[RECE] Mihaela (ROU) - OTR notturna - Vertemate con Minoprio (CO)

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SCHEDA TECNICA

CITTA DELL'INCONTRO: Vertemate con Minoprio
ZONA: 45.714287, 9.079424 (al vivaio)
NOME: Mihaela
NAZIONALITA': rumena di Vaslui
ETA': 26 dichiarati
SERVIZI OFFERTI (vedi DIZIONARIO): BJ+HJ
COMPENSO RICHIESTO: 20
COMPENSO CONCORDATO: 20
DURATA DELL'INCONTRO: quasi 20', da mattonella a mattonella
DESCRIZIONE FISICA: statura normale (ca. 1,65-1,70), fisico snello, capelli schiariti quasi biondi sotto le spalle, viso carino, occhi ?, seno n.v.
ATTITUDINE: dotata di pazienza quasi giobbiana nel BJ, condito da un leggero ansimare ; incespica ancora con l'italiano, ma sembra gentile e a modo

LA MIA RECENSIONE:

Dopo che le mie scorribande dalle parti di Oltrona si sono concluse con fortune alterne, sulla via di casa decido di fare un'ultima deviazione, per ridare un'occhiata alle fanciulle che avevo intravisto a Vertemate all'inizio della serata.

La maggior parte delle piazzole sono ormai sguarnite, ma le due custodi del vivaio difendono strenuamente la postazione: la ragazza più appariscente, più che altro per la statura ragguardevole, è quella coi capelli neri a caschetto e con occhiali da vista dalla montatura grossa. La sua comare, di statura normale e dal crine quasi biondo, mi sembra anche più carina di lineamenti e di silhouette. L'abbordaggio sarebbe anche abbastanza semplice, dato che alle loro spalle c'è l'ampio parcheggio del vivaio, con ben tre ingressi, ma mi insospettiscono i continui movimenti di macchine, una delle quali è sempre la stessa e mi fa pensare che sia il "fidanzato" di una delle due (se non addirittura di entrambe ...).

Alla fine, decido di ignorare quella ingombrante presenza nelle retrovie e mi avvicino loro dal lato del parcheggio. Fingendo di esitare un attimo a rientrare sullo stradone, scruto entrambe e quella che mi piace di più è proprio la biondina: meno alta della collega, ma dal fisico più esile e velinico. Pur abbassando il finestrino, le due se ne stanno sulle loro e la bionda si avvicina solo quando le faccio un cenno con la mano.

DOVE DIAVOLO E' VASLUI?

Incespica un po' con l'italiano, ma con evidente accento dacico riesce a snocciolarmi i classici rate della zona e a rassicurarmi che il suo retrobottega sarà alquanto tranquillo. La invito allora ad accomodarsi a bordo, per farmi strada verso il nostro nido d'amore. Il tragitto non è lunghissimo, ma impieghiamo quasi un paio di minuti e posso quindi raccogliere i soliti dati anagrafici per la compilazione della scheda tecnica: la fanciulla dice di chiamarsi Mihaela (o forse Micaela, ma lo scrivo alla rumena), di avere 26 anni e di essere originaria della Dacia. "E di dove?", le domando incuriosito. "Di Vaslui, sai dov'è?", mi risponde la biondina. Stavolta vengo proprio colto in fallo, perché non ho la benché minima idea di dove sia questa cittadina. "E' vicina a Bacau o a Iasi ...", mi dà un paio di riferimenti ben più semplici e quindi posso piantare un'altra bandierina nella terra di Stefan cel Mare.

Il suo retrobottega mi rassicura ben poco, perché mi fa accostare all'inizio di una stradina molto buia, appena svoltato l'angolo del muro di cinta di un complesso industriale. Il posto è molto buio, nel quarto d'ora in cui staremo lì non arriverà nessuno a disturbarci, ma sono sempre poco tranquillo quando non riesco a tenere d'occhio le retrovie, per essere pronto a rivestirmi alla velocità della luce, in caso di apparizioni a sorpresa. Oltretutto, anche se sembra di stare in mezzo ai campi, la strada asfaltata è solo venti metri più indietro e, ogni volta che l'oscurità viene squarciata dai fari di un collega che sta facendo inversione di marcia, vengo colto da un mezzo infarto ...

