Spiaggia n.1.
Sei in spiaggia. Pomeriggio. Fine settimana. Pieno di gente.
Sei andato al bar a prendere una bibita per te ed una per l'amica escort che è passata a trovarti.
Torni all'ombrellone con le bibite in mano, percorrendo la passerella .
Nel mezzo di essa c'è una tipa. Non ti sembra una cliente dello stabilimento balneare. Carina. Ipertatuata. Occhialoni. Microcostume. Giovane.
Non si capisce che voglia fare: ogni tanto si ferma, poi riprende a camminare sulla passerella in senso opposto al tuo.
Impugna lo smartphone e lo punta a casaccio su se stessa e sulle brandine ai lati.
Ti fermi, ti sistemi di lato per lasciarla passare.
Ti guarda come se vedesse un marziano.
"Cazzo fai?" ti chiede.
"La faccio passare" rispondi sorridendo.
"Non voglio passare. Passa tu e fatti i cazzi tuoi."
Sottolinea la frase con un gesto stile vigile urbano all'incrocio.
"Va bene, come vuole" abbozzi, pensando che sia ubriaca.
"Io faccio il cazzo che voglio e tu fatti i cazzi tuoi" sentenzia, mentre continua a puntare lo smartphone a casaccio in giro.
Non è ubriaca: è solo una donna fatta così.
A bassa voce mormori " certo, certo..." passi veloce con le bibite e raggiungi l'ombrellone.
"E quella cafona chi è?" ti chiede l'amica escort, che ha udito e visto.
"Una che ti rende indispensabile" rispondi.
Spiaggia n.2
Sei in spiaggia. Pomeriggio. Altro fine settimana. Sempre pieno di gente.
Sei steso sotto al tuo ombrellone con un'amica ex escort russa che è passata a trovarti.
Pochi ombrelloni più in là c'è un gruppetto di russi.
Due coppie con figli.
I due lui sono in canottiera nonostante il gran caldo.
Sembrano piuttosto sul brillo già di primo pomeriggio.
Le due lei sono carine: molto curate, sobrie, assai prese dai figli.
Le due lei si allontanano con i bambini per il bagno.
Una delle due lei lascia il proprio cappello appeso alla brandina.
Una folata di vento lo porta vicino all'ombrellone dove state tu e l'amica ex escort russa.
Ti alzi, prendi il cappello, lo scuoti per far cadere la sabbia, lo porti ai due lui sovrappeso e brilli.
In inglese dici : “ è il vostro, il vento lo ha fatto volare via...”.
Ti guardano come se vedessero un canguro saltellare lì intorno.
Ti parlano in russo: non lo capisci granché e continui in inglese, sicché la tua amica ex escort si avvicina e spiega al connazionale duo alcolico la questione del cappello.
I due guardano anche lei come un canguro saltellante: poi uno ( l'amica traduce) dice qualcosa del tipo “ lo deve avere perso quell'imbecille di mia moglie”; indi mormora uno спасибо, afferra il cappello e lo butta sotto l'ombrellone, nella sabbia.
L'altro ride, molto divertito: prende da sotto l'ombrellone il pareo dell'altra lei e lo butta nella sabbia a fare compagnia al cappello.
Aggiunge qualcosa (l'amica traduce) come: “ tanto è stato il vento”.
Voi osservate in silenzio, vi girate e tornate a stendervi sulle vostre brandine.
“Hai capito perché preferisco restare in Italia ?” ti chiede a bassa voce la tua amica ex escort.
Fai solo di sì con la testa.
ROBA DA PUNTER
Sei in spiaggia. Pomeriggio. Fine settimana. Pieno di gente.
Sei andato al bar a prendere una bibita per te ed una per l'amica escort che è passata a trovarti.
Torni all'ombrellone con le bibite in mano, percorrendo la passerella .
Nel mezzo di essa c'è una tipa. Non ti sembra una cliente dello stabilimento balneare. Carina. Ipertatuata. Occhialoni. Microcostume. Giovane.
Non si capisce che voglia fare: ogni tanto si ferma, poi riprende a camminare sulla passerella in senso opposto al tuo.
Impugna lo smartphone e lo punta a casaccio su se stessa e sulle brandine ai lati.
Ti fermi, ti sistemi di lato per lasciarla passare.
Ti guarda come se vedesse un marziano.
"Cazzo fai?" ti chiede.
"La faccio passare" rispondi sorridendo.
"Non voglio passare. Passa tu e fatti i cazzi tuoi."
Sottolinea la frase con un gesto stile vigile urbano all'incrocio.
"Va bene, come vuole" abbozzi, pensando che sia ubriaca.
"Io faccio il cazzo che voglio e tu fatti i cazzi tuoi" sentenzia, mentre continua a puntare lo smartphone a casaccio in giro.
Non è ubriaca: è solo una donna fatta così.
A bassa voce mormori " certo, certo..." passi veloce con le bibite e raggiungi l'ombrellone.
"E quella cafona chi è?" ti chiede l'amica escort, che ha udito e visto.
"Una che ti rende indispensabile" rispondi.
Spiaggia n.2
Sei in spiaggia. Pomeriggio. Altro fine settimana. Sempre pieno di gente.
Sei steso sotto al tuo ombrellone con un'amica ex escort russa che è passata a trovarti.
Pochi ombrelloni più in là c'è un gruppetto di russi.
Due coppie con figli.
I due lui sono in canottiera nonostante il gran caldo.
Sembrano piuttosto sul brillo già di primo pomeriggio.
Le due lei sono carine: molto curate, sobrie, assai prese dai figli.
Le due lei si allontanano con i bambini per il bagno.
Una delle due lei lascia il proprio cappello appeso alla brandina.
Una folata di vento lo porta vicino all'ombrellone dove state tu e l'amica ex escort russa.
Ti alzi, prendi il cappello, lo scuoti per far cadere la sabbia, lo porti ai due lui sovrappeso e brilli.
In inglese dici : “ è il vostro, il vento lo ha fatto volare via...”.
Ti guardano come se vedessero un canguro saltellare lì intorno.
Ti parlano in russo: non lo capisci granché e continui in inglese, sicché la tua amica ex escort si avvicina e spiega al connazionale duo alcolico la questione del cappello.
I due guardano anche lei come un canguro saltellante: poi uno ( l'amica traduce) dice qualcosa del tipo “ lo deve avere perso quell'imbecille di mia moglie”; indi mormora uno спасибо, afferra il cappello e lo butta sotto l'ombrellone, nella sabbia.
L'altro ride, molto divertito: prende da sotto l'ombrellone il pareo dell'altra lei e lo butta nella sabbia a fare compagnia al cappello.
Aggiunge qualcosa (l'amica traduce) come: “ tanto è stato il vento”.
Voi osservate in silenzio, vi girate e tornate a stendervi sulle vostre brandine.
“Hai capito perché preferisco restare in Italia ?” ti chiede a bassa voce la tua amica ex escort.
Fai solo di sì con la testa.
ROBA DA PUNTER