stiamo organizzando un week-end casinò in Slovenia, qualcuno ha consigli in merito???
Antonio komen?? club Margherita???
In conclusione serata divertente, ma la prossima volta penso che proverò a andare da Antonio !!!
Questa storia ha dell’assurdo.
Premetto che nella racconto trascurerò tutti i legami di parentela che legano i personaggi. Lo faccio per riservatezza, credo che capirete. Dunque non ha importanza che si parli di fratelli, cugini, zii, genitori; tutti sono genericamente chiamati “parenti”.
Tutto nasce perché da tempo era in programma la mia partecipazione ad una cerimonia che si svolgeva in Friuli; non indico la località precisa per riservatezza. Uno di quegli eventi pallosi che sapevo di dover affrontare già con largo anticipo. Non c’era proprio verso di schivarlo, dovevo andare. Generalmente sono una persona che sa applicare la propria volontà , ora in ambito lavorativo , prima quando studiavo. Al di fuori di ciò però faccio fatica a costringermi a fare cose per le quali non vedo nessuna buona ragione.Faccio piuttosto fatica ad impormi di adempiere a degli obblighi che non sento miei. Questo non significa che sbatto la porta in faccia a chi mi chiede un aiuto, ci mancherebbe. Però in questo caso non dovevo proprio aiutare nessuno, dovevo semplicemente partecipare ad un evento che sentivo distante da me anni luce.
Questa cerimonia violava apertamente il mio modo di affrontare gli eventi. Uno dei protagonisti della cerimonia è un amico di infanzia e non potevo dirgli di no. Cioè, in teoria avrei potuto ma avrei rischiato di guastare i rapporti.
Bene, cioè male, dal momento che dovevo andare mi sono detto:
- Vado, però voglio fare qualcosa di piacevole che compensi almeno parte del sacrificio
Sarebbe stato molto difficile riuscire a compensare in toto la scocciatura sopportata però almeno in parte dovevo riuscirci.
L’idea originaria era di fare tappa all’ANDIAMO, FKK austriaco dove mi sono recato più e più volte. Non disponevo di macchina e quindi avrei dovuto aggregarmi ad altre persone. Non potevo nemmeno coinvolgere i soliti amici puttanieri perché, per l’occasione, erano presenti in loco anche miei parenti e quindi sarebbe stato difficile giustificare la presenza di altre persone.
Per fortuna che in zona ho dei parenti, tra cui un in particolare, che apprezzano l’arte punteristica e tutto questo facilitava il compimento della zingarata.
Telefono dunque al parente, gli espongo il piano e lui ribatte dicendomi che mi avrebbe portato lui in qualche posticino diverso dal solito. Vabbè, con un po’ di amarezza abbandono l’idea dell’ANDIAMO e mi affido alle sue mani.
Arriva il giorno fatidico, l’indomani avrei avuto la cerimonia ma la sera prima era in programma la “zingarata-compensatoria”. Una volta giunto a destinazione mi arriva una telefonata del parente:
- C’è stato un imprevisto, la zingarata si farà ma prima mi devi accompagnare in un posto.
- Dove?
- In un convento di suore.
- Che cazzo dici, stai scherzando?
- No, sono coinvolto in una attività che porto avanti assieme a personale della chiesa e stasera c’è un impegno dal quale non posso esimermi.
- E io che cazzo c’entro?
- Ho organizzato tutto io ma alcuni hanno bidonato, non posso presentarmi lì senza qualche persona al seguito.
- Ma che due coglioni cazzo! Io voglio andare a chiavare e tu mi vuoi portar in un mezzo a delle suore?
- Ti prometto che dopo andiamo a chiavare, prima però accompagnami dalle suore e fai buon viso a cattivo gioco.
Per riservatezza non entro nei particolari di ciò che accaduto nel convento di suore ma tutto sommato il tempo è passato in modo non tragico.
Finiti i convenevoli si parte dunque.
- “Andiamo a Komen, in Slovenia” ,mi dice il parente.
- E che posto è?
- Me l’ha consigliato un mio parente
- Ah bene, facciamo le cose in famiglia.
Il parente conosceva il luogo, Komen appunto, ed il nome del locale : “Da Antonio”. Mentre si va a destinazione cerco l’indirizzo preciso su internet ma non lo trovo; c’è solo il numero di telefono del locale.
