Dato che la frequentazione attiva di questo thread sembra essersi un po' diradata, lascio queste memorie del mio ultimo tour lungo la SS 525, che - quantomeno - terranno tutti i colleghi impegnati nella lettura per un'altra settiamana Nel frattempo, speriamo che qualcun altro posti qualcosa ;-)
I miei complimenti a:
- cicciobg: sei tu il vero Grissom di questo forum! Io non sarei mai riuscito a ritrovare Carla nel mare magnum di Internet!
- jeko1: con la tua comparsa sulle scene, posso fare richiesta di pre-pensionamento Ottima anche la rece di Camelia: ho apprezzato l'obiettività del tuo racconto, che ha un po' sminuito i toni agiografici di quanto era apparso altrove in Internet, ove la fanciulla si era meritata l'appellativo di "Miss Muretto 2013".
LA SS 525 NON E' SPROFONDATA COME ATLANTIDE E LE OTR SONO SOPRAVVISSUTE ALLA PESTE
Allarmato dal silenzio che è calato sulla SS 525, dopo una cena pre-vacanziera in un ristorante non troppo lontano da Bergamo, decido che è il caso di passare a controllare di persona e mi concedo la classica passeggiata digestiva, in una serata per me del tutto inconsueta. Arrivato al rondeaux de Boltiere, scopro che una delle sette meraviglie del mondo è ancora lì in tutta la sua magnificenza e non è invece sprofondata come Atlantide. Sono ancora più sollevato quando, poco più avanti, mi rendo conto che nessuna pestilenza è riuscita a stroncare la solida fibra delle amazzoni che abitavano quella landa paradisiaca e che quasi tutte sono ancora lì.
Risalendo verso Bergamo, c'è sicuramente qualche defezione (la zona-Paninaro è più sguarnita del solito e mancano, ad esempio, la Perlettina e l'intera squadra delle Kebabbare ), ma tutto sommato la situazione sembra normale. C'è persino un'Alinette vedova le-Citroen meno pigra del solito, che passeggia avanti e indietro sotto il ponte dell'A4, anziché attendere svogliatamente nella sua vettura argentea.
A questo punto, estraggo il mio taccuino e rivedo gli appunti che avevo vergato velocemente durante la mia ultima visita, quasi due settimane fa: "Eva?", "Tornare da Lou Anne!", "Oppure la sorella Claudia?". Dato che non ho visto la dirimpettaia di Ginascore (in compenso, vicino alla sua postazione c'è un'utilitaria con targa rumena), mi dirigo spedito verso l'altro ponte, nella speranza di potere incontrare una delle animatrici dell' "Under the bridge".
Mi avvicino col fiato sospeso, sfogliando i petali della margherita: "c'è", "non c'è", "c'è", "non c'è", "c'è" ... "Non c'è!", sono le tre parole che pronuncio quando, tra le dita, mi rimane solo il gambo del fiore. Sollevo lo sguardo ed, effettivamente, Anna non c'è (e neppure la sua macchina, per cui immagino che sia già rientrata a casa o che non si sia neppure presentata al lavoro stasera).
... E TROVARE LOU ANNE E' PIU' DIFFICILE DI PRIMA
Altrettanto trepidante, varco il confine simbolico del ponte e subito scruto le presenze sulla mia sinistra. La speranza lascia presto il posto alla delusione, perché intravedo solo una bionda, in cui riconosco le fattezze di Anna/Elena. Faccio un ampio giro dalle retrovie e dopo 5 minuti mi ripresento al ponte, arrivando sempre da Lallio. Con mia grande sorpresa, la postazione di Anna è ora occupata! Guardo meglio e, pur essendo di spalle, mi rendo subito conto che non può essere sicuramente lei, perché ha una silhouette meno slanciata. Oltretutto, non è immobile a fumarsi una sigaretta ma procede con passo spedito in direzione del ponte, con i capelli scuri tutti scompigliati. Il rumore del trenino di macchine in cui sono incolonnato la fa girare e, appena posso scrutarla in viso, un urlo mi si strozza in gola: "Lou Anne!!".
