Le escort pagheranno il fisco Tremano i clienti.
In Veneto la Finanza ha controllato una decina di prostitute "nullatenenti" con auto di lusso: evaso allo Stato un milione di euro.
Una volta tanto sono le escort che devono pagare il conto. E che conto. Complessivamente un milione di redditi sommersi all’anno, dal 2007 al 2010. Soldi che in Veneto la Finanza sta chiedendo ad una decina di professioniste del sesso, avvenenti signorine che si dichiaravano nullatenenti ma che in realtà viaggiavano a bordo di bolidi fiammanti, possedevano case al mare, in montagna ed in pieno centro storico.
Una di queste prostitute d’alto bordo, un’ex ballerina di lap dance di un noto night club del Vicentino, dopo essere finita nella rete dei finanzieri è scesa a patti col Fisco, che le ha concesso di rateizzare il pagamento di 300 mila euro. Con calma, ma la bella di notte dovrà versare nelle casse dell’Erario tutto fino all’ultimo centesimo. Ma, come detto, è soltanto la prima della lista.
Dopo sei mesi di indagini e di controlli incrociati, in Veneto la Guardia di Finanza ha stilato una sorta di black list, un elenco che contiene nomi e beni posseduti dalle prostitute d’élite. Poco alla volta tutte saranno costrette a pagare le tasse arretrate. Colpa della loro vanità che le ha portate ad ostentare un tenore di vita che non poteva non dare nell’occhio. Di questa lista farebbe parte un’altra escort, residente nel Padovano, che dal 2007 al 2009 ha dichiarato al Fisco 15 mila euro all’anno, ma ciò non le ha impedito di possedere otto appartamenti, una villa nel Veneziano ed una Bmw. Inoltre, nel 2008, la lucciola aveva depositato cinquantamila euro su un conto estero.
Sennonché a finire nella rete non sono state solo prostitute donne, se è vero, com’è vero, che le indagini della Finanza si sono concentrate anche su due uomini. Due gigolò che, al pari delle colleghe, pur dichiarando una miseria non si facevano mancare nulla. Uno di questi, un quarantenne di Rovigo, possedeva un Suv coreano SsangYong, una Nissan ed una Honda 600 Hornet. Lo gigolò con la passione per l’Estremo Oriente, è risultato anche proprietario di cinque fabbricati, quattro terreni e di un conto corrente da 500 mila euro. L’altro gigolò, di Treviso e di poco più giovane, negli ultimi tre anni aveva dichiarato al Fisco meno di mille euro, pur possedendo otto terreni e sei abitazioni. Se tutti devono pagare le tasse, non si vede perché il mondo della prostituzione debba farla franca.
La sentenza con la quale il 13 maggio 2011 la Corte di Cassazione ha dato torto ad una ballerina di night club di Sondrio, chiarisce ogni dubbio. «L’onere della prova che i redditi desumibili dai movimenti sui conti correnti non vanno tassati spetta al contribuente e non all’amministrazione fiscale». E adesso tremano anche i clienti delle prostitute le quali, per cavarsela, sostengono che parte dei loro averi sono frutto di donazioni dei fruitori dei loro prestazioni sessuali.
http://www.liberoquotidiano.it/news/947308/Le-escort-pagheranno-il-fisco-Tremano-i-clienti.html
Ho letto la Sentenza 13 maggio 2011, n. 10578 della Cassazione, la quale ha ripreso la sua precedente n. 20528/2010. Nella prima succitata pronuncia, il Supremo Organo Giudicante ha affermato che la prostituzione può benissimo essere tassabile grazie ad una Sentenza della Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo secondo la quale, con l'articolo 2 del Trattato CE, il meretricio dove sia riconosciuto legale deve essere soggetto ad imposte. Con ciò, la Legge 75/1958 "Merlin" si può benissimo affermare derogata ai fini fiscali in ogni suo ambito, compreso il relativo articolo 3 n. 8 ed articolo 7, i quali impediscono allo Stato di sfruttare l'altrui mercimonio e di registrare la prostituzione delle persone. Quindi, il meretricio in Italia deve essere tassato! Comunque, per evitare ogni deregulation giuridica in merito che potrebbe portare ad inevitabili spese pubbliche delle varie Magistrature, sarebbe molto meglio che il Governo introducesse una chiara riforma legislativa in materia.
A presto un aggiornamento del mio sito in merito.
