o magari Xhulia)
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.704449, 9.091543 (vicino all'ingresso est della rotonda)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 10 minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli castano scuri ricci e raccolti in una specie di chignon, occhi verdi (o al max. castano chiari), lineamenti nel complesso carini, fisico ben disegnato e tonico, seno n.v., praticamente nuda alla mattonella
ATTITUDINE: BJ fatto con mestiere, ma attenzione spasmodica al cronometro ; ragazza ciarliera e che si destreggia più che bene con l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Come al solito, chi vuole mangiare subito l'arrosto senza venire intossicato dal fumo, balzi direttamente alla "rece vera e propria"
Come avevo riportato nel thread generale, l'obiettivo dichiarato era quello di aprire la stagione post-Covid con Dorina, che avevo inserito nel mio taccuino sin dall'inizio dell'inverno, ma che la posizione infelice mi aveva sempre obbligato a rispedire in fondo alla lista.
Purtroppo anche stasera la solfa non è diversa. Proprio mentre faccio la mia prima vasca, viene caricata - o meglio rapita - da un collega e non la vedrò più ricomparire per tutta la serata. Chi invece farà la sua ricomparsa, con le sue battute di caccia avanti e indietro per il Miglio d'Oro, è la Punto nera, per cui decido che è meglio cambiare aria e andare a vedere che aria tiri oltreconfine, dove il campionato della Bundesfiga è ripreso già a pieno regime. A Lentate, invece, la Premier Figue è ancora ferma agli allenamenti a gruppetti di due ...
Neppure a Cermenate c'è però molta scelta stasera, perché sono presenti solo la nuova arrivata Giulia, la Ferry, Saretta, la bottiglietta di Katia e la vecchia conoscenza Natalia, riciclatasi pizzaiola, dopo avere lungamente lavorato come benzinaia a Lentate. Non riesco invece a capire se Nikki abbia marcato visita, perché non ci sono bottigliette segnaposto che facciano capire quante commesse lavorino stasera ai Surgelati.
Alla fine, viste le credenziali eccellenti riportate da altri colleghi, inizio a marcare stretta la surgelatista dal crine riccioluto, che stasera tiene raccolto in uno chignon sopra la testa. Non è però questo l'elemento più degno di nota, perché la signorina indossa esattamente 4 capi di abbigliamento: un reggiseno, un paio di mutandine, un paio di calze di rete "alla pescatora" e delle high heels col laccetto. Le dedico due o tre "inchini" alla Schettino e, osservandola più da vicino, anche il visetto non è malvagio, con due occhi furbi, che poi noterò essere quasi verdi.
C'è un po' di movimento di lupi famelici, ma stranamente nessuno riesce a convincere Cappuccetto Rosso a salire sulla propria macchina. Non so se l'ingenua fanciulletta sia stata ben addestrata dalla nonna a non aprire agli estranei o se, più semplicemente, i colleghi chiedano sigle che lei non concede, ma Giulia continua a passeggiare lungo il marciapiede.
PIU' FACILE PARLARE COL PAPA
Alla fine, mi faccio avanti (anzi, indietro, visto che parcheggio alle sue spalle) e aspetto che si avvicini. Pur vedendomi col finestrino abbassato, la ricciola continua a farsi gli affaracci suoi e allora devo farle cenno con le dita di avvicinarsi, quando si volta di nuovo verso di me. Stranamente non mi si avvicina dal lato del passeggero, dove le avevo appunto aperto un varco per parlare, ma fa il periplo della macchina e mi si affianca.
Il suo fare è simpatico e si destreggia più che bene con l'italiano, pur intercalando un po' di parole che suonano tanto spagnole. Spara un improbabile 30 per il solito BJ conoscitivo, le faccio notare che l'incontro si sarebbe disputato a porte chiuse e senza spettatori e, come i calciatori di serie A, accetta senza battere troppo le ciglia una decurtazione di 1/3 dell'ingaggio.
