Tassabile la prostituzione.

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Quanto ai prezzi non credo che aumentino, anzi potrebbero calare, visto che le prostitute non sarebbero più costrette a nascondersi nel buio della notte e specialmente d'inverno ad esercitare in mezzo alla neve e a parecchi gradi sottozero.

Magari potessero sorgere anche qui FKK sul modello tedesco!
 
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Sono d'accordissimo con chi dice che la prostituzione vada legalizzata e che le prostitute paghino, come ogni altra attività, le loro tasse.
Quanto ai prezzi non credo che aumentino, anzi potrebbero calare, visto che le prostitute non sarebbero più costrette a nascondersi nel buio della notte e specialmente d'inverno ad esercitare in mezzo alla neve e a parecchi gradi sottozero.
Un altro vantaggio, oltre a contribuire come tutti - almeno spero - a pagare le tasse, ci sarebbero molto probabilmente anche meno straniere e più ragazze nostrane che nei giochi erotici con la bocca penso siano decisamente più brave delle rumene & C.
Per chi non lo sapesse in Germania, sulla carta d'identità delle prostitute alla voce attività c'è scritto: Prostituta. E visto che è il loro mestiere nessuno si scandalizza.
Usando bene i termini, in Italia la prostituzione è legalizzata, poiché non è reato come esercizio e come ho citato all'inizio di questo thread, grazie alla Legge 248/2006 articolo 36 comma 34 bis, con chiarimento della Sentenza n. 10578/2011 della Cassazione le prostitute nel nostro Stato DEVONO pagare le tasse con tanto di Partita IVA, come tutti i liberi professionisti. Se non lo facessero, sarebbero passibili di sanzioni!
 
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praticamente Milano
Usando bene i termini, in Italia la prostituzione è legalizzata, poiché non è reato come esercizio e come ho citato all'inizio di questo thread, grazie alla Legge 248/2006 articolo 36 comma 34 bis, con chiarimento della Sentenza n. 10578/2011 della Cassazione le prostitute nel nostro Stato DEVONO pagare le tasse con tanto di Partita IVA, come tutti i liberi professionisti. Se non lo facessero, sarebbero passibili di sanzioni!

oddio, a me pare che queste norme si riferiscono a proventi da reato o da illecito, ma la prostituzione in sé non è un reato né un illecito, quindi non è tassabile in sé stessa; resto dell'opinione che non può esistere tassazione di un'attività che non è né vietata né riconosciuta e che a volte la cassazione prende fischi per fiaschi
che poi sia opportuno un riconoscimento della prostituzione è fuori di dubbio
:bye:
 
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oddio, a me pare che queste norme si riferiscono a proventi da reato o da illecito, ma la prostituzione in sé non è un reato né un illecito, quindi non è tassabile in sé stessa; resto dell'opinione che non può esistere tassazione di un'attività che non è né vietata né riconosciuta e che a volte la cassazione prende fischi per fiaschi
che poi sia opportuno un riconoscimento della prostituzione è fuori di dubbio
:bye:
Naturalmente la Cassazione nella sentenza in questione ha fatto intendere che è paradossale considerare le attività illecite non registrabili tassabili della relativa legge del 2006, ma non quelle lecite. Sarebbe come considerare tassabile la prostituzione da strada utilizzata con adescamento scandaloso e molesto ma non la medesima senza tale fattore.
 
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Record a Napoli: il dieci per cento delle escort presenta ricevuta e paga le tasse.
NAPOLI - Nel 2012 hanno evaso 2,4 miliardi di euro, vale a dire un aumento del 23,6% rispetto al 2011. Si tratta delle escort italiane e delle hostess d’immagine, che stando ai dati delle polizie amministrative, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Istat continuerebbero a non rilasciare la ricevuta fiscale nel 92% dei casi, nonostante la Cassazione abbia ritenuto tassabili i proventi da prostituzione.
Napoli, però, vanta un record decisamente insolito. Stando infatti ai dati emersi da un’indagine effettuata da KRLS Network of Business Ethics per conto di Contribuenti.it Magazine, in quest’area il 10% delle lucciole di lusso avrebbero invece optato per la dichiarazione almeno di una parte dei propri proventi probabilmente per giustificare i movimenti di denaro riscontrabili sui relativi conti correnti.
Nel dettaglio, la classifica della illegalità fiscale stilata da Lo Sportello del Contribuente relativa sia a coloro che non hanno emesso fattura sia a coloro che emettendola hanno maggiorato del 21% il compenso pattuito, vede al primo posto le prostitute con il 92,3% degli evasori seguite dalle escort (90,9%) e dalle hostess immagine (87,4%).
La classifica delle prostitute che non pagano le tasse vede invece al primo posto quelle di Venezia con il 97% dei casi riscontrati nel corso delle indagini ufficiali, seguite da quelle di Genova con il 96%, di Milano con il 95%, di Aosta con il 94%, di Roma con il 93% e di Verona con il 91%. Le più “virtuose” sarebbero invece le escort di Bari, dove il 15% paga le tasse.
http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=199266&sez=NAPOLI

Qualcosa si muove.
 
