SCHEDA TECNICA
CITTA DELL'INCONTRO: Osio Sotto (BG)
ZONA: 45.610488, 9.589208
NOME: Michela
NAZIONALITA': ROM, di Constanta
ETA': 25 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 30
COMPENSO CONCORDATO: 30
DURATA DELL'INCONTRO: 15' ad alta intensità
DESCRIZIONE FISICA: alta attorno a 1,70, fisico ben proporzionato (con seni di 3° taglia stimata), bionda, bel viso
ATTITUDINE: BJ buono, HJ anche sin troppo vigoroso

; per il primo incontro, non eccessivamente loquace, ma credo possa migliorare
LA MIA RECENSIONE:
UN PO' DI GIRLS WATCHING
Sono già le 2:30 passate quando mi presento al mio settimanale appuntamento con la statale dell'amore e vengo accolto da un diluvio dalle fattezze quasi tropicali. Nota positiva: per qualche motivo a me sconosciuto (un collega dice che ciò accade perché i CC hanno timore che la pioggia spenga la fiammella che arde sul loro berretto), si potrà quasi essere certi dell'assenza di minacce aliene. Nota negativa: con tutta l'umidità che c'è nell'aria, le fanciulle non hanno gran voglia di rovinarsi le loro preziose capigliature e molte di loro non hanno neppure timbrato il cartellino o hanno deciso di prendersi una nottata part-time. L'esempio più eclatante è
Anna, che - pur essendo praticamente l'unica che si è presentata al lavoro tra la rotonda di Dalmine e il giro di boa di BG - è già in fase di sbaraccamento: posso solo immaginare che ci sia stata, perché intravedo la sua piccola utilitaria davanti al loft e, supponendo che sia già intenta nelle pulizie di fine serata, evito di disturbare e tiro diritto. Al Grana Padano, nonostante i miei ripetuti passaggi che si susseguiranno nel corso della notte, l'unica forma di vita segnalata sono le erbacce che crescono sempre più alte e che presto celeranno alla vista non solo i cartelli stradali ma anche le fanciulle che stazionano lì di solito.
Le prime OTR cominciano ad apparire solo in quel di Dalmine. Deserto il primo distributore ENI sulla destra, deserto pure il secondo (ma come farà
Claudia a stazionarvi, visto il movimento di avventori e di parcheggiatori con tanto di pettorina catarifrangente?), bisogna arrivare sino all'ex-IP (ora con insegna Union, o qualcosa del genere), per trovare le prime fanciulle: la minuta
Olla e la più stazzata
Maria. Per inciso, credo a questo punto di avere visto Claudia la sera di Pasqua (e, in effetti, l'ora non era certo così tarda):
nel mega-spiazzo di una grossa area Agip staziona una bella ragazza dal portamento fiero, che ha tutta l'aria di essere un'OTR ma che viene lambita, come uno scoglio dalla corrente, dalla fiumana di avventori, per cui non mi azzardo neppure a fermarmi per l'intervista
Al Kebab c'è solo
Adriana, che si ripara dalla pioggia battente sotto la pensilina (di
Carla, ovviamente, nessuna traccia). Poco più avanti, sulla destra (allo svincolo di viale Lombardia), vedrò per quasi tutta la notte quella che il collega cippolappo ha definito un "culo parlante". Il "Pont de l'Autoroute" è abbandonato al proprio destino, mentre la reception del Centro del Lampadario (45.636302,9.608438) è diligentemente presidiata. Alla successiva rotonda, con profondo dolore, non vedo né l'Adalgina né la Ginascore che una settimana fa avevano tenuto frizzante la discussione nel maxi-thread della SS 525. Poco oltre, la pensilina sulla sinistra è presidiata dalla
Denise di cui aveva parlato frankII, mentre quella sulla destra sembra sguarnita (ma, con l'avanzare della notte, almeno una delle B...olgettine, farà la sua ricomparsa).
Al Perletti, vedendo una vettura priva di regolare accredito parcheggiata davanti alle vetrate del negozio, ho per un attimo sperato che si trattasse di un nostro collega che stava fruendo del nuovo servizio shuttle e che dunque
Juliette le Perlettin fosse regolarmente al lavoro. Quando, dopo numerose vasche lungo la tratta Zingonia - Bergamo, mi sono reso conto che la vetturetta era sempre lì, ho dapprima iniziato a fantasticare sul conto in banca del suo proprietario, per poi concludere che o lui aveva appena scalzato Bill Gates dalla posizione n°1 della classifica di Forbes o, più realisticamente, la nostra si era presa una serata di pausa
Sino a poco prima del paninaro, è il deserto assoluto (manca, ad esempio, l'intera combriccola di
Michela "Smart" e delle sue consocie). Sulla sinistra, hanno invece tutte regolarmente timbrato il cartellino:
Giorgia/Georgia (immagino sia lei, perché in realtà la intravedo solamente di sfuggita, mentre scende da una vettura dai vetri così appannati che, per un attimo, ho sperato di avere fatto la conoscenza del nostro guru francostars