L'illusione di essere stato fortunato dura però ben poco, perché una delle vetture davanti a me fa un'inversione di marcia al limite del codice penale e si piazza davanti alla sua mattonella ad aspettarla. Io compio il regolare giro di boa al successivo semaforo e, quando ripasso sotto il ponte, devo mestamente prendere atto che la macchina del collega si rimette in marcia poco dietro la mia, con la "fuckstar" a bordo. Lo specchietto retrovisore uccide ogni mia speranza, perché non li vedo svoltare verso il "drive in" del sesso ma verso lo scannatoio di Lou Anne.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI
Non è tardissimo (circa l'1:20) e quindi decido che posso anche pazientare che lei (o la sorella Claudia o la "pornosegretaria" Nicole) facciano la loro ricomparsa all' "Under the bridge". Mentre scendo lungo la SS 525, rifletto anche sulla possibilità di intercalare un BJ conoscitivo nel mentre. Il mio problema, però, è che con Anna mi sono ormai assuefatto a uno standard estetico e di coinvolgimento sopra la media e quindi è davvero difficile trovare una nuova OTR la cui vista mi intrighi a tal punto da rischiare di essere tamponato, pur di fermarmi a intervistarla. Per cui, la mezz'oretta successiva è più il vagabondare di un etnografo che l'agguerrita caccia del punter.
Le scene più interessanti avvengono probabilmente in zona-Paninaro. Passo una prima volta, diretto a Osio Sotto, e vedo Alexandra che si addentra spedita, ma barcollante sulle sue high heels, nel vialone industriale che sta proprio dietro il suo showroom. Accompagnata da un nostro collega, ovviamente. Dopo cinque minuti, di ritorno da Osio Sotto (Monny assente :-( ), è avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci: Corina e Nadia fanno altrettanto, accompagnate da un gruppetto di 2-3 ragazzi, che hanno lasciato tanto di camper(!) alla postazione delle due fanciulle. Evito di passare una terza volta, perché sono terrorizzato di vedere un pullman con rimorchio accostato lungo la banchina e tutte le OTR del Paninaro incamminarsi, con altrettanti colleghi, verso quello che sembra avere già scalzato l' "Under the Bridge" come locale "in" dell'estate
L'unica fanciulla che mi ha un po' incuriosito è la bionda che staziona allo sbocco di via Ciserano (accanto al Continental, per intendersi). Mi ricordo che lì c'era una certa Daniela e che lo scorso inverno era comparsa un'altra ragazza, entrambe recensite in modo non entusiasmante. Sono disposto comunque a concederle il beneficio del dubbio e faccio persino un passaggio radente per scrutarla meglio: sia di viso che di fisico mi sembra carina, ma ha un atteggiamento decisamente scazzato e quindi rinuncio anche ad attaccarci bottone.
DI NUOVO AL PONTE, DI NUOVO IL DESERTO
Fatti passare i 35-40 minuti canonici, torno al ponte della superstrada, registrando nel frattempo la ricomparsa sia di Elena che di Anna la bionda, al Grana Padano. Peccato che, a fare loro compagnia, vi sia una vetturetta dei CC, in apparenza ammaliati dalla parlantina (e non solo ...) delle due graziose fanciulle.
Arrivato a destinazione, di Lou Anne (o delle sue colleghe di scuderia) non c'è però alcuna traccia. A questo punto, sono pronto a ripiegare su Anna la bionda (ma non sul divano!) e quindi mi indirizzo nuovamente al Grana Padano. I CC non sembrano però avere gran voglia di stanare pericolosi malviventi, perché sono ancora lì a chiacchierare con le due eredi di Angela. Ultimo tentativo al ponte, ove vedo la sola Anna/Elena, quasi ipnotizzata dal suo telefonino. "Con lei mi ero sganasciato dalle risate ed era stata anche brava nel BJ. Nel frattempo, si sarà sicuramente organizzata con un appartamento ...", mi autoconvinco che possa essere lei la mia prediletta di stanotte. "No, solo macchina!", uccide però ogni mia speranza. Mi complimento con lei perché l'ho trovata decisamente dimagrita rispetto al nostro incontro di gennaio (del quale ovviamente non si ricordava) e mi congedo, ormai quasi rassegnato a chiudere la nottata in bianco.
SI TORNA CON LE PIVE NEL SACCO
Registrato che le veline del Grana Padano (e anche i CC) sono scomparse, scoperto da Andreea che Adriana è in ferie, l'ultima spiaggia rimane Monny. Quando arrivo al Benaglia c'è però solo una biondina, che non è neppure Michela. Faccio un primo passaggio radente per scrutarla: di viso è carina, con i suoi occhi chiari, mentre di fisico non è sicuramente all'altezza delle colleghe di piazzola. Data la tarda ora ed essendosi ormai volatilizzate le migliori prelibatezze della SS 525, potrebbe anche starci di far riemergere l'esploratore che è in me. Faccio quindi un giro dalle retrovie e mi ripresento da Boltiere, avendo cura che non ci siano vetture sospette dietro di me.
