DETTAGLIO DELLA OTR
Nome: Mirona
Nazionalità: sedicente rumena di Bucuresti
Età apparente: 21 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta almeno 1.70, corporatura normale, capelli castani lisci non troppo lunghi e appena ondulati, viso dalla sagoma un po' squadrata ma paciarotto e caruccio, occhi scuri a fessura, seno n/v
Attitudine: bravina nel BJ, tiepida a RAI1, un po' assillata dal crono ; italiano un po' traballante, ma simpatica, non brontolona e sempre sorridente
Reperibilità: 50/50 ... già discretamente gettonata, per l'effetto novità
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30+10
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, RAI1 (mission),, HJ
Durata dell'incontro: 17, cronometrati da lei
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Monza
Coordinate: inizio viale dei concessionari, più o meno qui: 45.580737,9.313661
LA MIA RECENSIONE
Dato che c'erano ragazze sulla Novedratese pure la sera di Natale, mi convinco che almeno le Colleonine (tutte ucraine) non festeggeranno Santo Stefano e allora parto alla volta di Monza, a orario non troppo tardo.
Arrivo dalla circonvalla, il tempo di svoltare a destra alla rotonda dello stadio e vedo subito il trio delle ex florovivaiste, a dare il benvenuto ai punter. Mancano la pilotessa della Y, la Nuova Natasha e la vettura di Emanuela, ma appena passato il valico doganale con l'Ucraina, appaiono in sequenza la maestrina Katya (credo sia sempre lei, con occhiali e capelli boccolosi), lo sgabello di Carolina occupato dalla MILF castana che di solito sta al ponte, la solita paciarotta sotto al cavalcavia e il cuscino verdastro di Svety.
Potrebbe essere l'occasione di fare la conoscenza di quest'ultima, ma qualche vasca di pazienza non basta a farla magicamente ricomparire all'IP di Agrate. Le florovivaiste ruotano discretamente, con una certa predilezione dei punter per Mirona, la stangona dal viso un po' paffutello lato concessionari. Delle tre, è in effetti l'unica minigonnata.
Vasca lunga per perdere tempo sino all'IP della circonvalla, dove però non ci sono tracce dell'albanese carina, recensita qualche giorno fa da F&R. Quando sono di nuovo ai concessionari, Mirona è ricomparsa, ho curato di avere le spalle libere e posso accostare. Rispetto agli spazi angusti del vivaio di Vertemate, qui ci starebbero quasi due autotreni uno di fianco all'altro e posso addirittura mettermi a destra della ragazza, per farla avvicinare dal mio lato.
Non ci sono buone notizie, perchè mi spara 30 di minimo fatturabile. Provo invano a ribassare a 20, ma come temevo la brunetta è irremovibile e, alla fine, le dico di accomodarsi comunque a bordo.
MIRONA DA BUCAREST
La fanciulla è subito molto ilare e, ancor prima di presentarsi, mi dice ridendo che ha appena rotto il tacco di una delle scarpe comprate solo 3 gg fa e che fortuna ha voluto che si fosse portata da casa anche un paio di anfibi, che ora indossa. Il suo italiano è un po' precario e quindi non indago se sia colpa della pessima qualità del made in China dei suoi stivaletti o dal made in Italy dei nostri asfalti pieni di buche ...
Mentre mi indica dove andare (non ci voleva molta immaginazione), finalmente si presenta, confermando il nome di Mirona già riferito a Delfino, quando era florovivaista a Vertemate. Anche la provenienza (sedicente rumena di Bucureşti) e l'età (21 anni) non sono cambiate; ciò che ha subito un deciso upgrade è l'abbigliamento: dai jeans stracciati è passata a un abitino rosso, per cui ammiro subito le sue lunghe gambe. Non è una velina, ma la statura superiore al normale (direi sopra l'1.70) e la gioventù la fanno apparire ben proporzionata e tonica. Il viso è un po' squadrato, ma allo stesso tempo paffutello, con occhi scuri a fessura. Non ha un filo di trucco, nè una rughetta e dai suoi pori sprizza tutta la genuinità della sua giovane età (dice di essere qui da 2 mesi, che già non chiama più "lune", alla rumena).
