DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Giulia Twerk
Nazionalità: sedicente rumena, ma parla con un buffo accento portoghese
Età apparente: 25 dichiarati, ma io avrei detto 20
Descrizione fisica: ragazzina alta 1.55, corporatura velinica da twerkatrice di strada, crine castano non troppo lungo, viso da teen davvero carino, occhi scuri, seni n/v
Attitudine: BJ da rivedere e che tende anche a velocizzare, discreto smorzacandela, tiene comunque d'occhio il quarto d'ora sull'orologio ; ha ufficialmente una traduttrice (la sua comare più anziana), ma più o meno si fa intendere, anche se parla un italiano che sembra più portoghese

Reperibilità: medio/facile
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: prima 50, poi 30
Compenso concordato: 30
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, RAI1 (smorza)
Durata dell'incontro: 18' lordi, circa 15' netti
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Calcinate
Coordinate: rotonda del Prince, lato motel
LA MIA RECENSIONE
Credo di essere stato con questa Giulia e accodo qui il racconto, ma se ho sbagliato, mi corrigerete
Come raccontavo nell'altro thread, riconsegno
Maria Ravago alla sua bottiglietta di Coca Cola e mi rimetto in strada, in teoria con l'intento di rientrare alla branda. Non è però tardissimo e decido di esplorare anche il ramo di Calcinate, spingendomi sino alla rotonda del Prince.
LA MILEY CYRUS DEL PRINCE
Due ragazze sigillate in auto nel distributore IP (team Costanza, suppongo, visto la rara targa CT di una delle due), una non male alla rotonda Gewiss, ma è a quella del Prince che resto folgorato, come Saulo lungo la via per Damasco: assieme a una rossa più tranquilla, c'è una specie di Miley Cyrus brunetta, che twerka vistosamente accanto all'aiuola spartitraffico. Neppure il tempo di impegnare la rotonda, lei si volta, mi fa un sorrisone e mi invita ad avvicinarmi con gesti inequivocabili.
Immediato 360 e fingo di infilarmi nella stradina del Prince, per dedicarle un inchino. La brunetta sembra giovincella ed è davvero carina, sia di viso che di fisico, oltre a essere poco vestita: sotto a un piumino azzurro, indossa un abitino di rete, di quelli da lapperina, e un paio di tronchetti bianchi. Come erano use fare le black di una volta, mi salterebbe già in macchina, tanto che ho paura di investirla, ma le faccio cenno col dito che vado a girare e mi ripresento fra poco. Il tempo di andare a ispezionare le retrovie, dove mi immagino possa essere il retrobottega, sono di nuovo lì ... e me la hanno soffiata!
LA PROCURATRICE PROVA A METTERCI LA CRESTA
Bighellono un quarto d'ora, lei è riapparsa, è sempre altrettanto esuberante nel twerkare e gesticolare, ed è anche la volta buona per accostare, dopo l'ennesima inversione nelle retrovie del Prince. Mi si avvicina la sua mentrice rossa, le dico che in realtà vorrei parlare con la sua amichetta bruna, ma mi spiega che la giovane comare non mastica bene la lingua e lei le fa da interprete. La brunetta non è però affatto timida, perchè si avvicina pure lei alla mia vettura, mi allunga la mano e si presenta tutta sorridente: "Piashere,
Giulia!". La prima sparata della sua mentrice è un po' folle (50), le spiego che vorrei solo un BJ e il rate scende a 30.
Tento il ribasso a 20, che è quanto rimasto nel portafoglio dopo l'incontro con Maria, ma senza successo. La rossa è meglio di Google Translator e sta già spiegando il tutto alla sua amica ("Trezece, cu preservativ"), ma devo appunto stopparla, per mancanza di fondi. È anche meglio di Google Maps, perchè sa pure indicarmi in tempo zero dove trovare un bancomat, in centro a Calcinate.
L'impresa si rivelerà invece più ardua del previsto: vedo subito un Postamat, ma la macchinetta è fuori servizio e devo bighellonare un po' nel centro della ridente località bergamasca, sino a trovare addirittura una filiale della mia banca ed evitare le commissioni di prelievo. Il bicchiere mezzo vuoto è che i suoi bancomat sputano solo ventelli o cinquantoni e, per ridurre al minimo il rischio di finto resto mancante, prelevo giusto due pezzi azzurrini.
GIULIA ON BOARD
Già sin qui è stata un'avventura, ma almeno la mezz'oretta persa ha permesso di ricaricare un po' l'artiglieria. Ennesimo transito dalla rotonda, Giulia è ancora lì a twerkare, per cui non resta che invitarla a bordo. Come immaginavo, mi fa fare un 360 e ci dirigiamo verso le retrovie del Prince.
La brunetta è una vera e propria macchietta, quando si mette a parlare, ma abituato alla Vet di Cermenate, nulla può più stupirmi. Tutto sommato, il suo italiano non è neppure malvagio, ma le S diventano SH, le G vengono pronunciate come J e quindi lo fa diventare una specie di portoghese. Lei però giura di essere rumena, non ho osato indagare di dove, di avere 25 anni, anche se ne dimostra sì e no 20, e di essere sulla Pmg da un paio di mesi, anche se le rece precedenti direbbero il contrario.
