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- #21
Re: [RECE] Sharon da Ibiza (un cazzo) - Roma - Pto.trans
Questo lo dici tu.
Io non lo so.
Comunque, e chiudiamo l'off topic: Azul era decisamente bellissima (forse poteva non piacere la sua notevole altezza, ma non è certo un difetto), e era anche ok per quanto riguardava il servizio e la simpatia. Locations, compagnie e, negli ultimi tempi, anche segni sul corpo (sfoghi o cicatrici non saprei descrivere) denotavano una trascuratezza, comune a molte argentine male in arnese, nella cura di se stesse e del modo di accogliere un cliente. Da qui: "un po' lurida".
Giravano anche voci sulla sua salute, alle quali non ho mai dato credito, e comunque gli incontri devono, per definizione, essere blindati a ogni rischio, per chiunque e con chiunque abbia sale in zucca.
Mentre è indubbio che molte di queste latine sono dedite al "pippaggio" a gogo.
Una di quel rango di bellezza, dunque, avrebbe potuto essere una autentica TOP: liscia e profumata e in una location adeguata. Invece faceva la poraccia in tuguri pulciosi, passava le notti in mezzo agli scrondi sotto al colonnato dei Navigatori e a malapena si poteva rinfrescare tra un cliente e l'altro.
Ultimamente, abbiamo assistito a una invasione di "portegne" (argentine di Buenos Aires) che più che transessuali, integrano la fattispecie dei disadattati delle bidonville, unendo le peggiori caratteristiche dei mariuoli di strada alle più infami abitudini delle furbette brasiliane.
Peccato: la dolce Sophia (che però è di Rosario) mi aveva insegnato a apprezzare il calore latino e le similitudini di gusto che tanto legano noi italiani agli argentini... Ma, per capirci, lo standard è più quello di Maradona che quello di Isabelita Peron...
Spero di essermi spiegato.
__________________jull
andreak ha scritto:Io e Julio abbiamo i gusti molto simili.
Questo lo dici tu.
Io non lo so.
Comunque, e chiudiamo l'off topic: Azul era decisamente bellissima (forse poteva non piacere la sua notevole altezza, ma non è certo un difetto), e era anche ok per quanto riguardava il servizio e la simpatia. Locations, compagnie e, negli ultimi tempi, anche segni sul corpo (sfoghi o cicatrici non saprei descrivere) denotavano una trascuratezza, comune a molte argentine male in arnese, nella cura di se stesse e del modo di accogliere un cliente. Da qui: "un po' lurida".
Giravano anche voci sulla sua salute, alle quali non ho mai dato credito, e comunque gli incontri devono, per definizione, essere blindati a ogni rischio, per chiunque e con chiunque abbia sale in zucca.
Mentre è indubbio che molte di queste latine sono dedite al "pippaggio" a gogo.
Una di quel rango di bellezza, dunque, avrebbe potuto essere una autentica TOP: liscia e profumata e in una location adeguata. Invece faceva la poraccia in tuguri pulciosi, passava le notti in mezzo agli scrondi sotto al colonnato dei Navigatori e a malapena si poteva rinfrescare tra un cliente e l'altro.
Ultimamente, abbiamo assistito a una invasione di "portegne" (argentine di Buenos Aires) che più che transessuali, integrano la fattispecie dei disadattati delle bidonville, unendo le peggiori caratteristiche dei mariuoli di strada alle più infami abitudini delle furbette brasiliane.
Peccato: la dolce Sophia (che però è di Rosario) mi aveva insegnato a apprezzare il calore latino e le similitudini di gusto che tanto legano noi italiani agli argentini... Ma, per capirci, lo standard è più quello di Maradona che quello di Isabelita Peron...
Spero di essermi spiegato.
__________________jull