[RECE] Jessica/Xhesika la centralinista (ALB) - OTR notturna - Oltrona di San Mamette (CO)

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DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Jessica/Xhesika
Nazionalità: albanese dichiarata
Età apparente: 25 scarsi stimati
Descrizione fisica: alta almeno 1.70, corporatura normale, capelli lunghi lisci, di colore castano scuro e con la riga in mezzo, lineamenti ordinari senza segni particolari, occhi scuri, seno n/v
Attitudine: BJ svolto con discreto mestiere e coreografia; parla bene l'italiano, è amichevole ma non è spontaneamente una gran chiacchierona (soprattutto se impegnata al telefono ...)
Reperibilità: media, ma se ne sta sempre rintanata nella macchina

DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 20
Compenso concordato: 20
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ e HJ finale
Durata dell'incontro: 10-12 minuti al retrobottega

DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Oltrona di San Mamette
Coordinate: poco prima dell'Iveco, arrivando dalla rotndona (45.748400,8.981995)

LA MIA RECENSIONE

Dopo avere acceso non so quanti ceri alla Madonna dell'Incoroneta, quasi non credo ai miei occhi, quando arrivo alla rotondona di Oltrona e, da lontano, vedo Jessica in piedi fuori dalla sua macchina.

Mi do un pizzicotto, per capire se sto sognando o se son desto, ma è proprio tutto vero: sarà la prima volta in 5 anni che la vedo a figura intera e non seduta dentro la sua utilitaria. Avevo addirittura pensato che la signorina fosse parte della tappezzeria della sua Polo, uno di quei lussuosi optional che si possono ordinare alla VW, quando si acquista un allestimento speciale.

Vista finalmente in piedi, è diversa da come me l'ero immaginata: è senz'altro alta, più della media delle albanesi, ma non è così velinica come la mia fantasia se l'era figurata. In compenso, indossa un corto abitino stretch di colore azzurro e scarpe col tacco, per cui la decisione di fermarsi è già presa.

Peccato che un collega me la soffi e allora mi tocchi bighellonare un quarto d'ora scarso, nel quale vedo Anissa passeggiare senza macchina alle sbarre dell'Iveco e la skinny Aida riapparire accanto al suo monovolume scuro.

L'INTERVISTA MI COSTA UN CERCHIONE

Un paio di canzoni per radio, una raffica di insulti a Raiola e a Dollarumma su radio Sportiva ed è finalmente il mio turno. Pur accostando a passo di lumaca, il suo spiazzetto è così sconnesso che sento una botta tremenda all'anteriore destra, la molla sembra uscire e rientrare dalla sospensione e temo di averci lasciato lì come minimo un cerchio, se non anche lo pneumatico.

Trattengo il fiato, mi immagino già di dovere armeggiare col crick in mezzo alla palta, ma la macchina sembra ancora tutta intera e quindi non mi tocca chiedere a Jessica di aiutarmi a cambiare la gomma, ma posso domandarle quanto costi il solito giro di giostra sul gommone rosso.

Visto da vicino, anche il suo viso non è quella bellezza angelica che la mia fantasia aveva dipinto in tutti questi anni, durante i quali l'avevo solo intravista dentro la sua teca di cristallo di marca teutonica. Con poco o zero trucco, i suoi lineamenti sono quelli di una brava ragazzetta da sposare, ma non innalzo lodi al cielo per la sua figaggine. Ma ormai ho deciso e, quando mi conferma pure che il rate è il solito ventello, non posso che invitarla a bordo.

UNA TELEFONATA TI ALLUNGA LA VITA

C'è giusto il tempo di stringerle la mano e raccogliere il suo "Piacere, Jessica" e già le arriva una telefonata. Immagino che all'altro capo del filo ci sia Aida, perchè sento una voce femminile e ricordo una chiamata chilometrica di quest'ultima con tale Xhesika, durante un incontro della scorsa primavera. Anche stavolta, il dialogo in albanese è fitto fitto, inframezzato qua e là da qualche "dritto", "a sinistra" e "a destra", giusto per non farmi andare dalla parte sbagliata.

Quando spengo il motore, nel buio delle campagne comasche, è già l'ora di consegnarle l'obolo, ma so solo che la mia accompagnatrice è albanese, seppure con 4 anni di Italia alle spalle, che si sentono tutti nella sua parlata fluente e senza troppe inflessioni schipetare.

Mentre ci stiamo preparando, vediamo un paio di fari apparire nel retrovisore, ma per fortuna è solo un collega, che prende posto a sua volta nell'ampio trombodromo sotto le stelle.

LA RECE VERA E PROPRIA

"Come sta il tuo amico?", mi domanda Jessica, mentre lo incappuccia al crudo e sento i soliti effluvi di fragola sprigionarsi dal gommino rosso. "Secondo me, è un po' addormentato - lo osservo per un attimo - ma sono sicuro che saprai come risvegliarlo ;)"

La fanciulla di certo ci prova, perchè si tuffa sul mio basso ventre e inizia a lavorarsi il compare, con un'azione che prevede veloci escursioni della testa, un po'di lavorio della mano nei Paesi Bassi e anche un continuo mugolio, che pure fa brodo.

Anche se è schiacciata in torsione sul mio basso ventre e non si è tolta praticamente nulla, i miei tentacoli partono per la loro solita missione esplorativa del venerdì notte. Fra l'abito elasticizzato azzurro e il golfino nero c'è un anfratto dove insinuarsi e lì mi intrufolo. Il vestito è scollato, basta risalire verso le spalle e si arriva alla nuda pelle, che carezzo con piacere per un po'.

