@samuelbb ti risponderò in maniera schietta e sincera, sicuro che non fraintenderai quello che scriverò di seguito.
Per quelli che si trovano coinvolti sentimentalmente, e non sto parlando solo di "innamoramento", ma anche di "compassione" per le persone che abbiamo conosciuto e frequentato, a cui in un certo qual modo vogliamo bene, e speriamo possano avere una vita migliore di quella di merda che stanno facendo, la situazione è drammatica e senza via di scampo.
Nessuno di noi è stupido, sappiamo benissimo cosa queste "ragazze" sono qui per fare, e che possono essere "furbe", ma io direi più correttamente "sveglie", e cercano di sopravvivere come possono, chiedendo anche soldi agli unici che sanno che glieli daranno, perché hanno capito che sono persone di animo buono e gentile.
Se siamo "polli" è perché vogliamo esserlo, e sappiamo benissimo che sarebbe sufficiente tagliare i ponti e lasciale al loro destino.
Ma purtroppo siamo Uomini, e non possiamo lasciare affogare le persone a cui vogliamo bene che ci chiedono aiuto, anche se qualche volta dubitiamo di loro e non condividiamo certe loro scelte, anche se per aiutarle rischiamo di affogare anche noi.
E speriamo sempre che ci abbiano mentito su tutto, che ci abbiano solo rubato soldi, che in realtà stiano bene e facciano una vita da "nababbi", ma io vedo solo sempre più debiti, affitti e bollette da pagare, spese da brivido per auto e spostamenti, vestiti, mangiare e igiene personale, che non basta già uno stipendio normale per coprirli.
E vedo "ragazze" stravolte dal lavoro, che ritornano a casa "morte", spesso percorrendo 100 km al giorno in auto, e devono ancora lavarsi, farsi da mangiare, lavare i vestiti e crollare sul divano davanti alla televisione, in attesa di un nuovo giorno di merda che inesorabilmente verrà.
E la situazione con la pandemia è di gran lunga peggiorata.
E poi ci sono le famiglie nei paesi di origine, che spesso non hanno nemmeno una casa e devono pagare l'affitto, e la legna per l'inverno, e la scuola per i fratelli più piccoli, e le spese mediche per le persone malate.
La scelta che hanno fatto queste "ragazze", giusta o sbagliata che sia, spesso è obbligata e senza altra via di scampo se non attraverso il loro lavoro di merda, l'unico che sono effettivamente in grado di fare, e l'unico che può garantire, almeno sulla carta, di poter guadagnare a sufficienza per coprire tutte le loro spese, e sperare di accumulare denaro a sufficienza per poter un giorno ritornare a una vita "normale", come tutti gli altri.
Nessun altro lavoro è in grado di garantire loro di poter sopperire a tuti i costi e i problemi che hanno qui e nei loro paesi di origine, dove spesso mantengono le loro famiglie, che diversamente verserebbero in condizioni di estremo disagio.
Prive di diploma, spesso troppo giovani e troppo belle, non troveranno altro lavoro che in qualche impresa di pulizie, o lavorare in qualche bar, o da Amazon, o come dite voi a fare il "rider", guadagnando neanche a sufficienza per pagarsi l'affitto e mantenersi qui in Italia.
Mi pare che la "ragazza" in questione ci abbia provato, ma alla fine è ritornata inevitabilmente a fare il suo lavoro di merda.
E non è il caso nemmeno di chiedere alle "case famiglia", queste vanno bene per le "schiavizzate", per quelle che scappano dalla guerra, che hanno solo bisogno di protezione e di un posto dove stare, pensare solo a sé stesse, salvarsi e sopravvivere.
Per delle "ragazze" libere e indipendenti l'unica possibilità di uscirne sta nel loro terribile lavoro, che hanno scelto o sono state costrette a fare.
Diversamente devono rinunciare a tutto, ai loro sogni di una vita migliore per sé e per le loro famiglie, e ritornare da dove sono venute, dove le aspetta una vita di stenti, di rinunce, spesso in ambienti dove le donna è vista ancora come proprietà esclusiva del maschio, e relegata a fare figli e alla cura delle faccende domestiche, senza poter mai alzare la testa, senza alcuna speranza di emancipazione.