Altro periplo del muso della macchina ed è seduta accanto a me, per condurmi a uno dei noti trombodromi di Cermenate, quello dove di solito vengono trasmessi match "in mondovisione" (cit. fratello Bionsen). Fortunatamente stasera ci saranno problemi ad agganciare il segnale del satellite TV e quindi l'incontro si disputerà rigorosamente a porte chiuse, rispettando al 100% il protocollo Covid
GIULIA NOKOVID
Ormai lo sapevano sino a Canicattì, ma la ragazzetta si chiama Giulia (o magari Xhulia), dice di essere albanese, di avere 25 anni e di essere in Italia "da due meses". "Tutto tranquillo coi carabinieri, qui a Cermenate?", è la mia domanda a bruciapelo, dato che lo scorso week-end l'avevo vista gentilmente riaccompagnata alla mattonella da due cavalieri di nero vestiti. "Sì, sì, io a posto coi documenti!", mi rassicura Giulia, lasciando intendere che in caserma sia filato tutto liscio, per la gioia di compare Stica. "No, non dicevo per i tuoi documenti ... pensavo che girassero di più, per far rispettare le regole del Covid", era la mia vera preoccupazione, anche se il sottoscritto sta indossando la mascherina e pure Giulia, seppure appesa sotto il mento.
"Ah, ma il virus non esiste!", ha pochi dubbi la fanciulla venuta dal Paese delle Aquile. "E di cosa sono morte, tutte le persone che ci hanno lasciato le penne?", non sono molto convinto. "E' tutto un complotto, per tenere a casa la gente!", è sicura del fatto suo. "Insomma, si sono inventati il virus per non farti lavorare :P", tronco lì una discussione che stava diventando surreale ...
Prima di spegnere il motore, c'è ancora il tempo di verbalizzare il suo stato civile, il credo religioso professato e i nomi della discendenza ... chissà perché quelli hanno sempre un non-so-che di genuinamente albanese, mentre i nomignoli di battaglia delle signorine suonano sempre troppo italiani per essere veri
FALSA PARTENZA
Spento il motore, procedo subito a regolare le formalità burocratiche. Non essendo previsto il broadcasting dell'incontro, i fari dello stadio sono spenti e quindi Giulia mi chiede di accenderle la luce di cortesia, per controllare che il ventello sia uscito dalle rotatorie della BCE e non da qualche sottoscala nel napoletano.
Lei non deve togliersi nulla, a parte le scarpe; il sottoscritto deve solo calarsi le braghe e quindi ci mettiamo ben poco, per essere pronti alle danze. Giulia estrae il condom trasparente dal blister, lo allunga un po' fra le dita e poi prova a infilarlo sul mio compare, ma con scarso successo. Chiede allora il mio aiuto a tenere ritto il mollusco e, di riffa o di raffa, si riesce a completare l'incappucciamento.
Giulia ha però più fretta di arrotondare il rate che di dare inizio alle danze, perché cerca di convincermi subito ad accendere anche il televisore su RAI1: "Non ti va di scopare?". "Perché, ti piace scopare?", sono sorpreso da tanta focosità. "No, mi piacciono soldi! ", è la prevedibile risposta della fanciulla. "Questo l'avevo capito ... Dai, inizia a partire col BJ, poi vediamo ...", prendo un po' di tempo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Fa in tempo ad arrivare anche un piccolo trillo di controllo sul cellulare e, finalmente, Giulia si dispone gattoni sul sedile del passeggero. Bisogna ammettere che la coreografia è grandiosa, per cui è davvero un peccato che lo spettacolo non possa essere proiettato in mondovisione: non ha ancora il mio membro in bocca e Giulia sta già ansimando come se non ci fosse un domani!
Altrettanto coreografica è l'azione orale: la ricciola non si lancia subito nel classico su e giù lungo l'asta, ma compie un po' di contorsioni attorno ad essa e simula anche di slinguazzarla un po'. Dopo avere scaldato l'atmosfera a dovere, inizia l'immersione vera e propria e si cimenta nel tipico pendolamento del BJ. L'arrosto sta però soprattutto nell'energico smanacciamento della base dell'asta, che mi pare il dettaglio decisivo per farla ringalluzzire velocemente.
