Come già dichiarato in precedenza, l'esperienza che vado a raccontare è piuttosto particolare, intrigante, resa possibile dal feeling cliente-ragazza che s'è instaurato tra me e Denise in questi mesi. Per cui, posso fin d'ora dirvi che pochi, o forse nessuno, riusciranno a ripetere qualcosa di simile, come per me sarà impossibile ripetere alcune delle vostre gloriose gesta.
Ma torniamo a quella sera.
E' martedì 19 giugno, e Frank è assetato di sesso. Lo sente fin dalle prime ore del mattino e infatti, durante la giornata seguono una serie di proclami velleitari nei confronti delle ragazze che "abitano" nottetempo la "Statale dell'Amore".
La giornata scorre via torrida e serena e così, dopo un leggerissimo pasto, quando le ultime luci della giornata stanno per sparire definitivamente, lasciando spazio alla notte che tanto amiamo, Frank sale sulla sua auto, e parte; via, veloce e spietato, proprio come il più temibile dei predatori.
Gli obiettivi sono già ben fissati nella mente del nostro eroe, ed hanno tre nomi che tutti conosciamo: Denise, Katya oppure Carla. Nessun altro obiettivo è contemplato. Per nessun motivo.
Ci vogliono pochissimi minuti per correre lungo quella striscia d'asfalto e guardare cosa ci viene offerto, ma chiaramente, essendo ancora molto presto, non trovo ancora le ragazze del Kebabbaro.
Ma a Osio trovo tutto ciò che cercavo. Sia Denise che Katya sono già presenti, splendide, entrambe con una tonalità rossa a farle risaltare.
Tra le due scelgo Denise, anche se Katya m'ha fatto ribollire il sangue semplicemente rivolgendomi la parola e salutandomi. Mamma mia che esemplare di femmina!!!!
Decido comunque di caricare la Denise, e di portarla al Pegaso. E fin da subito la serata viene indirizzata su livelli molto, ma molto spinti!
Prima cosa, dopo 10 secondi che è seduta in auto, le faccio togliere il perizoma, lasciandola così vestita, ma a micia all'aria. Non so perchè lo faccio, ma l'idea di una ragazza, seduta accanto a me, senza mutandine mi eccita ogni volta da impazzire.
Arrivati al Pegaso ci si lava entrambi (fugo quindi ogni dubbio sulle ultime affermazioni che vedevano Denise non troppo attenta alla pulizia intima!) e si sale poi sul talamo.
Lei è conscia del fatto che questa sera accadrà di tutto, le ho già anticipato qualcosa, e dalla mia borsa iniziano ad uscire giochetti e strumenti interessanti.
Decido così di bendarla (questo penso non se lo lasci fare praticamente da nessuno!) e, con l'ausilio di un olio per massaggi (serio! non quella pirlata della durex!!) inizio a massaggiarla ovunque. Il perchè è scontato: io ti pago e ti faccio provare piacere, ovviamente poi rivoglio tutto indietro!!!! Ma torniamo a noi. Vedere il suo corpo nudo, tutto ricoperto d'olio è bellissimo, le mie mani scorrono ovunque, e lei apprezza. Non ci vuole molto a ritrovare le mie dita all'interno dei suoi orifizi e così, posso tranquillamente passare alla seconda fase del gioco e togliere dalla mia borsa delle palline vibranti.
Denise rimane bendata, e pur continuando a fare domande impensierita da quanto sta accadendo, mi lascia fare, e così, una dopo l'altra, tutte e 3 le palline entrano nel suo orifizio anale. Possederla è bellissimo ed il gioco prosegue tra scatti con il telefonino (Ciccio aveva avuto così una preview!) e baci, carezze e dolci schiaffetti erotici.
E comunque lei a passare al livello successivo, togliendosi la benda e mettendola attorno ai miei occhi. Ecco cari amici, io non l'ho vista, l'ho solo percepita, ma tutto quello che Denise ha fatto con le sue mani e con la sua bocca nei minuti in cui io sono stato bendato, è da antologia del porno.
So per certo che nella sua bocca è entrato tutto il mio membro, le mie palle, la mia lingua, i miei capezzoli, ho sentito la sua figa scorrere lentamente lungo il mio pene, ho sentito il mio volto venir ricoperto dal suo sesso. Ho sentito la sua lingua scorrere ovunque su di me, e la sua saliva bagnarmi e scaldarmi ogni parte del mio corpo.
Il sesso vero e proprio poi è stato superbo. Una volta che, solo con l'ausilio della bocca, Denise m'ha infilato il preservativo, ho potuto penetrare il suo corpo in ogni dove ed in ogni modo. In piedi, a pecora, sdraiati sul letto, di lato e con lei sopra. Ho raggiunto l'orgasmo mentre vedevo il mio cazzo sparire completamente nel suo culo ed ho urlato come solo Tarzan sapeva fare.
Siamo tornati a Osio appagati e sfiniti. Le sue mutandine non mi sono state donate, come invece ha fatto una sua collega (di cui non vi svelerò il nome!), ma sicuramente si sarà ricordata quanto successo per tutta la nottata e per qualche giorno ancora.