Sara - Messina - Bakecaincontri
CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Sara
RIFERIMENTO INTERNET: http://messina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-appena-arrivata-kzf596375608
CITTA DELL'INCONTRO: Messina
NAZIONALITA': Polacca
ETA': 23
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: Bj o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBj, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 50 (standard) - 100 (una cosa tranquilla) - 120 (una cosa tranquilla con Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 120 + 30 di regalo (e non mi cagate il cazzo per questo!)
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora abbonadante
DESCRIZIONE FISICA: Alta, bel fisico, poco seno, bel culo
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Uno scalino
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33198978xx
LA MIA RECENSIONE: Devo aver capito male l’indirizzo che mi ha dato perché dove sono non c’è l’ombra di un bar. Solo saracinesche chiuse e negozi sfitti. Il posto è pure parecchio miserabile! Ovunque case costruite sulla parete della montagna, come in una favela di Rio. La canzone alla radio parla di morte, di quando saliremo la collina. È pomeriggio presto e fuori c’è un caldo fottuto.
Ma andiamo con ordine...
Dopo settimane di niente di nuovo sul fronte occidentale, m’ero ritagliato finalmente lo spazio per una scopata. Bakeca e Escortforum a Messina non è che pullulino di vita, diciamocelo, e alla fine il dubbio amletico si era ridotto a due ragazze: Isabella Vip o Sara. La prima non è che m’attirasse più di tanto (non me ne voglia, ma il genere sudamericano non è mai stato il mio tipo) era più per il fatto che nel suo annuncio citava Tacito. E in latino per giunta. Mica cazzi! Tutto ciò che è sconosciuto è sublime, diceva. Va da se che dovevo assolutamente andare a vedere chi fosse, per il gesto in sé, anche se in realtà mi trovava per niente d’accordo. La penso l’esatto opposto! Posso capire se si parla di fica, allora sì, va bene, può anche essere... ma per il resto, la vita troia. Die erste erscheinung des neuen ist der schrecken, diceva l’Heiner. Questo sì è più vero. La prima manifestazione del nuovo è il terrore. Genio! Il più grande dei grandi! Ma comunque... alla fine desisto. In culo a Tacito! Sara è un po’ che la tenevo d’occhio, già da quando usava le altre foto, con lei in una stanza dalle pareti color ocra (foto che non le rendono assolutamente giustizia), alle altre con lei sdraiata sul letto e le coperte o le pareti rosse, non ricordo bene, a quelle di ora, che mi hanno fatto sbavare come un sanbernardo. Decido per Sara, quindi. La chiamo che sono ancora a casa, risponde subito. Mi indica via e numero, mi dice si trova vicino il bar tal dei tali, come se dovessi assolutamente conoscerlo. Non lo conoscevo.
Ed eccomi lì, dicevo. Nessun bar all’orizzonte, nessun peone in giro a cui chiedere. Decido di cercare ancora, meglio, vado avanti. Dopo una serie di discese e di curve ecco s’arriva in un viale alberato, palazzi di fine ottocento. E il bar. Il posto adesso è decisamente meglio. Mi sembra di essere a Yalta, anche se non ho idea di come sia Yalta. Sono perfettamente in orario.
Mi accodo alla fila di auto parcheggiate sopra un marciapiede, la richiamo.
L’appartamento è buio. Subito a sinistra, dietro una tenda, c’è il letto, un divanetto, ventilatore e abat-jour; in fondo il corridoio cucina e bagno e l’altra stanza da letto, dove la coinquilina si ritira non appena chiedo di darmi una rinfrescata. In bagno il sapone è finito, ma lei non se n’è accorta. Sul lavello ci sono spazzolini, creme varie, due tipi di colluttorio. Del Vim liquido e dell’alcool etilico concentrato al 95%. Che mi debba sgrassare col Vim? Son lì che penso. E l’alcool? Non è per esagerare, ma una sola goccia di quella merda radioattiva su un qualsiasi uccello lo farebbe diventare come le spade laser di 'Guerre Stellari', di un bel colore fosforescente, da illuminarci la casa a giorno tipo i bengala sul delta del Mekong. Meglio evitare! Opto per la semplice acqua, anche perché ero docciato di fresco.