, la mora
Sara, e le bionde
Alexandra e
Corina (tra l'altro, mi è sembrato che a fine serata, quando la pioggia ha assunto la consistenza di un vero e proprio fortunale e probabilmente entrambe stavano aspettando il passaggio del taxi, la seconda stesse ospitando la prima sotto il suo ombrello).
Entrando in Osio Sotto, lo solite presenze sparse (che non conosco) sulla sinistra e davanti alle pompe del TotalErg. Passata la rotonda, un paio di fanciulle - tra cui una bionda che mi sembra carina - in uno spiazzo sulla sinistra (45.615451,9.595522) e la Rover/pseudo-Jaguar con targa straniera che avevo già intravisto settimana scorsa nel parcheggio della BPS sulla destra (stavolta, data la pioggia, la conduttrice non ne è mai scesa e ho potuto solo riconoscere una chioma bionda illuminata dalla luce di cortesia). Che si tratti della
Bianca "settima naturale" di cui ha (ri)parlato recentemente il collega nosferatu?
Al successivo incrocio, il pienone, con ben tre ragazze sulla sinistra e una (mi sono rimaste impresse le autoreggenti scure) sulla destra. Essendo ancora fresco nella memoria il ricordo di uno dei peggiori incontri OTR di tutta la mia carriera (quello con
Jasmine sedicente polacca, all'inizio dello scorso autunno), per il momento questa postazione è segnalata sulle mie mappe come ad altissimo rischio missilistico e, sino a nuove rece favorevoli, decido di tirare dritto. Stoiche, difendono le rispettive postazioni
Alina "la Perlettina dei poveri", sulla destra, e Daniela "del Continental", sulla sinistra.
Poco prima di giungere al giro di boa della rotonda di Zingonia, posso censire la presenza di un paio di bionde davanti al Benaglia Frutta (ma è inutile entrare in maggiori dettagli ora, dato che una delle due l'ho incontrata

, della solita morettina davanti all'Eden, di quella che immagino essere
Alice più avanti sulla sinistra e di una black sulla destra. Fortunatamente, non c'è la
Claudia amante delle vetture veloci, perché la pioggia battente mi ha obbligato a rinviare il progetto di noleggiare una fiammante spider con cui godere delle sue focose prestazioni sotto una coltre di stelle
Prima di venire al dunque, vale la pena menzionare che una così meticolosa rassegna dell'esposizione semi-permanente presente lungo la SS 525 è potuta avvenire solo grazie a un collega con targa ticinese, che ha percorso la tratta Dalmine - Zingonia praticamente a passo d'uomo, creando dietro di sè un lungo codazzo di vetture, nel quale mi sono trovato mio malgrado intrappolato. Se non altro, ho potuto chiarirmi un po' le idee sul fatto che avrei voluto incontrare una bionda (anche finta