Nel mentre, mi diverto a carezzare le praterie di pelle nuda che ho a portata di tentacolo. Nonostante la maternità, la fanciulla ha una corporatura soda e una pelle liscia, che non mi sembra tradire smagliature. Messa gattoni e con la schiena un po' incurvata, le sue chiappe si protendono verso l'alto e sono gradevoli da guardare e da carezzare, pur non avendo la giottesca rotondità di quelle della Ferragni. Le calze di rete "alla pescatora", per quanto pittoresche da vedere, mi sono un po' di intralcio nelle operazioni di esplorazione, perché più volte i tentacoli mi restano impigliati nelle ampie maglie del reticolo.
GUARDARE, NON TOCCARE
Tento poi di saggiare la consistenza dei seni e avvolgo una delle coppe del reggipetto con il palmo della mano. Giusto il tempo di percepire la borchiatura esterna e il rinforzo interno, per capire come fare a insinuarmi sotto, e già il mio tentacolo viene allontanato da Giulia.
Non mi resta quindi che riprendere a carezzare la schiena e le chiappe, osservando una volta tanto le operazioni che avvengono sotto coperta, dato che i capelli di Giulia sono raccolti in una specie di chignon e quindi la vista verso i Paesi Bassi non è per nulla intralciata. Ora l'azione è fatta quasi solo di percussioni verticali concentrate sulla punta e di un energico smanacciamento alla base, il tutto sempre condito dall'ansimare della fanciulla. Ogni tanto, la ricciola si arresta brevemente e poi riparte con 30-40 secondi di immersione ad alta frequenza, che mi ricordano che dovevo passare dal meccanico a sostituire le sospensioni
Anche se forse un po' troppo coreografico, il BJ/HJ è dunque di buona fattura, soprattutto perché Giulia lavora l'asta con buona lena e non si concede nessuna pausa che si possa considerare davvero lunga. Per portarla sul podio, sarebbe però servita un po' più di varietà d'azione con l'altra mano, massaggiando ad esempio i gioielli di famiglia o insinuandola sotto la camicia, a carezzare l'addome o a stuzzicare i capezzoli.
FLAUTUS INTERRUPTUS
Peccato che, allo scoccare del 6° minuto (o forse era il 7°), Giulia si risollevi come se fosse stata caricata a molla e mi lascia lì proprio sul più bello. "Mi spiace, ma il tempo è finito ... in macchina non posso stare di più!", mi spiega perentoria la ricciola venuta dal Paese delle aquile. Il match si è davvero concluso, perché vedo Giulia che già si china verso il pozzetto del passeggero, per recuperare le sue high heels e calzarle di nuovo ai piedi. "Vabbé ... non pretendo che mi regali un minuto in più ... ma, almeno un fazzoletto, me lo regali? ", le domando.
"Ah, scusa!", esclama la ricciola e mi passa la solita salviettona umidificata, per permettermi di completare le operazioni di lindatura. La fanciulla non aveva però tutta questa fretta di tornare alla mattonella: mentre io mi sto ancora risollevando le braghe, mi dice che esce un attimo a fare pipì e mi prega di non abbandonarla lì. "Figurati se ti lascio qui ...", le prometto di non abbandonarla nel mezzo della selva oscura in cui mi ha condotto.
Una volta risalita in macchina, c'è persino il tempo per riapplicarsi il rossetto sulle labbra, prima che venga pronunciato il perentorio: "Andiamo!". Che non è l'FKK austriaco caduto un po' in disgrazia, ma l'ordine imperativo di dirigere il vascello verso il molo dei Surgelati.
UN PRODOTTO DEL VIVAIO ALBANESE
Durante il viaggio di ritorno, cerco di capire se abbia frequentato l'Actors Studio o se le sue mossette siano state apprese visionando ore di filmati su PH, XH e YP, sotto l'attenta supervisione dell'allenatore tattico della Cermenatese. Come avevo scritto nel thread generale, immaginavo che lei e Nikki si fossero conosciute in qualche laufhaus della Germania. Giulia mi dice invece di fare questo lavoro più o meno da 1 anno (grossomodo da quando è cambiato il suo stato civile), ma di averlo esercitato solo in Albania e poi qui a Cermenate.