Visto che viene dalla Dacia e si dichiara inesperta e spaesata, tiro fuori dal cilindro la mossa del manele: "Vuoi sentire un po' di musica rumena dal telefono?". Giulia si apre in un sorrisone e, trenta secondi dopo, sta già improvvisandosi DJ col mio cellulare in mano, trasformando la mia macchina nel karaoke di Fiorello. Tutto l'incontro sarà un litigare sul volume dell'autoradio, che lei cercherà di mettere a palla, convinta di essere al Bambù di Milano, e che io cerco di abbassare un po', per non tornare a casa coi timpani perforati. Più o meno le stesse cose che succedevano con Mirona ...
LA RECE VERA E PROPRIA
La discoteca semovente segue fedelmente le indicazioni di Giulia e attracca nell'angolino più buio di un parcheggio abbastanza grosso. Il tempo di spegnere il motore e l'esuberante brunetta già mi sta proponendo l'upgrade al cinquantone, per fruire anche del BBJ. Le faccio vedere che ho solo due ventelli, mi dice che mi bacia anche, se le lascio il decino di mancia, ma non mi pare il caso di spendere un quarantone per un BJ e insisto per avere il decino di resto, che Giulia recupera dalla borsetta e mi allunga.
Seppur distratta dal suo ruolo di DJ e di front vocalist della serata, la brunetta si ricorda di recuperare il blister del condom e di estrarre il gommino. A differenza di Maria Ravago, procede subito all'incappucciamento e mostra qualche difficoltà, tanto che deve chiedere il mio aiuto. In effetti, faccio fatica pure io, perchè il profilattico deve essere quello di Biancaneve e i Sette Nani: sembra stretto già a compare semi-addormentato e non riesco a capire come potrà contenerlo senza fastidio, raggiunto il pieno turgore.
Quando è tutto pronto, Giulia si china in torsione sul mio basso ventre ed esordisce con bel morso alla parte sommitale del compare. Vedo più o meno le stelle, ma basta un suo "Shcusha" con vocina ilare per perdonarla e le raccomando solo più delicatezza, almeno nelle fasi iniziali in cui Oscarino deve ancora risvegliarsi. La brunetta non esagera più con la pressione, ma il BJ è comunque condotto con una certa frenesia, seppure senza Dolby e senza aiutini della mano malandrina. La mia mano ha invece impiegato più o meno zero secondi dal fischio d'inizio, per sollevarle l'abitino a maglie larghe, dove comunque c'erano più vuoti che pieni, e per cominciare a massaggiarle le chiappette. A statura simile, Giulia è anche più velina di Maria, ma la ragazza incontrata tre quarti d'ora prima aveva un fisico decisamente più ginnico.
È il momento di mixare la prima transizione di canzoni, la brunetta si rimette per un attimo ai piatti del DJ e ne approfitta per propormi l'upgrade gratuito alla portata principale: "Fica?". Avendo appunto sborsato un poco gradito trentello, ci sta di sintonizzare il Rai1 incluso nel prezzo, ma il compare è ancora reduce dal precedente incontro e non ha raggiunto un turgore sufficiente, quindi le chiedo di proseguire col BJ.
Giulia si rimette di nuovo all'opera, ma non fa in tempo a finire la seconda canzone e già torna alla carica con un nuovo "Fica?". Non credo proprio che scalpiti dalla voglia di far fare amicizia ad Oscarino e Giulietta: più probabilmente, non le piace molto svolgere il BJ. A mia sensazione, il compare non sarebbe ancora pronto, forse anche per il condom formato mignon che fa da guaina contenitiva, ma non si può dire no a una fanciulla così insistente nel volerti concedere le sue grazie e allora le do l'Ok.
VENGO IO? NO VIENI TU!
Ne nasce un altro buffo batti e ribatti, in cui ognuno cerca di convincere l'altro a passre dalla sua parte. Alla fine, dopo almeno cinque palleggi di "Vieni tu!" e "No, vieni tu da me!", Giulia accetta lo smorzacandela e si attrezza per scavalcare il tunnel centrale. I tronchetti bianchi, se li era già tolti per comodità durante il viaggio, quindi deve solo abbassarsi calze e mutandine, prima di prendere il passaporto e varcare il confine.
La brunetta si sistema più rannicchiata di chi la ha preceduta, accovacciata sopra il mio basso ventre come se dovesse fare pipì e aggrappata con le braccia ai fianchi del sedile. È prevedile che potrà avere escursioni meno ampie e che resisterà anche meno, ma in compenso il suo bel visetto da teen è a una spanna dal mio.