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Ne sono convinto anch'io e l'ho detto anche in un'altra discussione.
Non tutti la pensano allo stesso modo.
 
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Comunque, questa non chiara disposizone legislativa dell'estate 2006, dovrebbe essere corretta da una nuova norma che espressamente preveda la tassazione del meretricio, al fine di evitare una pioggia di ricorsi, fatti da prostitute che eventualmente cercheranno di aprire la Partita IVA e si vedranno inesorabilmente rifiutare l'operazione.
Tali processi non saranno proficui per le casse erariali dello Stato.
Potrebbe bastare anche una circolare del Ministero del Tesoro.
 
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Ecco, appunto. Non aspettiamoci la fila all'Agenzia delle Entrate.
Quando la Guardia di Finanza perseguirà ogni prostituta sul suolo italiano, vedremo la suddetta fila; prima alle sedi dell'Agenzia delle Entrate e successivamente davanti ai tribunali fiscali con tanto di Sentenza n. 10578/2011 della Cassazione in mano alle ricorrenti.
 
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Probabilmente sì, ma mi chiedo e mi son chiesto: è necessario arrivare a tanto, alla persecuzione tributaria?
Oppure:
"Io dico che chi paga le tasse ha diritto ad avere l'ambulanza, mentre chi non le paga non sono sicuro che abbia questo diritto".
 
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Se questo e' ancora uno stato di diritto, le prostitute le tasse non le dovrebbero pagare.
Ed in effetti la norma e' incostituzionale e solo in attesa di qualche zoccola piu' intelligente di quelle che son state pizzicate, per fare sicuro ricorso.

Il parlamento piu' demenziale negli ultimi vent'anni di leggi incostituzionali ne ha collezionate tante, cosi' come i loro decreti attuativi, cosi' come le ordinanze dei sindaci che non hanno voluto essere da meno.

Da noi funziona cosi: la corte costituzionale si esprime, quando chiamata a farlo da uno specifico procedimento giudiziario, in materia di legittimita' delle norme che i procedimenti si trovano a dove applicare. Quindi basta fare ricorso ed avere una sufficiente dose di pazienza e di tenacia, In questo modo di ricorso in ricorso, una volta arrivati al gradino giudiziario piu' alto si vedrebbero cono ogni probabilita' riconosciute le proprie ragioni.

La tassazione di un provento e' prevista solo se il provento e' legittimo, altrimenti il ricavato di un provento illegittimo e' soggetto a sequestro ( ad esempio quello derivante al traffico di droga, cosi' come per i proventi derivanti da qualsiasi tratta illecita ).

Poiche' la legge italiana esclude espressamente la possibilita' ( legge Merlin ) che il ricavato del meretricio possa essere considerato reddito, e quindi assimilabile ad un lavoro, ma e' ritenuto legittimo in quanto indennizzo del danno morale e biologico della meretrice... Tale risarcimento per sua natura non e' tassabile; lo sarebbero altrimenti i proventi di indennizzo dei sinistri stradali allo stesso modo...

Quindi la tassazione sarebbe un provvedimento discriminatorio, verso la categoria delle prostitute, e quindi illegittimo.
( la legge e' uguale per tutti )

La via per poter sanale questione sul piano giuridico e' soltanto quella di elevare al rango di "lavoro", come gia' accade in Germania, questa attivita'.
Con quello che ne consegue; permesso di soggiorno per le cittadine straniere? Ma certo... se lavorano. Ve le immaginate le scene?

Allora delle due l'una: o a pieno titolo il parlamento piu' denso di pxxxxxe della storia fa un po' di giustizia e consente a queste donne di avere una "cassa mutua", una pensione, una assicurazione specifica e FINALMENTE PER TUTTI NOI dei luoghi riconosciuti dove praticare... oppure che la smettano di pretendere del denaro da costoro.

Detto questo, sarei ben felice di sapere che una attivita' cosi' importante per la salute psicofisica di noi maschietti solitari ( o semplicemente esuberanti ) venga finalmente alla luce del sole.


Saluti.
 
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Se questo e' ancora uno stato di diritto, le prostitute le tasse non le dovrebbero pagare.
Ed in effetti la norma e' incostituzionale e solo in attesa di qualche zoccola piu' intelligente di quelle che son state pizzicate, per fare sicuro ricorso.