OGNI PROMESSA E' DEBITO
Un paio di minuti e siamo al trombodromo di zona, che è già un porto di mare, con due vetture che traballano sotto le energiche spinte dei rispettivi conducenti. Mirona mi fa accostare un po' lontano dalle colleghe, manda un messaggino di controllo via WA e intanto spengo il motore.
Stavolta il bancomat mi ha fregato, sputando un cinquantone, ma la brunetta ha già fatto un po' di via vai dal retrobottega e nel borsellino ha il resto da darmi, senza inventarsi pantomime all'albanese. Il foglietto arancione le fa ovviamente gola e, prima di restituirmi un ventello, mi propone di assaggiare il suo BBJ+CIM, che gentilmente rifiuto: "Non faccio nulla scoperto ... Ma, se sei brava, lo sarai anche con su il gommino ". "Adesso ti faccio vedere quanto sono brava ", mi risponde Mirona, con sguardo di sfida che il suo sorriso ingenuo rende un po' meno credibile.
LUNGHI PREPARATIVI
Prima c'è però da togliersi il pellicciotto peloso che indossava sopra l'abitino aderente, operazione che si rivela alquanto difficoltosa, un po' perchè l'ha stretto in vita con un triplo nodo e un po' perchè non ha i classici artigli da OTR, ma corte unghie smaltate di rosso e con un po' di glitter. "Ma domani vado a farmi fare le unghie col gel ...", ha già deciso come spendere il mio trentello.
Per dare inizio alle danze, manca ancora il condom e, dalla borsetta, viene estratta una scatoletta blu ancora sigillata, a marchio Durex. Non senza fatica, Mirona riesce a dissigillare la confezione e a tirare fuori il caricatore da 10 colpi, da cui strappa il blister con il mio nome. Quel singolo condom, le sarà costato come 1 etto di Pamitex o 1 chilo di gommoni rossi Serena
La cosa grave è che, mentre Nikki la sera prima aveva vinto il premio Greta Thunberg per avere raccolto un fazzoletto dal suo trombodromo, Mirona ha già abbassato il finestrino, per gettare la scatoletta di cartone dei Durex sull'asfalto. "Ferma, ferma! Cosa fai?", la stoppo un attimo prima del misfatto, facendomela consegnare. Cerco invano di spiegarle che siamo nel parcheggio di un'azienda e che, trasformarglielo in una latrina, è il modo più rapido perchè poi si lagnino col Comune e Bianca Verdi inizi ad arrivare a sere alterne, col suo carico da novanta ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo questi lunghi preparativi, si può finalmente partire: le tengo ritto il compare semiaddormentato, Mirona lo incappuccia col Durex placcato oro, mi osserva, mi lancia un secondo sguardo di sfida e poi si china su di lui, iniziando a trastullarlo. Dire che sia brava è una parola grossa, ma deve avere fatto pratica coi suoi fidanzatini ed è quantomeno bravina: il suo movimento non è il classico su e giù senza variazioni, ma c'è anche qualche leggera torsione attorno all'asta e la sua bocca si concentra soprattutto sul glande, la parte per me più sensibile, che risucchia come se volesse spolparselo. La mano sinistra è posata sul mio pube, la destra massaggia i gioielli di famiglia. Non siamo ai livelli della Iris di Novedrate, ma il compare gradisce e si ringalluzzisce abbastanza in fretta.
Peccato solo che non si sia spogliata, ma alla prima pausa, oltre a confermarle che se la cava bene, le chiedo il permesso di sollevarle l'abitino, cosa che non la infastidisce minimamente e che procedo subito a fare. Così, mentre lei si rituffa sul mio basso ventre, inizio a carezzarle le cosce e le chiappe, risalendo poi alla schiena nuda. I miei tentacoli si infilano quindi sotto i suoi collant trasparenti e le massaggio i glutei, che sono abbastanza sodi, grazie alla giovane età.
