Parecchi anni fa frequentai un locale fuori Milano, tipo night, con molte ragazze, con le quali parlavi offrendo loro la consumazione, eventuali "incontri" avvenivano fuori, e non durante l'apertura del locale. Seppi in seguito che tempo prima lo avevano fatto chiudere per tre mesi, perché in seguito ad un controllo avevano trivato due ragazze con i rispettivi clienti, nelle camere al piano di sopra, al quale si accedeva sia dall'interno che dall'esterno del locale.
Bazzicai quel night - il primo e l'ultimo della mia vita- per circa un mese... avevo addocchiata una bellissima bulgara di poco più di trent'anni e me la stavo "lavorando" per vedere di combinare un appuntamento.
Una sera verso la una di notte, me ne stavo comodamente seduto con lei su un divanetto a chiacchierare, come facevano pure le altre ragazze e agli altri clienti... quando la luce soffusa del salone, venne immediatamente rischiarata da quella delle luci più forti poste sul siffitto.
Ebtrarono diversi pokiziotti in divisa e 4 in borghese, guidati da quello che scoprii poi essere l'ispettore. Due si fiondarono alla porta che dava al piano superiore - del quale fino a quel momento non ne conoscevo neppure l'esistenza - mentre altri all'esterno controllavano l'uscita del locale e delle stanze.
Fortunatamente le stanze erano vuote.
Chiamarono tutte le ragazze nel locale bar, lasciando noi nel salone.
Controllo dei documenti e dei contratti di lavoro, poi chiamarono i clienti ad uno ad uno.
Richiesta di carta d'identità passata ad un collega che da una delle vetture che bloccavano il parcheggio, cobtrollava se qualcuno fosse più o meno conosciuto, qualche domanda tipo come mai mi trovavo lì, se ero un cliente abituale, se qualche ragazza si era proposta per degli "extra", o se qualcuno del personale faceva pressione per imporre la compagnia di una ragazza piuttosto che un'altra.
Risposi che non era molto che ci andavo, che non credevo fosseun problema, visto che non era un club privè, ma un pubblico esercizio, che ci ero andato per caso e che nessuna ragazza si era proposta per cise diverse da quelle legali previste dal loro lavoro, e che nessuno mi aveva mai imposto o meno la compagnia di una ragazza che non fisse di mio gradimento.
Scoprii dopo che più o meno avevano fatto le stesse domande alle "signorine".
Il controllo durò un paio d'ore si concluse con una multa per il proprietario, in quanto la bulgara con la quale ero seduto all'arrivo delle forze dell'ordine, aveva il permesso di soggiorno scaduto da una settimana. La ragazza fu invitata a regolarizzare la sua posizione e a presentarsi al loro comando entro quindici giorni.
La "botta" più grossa ticco al musicista che suonava regolarmente nel locale...
Non era iscritto all'ENPALS (l'ente previdenziale per i lavoratori dello spettacolo), non aveva nessun tipi di inquadramento per poter svolgere quella professione e nessun contratto con il locale, in più non compilava la scheda per la SIAE... Come anche il proprietario...
Si beccò un bel verbale da 1.500 €, piu tutte le rogne che gli sarebbero arrivate dopo che il suo nome fisse stato segnalato ai vari enti.
E bei casini anche per il proprietario.
Il giorno dopo chiesi informazioni tramite un mio amico che lavorava in questura.
Si fece una bella risata:
"Ti sei cagato sotto eh...? Tranquillo, vengono registrati solo i nomi di quelli già conosciuti per altri reati, o di quelli che hanno posizioni pendenti."
Morale: con le nuove disposizioni possono al limite multarti... ma finisce lì.
Devono andarci piano vista la legge sulla privacy.
Pensa solo a questo:
Se sei un dipendente e ti metti in malattia quando invii il certificato la tua azienda sa solo che sarai assente per i giorni dati dal medico, ma non il motivo, la malattia, per la quale hai richiesto di assentarti dal lavoro.