Quando però metto la freccia, mi accorgo che le fanciulle accovacciate sul marciapiede sono diventate due. E la seconda è nientemeno che la velina bionda della SS 525: Monny! Contento di essere stato finalmente baciato dalla fortuna, accosto proprio di fronte a lei e abbasso il finestrino. "Trentaboccafiga", è la filastrocca che Monica recita ormai a memoria. "Monica, non ti ricordi di me?", la sgrido bonariamente. "Ah, sì! - esclama la bionda - Però c'è un problema, perché l'appartamento è occupato dalla mia amica". Praticamente china dentro la mia vettura, le telefona, per capire quanto tempo manchi perché lo scannatoio si liberi. Mentre le mie orecchie cercano di carpire qualche dettaglio dalla conversazione (non in polacco, ma in rumeno, ovviamente), i miei occhi non sanno davvero se posarsi sul bordo del suo gonnellino, che svetta un palmo buono sopra la linea di cintura del finestrino, sul suo decolletè o sul suo viso incantevole.
Pur ubriacato dalla vista, capisco una sola parola della telefonata ("mult"), che Monica cerca di sminuire a 15-20 minuti di attesa. Guardo l'orologio e mi rendo conto che è già troppo tardi per potere aspettare così a lungo, perché gli exit poll più attendibili danno il mio arrivo in branda alle 4:05 (2:20 + 0:20 di attesa + 0:40 di incontro + 0:45 di rientro a casa). Mentre le dico di no, mi mangio letteralmente le mani, perché la volta scorsa avevo notato un nostro collega aspettare con la sua "amica" sotto lo scannatoio e quindi il rate includerebbe anche un quarto d'ora di social time con Monica, quale (si spera) piacevole bonus dell'incontro. Lei prova a ripiegare sul piano B ("Perché non andiamo invece in motel, qua davanti? Sarebbero 80 per me e 50 per la camera"), ma il pianto disperato che si solleva dal mio portafoglio mi obbliga a rifiutare anche questa seconda opzione, con mio sommo dolore. Ci auguriamo la buona notte e, con le pive nel sacco, rientro mestamente a casa.
I miei complimenti a:
- cicciobg: sei tu il vero Grissom di questo forum! Io non sarei mai riuscito a ritrovare Carla nel mare magnum di Internet!
- jeko1: con la tua comparsa sulle scene, posso fare richiesta di pre-pensionamento Ottima anche la rece di Camelia: ho apprezzato l'obiettività del tuo racconto, che ha un po' sminuito i toni agiografici di quanto era apparso altrove in Internet, ove la fanciulla si era meritata l'appellativo di "Miss Muretto 2013".
LA SS 525 NON E' SPROFONDATA COME ATLANTIDE E LE OTR SONO SOPRAVVISSUTE ALLA PESTE
Allarmato dal silenzio che è calato sulla SS 525, dopo una cena pre-vacanziera in un ristorante non troppo lontano da Bergamo, decido che è il caso di passare a controllare di persona e mi concedo la classica passeggiata digestiva, in una serata per me del tutto inconsueta. Arrivato al rondeaux de Boltiere, scopro che una delle sette meraviglie del mondo è ancora lì in tutta la sua magnificenza e non è invece sprofondata come Atlantide. Sono ancora più sollevato quando, poco più avanti, mi rendo conto che nessuna pestilenza è riuscita a stroncare la solida fibra delle amazzoni che abitavano quella landa paradisiaca e che quasi tutte sono ancora lì.
Risalendo verso Bergamo, c'è sicuramente qualche defezione (la zona-Paninaro è più sguarnita del solito e mancano, ad esempio, la Perlettina e l'intera squadra delle Kebabbare ), ma tutto sommato la situazione sembra normale. C'è persino un'Alinette vedova le-Citroen meno pigra del solito, che passeggia avanti e indietro sotto il ponte dell'A4, anziché attendere svogliatamente nella sua vettura argentea.
A questo punto, estraggo il mio taccuino e rivedo gli appunti che avevo vergato velocemente durante la mia ultima visita, quasi due settimane fa: "Eva?", "Tornare da Lou Anne!", "Oppure la sorella Claudia?". Dato che non ho visto la dirimpettaia di Ginascore (in compenso, vicino alla sua postazione c'è un'utilitaria con targa rumena), mi dirigo spedito verso l'altro ponte, nella speranza di potere incontrare una delle animatrici dell' "Under the bridge".