Fuori è un discreto via vai di macchine e ogni paio si luci che emerge dalla foschia nel retrovisore è un mezzo infarto, ma per fortuna saranno sempre clienti delle florovivaiste e mai la temuta Bianca Verdi.
Alla seconda emersione dai Paesi Bassi, Mirona controlla il cellulare che aveva lasciato sulla plancia e mi dice che abbiamo ancora due minuti. Un tempo così breve non basterà di sicuro a far capitolare il compare, ma quantomeno il parcheggio si svuota, nel momento in cui la brunetta si rialza di nuovo e soffia per tre volte nel fischietto.
Le domando allora quanto costerebbe allungare le operazioni, accendendo anche il TV su RAI1, e mi spara due opzioni: 10 euri per 2 (sic) minuti e 20 per 5. Siamo a rate da escort di altissimo bordo (300 e 240 all'ora, rispettivamente) e scelgo la prima, scommettendo sul fatto che non possa essere così fiscale: 2 minuti non le basterebbero neppure a togliersi e a rimettersi scarpe, calze e mutandine, se dovesse davvero cronometrarli.
Mi faccio confermare che nei 2 minuti sarà davvero incluso RAI1, Mirona me lo ribadisce (ma rigorosamente alla missionaria) e allora le consegno un decino, che viene prontamente fagocitato nella borsetta.
SI ACCENDE IL TELEVISORE
Mentre io tengo in caldo il compare, la brunetta reclina il sedile a 45 gradi, si toglie l'anfibio destro, si sfila la stessa gamba dei collant e le mutandine ed è pronta ad accogliermi, nella posizione della ranocchia.
Passo dalla sua parte, non sono proprio comodissimo (perchè il pozzetto del passeggero è ingombro delle sue cianfrusaglie), ma in qualche modo mi sistemo e sono sopra di lei, puntellato sugli avambracci tesi.
Mirona si inumidisce un po' la vulva, che ha una leggera ricrescita attorno, guida il compare nella fessura e si può partire. Le prime 2-3 percussioni sono di assestamento, per verificare che il compare sia ben dentro e che il condom non si muova, poi posso accelerare l'andatura e aumentare l'escursione. Mirona non fa numeri da circo, ma quantomeno mi guarda sorridente e mi carezza un po' il petto.
Reggo così poco più di un minuto, forse 90 secondi a essere generosi, e la schiena è già incriccata dalla posizione innaturale. Le chiedo se sia Ok reclinare completamente il sedile, per la brunetta non ci sono problemi e allora procedo. Nel mentre, mi racconta cosa ha mangiato per cena (ciorba e pollo) e, in effetti, lo si sente, nonostante io indossi la mascherina
Quando il sedile è del tutto giù, mi abbasso su di lei, appoggio gli avambracci a cuneo attorno alla sua testa e riparto. Così va decisamente meglio, il compare gradisce anche la vulva ancora stretta, ma la mia condizione atletica è davvero penosa, perchè bastano un paio di minuti di ginnastica con la mascherina, per avere già il fiatone. La brunetta è decisamente meno appannata di me e mi ricorda che i due minuti concordati sono scaduti già da mo'.
"Vabbè, ma ce ne hai messi due solo per slacciarti il pellicciotto ...", le anticipo ridendo la mia proposta di concludere con una veloce sessione di smanacciamento transilvano. "Ok, ma giusto un minuto!", sbuffa un po' Mirona.
IL SOLITO FINALE
Ritorno sul mio sedile e la brunetta dà inizio al solito HJ conclusivo. Non sarebbe neanche male, perchè una mano trastulla con energia il compare (il condom vola via dopo pochi colpi), l'altra i gioielli di famiglia e la mia le massaggia la coscia denudata, ma i secondi sono davvero contati.