La cosa mi incuriosisce, perché non pensavo che esistesse un servizio in loco "dal produttore al consumatore" e che l'arte delle fanciulle schipetare fosse tutta rigorosamente destinata al mercato dell'esportazione. Giulia non avrebbe comunque esercitato in strada, ammesso che esista l'OTR in Albania, ma solo in albergo. I rate locali devono però essere poveri come il tenore di vita della popolazione indigena e quindi è stato quasi giocoforza attraversare l'Adriatico. Già che si sta parlando di quattro mura di mattoni, le domando se abbia anche un proprio loft in cui riceve i clienti, ma l'unica alternativa alle roventi lamiere di una macchina sarebbe la solita stanza climatizzata del Blue.
Il breve tragitto è finito e quindi non mi resta che riconsegnarla al banco dei surgelati, dove non c'è alcuna traccia della comare Nikki. Ci congediamo e riparto a razzo alla volta di Lentate, sperando di beccare Dorina libera. Lei non c'è, ma ci sarebbe la popolana Alexandra, rannicchiata dietro il solito armadietto della Telecom. C'è però anche la Punto nera, che ha ripreso a pattugliare il Miglio d'Oro e quindi non mi resta che indirizzare la prua verso la branda
Insomma, una specie di Douglas Costa dell'OTR ... tre partite all'anno da lasciarti a bocca aperta e poi dispersa per il resto della stagione
NOME: Giulia (o magari Xhulia)
CITTA DELL'INCONTRO: Cermenate (CO)
ZONA: 45.704449, 9.091543 (vicino all'ingresso est della rotonda)
NAZIONALITA': albanese
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: ca. 10 minuti, da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: alta ca. 1,60, capelli castano scuri ricci e raccolti in una specie di chignon, occhi verdi (o al max. castano chiari), lineamenti nel complesso carini, fisico ben disegnato e tonico, seno n.v., praticamente nuda alla mattonella
ATTITUDINE: BJ fatto con mestiere, ma attenzione spasmodica al cronometro ; ragazza ciarliera e che si destreggia più che bene con l'italiano
LA MIA RECENSIONE:
Come al solito, chi vuole mangiare subito l'arrosto senza venire intossicato dal fumo, balzi direttamente alla "rece vera e propria"
Come avevo riportato nel thread generale, l'obiettivo dichiarato era quello di aprire la stagione post-Covid con Dorina, che avevo inserito nel mio taccuino sin dall'inizio dell'inverno, ma che la posizione infelice mi aveva sempre obbligato a rispedire in fondo alla lista.
Purtroppo anche stasera la solfa non è diversa. Proprio mentre faccio la mia prima vasca, viene caricata - o meglio rapita - da un collega e non la vedrò più ricomparire per tutta la serata. Chi invece farà la sua ricomparsa, con le sue battute di caccia avanti e indietro per il Miglio d'Oro, è la Punto nera, per cui decido che è meglio cambiare aria e andare a vedere che aria tiri oltreconfine, dove il campionato della Bundesfiga è ripreso già a pieno regime. A Lentate, invece, la Premier Figue è ancora ferma agli allenamenti a gruppetti di due ...
Neppure a Cermenate c'è però molta scelta stasera, perché sono presenti solo la nuova arrivata Giulia, la Ferry, Saretta, la bottiglietta di Katia e la vecchia conoscenza Natalia, riciclatasi pizzaiola, dopo avere lungamente lavorato come benzinaia a Lentate. Non riesco invece a capire se Nikki abbia marcato visita, perché non ci sono bottigliette segnaposto che facciano capire quante commesse lavorino stasera ai Surgelati.
Alla fine, viste le credenziali eccellenti riportate da altri colleghi, inizio a marcare stretta la surgelatista dal crine riccioluto, che stasera tiene raccolto in uno chignon sopra la testa. Non è però questo l'elemento più degno di nota, perché la signorina indossa esattamente 4 capi di abbigliamento: un reggiseno, un paio di mutandine, un paio di calze di rete "alla pescatora" e delle high heels col laccetto. Le dedico due o tre "inchini" alla Schettino e, osservandola più da vicino, anche il visetto non è malvagio, con due occhi furbi, che poi noterò essere quasi verdi.