Poi mi sfilo e scendo a saggiare il suo lato B. L'abitino è elasticizzato e quindi non ci vuole molto a sollevarlo verso l'alto, il tanto che basta per esporre i suoi glutei alla luce della luna. Jessica non è una superskinny, per cui il suo fondoschiena e i suoi fianchi hanno la giusta rotondità, rimanendo però tonici e senza scadere nel burroso.

CAMBIO DI POSIZIONE

Dopo qualche minuto, Jessica deve essere scomoda e cambia posizione, appoggiandosi col fianco sinistro sul mio bacino e premendo la schiena contro il mio tronco. Ne approfitta per riprendere un attimo fiato, perchè la vedo smanacciare il compare con una certa energia e sento incitamenti uscire dalla sua bocca.

Poi si rituffa sul mio basso ventre e, complice anche il buon turgore raggiunto dal fratellino, la osservo combinare escursioni verticali con leggere torsioni della testa attorno all'asta. La mano destra dà una mano, lavorandosi un po' la base e i gioielli di famiglia, mentre la sinistra è appoggiata al fianco del sedile e allora ne approfitto per carezzargliela. L'altro mio tentacolo è invece tutto preso a percorrere su e giù le montagne russe che partono dalla sua vita, risalgono sino al culmine dei fianchi e poi si tuffano giù a precipizio per le sue lunghe cosce.

AL MOBILIFICIO

Qualche altro minuto così e Jessica si risolleva, per mostrarmi la sua abilità nell'arte della falegnameria. Anche se siamo dalle parti di Appiano, potremmo tranquillamente essere al reparto pialle di un mobilificio della Brianza, tanto è decisa la sua azione, che curiosamente viene svolta impugnando il compare dall'alto e non serrandolo dal fianco.

Se non fossimo per certo in falegnameria, potremmo anche essere in mezzo agli ultrà della curva sud, perchè gli incitamenti di Jessica sono continui, senza però scadere nel dirty talk: "Sì, amore ... dai, amore ... così, amore ...". Avevo capito che era una brava ragazza, di quelle che non dicono mai le parolacce, ma a suo demerito devo annotare che deve avere dimenticato il mio nome cinque secondi dopo che gliel'ho detto. In compenso, il suo dev'essere stato un vero colpo di fulmine: oltre a pronunciare in un paio di minuti più "Amore" di quanti io abbia sentito in tutta la mia carriera OTR, mi guarda con occhi languidi e mulina la lingua a bocca aperta, a simulare un bel limone. Non credo che baci davvero, ma io sono comunque mascherato, perchè mi ha detto di non essere vaccinata.

Passa ancora un po' di tempo (il collega arrivato un attimo dopo di noi riaccende le luci e se ne va) e Jessica mi fa capire, seppure con un certo garbo, che non può fermarsi mezz'ora e che il tempo è agli sgoccioli. "La sai anche tu che fra un po' dobbiamo andare ...", mi dice, come se fossi chissà quale esperto di questioni OTR ...

DUE MINUTI DI GLORIA ANCHE PER FEDERICA

Le strappo uno scampolo di partita anche per Federica, che si era scaldata massaggiandola e che voleva giocare pure lei almeno un paio di minuti. Jessica accetta e il controllo delle operazioni passa alla mano amica, mentre con l'altra le carezzo con piacere le cosce, che purtroppo tiene serrate l'una contro l'altra, impedendomi di risalire per bene anche sotto l'abitino. Il tono muscolare è buono, mentre è impossibile pronunciarsi sulla levigatezza della pelle, perchè ormai fa freschino e indossa i collant trasparenti d'ordinanza. Da parte sua, riprende la stessa coreografia di prima, facilitata dal non avere più il fiatone per lo sforzo.

Un ultimo paio di colpi di pialla e varco il traguardo, più o meno nei soliti dieci, massimo dodici, minuti netti dacchè sono iniziate le operazioni. Grossomodo da metà dell'incontro, il suo cellulare ha iniziato a fare ogni rumore possibile, suonando, trillando e vibrando. Nello smanacciamento finale, Federica è stata addirittura aiutata a tenere il ritmo da una vibrazione cadenzata del suo smartphone, che sembrava la bomba ad orologeria di certi film da azione. Tanto che, ad un certo punto, ho domandato a Jessica se, per caso, fra 3, 2, 1 secondi saremmo saltati per aria. "No, no, tranquillo ... sarà solo un cliente innamorato ;)", mi ha rassicurato la fanciulla.

A operazioni concluse, Jessica mi passa un paio di salviette umide per le pulizie, ci ricomponiamo senza eccessiva fretta e si riparte per la mattonella, che non è vicinissima.

COME SALVARE UN CERCHIONE

Stranamente dà solo una rapida sbirciata al cellulare (giusto il tempo di intravedere la foto di un marmocchio come screen saver), ma non risponde subito al suo ammiratore segreto. C'è allora il tempo per scambiare quattro chiacchiere, spaziando dal suo timore a vaccinarsi ai piatti della cucina albanese, perchè quella le toccherà mangiare a casa sua, senza Greenpass.

Arrivati a destinazione, parcheggiare nello sterrato è operazione più complessa che agganciare lo Space Shuttle alla stazione orbitante, ma Jessica è più brava della sala controllo di Houston. "Rallenta ... non ora ... ancora 1 secondo ... adesso!". Seguo alla lettera le sue istruzioni e sono miracolosamente accanto alla sua Polo, con il cerchione tutto intero.

Tanti saluti, faccio inversione appena posso, la vedo già immancabilmente seduta al telefono col suo ammiratore segreto, Anissa e Aida sono entrambe uccel di bosco e quindi non mi resta che rientrare alla base, o quantomeno a Cermenate ...
 
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