"Dai, non riesci a venire? Non posso proprio fermarmi di più!", mi sgrida Mirona. "Ricomincia pure a vestirti, provo a finire da solo ...", le strappo anche il minuto che serve a rientrare negli spogliatoi. "Guarda, sono già passati dieci sette minuti!", mi mostra il cellulare, prima di allungarmi un paio di fazzoletti e di cimentarsi nella rivestizione. Riesco persino a varcare la linea del traguardo in leggero anticipo sui tempi, perchè Mirona è riuscita giusto a rimettersi le mutandine e le calze, a riabbassarsi l'abitino, ma non a calzare l'anfibio, nè a indossare e a serrare il pellicciotto.
Data soddisfazione al compare, io devo solo darmi una rapida lindata e risollevarmi le braghe e, alla fine dei conti, Mirona e il sottoscritto siamo pronti più o meno in simultanea. Mi faccio consegnare tutti i rifiuti, per evitare che li getti dal finestrino, disappanno il parabrezza e possiamo ripartire, con suo sommo gaudio. In effetti, ai tavoli vicini del ristorante sono già girati almeno due turni di avventori.
INFLAZIONE GALOPPANTE
Le mie lungaggini la fanno brontolare un po' per lo scarso fatturato in relazione agli alti costi (spenderebbe 40 solo per l'A/R da BG) e allora cerco di portare la conversazione altrove. Come immaginavo, è già mammina nonostante la giovane età, ma non riesco a farle confessare con quanti fidanzatini abbia perfezionato l'arte del BJ (lei spergiura di avere imparato tutto in questo paio di mesi).
Tornati sul vialone, mi fa cenno di lasciarla pure sull'altro lato, per non perdere tempo. La vettura prima di noi accosta a sua volta, per scaricare Ana, la capitana della scuderia. Alle, invece, non è più al semaforone di Concorezzo, ma sta intabarrata cinquanta metri più avanti, nell'ultimo slargo prima della rotonda dello stadio .
Bye bye a Mirona, so già che al prossimo giro si rifiuterà di salire per meno di 50 e allora la osservo nel retrovisore mentre si incammina verso la sua mentrice, un attimo prima di mettere la freccia e ripartire alla volta della branda.
Nome: Mirona
Nazionalità: sedicente rumena di Bucuresti
Età apparente: 21 dichiarati
Descrizione fisica: ragazza alta almeno 1.70, corporatura normale, capelli castani lisci non troppo lunghi e appena ondulati, viso dalla sagoma un po' squadrata ma paciarotto e caruccio, occhi scuri a fessura, seno n/v
Attitudine: bravina nel BJ, tiepida a RAI1, un po' assillata dal crono ; italiano un po' traballante, ma simpatica, non brontolona e sempre sorridente
Reperibilità: 50/50 ... già discretamente gettonata, per l'effetto novità
DATI RELATIVI AL SERVIZIO
Compenso richiesto: 30
Compenso concordato: 30+10
Servizi offerti: BJ
Servizi usufruiti: BJ, RAI1 (mission),, HJ
Durata dell'incontro: 17, cronometrati da lei
DATI RELATIVI AL LUOGO DELL'INCONTRO
Zona di imbarco: Monza
Coordinate: inizio viale dei concessionari, più o meno qui: 45.580737,9.313661
LA MIA RECENSIONE
Dato che c'erano ragazze sulla Novedratese pure la sera di Natale, mi convinco che almeno le Colleonine (tutte ucraine) non festeggeranno Santo Stefano e allora parto alla volta di Monza, a orario non troppo tardo.
Arrivo dalla circonvalla, il tempo di svoltare a destra alla rotonda dello stadio e vedo subito il trio delle ex florovivaiste, a dare il benvenuto ai punter. Mancano la pilotessa della Y, la Nuova Natasha e la vettura di Emanuela, ma appena passato il valico doganale con l'Ucraina, appaiono in sequenza la maestrina Katya (credo sia sempre lei, con occhiali e capelli boccolosi), lo sgabello di Carolina occupato dalla MILF castana che di solito sta al ponte, la solita paciarotta sotto al cavalcavia e il cuscino verdastro di Svety.
Potrebbe essere l'occasione di fare la conoscenza di quest'ultima, ma qualche vasca di pazienza non basta a farla magicamente ricomparire all'IP di Agrate. Le florovivaiste ruotano discretamente, con una certa predilezione dei punter per Mirona, la stangona dal viso un po' paffutello lato concessionari. Delle tre, è in effetti l'unica minigonnata.