Mi avvicino col fiato sospeso, sfogliando i petali della margherita: "c'è", "non c'è", "c'è", "non c'è", "c'è" ... "Non c'è!", sono le tre parole che pronuncio quando, tra le dita, mi rimane solo il gambo del fiore. Sollevo lo sguardo ed, effettivamente, Anna non c'è (e neppure la sua macchina, per cui immagino che sia già rientrata a casa o che non si sia neppure presentata al lavoro stasera).
... E TROVARE LOU ANNE E' PIU' DIFFICILE DI PRIMA
Altrettanto trepidante, varco il confine simbolico del ponte e subito scruto le presenze sulla mia sinistra. La speranza lascia presto il posto alla delusione, perché intravedo solo una bionda, in cui riconosco le fattezze di Anna/Elena. Faccio un ampio giro dalle retrovie e dopo 5 minuti mi ripresento al ponte, arrivando sempre da Lallio. Con mia grande sorpresa, la postazione di Anna è ora occupata! Guardo meglio e, pur essendo di spalle, mi rendo subito conto che non può essere sicuramente lei, perché ha una silhouette meno slanciata. Oltretutto, non è immobile a fumarsi una sigaretta ma procede con passo spedito in direzione del ponte, con i capelli scuri tutti scompigliati. Il rumore del trenino di macchine in cui sono incolonnato la fa girare e, appena posso scrutarla in viso, un urlo mi si strozza in gola: "Lou Anne!!".
L'illusione di essere stato fortunato dura però ben poco, perché una delle vetture davanti a me fa un'inversione di marcia al limite del codice penale e si piazza davanti alla sua mattonella ad aspettarla. Io compio il regolare giro di boa al successivo semaforo e, quando ripasso sotto il ponte, devo mestamente prendere atto che la macchina del collega si rimette in marcia poco dietro la mia, con la "fuckstar" a bordo. Lo specchietto retrovisore uccide ogni mia speranza, perché non li vedo svoltare verso il "drive in" del sesso ma verso lo scannatoio di Lou Anne.
LA MOLTIPLICAZIONE DEI PANI E DEI PESCI
Non è tardissimo (circa l'1:20) e quindi decido che posso anche pazientare che lei (o la sorella Claudia o la "pornosegretaria" Nicole) facciano la loro ricomparsa all' "Under the bridge". Mentre scendo lungo la SS 525, rifletto anche sulla possibilità di intercalare un BJ conoscitivo nel mentre. Il mio problema, però, è che con Anna mi sono ormai assuefatto a uno standard estetico e di coinvolgimento sopra la media e quindi è davvero difficile trovare una nuova OTR la cui vista mi intrighi a tal punto da rischiare di essere tamponato, pur di fermarmi a intervistarla. Per cui, la mezz'oretta successiva è più il vagabondare di un etnografo che l'agguerrita caccia del punter.
Le scene più interessanti avvengono probabilmente in zona-Paninaro. Passo una prima volta, diretto a Osio Sotto, e vedo Alexandra che si addentra spedita, ma barcollante sulle sue high heels, nel vialone industriale che sta proprio dietro il suo showroom. Accompagnata da un nostro collega, ovviamente. Dopo cinque minuti, di ritorno da Osio Sotto (Monny assente :-( ), è avvenuta la moltiplicazione dei pani e dei pesci: Corina e Nadia fanno altrettanto, accompagnate da un gruppetto di 2-3 ragazzi, che hanno lasciato tanto di camper(!) alla postazione delle due fanciulle. Evito di passare una terza volta, perché sono terrorizzato di vedere un pullman con rimorchio accostato lungo la banchina e tutte le OTR del Paninaro incamminarsi, con altrettanti colleghi, verso quello che sembra avere già scalzato l' "Under the Bridge" come locale "in" dell'estate
L'unica fanciulla che mi ha un po' incuriosito è la bionda che staziona allo sbocco di via Ciserano (accanto al Continental, per intendersi). Mi ricordo che lì c'era una certa Daniela e che lo scorso inverno era comparsa un'altra ragazza, entrambe recensite in modo non entusiasmante. Sono disposto comunque a concederle il beneficio del dubbio e faccio persino un passaggio radente per scrutarla meglio: sia di viso che di fisico mi sembra carina, ma ha un atteggiamento decisamente scazzato e quindi rinuncio anche ad attaccarci bottone.