C'è un po' di movimento di lupi famelici, ma stranamente nessuno riesce a convincere Cappuccetto Rosso a salire sulla propria macchina. Non so se l'ingenua fanciulletta sia stata ben addestrata dalla nonna a non aprire agli estranei o se, più semplicemente, i colleghi chiedano sigle che lei non concede, ma Giulia continua a passeggiare lungo il marciapiede.
PIU' FACILE PARLARE COL PAPA
Alla fine, mi faccio avanti (anzi, indietro, visto che parcheggio alle sue spalle) e aspetto che si avvicini. Pur vedendomi col finestrino abbassato, la ricciola continua a farsi gli affaracci suoi e allora devo farle cenno con le dita di avvicinarsi, quando si volta di nuovo verso di me. Stranamente non mi si avvicina dal lato del passeggero, dove le avevo appunto aperto un varco per parlare, ma fa il periplo della macchina e mi si affianca.
Il suo fare è simpatico e si destreggia più che bene con l'italiano, pur intercalando un po' di parole che suonano tanto spagnole. Spara un improbabile 30 per il solito BJ conoscitivo, le faccio notare che l'incontro si sarebbe disputato a porte chiuse e senza spettatori e, come i calciatori di serie A, accetta senza battere troppo le ciglia una decurtazione di 1/3 dell'ingaggio.
Altro periplo del muso della macchina ed è seduta accanto a me, per condurmi a uno dei noti trombodromi di Cermenate, quello dove di solito vengono trasmessi match "in mondovisione" (cit. fratello Bionsen). Fortunatamente stasera ci saranno problemi ad agganciare il segnale del satellite TV e quindi l'incontro si disputerà rigorosamente a porte chiuse, rispettando al 100% il protocollo Covid
GIULIA NOKOVID
Ormai lo sapevano sino a Canicattì, ma la ragazzetta si chiama Giulia (o magari Xhulia), dice di essere albanese, di avere 25 anni e di essere in Italia "da due meses". "Tutto tranquillo coi carabinieri, qui a Cermenate?", è la mia domanda a bruciapelo, dato che lo scorso week-end l'avevo vista gentilmente riaccompagnata alla mattonella da due cavalieri di nero vestiti. "Sì, sì, io a posto coi documenti!", mi rassicura Giulia, lasciando intendere che in caserma sia filato tutto liscio, per la gioia di compare Stica. "No, non dicevo per i tuoi documenti ... pensavo che girassero di più, per far rispettare le regole del Covid", era la mia vera preoccupazione, anche se il sottoscritto sta indossando la mascherina e pure Giulia, seppure appesa sotto il mento.
"Ah, ma il virus non esiste!", ha pochi dubbi la fanciulla venuta dal Paese delle Aquile. "E di cosa sono morte, tutte le persone che ci hanno lasciato le penne?", non sono molto convinto. "E' tutto un complotto, per tenere a casa la gente!", è sicura del fatto suo. "Insomma, si sono inventati il virus per non farti lavorare :P", tronco lì una discussione che stava diventando surreale ...
Prima di spegnere il motore, c'è ancora il tempo di verbalizzare il suo stato civile, il credo religioso professato e i nomi della discendenza ... chissà perché quelli hanno sempre un non-so-che di genuinamente albanese, mentre i nomignoli di battaglia delle signorine suonano sempre troppo italiani per essere veri
FALSA PARTENZA
Spento il motore, procedo subito a regolare le formalità burocratiche. Non essendo previsto il broadcasting dell'incontro, i fari dello stadio sono spenti e quindi Giulia mi chiede di accenderle la luce di cortesia, per controllare che il ventello sia uscito dalle rotatorie della BCE e non da qualche sottoscala nel napoletano.
Lei non deve togliersi nulla, a parte le scarpe; il sottoscritto deve solo calarsi le braghe e quindi ci mettiamo ben poco, per essere pronti alle danze. Giulia estrae il condom trasparente dal blister, lo allunga un po' fra le dita e poi prova a infilarlo sul mio compare, ma con scarso successo. Chiede allora il mio aiuto a tenere ritto il mollusco e, di riffa o di raffa, si riesce a completare l'incappucciamento.