Vasca lunga per perdere tempo sino all'IP della circonvalla, dove però non ci sono tracce dell'albanese carina, recensita qualche giorno fa da F&R. Quando sono di nuovo ai concessionari, Mirona è ricomparsa, ho curato di avere le spalle libere e posso accostare. Rispetto agli spazi angusti del vivaio di Vertemate, qui ci starebbero quasi due autotreni uno di fianco all'altro e posso addirittura mettermi a destra della ragazza, per farla avvicinare dal mio lato.
Non ci sono buone notizie, perchè mi spara 30 di minimo fatturabile. Provo invano a ribassare a 20, ma come temevo la brunetta è irremovibile e, alla fine, le dico di accomodarsi comunque a bordo.
MIRONA DA BUCAREST
La fanciulla è subito molto ilare e, ancor prima di presentarsi, mi dice ridendo che ha appena rotto il tacco di una delle scarpe comprate solo 3 gg fa e che fortuna ha voluto che si fosse portata da casa anche un paio di anfibi, che ora indossa. Il suo italiano è un po' precario e quindi non indago se sia colpa della pessima qualità del made in China dei suoi stivaletti o dal made in Italy dei nostri asfalti pieni di buche ...
Mentre mi indica dove andare (non ci voleva molta immaginazione), finalmente si presenta, confermando il nome di Mirona già riferito a Delfino, quando era florovivaista a Vertemate. Anche la provenienza (sedicente rumena di Bucureşti) e l'età (21 anni) non sono cambiate; ciò che ha subito un deciso upgrade è l'abbigliamento: dai jeans stracciati è passata a un abitino rosso, per cui ammiro subito le sue lunghe gambe. Non è una velina, ma la statura superiore al normale (direi sopra l'1.70) e la gioventù la fanno apparire ben proporzionata e tonica. Il viso è un po' squadrato, ma allo stesso tempo paffutello, con occhi scuri a fessura. Non ha un filo di trucco, nè una rughetta e dai suoi pori sprizza tutta la genuinità della sua giovane età (dice di essere qui da 2 mesi, che già non chiama più "lune", alla rumena).
OGNI PROMESSA E' DEBITO
Un paio di minuti e siamo al trombodromo di zona, che è già un porto di mare, con due vetture che traballano sotto le energiche spinte dei rispettivi conducenti. Mirona mi fa accostare un po' lontano dalle colleghe, manda un messaggino di controllo via WA e intanto spengo il motore.
Stavolta il bancomat mi ha fregato, sputando un cinquantone, ma la brunetta ha già fatto un po' di via vai dal retrobottega e nel borsellino ha il resto da darmi, senza inventarsi pantomime all'albanese. Il foglietto arancione le fa ovviamente gola e, prima di restituirmi un ventello, mi propone di assaggiare il suo BBJ+CIM, che gentilmente rifiuto: "Non faccio nulla scoperto ... Ma, se sei brava, lo sarai anche con su il gommino ". "Adesso ti faccio vedere quanto sono brava ", mi risponde Mirona, con sguardo di sfida che il suo sorriso ingenuo rende un po' meno credibile.
LUNGHI PREPARATIVI
Prima c'è però da togliersi il pellicciotto peloso che indossava sopra l'abitino aderente, operazione che si rivela alquanto difficoltosa, un po' perchè l'ha stretto in vita con un triplo nodo e un po' perchè non ha i classici artigli da OTR, ma corte unghie smaltate di rosso e con un po' di glitter. "Ma domani vado a farmi fare le unghie col gel ...", ha già deciso come spendere il mio trentello.