In Veneto la Finanza ha controllato una decina di prostitute "nullatenenti" con auto di lusso: evaso allo Stato un milione di euro.
Una volta tanto sono le escort che devono pagare il conto. E che conto. Complessivamente un milione di redditi sommersi all’anno, dal 2007 al 2010. Soldi che in Veneto la Finanza sta chiedendo ad una decina di professioniste del sesso, avvenenti signorine che si dichiaravano nullatenenti ma che in realtà viaggiavano a bordo di bolidi fiammanti, possedevano case al mare, in montagna ed in pieno centro storico.
Una di queste prostitute d’alto bordo, un’ex ballerina di lap dance di un noto night club del Vicentino, dopo essere finita nella rete dei finanzieri è scesa a patti col Fisco, che le ha concesso di rateizzare il pagamento di 300 mila euro. Con calma, ma la bella di notte dovrà versare nelle casse dell’Erario tutto fino all’ultimo centesimo. Ma, come detto, è soltanto la prima della lista.
Dopo sei mesi di indagini e di controlli incrociati, in Veneto la Guardia di Finanza ha stilato una sorta di black list, un elenco che contiene nomi e beni posseduti dalle prostitute d’élite. Poco alla volta tutte saranno costrette a pagare le tasse arretrate. Colpa della loro vanità che le ha portate ad ostentare un tenore di vita che non poteva non dare nell’occhio. Di questa lista farebbe parte un’altra escort, residente nel Padovano, che dal 2007 al 2009 ha dichiarato al Fisco 15 mila euro all’anno, ma ciò non le ha impedito di possedere otto appartamenti, una villa nel Veneziano ed una Bmw. Inoltre, nel 2008, la lucciola aveva depositato cinquantamila euro su un conto estero.
Sennonché a finire nella rete non sono state solo prostitute donne, se è vero, com’è vero, che le indagini della Finanza si sono concentrate anche su due uomini. Due gigolò che, al pari delle colleghe, pur dichiarando una miseria non si facevano mancare nulla. Uno di questi, un quarantenne di Rovigo, possedeva un Suv coreano SsangYong, una Nissan ed una Honda 600 Hornet. Lo gigolò con la passione per l’Estremo Oriente, è risultato anche proprietario di cinque fabbricati, quattro terreni e di un conto corrente da 500 mila euro. L’altro gigolò, di Treviso e di poco più giovane, negli ultimi tre anni aveva dichiarato al Fisco meno di mille euro, pur possedendo otto terreni e sei abitazioni. Se tutti devono pagare le tasse, non si vede perché il mondo della prostituzione debba farla franca.
La sentenza con la quale il 13 maggio 2011 la Corte di Cassazione ha dato torto ad una ballerina di night club di Sondrio, chiarisce ogni dubbio. «L’onere della prova che i redditi desumibili dai movimenti sui conti correnti non vanno tassati spetta al contribuente e non all’amministrazione fiscale». E adesso tremano anche i clienti delle prostitute le quali, per cavarsela, sostengono che parte dei loro averi sono frutto di donazioni dei fruitori dei loro prestazioni sessuali.
http://www.liberoquotidiano.it/news/947308/Le-escort-pagheranno-il-fisco-Tremano-i-clienti.html
Ho letto la Sentenza 13 maggio 2011, n. 10578 della Cassazione, la quale ha ripreso la sua precedente n. 20528/2010. Nella prima succitata pronuncia, il Supremo Organo Giudicante ha affermato che la prostituzione può benissimo essere tassabile grazie ad una Sentenza della Corte di Giustizia Europea del Lussemburgo secondo la quale, con l'articolo 2 del Trattato CE, il meretricio dove sia riconosciuto legale deve essere soggetto ad imposte. Con ciò, la Legge 75/1958 "Merlin" si può benissimo affermare derogata ai fini fiscali in ogni suo ambito, compreso il relativo articolo 3 n. 8 ed articolo 7, i quali impediscono allo Stato di sfruttare l'altrui mercimonio e di registrare la prostituzione delle persone. Quindi, il meretricio in Italia deve essere tassato! Comunque, per evitare ogni deregulation giuridica in merito che potrebbe portare ad inevitabili spese pubbliche delle varie Magistrature, sarebbe molto meglio che il Governo introducesse una chiara riforma legislativa in materia.
A presto un aggiornamento del mio sito in merito.