Giulia ha però più fretta di arrotondare il rate che di dare inizio alle danze, perché cerca di convincermi subito ad accendere anche il televisore su RAI1: "Non ti va di scopare?". "Perché, ti piace scopare?", sono sorpreso da tanta focosità. "No, mi piacciono soldi! ", è la prevedibile risposta della fanciulla. "Questo l'avevo capito ... Dai, inizia a partire col BJ, poi vediamo ...", prendo un po' di tempo.
LA RECE VERA E PROPRIA
Fa in tempo ad arrivare anche un piccolo trillo di controllo sul cellulare e, finalmente, Giulia si dispone gattoni sul sedile del passeggero. Bisogna ammettere che la coreografia è grandiosa, per cui è davvero un peccato che lo spettacolo non possa essere proiettato in mondovisione: non ha ancora il mio membro in bocca e Giulia sta già ansimando come se non ci fosse un domani!
Altrettanto coreografica è l'azione orale: la ricciola non si lancia subito nel classico su e giù lungo l'asta, ma compie un po' di contorsioni attorno ad essa e simula anche di slinguazzarla un po'. Dopo avere scaldato l'atmosfera a dovere, inizia l'immersione vera e propria e si cimenta nel tipico pendolamento del BJ. L'arrosto sta però soprattutto nell'energico smanacciamento della base dell'asta, che mi pare il dettaglio decisivo per farla ringalluzzire velocemente.
Nel mentre, mi diverto a carezzare le praterie di pelle nuda che ho a portata di tentacolo. Nonostante la maternità, la fanciulla ha una corporatura soda e una pelle liscia, che non mi sembra tradire smagliature. Messa gattoni e con la schiena un po' incurvata, le sue chiappe si protendono verso l'alto e sono gradevoli da guardare e da carezzare, pur non avendo la giottesca rotondità di quelle della Ferragni. Le calze di rete "alla pescatora", per quanto pittoresche da vedere, mi sono un po' di intralcio nelle operazioni di esplorazione, perché più volte i tentacoli mi restano impigliati nelle ampie maglie del reticolo.
GUARDARE, NON TOCCARE
Tento poi di saggiare la consistenza dei seni e avvolgo una delle coppe del reggipetto con il palmo della mano. Giusto il tempo di percepire la borchiatura esterna e il rinforzo interno, per capire come fare a insinuarmi sotto, e già il mio tentacolo viene allontanato da Giulia.
Non mi resta quindi che riprendere a carezzare la schiena e le chiappe, osservando una volta tanto le operazioni che avvengono sotto coperta, dato che i capelli di Giulia sono raccolti in una specie di chignon e quindi la vista verso i Paesi Bassi non è per nulla intralciata. Ora l'azione è fatta quasi solo di percussioni verticali concentrate sulla punta e di un energico smanacciamento alla base, il tutto sempre condito dall'ansimare della fanciulla. Ogni tanto, la ricciola si arresta brevemente e poi riparte con 30-40 secondi di immersione ad alta frequenza, che mi ricordano che dovevo passare dal meccanico a sostituire le sospensioni
Anche se forse un po' troppo coreografico, il BJ/HJ è dunque di buona fattura, soprattutto perché Giulia lavora l'asta con buona lena e non si concede nessuna pausa che si possa considerare davvero lunga. Per portarla sul podio, sarebbe però servita un po' più di varietà d'azione con l'altra mano, massaggiando ad esempio i gioielli di famiglia o insinuandola sotto la camicia, a carezzare l'addome o a stuzzicare i capezzoli.
FLAUTUS INTERRUPTUS
Peccato che, allo scoccare del 6° minuto (o forse era il 7°), Giulia si risollevi come se fosse stata caricata a molla e mi lascia lì proprio sul più bello. "Mi spiace, ma il tempo è finito ... in macchina non posso stare di più!", mi spiega perentoria la ricciola venuta dal Paese delle aquile. Il match si è davvero concluso, perché vedo Giulia che già si china verso il pozzetto del passeggero, per recuperare le sue high heels e calzarle di nuovo ai piedi. "Vabbé ... non pretendo che mi regali un minuto in più ... ma, almeno un fazzoletto, me lo regali? ", le domando.