Per dare inizio alle danze, manca ancora il condom e, dalla borsetta, viene estratta una scatoletta blu ancora sigillata, a marchio Durex. Non senza fatica, Mirona riesce a dissigillare la confezione e a tirare fuori il caricatore da 10 colpi, da cui strappa il blister con il mio nome. Quel singolo condom, le sarà costato come 1 etto di Pamitex o 1 chilo di gommoni rossi Serena
La cosa grave è che, mentre Nikki la sera prima aveva vinto il premio Greta Thunberg per avere raccolto un fazzoletto dal suo trombodromo, Mirona ha già abbassato il finestrino, per gettare la scatoletta di cartone dei Durex sull'asfalto. "Ferma, ferma! Cosa fai?", la stoppo un attimo prima del misfatto, facendomela consegnare. Cerco invano di spiegarle che siamo nel parcheggio di un'azienda e che, trasformarglielo in una latrina, è il modo più rapido perchè poi si lagnino col Comune e Bianca Verdi inizi ad arrivare a sere alterne, col suo carico da novanta ...
LA RECE VERA E PROPRIA
Dopo questi lunghi preparativi, si può finalmente partire: le tengo ritto il compare semiaddormentato, Mirona lo incappuccia col Durex placcato oro, mi osserva, mi lancia un secondo sguardo di sfida e poi si china su di lui, iniziando a trastullarlo. Dire che sia brava è una parola grossa, ma deve avere fatto pratica coi suoi fidanzatini ed è quantomeno bravina: il suo movimento non è il classico su e giù senza variazioni, ma c'è anche qualche leggera torsione attorno all'asta e la sua bocca si concentra soprattutto sul glande, la parte per me più sensibile, che risucchia come se volesse spolparselo. La mano sinistra è posata sul mio pube, la destra massaggia i gioielli di famiglia. Non siamo ai livelli della Iris di Novedrate, ma il compare gradisce e si ringalluzzisce abbastanza in fretta.
Peccato solo che non si sia spogliata, ma alla prima pausa, oltre a confermarle che se la cava bene, le chiedo il permesso di sollevarle l'abitino, cosa che non la infastidisce minimamente e che procedo subito a fare. Così, mentre lei si rituffa sul mio basso ventre, inizio a carezzarle le cosce e le chiappe, risalendo poi alla schiena nuda. I miei tentacoli si infilano quindi sotto i suoi collant trasparenti e le massaggio i glutei, che sono abbastanza sodi, grazie alla giovane età.
Fuori è un discreto via vai di macchine e ogni paio si luci che emerge dalla foschia nel retrovisore è un mezzo infarto, ma per fortuna saranno sempre clienti delle florovivaiste e mai la temuta Bianca Verdi.
Alla seconda emersione dai Paesi Bassi, Mirona controlla il cellulare che aveva lasciato sulla plancia e mi dice che abbiamo ancora due minuti. Un tempo così breve non basterà di sicuro a far capitolare il compare, ma quantomeno il parcheggio si svuota, nel momento in cui la brunetta si rialza di nuovo e soffia per tre volte nel fischietto.
Le domando allora quanto costerebbe allungare le operazioni, accendendo anche il TV su RAI1, e mi spara due opzioni: 10 euri per 2 (sic) minuti e 20 per 5. Siamo a rate da escort di altissimo bordo (300 e 240 all'ora, rispettivamente) e scelgo la prima, scommettendo sul fatto che non possa essere così fiscale: 2 minuti non le basterebbero neppure a togliersi e a rimettersi scarpe, calze e mutandine, se dovesse davvero cronometrarli.
Mi faccio confermare che nei 2 minuti sarà davvero incluso RAI1, Mirona me lo ribadisce (ma rigorosamente alla missionaria) e allora le consegno un decino, che viene prontamente fagocitato nella borsetta.
SI ACCENDE IL TELEVISORE
Mentre io tengo in caldo il compare, la brunetta reclina il sedile a 45 gradi, si toglie l'anfibio destro, si sfila la stessa gamba dei collant e le mutandine ed è pronta ad accogliermi, nella posizione della ranocchia.
Passo dalla sua parte, non sono proprio comodissimo (perchè il pozzetto del passeggero è ingombro delle sue cianfrusaglie), ma in qualche modo mi sistemo e sono sopra di lei, puntellato sugli avambracci tesi.
