Iniziamo dalla domanda fondamentale: “perché?”.
Perché un punter, presumibilmente sano di mente e di corpo, dopo aver assaggiato l’erotismo di Diana e la dolcezza di Simona, decide di avventurarsi con Ruby?
Beh, le risposte possibili sono tante:
- avevo una notte interamente libera e non volevo buttare neanche un minuto;
- era ormai molto tardi e la fauna in zona BO centro si era ridotta a pochi esemplari;
- essendo scarico, cercavo una che non facesse tante storie se le chiedevo di impegnarsi più del normale per rimettermi in tiro;
- mi piacciono le skinny: gambe lunghe e magre, tette piccole e mani eleganti;
- non sapevo che fosse già ben nota al forum. Mentre con Diana ero andato preparato dalle rece, il tour successivo è andato a “sentimento”. Difficilmente mi faccio condizionare da una rece…a meno che ci sia scritto Stra-figa.
- chi viene dal settore loft ragiona in modo diverso: non cerca necessariamente la bellezza. Per quella, basta cercare sui siti e pagare. Si cerca invece l'esperienza, il ricordo indelebile, qualcosa che ti permetta di misurarti con te stesso e scoprire i tuoi limiti.
- il piacere di vedere tutte le armi messe a punto da una lunga pratica sul campo scaraventate addosso ad una poveretta che, proprio per la sua minore appariscenza, non è frequentemente oggetto di cotante attenzioni.
...tutte cazzate!
La vera ragione, quella che ha giocato più di tutte e che rappresenta il vero motore esperienziale di un destino ineluttabile è che…
[spoiler:1ftrsd19]...sono miope.[/spoiler:1ftrsd19]
Considerato che la rece di slex2008 è una fedele rappresentazione della realtà, aggiungo solo gli aspetti differenziali e una sintesi dell’incontro.
Stessa dinamica di carico di slex, cioè mi fa girare con l’auto mentre lei si avvia a piedi e si fa riprendere dopo il semaforo.
Credo che sia una procedura geniale che lei ha predisposto per darti una ultima possibilità. Hai ancora 30 secondi, in totale solitudine, per decidere se aprire quella porta e andare fino in fondo o lasciarla chiusa per sempre, sgommando a razzo, e poi vivere con il rimpianto di non sapere cosa hai perso.
Il tragitto per la location è breve. Durante il percorso, le gambe fanno il loro effetto: lunghe e ben fatte.
Parcheggio proprio sotto un palazzo con terrazze a due metri dal parabrezza.
Meno male che è tardi, altrimenti poteva venire un trauma a qualche fumatore notturno.
Lei è gentile, anche se la conversazione è un po’ banalotta.
Fino a quel punto lei è rimasta a fianco, fuori dalla vista, dandomi la speranza di aver visto male.
Durante la fase contrattuale invece ho la triste conferma: mamma mia, è proprio “diversamente bella!”.
Premesso che non ho niente contro la diversità e che, smettendo di fare gli scemi, non è un mostro, resta il fatto che qualche asimmetria nel viso mina alla fondamenta i principi elementari dei canoni estetici attuali. In altri termini: “mo’ se l’è brotta!”. Forse un pittore cubista non sarebbe d’accordo, ma io sono viziato dai volti delle top model anni ‘80 e ’90. Insomma, non è proprio il mio tipo.
Concordo un rate (come slex) per BBJ e trombo, ripassando mentalmente tutte le posizioni in cui potevo mettermi per vedere il più possibile le sue parti migliori: gambe, schiena e mani.
Ok, si parte col BBJ.
Le chiedo di scoprirsi il seno perché lei non lo fa di sua iniziativa.
E ci manca solo che resti tutta vestita a viso scoperto: sono miope, mica cieco!
Comunque, si scopre e rivela due belle tettine come mi aspettavo.
Il BBJ non è niente di speciale, ma si impegna.
Durante la prestazione cado in una trappola psicologica da principiante.
Quando si pensa a qualcosa da NON dire, è facilissimo che si finisca per dirla.
Infatti, mentre ero concentrato per alzare la pressione e aiutare il suo BBJ, il modulo “vocale” del mio cervello era col pilota automatico e mi scappa un "sì, bella…così…". Al “bella”,ho notato un suo sguardo non tanto convinto. Se non avesse avuto la bocca impegnata, avrebbe potuto dire: “che fai? Prendi per il culo?”.
La cosa grave è che mi è scappato una seconda volta. Qualcosa tipo “sei bellissima”…azz….
Questa volta lo sguardo del tipo “mo va a cagher! Se lo dici ancora ti mordo”.
Da quel momento mi concentro per convertire il “bella” in “brava” e tutto è filato via liscio.
Raggiunta la consistenza sufficiente, si passa al trombo.
Ammetto che non avevo idea di come mi sarei comportato in una mission, trovandoci viz a viz.
Lei però ha il colpo di genio: smorza? Siiii, smorza!
Si smutanda, ma solo fino a metà. Mentre la guardo fare questa operazione, la curiosità mi assale: come cavolo farà a mettersi a smorza con quelle gambe chilometriche e le mutande che le tengono le ginocchia vincolate a 10 cm l’una dall’altra?
E infatti.
Mi salta su, ma sta in una posizione scomodissima per lei. Come una contorsionista di due metri che cerca di infilarsi in una ventiquattrore.
Dal mio punto di vista è tutto ok: penetrazione corretta, viso in controluce, ventre piatto, gnocchino depilato, gambe e tette in vista.
Potevo andare avanti un bel po’, ma capivo che lei era vicina a un crampo, specie dopo che un piede le si era infilato tra sedile e freno a mano.
Mi ha fatto molta tenerezza e le ho chiesto: “ma stai comoda?”.
Lei mi guarda e risponde: “non tanto”.
Siccome anche io ho un cuore, l’ho inviata a togliersi da quella posizione e a proseguire di mano e bocca.
Allora parte con una sega a 20.000Hz, come uno col Parkinson sulla sedia elettrica.
“Ruby, vai più lenta se no si incendia…”
Lei rallenta, ma mica tanto e alterna ogni tanto la bocca.
Al momento della venuta, fortunatamente scarsa, riprendere con la frenesia e sembra quei bambini che giocano con il tubo dell’acqua in giardino: …ma cazz…tienilo fermo daiii…. schizzi ovunque.
Lei si riveste velocissima e io la riporto al punto di presa che sto ancora in mutande.
In conclusione: non è bella, ma neanche un mostro. Ha un bel corpo specie per gli amanti delle lunghe e magre. Non è un missile, ma visto che la natura non è stata generosa sul viso, oltre a valorizzare le gambe come già fa, potrebbe impegnarsi di più su altri aspetti (tecnica e conversazione).
Non la prendete troppo in giro, perché certi commenti feriscono più di quanto uno può immaginare.
In caso di difficoltà, offritele del cioccolato.
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