Lei è indiscutibilmente bella. Alta, bel fisico, poco seno (ma perfetto) e un bel sedere. Ed è simpaticissima. Parliamo, ci spogliamo, cominciamo. Si getta subito sul mio uccello più affamata del conte Ugolino. Ecco!.. son lì che penso. Questo è un pompino! Con foga, succoso, profondo, con mugugni, risucchi, leccate. Ogni tanto lo sega, massaggia gli zebedei. Continua un bel po’. Smette, m’incapuccia, mi sale sopra, comincia a cavalcarmi. Non se ne sta seduta sopra di me, comoda, come fanno molte. Si fa leva sulle gambe e poi si lascia cadere di peso sul mio uccello, con un bel tonfo sordo ogni volta che arriva. Va avanti, quasi mi maciulla le palle, ma è una goduria come poche. Cambia posizione, si siede, un po’ tirata indietro. Continuiamo. La faccio sdraiare. Alla fine esco, mi unge, si unge, se lo guida sul didietro. Entro piano. Lei si muove, s’inarca, facilita l’entrata, mi viene incontro, si riunge, entro. Comincio piano, m’asseconda. Non è come quelle che se ne stanno ferme, e tu devi fare tutto il lavoro. Si contorce tutta, se lo rimette dentro. Prendo pian piano il ritmo.
Quello che segue sarà un’inculata che me la ricorderò finché campo, che me la porterò nella tomba, lei messa quasi alla missionaria, prima, poi a pecora, dove concludo, a pochi secondi da un arresto cardiaco, dalla fibrillazione atriale e la morte.
Quando esco le strade son piene di gente, applaudono, gettano coriandoli, ha cartelli, manifesti. Mi stringono la mano, si fanno autografare le tette, si fanno i selfie col sottoscritto. Passano le auto con la gente affacciata di fuori, suonano i clacson. Vai Ted, sei tutti noi! Grande come sempre Ted, mai che ti smentisci! Santoddio Ted, un’inculata da annali delle inculate! Son lì che urlano. Cammino in un bagno di folla, tutti mi battono una mano sulla spalla, esultano. Entro nel bar lì vicino per prendere qualcosa, rimettermi in forze dopo quello sforzo disumano. Mi offrono tutto, questo e altro. La cassiera mi da il suo numero. Una vecchia mi strizza l’occhio. Alla tv si raccontano le mie gesta...
O quasi. Non posso giurare sia andata esattamente così.
A volte tendo ad esagerare un po’...
CARATTERISTICHE GENERALI
NOME INSERZIONISTA: Sara
RIFERIMENTO INTERNET: http://messina.bakecaincontrii.com/donna-cerca-uomo/new-new-appena-arrivata-kzf596375608
CITTA DELL'INCONTRO: Messina
NAZIONALITA': Polacca
ETA': 23
CONFORMITA' ALL'ANNUNCIO: Conforme
SERVIZI OFFERTI: Bj o BBJ, Rai1 e Rai2
SERVIZI USUFRUITI: BBj, Rai1 e Rai2
COMPENSO RICHIESTO: 50 (standard) - 100 (una cosa tranquilla) - 120 (una cosa tranquilla con Rai2)
COMPENSO CONCORDATO: 120 + 30 di regalo (e non mi cagate il cazzo per questo!)
DURATA DELL'INCONTRO: Una mezz'ora abbonadante
DESCRIZIONE FISICA: Alta, bel fisico, poco seno, bel culo
ATTITUDINE: Ottima
REPERIBILITA': Buona
PRESENZA DI BARRIERE ARCHITETTONICHE: Uno scalino
INDEX RICERCHE (numero telefonico nel formato 1234567xx): 33198978xx
LA MIA RECENSIONE: Devo aver capito male l’indirizzo che mi ha dato perché dove sono non c’è l’ombra di un bar. Solo saracinesche chiuse e negozi sfitti. Il posto è pure parecchio miserabile! Ovunque case costruite sulla parete della montagna, come in una favela di Rio. La canzone alla radio parla di morte, di quando saliremo la collina. È pomeriggio presto e fuori c’è un caldo fottuto.
Ma andiamo con ordine...
Dopo settimane di niente di nuovo sul fronte occidentale, m’ero ritagliato finalmente lo spazio per una scopata. Bakeca e Escortforum a Messina non è che pullulino di vita, diciamocelo, e alla fine il dubbio amletico si era ridotto a due ragazze: Isabella Vip o Sara. La prima non è che m’attirasse più di tanto (non me ne voglia, ma il genere sudamericano non è mai stato il mio tipo) era più per il fatto che nel suo annuncio citava Tacito. E in latino per giunta. Mica cazzi! Tutto ciò che è sconosciuto è sublime, diceva. Va da se che dovevo assolutamente andare a vedere chi fosse, per il gesto in sé, anche se in realtà mi trovava per niente d’accordo. La penso l’esatto opposto! Posso capire se si parla di fica, allora sì, va bene, può anche essere... ma per il resto, la vita troia. Die erste erscheinung des neuen ist der schrecken, diceva l’Heiner. Questo sì è più vero. La prima manifestazione del nuovo è il terrore. Genio! Il più grande dei grandi! Ma comunque... alla fine desisto. In culo a Tacito! Sara è un po’ che la tenevo d’occhio, già da quando usava le altre foto, con lei in una stanza dalle pareti color ocra (foto che non le rendono assolutamente giustizia), alle altre con lei sdraiata sul letto e le coperte o le pareti rosse, non ricordo bene, a quelle di ora, che mi hanno fatto sbavare come un sanbernardo. Decido per Sara, quindi. La chiamo che sono ancora a casa, risponde subito. Mi indica via e numero, mi dice si trova vicino il bar tal dei tali, come se dovessi assolutamente conoscerlo. Non lo conoscevo.