Mirona si inumidisce un po' la vulva, che ha una leggera ricrescita attorno, guida il compare nella fessura e si può partire. Le prime 2-3 percussioni sono di assestamento, per verificare che il compare sia ben dentro e che il condom non si muova, poi posso accelerare l'andatura e aumentare l'escursione. Mirona non fa numeri da circo, ma quantomeno mi guarda sorridente e mi carezza un po' il petto.
Reggo così poco più di un minuto, forse 90 secondi a essere generosi, e la schiena è già incriccata dalla posizione innaturale. Le chiedo se sia Ok reclinare completamente il sedile, per la brunetta non ci sono problemi e allora procedo. Nel mentre, mi racconta cosa ha mangiato per cena (ciorba e pollo) e, in effetti, lo si sente, nonostante io indossi la mascherina
Quando il sedile è del tutto giù, mi abbasso su di lei, appoggio gli avambracci a cuneo attorno alla sua testa e riparto. Così va decisamente meglio, il compare gradisce anche la vulva ancora stretta, ma la mia condizione atletica è davvero penosa, perchè bastano un paio di minuti di ginnastica con la mascherina, per avere già il fiatone. La brunetta è decisamente meno appannata di me e mi ricorda che i due minuti concordati sono scaduti già da mo'.
"Vabbè, ma ce ne hai messi due solo per slacciarti il pellicciotto ...", le anticipo ridendo la mia proposta di concludere con una veloce sessione di smanacciamento transilvano. "Ok, ma giusto un minuto!", sbuffa un po' Mirona.
IL SOLITO FINALE
Ritorno sul mio sedile e la brunetta dà inizio al solito HJ conclusivo. Non sarebbe neanche male, perchè una mano trastulla con energia il compare (il condom vola via dopo pochi colpi), l'altra i gioielli di famiglia e la mia le massaggia la coscia denudata, ma i secondi sono davvero contati.
"Dai, non riesci a venire? Non posso proprio fermarmi di più!", mi sgrida Mirona. "Ricomincia pure a vestirti, provo a finire da solo ...", le strappo anche il minuto che serve a rientrare negli spogliatoi. "Guarda, sono già passati dieci sette minuti!", mi mostra il cellulare, prima di allungarmi un paio di fazzoletti e di cimentarsi nella rivestizione. Riesco persino a varcare la linea del traguardo in leggero anticipo sui tempi, perchè Mirona è riuscita giusto a rimettersi le mutandine e le calze, a riabbassarsi l'abitino, ma non a calzare l'anfibio, nè a indossare e a serrare il pellicciotto.
Data soddisfazione al compare, io devo solo darmi una rapida lindata e risollevarmi le braghe e, alla fine dei conti, Mirona e il sottoscritto siamo pronti più o meno in simultanea. Mi faccio consegnare tutti i rifiuti, per evitare che li getti dal finestrino, disappanno il parabrezza e possiamo ripartire, con suo sommo gaudio. In effetti, ai tavoli vicini del ristorante sono già girati almeno due turni di avventori.
INFLAZIONE GALOPPANTE
Le mie lungaggini la fanno brontolare un po' per lo scarso fatturato in relazione agli alti costi (spenderebbe 40 solo per l'A/R da BG) e allora cerco di portare la conversazione altrove. Come immaginavo, è già mammina nonostante la giovane età, ma non riesco a farle confessare con quanti fidanzatini abbia perfezionato l'arte del BJ (lei spergiura di avere imparato tutto in questo paio di mesi).
Tornati sul vialone, mi fa cenno di lasciarla pure sull'altro lato, per non perdere tempo. La vettura prima di noi accosta a sua volta, per scaricare Ana, la capitana della scuderia. Alle, invece, non è più al semaforone di Concorezzo, ma sta intabarrata cinquanta metri più avanti, nell'ultimo slargo prima della rotonda dello stadio .
Bye bye a Mirona, so già che al prossimo giro si rifiuterà di salire per meno di 50 e allora la osservo nel retrovisore mentre si incammina verso la sua mentrice, un attimo prima di mettere la freccia e ripartire alla volta della branda.