Chiamo, mi rispondono in perfetto italiano e mi indicano l’indirizzo preciso : Via Komen 121 (il numero credo sia quello, se la memoria non mi inganna).
Arriviamo, il locale è articolato su due piani. Credo che al primo piano si mangi mentre sotto c’è il night club. L’entrata è libera e le ragazze sono vestite in modo sexy ma non sono nude come invece accade negli FKK. Sono stato solo con una ragazza e quindi non so dire di preciso se quel che è capitato a me sia la regola o meno. Comunque, per portare la ragazza in camera bisogna offrirle due consumazioni: ogni consumazione sono 25 euro. Se ho ben capito questa è la somma che va al locale.
Veniamo alle girls. Si avvicina prima una bionda, non male però io preferisco le more. La seconda è mora, magrettina senza tante tette però tonica, mi pare si chiami Denise. E’ rumena, questo lo ricordo bene. Mi dice che in camera chiede 120 per una mezzora abbondante e 150 per un’ora. A quel punto mi sembra assurdo scegliere la mezzora e opto per l’ora. Veniamo alle note dolenti: mi dice che bacia ma non fa FK e che fa la pompa solo coperta. Che palle cazzo! A senitr lei anche le altre ragazze si comportano in maniera analoga. Non ho voglia di approfondire, sono abbastanza stanco e quindi confermo la scelta. Ci spupazziamo un po’ sui divanetti. Le dico di mostrarsi e e si alza in piedi, si gira e si volta per mostrare le sue grazie.
Prende un’altra consumazione ed andiamo in camera. Diciamo che la camera dove sono andato io non è il massimo dell’eleganza; è piuttosto spartano però c’è tutto: doccia, bagno, cameretta con letto. Iniziamo con strusciamenti e poi ci facciamo una doccetta. Terminata la doccia vedo che arrotola una salviettina e se la infila nella figa.
- Cosa stai facendo?
- Mi stanno finendo le mestruazioni.
- Ah, vabbè…
Questo particolare probabilmente non ha favorito il tutto. Nella mia mente si è visualizzata l’associazione “sangue --> Rischio malattie” e forse mi ha un po’ smontato. Va detto anche che mi ero alzato molto presto in mattinata ed avevo dovuto compiere diverse faccende. Inoltre avevo viaggiato molto e di conseguenza ero stanco.
Strusciamenti di nuovo, inizia ad accarezzarmi il cazzo con le mani. Ogni tanto la faccio voltare e le accarezzo il culo e le gambe. Di nuovo, sega, dopo un po’ mi infila un preservativo e va di bocca. Il compare non sembra apprezzare troppo ma lei continua. Cerca di venire sopra ma non è proprio cosa.
Sfiliamo il preservativo , sega , toccatine varie e riproviamo. Andiamo avanti di questo passo un po’ di volte finchè la riesco a scopare a pecora ma senza molta convinzione. Andiamo avanti un po’ , cambio posizione però anche qui mi accorgo che il compare non sta al gioco. Non so da cosa dipenda. Forse il locale sotto le aspettative, forse i troppi dinieghi di Denise o forse semplicemente la stanchezza.
Riprende di bocca, ogni tanto ci fermiamo a scherzare e a parlare un poco. La ragazza è anche simpatica e sinceramente mi è dispiaciuto non averla chiavata a dovere ma quando il compare fa i capricci non c’è proprio nulla da fare.
Finiamo con pompa sega e palpata di palle.
Rimaniamo a chiacchierare un po’ e dopodiché torno nel locale.
Del mio parente non c’è traccia e quindi mi bevo qualcosa da solo.
A quel punto vengo continuamente invitato dalle girls ad offrire loro qualcosa e ad andare in camera. Se avessi avuto più tempo a disposizione ed avessi avuto più energie in corpo probabilmente si poteva tentare un secondo giro di giostra ma a quel punto non ne valeva la pena.
Torna il parente, diciamo due cazzate con le girls e ritorniamo a casa.
Che dire? Io non abito nemmeno nelle vicinanze e , di conseguenza, dovendo mettermi al volante preferisco mille volte andare in Austria. Le girls dell’ANDIAMO sono + economiche e pongono meno freni nelle prestazioni. Forse può valer la pena andare a Komen per chi abita nelle vicinanze e vuole farsi una sveltina. Ma a quel punto non è meglio andar da una loft?