Ed eccomi lì, dicevo. Nessun bar all’orizzonte, nessun peone in giro a cui chiedere. Decido di cercare ancora, meglio, vado avanti. Dopo una serie di discese e di curve ecco s’arriva in un viale alberato, palazzi di fine ottocento. E il bar. Il posto adesso è decisamente meglio. Mi sembra di essere a Yalta, anche se non ho idea di come sia Yalta. Sono perfettamente in orario.
Mi accodo alla fila di auto parcheggiate sopra un marciapiede, la richiamo.
L’appartamento è buio. Subito a sinistra, dietro una tenda, c’è il letto, un divanetto, ventilatore e abat-jour; in fondo il corridoio cucina e bagno e l’altra stanza da letto, dove la coinquilina si ritira non appena chiedo di darmi una rinfrescata. In bagno il sapone è finito, ma lei non se n’è accorta. Sul lavello ci sono spazzolini, creme varie, due tipi di colluttorio. Del Vim liquido e dell’alcool etilico concentrato al 95%. Che mi debba sgrassare col Vim? Son lì che penso. E l’alcool? Non è per esagerare, ma una sola goccia di quella merda radioattiva su un qualsiasi uccello lo farebbe diventare come le spade laser di 'Guerre Stellari', di un bel colore fosforescente, da illuminarci la casa a giorno tipo i bengala sul delta del Mekong. Meglio evitare! Opto per la semplice acqua, anche perché ero docciato di fresco.
Lei è indiscutibilmente bella. Alta, bel fisico, poco seno (ma perfetto) e un bel sedere. Ed è simpaticissima. Parliamo, ci spogliamo, cominciamo. Si getta subito sul mio uccello più affamata del conte Ugolino. Ecco!.. son lì che penso. Questo è un pompino! Con foga, succoso, profondo, con mugugni, risucchi, leccate. Ogni tanto lo sega, massaggia gli zebedei. Continua un bel po’. Smette, m’incapuccia, mi sale sopra, comincia a cavalcarmi. Non se ne sta seduta sopra di me, comoda, come fanno molte. Si fa leva sulle gambe e poi si lascia cadere di peso sul mio uccello, con un bel tonfo sordo ogni volta che arriva. Va avanti, quasi mi maciulla le palle, ma è una goduria come poche. Cambia posizione, si siede, un po’ tirata indietro. Continuiamo. La faccio sdraiare. Alla fine esco, mi unge, si unge, se lo guida sul didietro. Entro piano. Lei si muove, s’inarca, facilita l’entrata, mi viene incontro, si riunge, entro. Comincio piano, m’asseconda. Non è come quelle che se ne stanno ferme, e tu devi fare tutto il lavoro. Si contorce tutta, se lo rimette dentro. Prendo pian piano il ritmo.
Quello che segue sarà un’inculata che me la ricorderò finché campo, che me la porterò nella tomba, lei messa quasi alla missionaria, prima, poi a pecora, dove concludo, a pochi secondi da un arresto cardiaco, dalla fibrillazione atriale e la morte.
Quando esco le strade son piene di gente, applaudono, gettano coriandoli, ha cartelli, manifesti. Mi stringono la mano, si fanno autografare le tette, si fanno i selfie col sottoscritto. Passano le auto con la gente affacciata di fuori, suonano i clacson. Vai Ted, sei tutti noi! Grande come sempre Ted, mai che ti smentisci! Santoddio Ted, un’inculata da annali delle inculate! Son lì che urlano. Cammino in un bagno di folla, tutti mi battono una mano sulla spalla, esultano. Entro nel bar lì vicino per prendere qualcosa, rimettermi in forze dopo quello sforzo disumano. Mi offrono tutto, questo e altro. La cassiera mi da il suo numero. Una vecchia mi strizza l’occhio. Alla tv si raccontano le mie gesta...
O quasi. Non posso giurare sia andata esattamente così.
A volte tendo ad esagerare un po’...