Il parlamento piu' demenziale negli ultimi vent'anni di leggi incostituzionali ne ha collezionate tante, cosi' come i loro decreti attuativi, cosi' come le ordinanze dei sindaci che non hanno voluto essere da meno.

Da noi funziona cosi: la corte costituzionale si esprime, quando chiamata a farlo da uno specifico procedimento giudiziario, in materia di legittimita' delle norme che i procedimenti si trovano a dove applicare. Quindi basta fare ricorso ed avere una sufficiente dose di pazienza e di tenacia, In questo modo di ricorso in ricorso, una volta arrivati al gradino giudiziario piu' alto si vedrebbero cono ogni probabilita' riconosciute le proprie ragioni.

La tassazione di un provento e' prevista solo se il provento e' legittimo, altrimenti il ricavato di un provento illegittimo e' soggetto a sequestro ( ad esempio quello derivante al traffico di droga, cosi' come per i proventi derivanti da qualsiasi tratta illecita ).

Poiche' la legge italiana esclude espressamente la possibilita' ( legge Merlin ) che il ricavato del meretricio possa essere considerato reddito, e quindi assimilabile ad un lavoro, ma e' ritenuto legittimo in quanto indennizzo del danno morale e biologico della meretrice... Tale risarcimento per sua natura non e' tassabile; lo sarebbero altrimenti i proventi di indennizzo dei sinistri stradali allo stesso modo...

Quindi la tassazione sarebbe un provvedimento discriminatorio, verso la categoria delle prostitute, e quindi illegittimo.
( la legge e' uguale per tutti )

La via per poter sanale questione sul piano giuridico e' soltanto quella di elevare al rango di "lavoro", come gia' accade in Germania, questa attivita'.
Con quello che ne consegue; permesso di soggiorno per le cittadine straniere? Ma certo... se lavorano. Ve le immaginate le scene?

Allora delle due l'una: o a pieno titolo il parlamento piu' denso di pxxxxxe della storia fa un po' di giustizia e consente a queste donne di avere una "cassa mutua", una pensione, una assicurazione specifica e FINALMENTE PER TUTTI NOI dei luoghi riconosciuti dove praticare... oppure che la smettano di pretendere del denaro da costoro.

Detto questo, sarei ben felice di sapere che una attivita' cosi' importante per la salute psicofisica di noi maschietti solitari ( o semplicemente esuberanti ) venga finalmente alla luce del sole.


Saluti.
Non capisco proprio il motivo per il quale le prostitute non debbano pagare le tasse in uno Stato di diritto! Tanto meno la Costituzione Italiana all'articolo 53 afferma che "tutti i cittadini sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva".
Non si riscontra quale normativa affermi che il meretricio è un'indennità per la condizione di chi lo pratica!
Difatti, l'articolo 36 comma 34bis della Legge 248/2006, modificante la Legge 537/1993 (finanziaria 1994) ha stabilito che tutte le prestazioni illecite ed ovviamente anche quelle lecite, devono essere sottoposte a tassazione anche se non registrabili con conseguente modifica dei dettami della Legge 75/1958 "Merlin" anche se solo in ambito fisacale.
Penso di essere stato fin troppo chiaro in questa mia ultima espressione.
 
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@francostars
Mi sono espresso per paradosso, naturalmente.
In uno stato di diritto, si tassa il lavoro ed il lavoro deve essere riconosciuto come tale specie se e' usurante.
Lo stato non puo' da una parte chiedere soldi per una attivita' lavorativa sommersa e non dichiarabile al fisco e dall'altra non riconoscerla.
Da un lato in astratto le tasse dovrebbero pagarle anche le prostitute ( e i prostituti ) ma a quale titolo dovrebbero essere richieste se lo stato non fa nulla per loro?

La cassazione applica le leggi vigenti che il legislatore fa. Se poi queste sono sbagliate perche' incostituzionali ( non conformi ad una legge piu' alta ) questo tribunale non e' competente. L'eccezione di incostituzionalita' dovrebbe venire sollevata dagli aventi diritto e costringerebbe il legislatore a sanare la questione.
( peccato che nulla puo' essere legiferato in materia che Oltretevere non gradisca )

E' un cortocircuito.

L'unica via di uscita, a mio parere, e' che venga recepita la normativa europea "as is", come si fa per molte altre leggi comunitarie e che introduca di fatto la regolarizzazione del sommerso. La pubblica amministrazione potrebbe doversi adattare "obtorto collo", consentendo il rilascio di partite iva per le professioniste accompagnatrici....

Quasi fantascienza da noi, ma i tempi cambiano molto in fretta, mi pare...
 
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