DI NUOVO AL PONTE, DI NUOVO IL DESERTO
Fatti passare i 35-40 minuti canonici, torno al ponte della superstrada, registrando nel frattempo la ricomparsa sia di Elena che di Anna la bionda, al Grana Padano. Peccato che, a fare loro compagnia, vi sia una vetturetta dei CC, in apparenza ammaliati dalla parlantina (e non solo ...) delle due graziose fanciulle.
Arrivato a destinazione, di Lou Anne (o delle sue colleghe di scuderia) non c'è però alcuna traccia. A questo punto, sono pronto a ripiegare su Anna la bionda (ma non sul divano!) e quindi mi indirizzo nuovamente al Grana Padano. I CC non sembrano però avere gran voglia di stanare pericolosi malviventi, perché sono ancora lì a chiacchierare con le due eredi di Angela. Ultimo tentativo al ponte, ove vedo la sola Anna/Elena, quasi ipnotizzata dal suo telefonino. "Con lei mi ero sganasciato dalle risate ed era stata anche brava nel BJ. Nel frattempo, si sarà sicuramente organizzata con un appartamento ...", mi autoconvinco che possa essere lei la mia prediletta di stanotte. "No, solo macchina!", uccide però ogni mia speranza. Mi complimento con lei perché l'ho trovata decisamente dimagrita rispetto al nostro incontro di gennaio (del quale ovviamente non si ricordava) e mi congedo, ormai quasi rassegnato a chiudere la nottata in bianco.
SI TORNA CON LE PIVE NEL SACCO
Registrato che le veline del Grana Padano (e anche i CC) sono scomparse, scoperto da Andreea che Adriana è in ferie, l'ultima spiaggia rimane Monny. Quando arrivo al Benaglia c'è però solo una biondina, che non è neppure Michela. Faccio un primo passaggio radente per scrutarla: di viso è carina, con i suoi occhi chiari, mentre di fisico non è sicuramente all'altezza delle colleghe di piazzola. Data la tarda ora ed essendosi ormai volatilizzate le migliori prelibatezze della SS 525, potrebbe anche starci di far riemergere l'esploratore che è in me. Faccio quindi un giro dalle retrovie e mi ripresento da Boltiere, avendo cura che non ci siano vetture sospette dietro di me.
Quando però metto la freccia, mi accorgo che le fanciulle accovacciate sul marciapiede sono diventate due. E la seconda è nientemeno che la velina bionda della SS 525: Monny! Contento di essere stato finalmente baciato dalla fortuna, accosto proprio di fronte a lei e abbasso il finestrino. "Trentaboccafiga", è la filastrocca che Monica recita ormai a memoria. "Monica, non ti ricordi di me?", la sgrido bonariamente. "Ah, sì! - esclama la bionda - Però c'è un problema, perché l'appartamento è occupato dalla mia amica". Praticamente china dentro la mia vettura, le telefona, per capire quanto tempo manchi perché lo scannatoio si liberi. Mentre le mie orecchie cercano di carpire qualche dettaglio dalla conversazione (non in polacco, ma in rumeno, ovviamente), i miei occhi non sanno davvero se posarsi sul bordo del suo gonnellino, che svetta un palmo buono sopra la linea di cintura del finestrino, sul suo decolletè o sul suo viso incantevole.
Pur ubriacato dalla vista, capisco una sola parola della telefonata ("mult"), che Monica cerca di sminuire a 15-20 minuti di attesa. Guardo l'orologio e mi rendo conto che è già troppo tardi per potere aspettare così a lungo, perché gli exit poll più attendibili danno il mio arrivo in branda alle 4:05 (2:20 + 0:20 di attesa + 0:40 di incontro + 0:45 di rientro a casa). Mentre le dico di no, mi mangio letteralmente le mani, perché la volta scorsa avevo notato un nostro collega aspettare con la sua "amica" sotto lo scannatoio e quindi il rate includerebbe anche un quarto d'ora di social time con Monica, quale (si spera) piacevole bonus dell'incontro. Lei prova a ripiegare sul piano B ("Perché non andiamo invece in motel, qua davanti? Sarebbero 80 per me e 50 per la camera"), ma il pianto disperato che si solleva dal mio portafoglio mi obbliga a rifiutare anche questa seconda opzione, con mio sommo dolore. Ci auguriamo la buona notte e, con le pive nel sacco, rientro mestamente a casa.