e restringere la lista a due sole fanciulle: quella del Benaglia frutta e quella che avevo intravisto nello spiazzo indicato sopra. Alla fine, la scelta è più guidata dalle coincidenze che dalla mia reale volontà. Quando vorrei fermarmi da una delle due, o la fanciulla non è presente oppure ho una lunga sequenza di macchine dietro di me, fra le quali potrebbe celarsi una pericolosa minaccia aliena (e i rivoli d'acqua sul lunotto posteriore non permettono di controllare bene quanto succede alle spalle). Dopo circa un quarto d'ora di andirivieni, la prima occasione utile si presenta al Benaglia Frutta.
AH, MA ALLORA MICHELA SEI TU!
Mi infilo nella corsia che immette in quel mini-centro industriale/commerciale e accosto un paio di metri oltre la postazione della fanciulla, che è proprio carina di viso e, grazie a una minigonna quasi inguinale, mette in mostra due belle gambe, fasciate da calze a rete. L'intervista è abbastanza rapida (giusto il tempo di scoprire che il rate di base è 30, sia per BJ che per BJ+RAI1) e lei è presto mia ospite. Mentre ci dirigiamo verso la sua postazione di lavoro, procediamo alle reciproche presentazioni:
- Ciao, come ti chiami? - le domando
- Io sono Michela. Tu, invece, come ti chiami? - mi risponde
- Io sono XXX - mi presento col mio vero nome, dando per scontato che per la fine dell'incontro l'avrà già dimenticato
- Oh, che bel nome! - commenta Michela, forse perché sono il primo che non dice di chiamarsi "Marco"
Più che dai suoi complimenti di circostanza, resto un attimo disorientato dal fatto che
lei sia Michela. Nella mia testa, infatti, tale nome era associato a
tutt'altra ragazza (sempre bionda, ma più bassa e decisamente meno carina), che mi aveva "rimbalzato" lo scorso inverno e che
non è neppure l'altra bionda presente stasera poco più avanti. Ben lieto di avere chiarito questo equivoco, nel brevissimo tragitto che ci separa dal suo ufficio (credo di essere finito più o meno nella medesima postazione con la
Bianca che si era brevemente aggiunta a K+D all'inizio dello scorso autunno), effettuo la raccolta-dati d'ordinanza. Oltre a chiamarsi Michela e ad essere bionda, la fanciulla dice di avere 25 anni, di essere qui già da 2-3 anni e di essere originaria di Constanta. Per la cronaca, si lamenta del fatto che qui piova e faccia freddo, mentre a casa sua è già tempo perché la gente si goda il sole e il mare.
LA RECE VERA E PROPRIA
Mentre io provvedo a regolare le formalità burocratiche, Michela si prepara, sollevandosi l'abitino sino all'altezza del seni e calandosi la minigonna e i collant (ne indossava due paia, quelli a rete sopra e un paio trasparente sotto), ma non il suo micro-perizoma. Calza il mio fratellino, con la mano lo porta al minimo turgore necessario per avviare i lavori e poi si mette finalmente all'opera, calandosi su di lui. Inizialmente parte in torsione, ma poi capisce che è meglio mettersi più comoda e si dispone gattoni di traverso sul sedile del passeggero. Questa posizione è decisamente la mia preferita per il BJ, perché permette di ammirare con la vista e di carezzare col tatto la quasi interezza del fisico della ragazza. La proporzione vita:fianchi è pressoché perfetta, il fisico appare sufficientemente tonico e la pelle è proprio vellutata, nonostante la ragazza non sia più classificabile come una
teen. Così, mentre lei è all'opera con un BJ di discreta fattura (oltre al classico su e giù, percepisco distintamente anche ripetute leccate al glande), la massaggio e la carezzo un po' dappertutto, passando dalla schiena all'addome e dai glutei all'interno delle sue cosce. Come menzionato sopra, non si è tolto il perizomino e quindi la zona della vulva non è direttamente accessibile. Niente di male, perché posso sollevarle ancora di più l'abitino e concentrare invece le mie attenzioni sul suo seno, che appare della giusta taglia (direi una terza misura) e della giusta consistenza, al tatto. Un po' le manipolo la mammella che sta più vicina a me e un po' mi diletto a stuzzicarle il capezzolo.
Mentre siamo più o meno a metà dell'opera, intravedo delle luci apparire dietro di noi. "Fermati un attimo, perché sta arrivando qualcuno ...", le dico, preparandomi a risollevarmi rapidamente le braghe, nella malaugurata ipotesi che si tratti di una visita di forme aliene provenienti da galassie lontane lontane. Anche lei si risolleva e cerca di scrutare negli specchietti retrovisori, senza però giungere a una conclusione certa. "Dovrebbe essere la mia amica ...", dice senza molta convinzione, ma è chiaro che pure lei sta aspettando che la vettura si avvicini, per sciogliere definitivamente il dubbio. L'auto accosta proprio di fianco a noi e, certamente, non sfoggia la livrea di alcuna FdO a me nota. Ho però il dubbio che possa trattarsi di una vettura-civetta e quindi aspetto un attimo, prima di dare il la a Michela, perché inizi il secondo atto della sua opera per soli fiati. Quando finalmente lei riconosce la sua collega ("Tranquillo, è la mia amica ... Ma proprio qui dovevano mettersi!"), ci rilassiamo entrambi e si può ricominciare. Se non altro, l'intervallo è stato utile per vederla meglio in volto e confermare che ha proprio dei bei lineamenti. Michela potrebbe vagamente somigliare a questa aggraziata principessa, che - per i meno informati - risiede sulla rocca di Montecarlo:
L'interminabile minuto di suspence ha messo ovviamente di cattivo umore il mio fratellino, che ha perso quasi tutto il turgore acquisito poc'anzi. Michela si rimette pazientemente all'opera, dapprima di bocca e poi, con vigore che ho visto assai raramente, di mano. Il cambio di menu è stato sicuramente dettato da una breve telefonata di controllo che è pervenuta nel mentre: pur non rispondendo e non rivolgendo a me alcuna doglianza, Michela è stata ricondotta alla dura legge del "time is money" e ha dovuto prendere le necessarie contromisure, passando al servizio che di solito permette di condurre il più rapidamente possibile il cliente al traguardo. Il lavoro di falegnameria è stato uno dei più intensi che io ricordi, al punto che per un attimo ho temuto che il mio fratellino venisse sradicato dal pube
Il finale è un'escalation di incitamenti da parte sua ("Dài, vieni!", "Dài, sborra!", "Dài, amore, fallo per me!"), che non può ovviamente lasciarmi indifferente