"Ah, scusa!", esclama la ricciola e mi passa la solita salviettona umidificata, per permettermi di completare le operazioni di lindatura. La fanciulla non aveva però tutta questa fretta di tornare alla mattonella: mentre io mi sto ancora risollevando le braghe, mi dice che esce un attimo a fare pipì e mi prega di non abbandonarla lì. "Figurati se ti lascio qui ...", le prometto di non abbandonarla nel mezzo della selva oscura in cui mi ha condotto.
Una volta risalita in macchina, c'è persino il tempo per riapplicarsi il rossetto sulle labbra, prima che venga pronunciato il perentorio: "Andiamo!". Che non è l'FKK austriaco caduto un po' in disgrazia, ma l'ordine imperativo di dirigere il vascello verso il molo dei Surgelati.
UN PRODOTTO DEL VIVAIO ALBANESE
Durante il viaggio di ritorno, cerco di capire se abbia frequentato l'Actors Studio o se le sue mossette siano state apprese visionando ore di filmati su PH, XH e YP, sotto l'attenta supervisione dell'allenatore tattico della Cermenatese. Come avevo scritto nel thread generale, immaginavo che lei e Nikki si fossero conosciute in qualche laufhaus della Germania. Giulia mi dice invece di fare questo lavoro più o meno da 1 anno (grossomodo da quando è cambiato il suo stato civile), ma di averlo esercitato solo in Albania e poi qui a Cermenate.
La cosa mi incuriosisce, perché non pensavo che esistesse un servizio in loco "dal produttore al consumatore" e che l'arte delle fanciulle schipetare fosse tutta rigorosamente destinata al mercato dell'esportazione. Giulia non avrebbe comunque esercitato in strada, ammesso che esista l'OTR in Albania, ma solo in albergo. I rate locali devono però essere poveri come il tenore di vita della popolazione indigena e quindi è stato quasi giocoforza attraversare l'Adriatico. Già che si sta parlando di quattro mura di mattoni, le domando se abbia anche un proprio loft in cui riceve i clienti, ma l'unica alternativa alle roventi lamiere di una macchina sarebbe la solita stanza climatizzata del Blue.
Il breve tragitto è finito e quindi non mi resta che riconsegnarla al banco dei surgelati, dove non c'è alcuna traccia della comare Nikki. Ci congediamo e riparto a razzo alla volta di Lentate, sperando di beccare Dorina libera. Lei non c'è, ma ci sarebbe la popolana Alexandra, rannicchiata dietro il solito armadietto della Telecom. C'è però anche la Punto nera, che ha ripreso a pattugliare il Miglio d'Oro e quindi non mi resta che indirizzare la prua verso la branda
Insomma, una specie di Douglas Costa dell'OTR ... tre partite all'anno da lasciarti a bocca aperta e poi dispersa per il resto della stagione
Le 4-5 volte che sono stato con Nikki e quando ho incontrato Giulia, le ho sempre fatte salire e scendere lì, mai accostando lungo la carreggiata Col benefit che le puoi ammirare mentre sculettano per tornare alla mattonella sui loro precari trampoli
L'unico inconveniente è che il park è a fondo cieco e un po' stretto, per cui o si esce in retro, o si perde tempo a fare 2-3 manovre per girare la macchina e in quella fase si hanno le terga esposte agli eventuali verzii, che però non ho mai visto in giro in seconda serata. In compenso, i negrii non avrebbero pretesti per contestare un eventuale intralcio al traffico e anche il controllo documenti sarebbe meno imbarazzante/umiliante che in mezzo alla carreggiata, come spesso si assisteva in zona Smartiste a Lentate.
In realtà, ultimamente c'è un secondo inconveniente: nel park ci sono sempre almeno 2-3 macchine in attesa di Nikki/Stella! Al punto che alcune volte mi sembra di vedere avvoltoi in attesa pure sul lato opposto, lungo il campo da calcetto dell'oratorio!
Alla peggio, ti fai dare il numero da Nikki e poi la usi come segretaria tuttofare per parlare con Giulia :P