Lo smorza si rivela infatti meno energico di quello di Maria, ma è comuque discreto. Mostrando la stessa intraprendenza con cui twerkava per strada, Giulia mi sorride e mi manda vari bacetti via etere, che di sicuro sarebbero anche potuti diventare reali, in cambio di un decino di mancia. Ma, si sa, le ragazze della Pmg sono come Mamma Rai, che concede di tutto di più, chissà cosa è finito in quella boccuccia dall'inizio della serata e quindi è meglio astenersi.
Non essendosi tolta il giubbotto azzurro, devo essermi perso una bella dotazione mammaria, a fidarsi dei racconti precedenti. Non compiendo grosse escursioni verticali, quanto uno smorza abbastanza radente, non riesco neppure a impugnare le chiappette e ad aiutarla nel suo movimento, per cui mi dedico soprattutto a massaggiarle le gambe.
La galoppata durerà più o meno quattro minuti, con una breve pausa nel mezzo, e sono io a interromperla, perchè sento che un compare Oscarino ancora in debito di ossigeno dall'incontro precedente sta perdendo turgore. Le propongo allora di concludere con la falegnameria, proposta che Giulia accetta senza esitazione, dato che sancisce di fatto la conclusione della fase impegnativa per lei.
Il valico del tunnel centrale è l'occasione per far partire una nuova canzone e per ripetere la manfrina dell'alza il volume, abbassa il volume, che di nuovo trova un compromesso a metà strada. Quando hanno inizio le operazioni federiciane, la brunetta si lascia carezzare le gambe e stuzzicare la vagina, ma latita sul fronte offensivo, poiché non ricordo che i suoi tentacoli abbiano varcato la linea immaginaria della metà campo, posta a cavallo del tunnel centrale
In compenso, canticchia allegra la canzone in sottofondo, come se fosse al karaoke. La fase manele si alterna a discorsi che sembrano un po' sconclusionati. Prima mi chiede se io abbia un numero di telefono, poi sembra propormi di andare a casa sua a Bergamo, poi pare che invece voglia un passaggio, infine che lo voglia fra due ore. Magari è anche per la difficoltà a parlare in italiano, ma mi resta il dubbio se Giulia ci sia, ci faccia o si faccia: se è lì con la comare, ha per forza un radiotaxi con cui rientrare dal lavoro.
Lo svantaggio di tenere l'auto in modalità Bambù Club è che l'orologio resti in bella mostra sul display centrale: io non avevo assolutamente guardato a che ora fossero iniziate le danze, ma la brunetta deve averlo fatto e mi dice che al minuto 29 dovremmo andare, perchè deve rientrare alla mattonella.
È il minuto 28 e in un giro di lancette non c'è alcuna possibilità di varcare la linea del traguardo, anche se, a onor del vero, non so se il compare sarebbe riuscito a eruttare di nuovo, avendo avuto poco tempo per ricaricare i serbatoi dopo l'incontro precedente. Mi godo ancora il suo bel fisichino da teen per altri sessanta secondi e poi giunge il triplice fischio, che pone fine alle ostilità. Al cronometraggio Tissot, la durata lorda dell'incontro sarà di 18 minuti, quindi suppongo che Giulia abbia calcolato esattamente un quarto d'ora al retrobottega. Diciamo un tempo normale, non generoso, per il trentello speso.
QUALCUNO E' STATO TIRATO GIÙ DAL LETTO
Non c'è neppure da rientrare negli spogliatoi, per cui la brunetta mi passa subito le salviette per le pulizie conclusive e mi affiderà l'onere e l'onore di rottamare la pallottola dell'amore. Visto che prima mi aveva chiesto se avessi un numero di telefono, le faccio il segno della cornetta, metto in pausa il manele e tento lo scambio dei gagliardetti. Giulia estrae qualcosa che somiglia a un Nokia degli anni '90 e mi mostra un numero da comporre.
Lo digito sul mio telefono, sento il tono della linea libera, ma quello della brunetta non trilla nè vibra. Quando mi rendo conto che sto per tirare giù dal letto uno sconosciuto/a che stava dormendo, chiudo subito la chiamata. Nell'esatto momento in cui riconsegnarò Giulia alla mattonella, quel qualcuno/a proverà a richiamarmi, per cui doveva essere in piedi o l'ho davvero svegliato. Registrata l'utenza in rubrica, apparirà nella fotina di WA una ragazza che forse potrebbe essere la mentrice rossa della brunetta. Stando così le cose, non mi interessa passare dalla procuratrice e quindi evito di restituire la richiamata.
Quando siamo di nuovo al twerkodromo, Giulia termina di canticchiare l'ultimo ritornello di manele e mi saluta tutta vispa, promettendomi - se ho capito bene, ma non ho capito come - che mi chiamerà. La vedo riprendere posizione e stavolta parto davvero per la branda: il tragitto sarà un po' più lungo, perché nel frattempo è calata quella che nel comasco definiremmo nebbia, ma che Amico_Chips derubricava sempre a leggera foschia. Ligio ai suoi dettami, mi limiterò ad accendere i fendi, ma non mi azzarderò minimamente a premere il bottone del retronebbia