Anche se cerco di tenere duro ancora qualche dozzina di secondi, il sostegno che si leva dalla curva degli ultrà (ma ormai anche nel settore distinti erano tutti in piedi ...) mi conduce all'inevitabile capitolazione, poco prima che il mio fratellino resti nelle mani di Michela, quale prezioso scalpo di guerra.
DUE CHIACCHIERE FINALI (STAVOLTA NON C'E' PROPRIO TEMPO PER FARNE QUATTRO)
Dato che la ragazza mi è sembrata meritevole di un secondo incontro più approfondito (soprattutto per l'impatto fisico), raccolgo maggiori informazioni sulle opzioni disponibili. Mi dice di non disporre ancora di un proprio scannatoio personale (ma lei e le sue amiche sarebbero alla ricerca ...), per cui per ora si può fare solo in motel. Il rate, in questo caso, è il solito 100 + affitto della camera. "Ma quanto ti trattieni per 100?", le domando. "Mezz'ora", mi risponde inizialmente. Dato che legge un certo disappunto sul mio volto (e si è da poco resa conto che non sono esattamente veloce come Achille

, si corregge prontamente: "Anche quaranta minuti, diciamo il tempo che serve ...".
Quando ripartiamo, il parcheggio è così affollato che, con il dovuto rispetto, potrebbe essere definito un "puttanaio" (oltre al collega che ci aveva affiancati, se ne è aggiunto anche un terzo, che ha arrestato la propria autovettura poco più avanti). Dato che l'incontro abbastanza prolungato ha fatto appannare completamente i vetri della mia macchina, fatico ad arretrare in retromarcia e quindi devo fare inversione nello slargo poco più avanti, illuminando brevemente l'alcova viaggiante del "terzo incomodo" (e di questo mi scuso, se anche lui è un lettore del forum

. Se non altro, ciò è l'occasione per registrare l'alto grado di
customer care che Michela dedica non solo ai suoi clienti ma anche a quelli delle sue "amiche": "Poverino, l'avrai fatto spaventare ...", mi sgrida bonariamente.
Rivolta la prua nella direzione giusta, il tragitto è così breve che, quasi per inerzia, in meno che non si dica siamo già al punto di scarico. Michela mi manda un bacio a distanza, ci congediamo con una buona notte reciproca e, mentre lei getta via i rifiuti e si incammina verso la propria postazione, io imposto le prossime coordinate nel mio personale sistema di navigazione: "Portami a Dalmine, K.I.T.T.".