LA RECE VERA E PROPRIA

Regolati gli aspetti burocratici, si può dare inizio alle danze. Dato che la serata non è ancora molto calda (il racconto risale a metà maggio), Mihaela si toglie solo il giubbotto color senape e rimane con indosso la sua maglia aderente e il microgonnellino scuri. Accendo momentaneamente la luce di cortesia per aiutarla a incappucciare il fratellino e poi l'oscurità ci avvolge di nuovo. Lei si china in torsione sul mio basso ventre e dà inizio a un BJ svolto in modo tutt'altro che energico ma con notevole dedizione. Essendo reduce dall'incontro disastroso con l'Alina di Beregazzo e da quello frenetico con l'Eva di Oltrona, il fratellino impiega qualche minuto a risvegliarsi, ma dopo un po' le cure di Mihaela sortiscono il loro risultato. Penso di non avere mai visto una ragazza paziente come lei (forse perché è davvero alle prime armi): credo che sia rimasta china sul mio basso ventre per dieci minuti buoni, senza mai risollevarsi per rifiatare e impreziosendo la sua prestazione erotica con un continuo, seppur leggero, ansimare.

Non essendosi spogliata, non posso sentire se la sua epidermide sia levigata, ma la maglia è comunque aderente e il gonnellino alquanto corto e svolazzante, per cui ci sono pochi dubbi che abbia una silhouette snella e un buon tono muscolare. Data la notevole durata del BJ, riesco a carezzarla in lungo in largo. Essendo di altezza nella norma, riesco a spingermi senza problemi anche sino ai suoi glutei e alle sue cosce, che però non sono nudi ma inguainati da collant scuri.

Quando ormai temo che possa svenire per sfinimento sul mio basso ventre, finalmente si risolleva per riprendere fiato e, vedendola provata, le propongo di concludere pure le operazioni con un po' di smanacciamento. Anche nell'HJ si dimostra molto paziente, probabilmente perché la sua collega più esperta deve averle spiegato che il cliente non va mai rimandato a casa in bianco, se lo si vuole fidelizzare. Per cui, prima con una mano e poi con l'altra, Mihaela trastulla il mio compare del piano di sotto per una manciata di minuti, sino a condurmi vittorioso oltre la linea del traguardo.

E' ASSISTENTE VIVAISTA DA UN PAIO DI MESI

Esaurita la parte strettamente erotica dell'incontro, si conferma anche molto gentile, perché non fa fretta per tornare alla mattonella e c'è tempo per scambiare ancora quattro chiacchiere, nei limiti di quanto è consentito dal suo italiano un po' traballante. Come la sua età mi lasciava immaginare, ha già messo al mondo la sua erede e ha abbandonato da poco la sua cittadina sperduta nelle campagne rumene, per venire in Italia alla ricerca di miglior fortuna. Dovrebbe lavorare come assistente-vivaista da un paio di mesi, assieme alla sua collega più esperta dal crine moro, che un mese più tardi scoprirò rispondere al nome (finto) di Alina.

Per quanto cerchi di guidare piano :), arriviamo comunque al vivaio e quindi mi tocca congedarla, riconsegnandola alla occhialuta tutrice, la quale è intenta nella consueta telefonata chilometrica che nessuna OTR si fa mai mancare (ma con chi e di cosa discuteranno per ore e ore ?!?). Ci auguriamo la buona notte, la seguo riprendere posizione alla sua mattonella e poi è davvero ora di tornare ad abbracciare la cara branda, dopo una notte densa di nuove conoscenze.

Per inciso, quando ho incontrato Alina qualche sera fa, non ho mai visto Mihaela accanto a lei al vivaio, ma mi è parso di intravederla 200-300 m più avanti (in direzione di Como), in uno slargo sulla destra, più o meno di fronte al Gigante.
 
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